Descrizione blog

Blog ufficiale dei circoli " Destra di Base".____________ NOTE LEGALI: Il presente sito non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità e non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della Legge n.62 del 07/03/01.
Le foto sono prese in gran parte da Internet e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, basterà segnalarlo alla redazione che provvederà prontamente alla rimozione delle immagini utilizzate.




giovedì 14 febbraio 2008

Italia addio!


Non va bene, proprio non va bene!!!
Stamattina, per festeggiare San Valentino (non ditelo alla mia ragazza sennò mi ammazza!, ndr), ho letto un post sul blog di Azione Giovani a cura di Angelo Petrachi (vi consiglio di visitarlo) e ho fatto una riflessione che sento di condividere anche con voi.
La politica diventa sempre più un affare per pochi eletti, una minoranza con sede a Roma (almeno sulla carta) con un unico obiettivo: i propri interessi.

Oggi si parla di Mastella, tanto criticato mesi fa per le castronerie che ha fatto, in primis l'indulto (ricordo a quanti si fossero messi in ascolto in questo momento che Alleanza Nazionale ha votato CONTRO l'indulto mastelliano) ed ora è visto come salvatore della patria assieme ai vari personaggi transfughi della sinistra che appena hanno odorato profumo di vittoria sono migrati come rondini; oggi si parla della lista unica quando mesi or sono Fini aveva ribadito il concetto del "Alleati sì, servi mai" e annunciato che mai ci avremmo alleati con Berlusconi dopo le tante parole "gentili" che ci ha rivolto :"La Cdl era una specie di ectoplasma", "Non si poteva andare avanti con questi alleati che ci hanno fatto perdere le elezioni del 1996 e ci hanno condizionato mentre eravamo al governo" sono solo alcune di esse. La risposta di Fini faceva ben sperare:


"Il Cavaliere [...] ha messo in piedi i Circoli della libertà con la Brambilla. Poi ha creato il Partito della libertà senza neanche avvertire i suoi amici di Forza Italia, quindi ha distrutto la Cdl. Conclusi i giochi, a regole scritte (alla stesura delle quali non siamo stati chiamati a partecipare) dovremmo bussare alla sua porta col cappello in mano e la cenere sulla testa? Non siamo postulanti. I progetti si ideano insieme e si realizzano insieme, se si vuole andare lontano[...] Sono il presidente di An, non una pecora".


Ma nessuno che si porge una domanda, che a mio parere è fondamentale: ma noi, militanti della base, noi che portiamo avanti le campagne elettorali con grandi sforzi, noi che ci alziamo alle 3-4 di notte per staccare i manifesti altrui e apporre i nostri, noi che organizziamo convegni e comizi, noi che visitiamo le case dei cosiddetti “indecisi”, noi che LAVORIAMO PER LORO… contiamo qualcosa? O siamo solo numeri? Ma AN non ERA il partito del popolo?

Le incoerenze sono tante. E nonostante si avvicini il momento elettorale (mancano 50 giorni esatti) io mi sento svogliato: perché votare? Perchè sacrifici? Non abbiamo mai chiesto nulla in cambio se non una sia pur minima considerazione. E questo è il modo di ricambiare la nostra fedeltà? Facendo la campagna elettorale per i seguaci di Berlusconi (non so più come chiamare il loro partito: Forza Italia? PDL? Boh!)? Dobbiamo eleggere qualcuno che non sa niente dei miei e dei vostri problemi? Con tutto rispetto per chi sarà candidato da Roma, non credo proprio che il Centro-Sud Salento si sentirà protetto. Ma è una questione oramai tanto vecchia che nessuno considera più come valida e necessaria di dialogo: non abbiamo mai contato nulla, un po’ per Fitto che controlla la zona magliese (non so se dire poveri noi o poveri gli altri), un po’ per la non-centralità di Lecce rispetto al resto della Provincia. E intanto il Partito va avanti; in quale direzione non è dato saperlo, ma va…
Credo che sia giunto il momento, da parte nostra, di alzare la voce, anche a costo di far danni ma senza scomodare il passato: perché è MEGLIO MORIRE IN PIEDI CHE VIVERE IN GINOCCHIO.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Siamo e saremo sempre un popolo di desta, o almeno, io mi sento tale. Sicuramente è giusto fare autocritica, ma è altrettanto giusto fare "Politica", siamo nel XXI secolo, e quindi bisogna adeguarsi ai tempi! Alcune volte non si può fare a meno di ingoiare rospi, quindi a ridosso di una tornata elettorale di tale importanza, critiche, giudizi e malumori destabilizzanti sono inopportuni, in questo modo non facciamo che rendere inutile il "MIRACOLO" dell'On. Mastella, e così facendo non facciamo altro che riconsegnare il paese alle sinistre! Forza, una mossa è indispensabile per superare tutto ciò, e ritornare vincitori con il nostro presidente Gianfranco Fini.

