
Ieri affollata riunione a Matino della associazione Destra di Base di An alla presenza del vicepresidente provinciale di An, Paolo Alemanno e dell’assessore del Comune di Lecce, Gianni Garrisi, già indicato da An come candidato presidente provinciale del Pdl.
Dibattito molto partecipato specie quando si è parlato del congresso provinciale, della formazione del Pdl a livello nazionale e locale, del caso "Poli", delle elezioni amministrative e provinciali di giugno e della lista identitaria che DDB sta preparando per sostenere il Pdl alle prossime elezioni provinciali.
La decisione dell’ex coordinatore regionale di An, sen Adriana Poli Bortone. di non confluire nel Pdl e di costituire un movimento politico a parte preoccupa e dispiace sinceramente a tutti e per questo ci si augura che al più presto il senso di responsabilità ritorni a prevalere e che il sen. Adriana Poli Bortone e i vertici nazionali del Pdl possano ritrovare le ragioni perdute per stare di nuovo insieme e presentarsi uniti e vincenti alle prossime elezioni provinciali e regionali.
Sulla formazione della lista identitaria, il cui nome non è stato ancora deciso, anche perché vi sono in corso trattative di alleanze con altri movimenti politici locali e nazionali, si è deciso di proseguire con determinazione, anche perché è opinione generale che sia necessario garantire un adeguato contrappeso alla già annunciata lista marcatamente fittiana de “la Puglia prima di tutto”.
Infine si è parlato ampiamente delle candidature alla provincia, ivi compresa quella di presidente, e su questo delicato argomento è intervenuto l’assessore Gianni Garrisi il quale dopo aver ripercorso tutte le tappe della sua candidatura, ha ribadito con estrema chiarezza la propria disponibilità a candidarsi ed eventualmente anche a farsi da parte qualora nel partito si arrivasse ad individuare un altro candidato più autorevole e più rappresentativo.
In merito a questo argomento l’assemblea ha ribadito la necessità di stringere i tempi nel prendere decisioni chiare e condivise, fermo restando comunque che il diritto acquisito di An di designare liberamente, in piena autonomia, il candidato alla presidenza della provincia per il Pdl, non deve essere assolutamente messo in discussione da nessuno,men che meno da parte degli amici di Forza Italia.
Alla fine della riunione la maggioranza degli intervenuti ha aderito alla mozione congressuale di adesione al Pdl, con l’auspicio che a livello provinciale il ministro Raffaele Fitto ed i vertici provinciali di Forza Italia, sappiano dare alla militanza e all’orgoglio della destra salentina rappresentata da DDB, quella dignità e quel rispetto assolutamente indispensabili per garantire una collaborazione vera, duratura, leale, proficua e vincente.
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202 commenti:
«Meno recenti ‹Vecchi 201 – 202 di 202L’AVVERSARIO STORICO, CHE NON NASCONDE LA PERPLESSITÀ SULL’INIZIATIVA DELL’EX SINDACO
De Cristofaro: «Adriana non può vincere il tempo»
«Ha visto svanire i suoi sogni. Io mi sarei candidato alla Provincia»
[e.t.]
«Ha visto svanire i suoi sogni. Ma non può sconfiggere il “generale tempo”». Mario De Cristof aro, avversario storico di partito, non nasconde il dispiacere personale per la posizione di Adriana Poli Bortone. E, da sereno osservatore, a capo del suo movimento “Salento Regione” commenta l’epilogo del partito e le decisioni dell’”odiata-amata” Adriana.
Lei non ha partecipato al congresso di An.
«Non sono andato perchè non assisto ai funerali. E’ finita un’epoca, l’avevo detto dieci anni fa e non mi hanno creduto. Ma questo Pdl non c’entra niente con la specificità del disegno politico di Pinucco Tatarella. La sua intuizione era nel disegno che il centrodestra sarebbe nato dalla Destra che avrebbe fagocitato il Centro, non il contrario. Poi, abbiamo avuto la classe politica peggiore nel momento migliore per la Destra. Ed io me ne sono andato in punta di piedi, così come ero entrato nel ‘63».
Si sente dunque vicino ad
Adriana Poli.
«Al contrario di lei non facevo parte del Comitato dei cento. Lei sapeva dove stava andando il partito. Poi, all’improvviso, scopre che c’è poca Destra. La verità è che non c’era più da diversi anni».
Ma Adriana Poli è molto arrabbiata nei confronti del
par tito.
«La sua rabbia non credo derivi da un’impostazione ideologica. Lei ha sostenuto il Partito popolare europeo. Oggi, ha visto svanire i suoi sogni. Ma sta facendo un errore: non può sconfiggere il generale tempo. Dovrebbe fare la chioccia non l’oca starnazzante. Il futuro di questa parte politica ha il volto di Mantovano, Congedo, Fitto e Perrone».
Non crede al suo travaglio?
«Chiedo: perchè non si dimette da senatrice? E’ troppo comodo protestare così. Io il travaglio l’ho vissuto prima. Mi dispiace umanamente per