Anonimo ha detto...

Ritengo che la scelta optata dal partito sia l'unica che ci possa portare a vincere le sinistre.
Naturalmente da uomo di Destra, anche a me stanno stretti i forzisti, non riesco a tollerarli, ma bisogna pur trovare dei compromessi per non lasciare campo sgombro alle sinistre.
Con questa mossa, però viene a cadere uno dei motti di Almirante, il quale diceva che se saremmo saliti a governare il paese, lo avremmo fatto da soli, con le nostre forze, per la valenza dei nostri ideali e la purezza e forza dei nostri valori!!!
Però analizzando la scena, così come ci si propone, non si poteva fare altrimenti, ci tocchera aspettare momenti migliori per arrivare a governare il paese con le nostre forze!!!

VIVA DESTRA DI BASE

Anonimo ha detto...

Ora che i Centristi si chiamano fuori (UDC - Mastella)e contemporaneamente la Mussolini entra nel PDL e Storace dice che il suo avversario è Veltroni, come si può dire che il PDL sia un Soggetto di Centro-destra? Io penso che sia collocabile a Destra, quindi va incoraggiato!
Un saluto a tutti.

Anonimo ha detto...

Berlusconi l'ha ribadito piuù volte: " il PdL è un partito di centro!"
Più chiero di così...........

Anonimo ha detto...

Onoro il sentimento dell’amicizia anche quando è finita. Resta l’orma di rapporti ed esperienze che, anche cancellate dalle vicende politiche, hanno segnato la tua storia di uomo e di politico. Per questo ho detto poco, meno del necessario, sul partito di Storace e sempre più di Daniela Santanchè. Poche parole bastano. Come dissi subito, è una destra piccola. I numeri in politica hanno un significato. In questo caso segnalano un errore. Esattamente quello di pensare che “a destra” di An e del nuovo Partito delle Libertà, ci sia spazio. Non ce n’è. Non ci sono sufficienti aree di consenso - cioè masse di persone, famiglie, categorie - che pongono una domanda politica e sociale di “destra” estrema, radicale o nostalgica. C’è un mercato, ma è minimo, asfittico, più rivolto al passato che al futuro. I sondaggi fotografano questa minorità. Chi la sceglie può farlo, in nome di ciò che lo spinge: nostalgie, gusto estetico, rancore. Sentimenti legittimi e su questo piano non discutibili. Ma non la politica. In presenza di una nuova e grande Destra, come il Pdl è definito dagli stessi avversari, una destra di nicchia ha poco senso e scarse prospettive. In Europa e in Occidente il Popolo della Libertà può riconoscersi in partiti gemelli o vicini, dai neogollisti di Sarkozy, ai conservatori inglesi di Cameron, agli spagnoli di Aznar, fino ai repubblicani americani. Storace e Santanchè con chi faranno rete in un mondo globalizzato anche politicamente? E qual’è il target di elettori a cui offriranno una destra non occidentale e non di governo? Si tratta di andare controcorrente rispetto alla pressante richiesta degli italiani di semplificazione e di rifiuto della frammentazione politica. Gli sbarramenti e l’auto-riforma del sistema su due partiti-polo rispondono a questa domanda diffusa. La piccola destra, al di là delle sue ambizioni, si scontra soprattutto con questo mutamento profondo che vede i cittadini tracciare la rotta su cui i partiti sono stati costretti a incamminarsi. Il rischio è quello di un partito che non gioca la partita.

CA.BRI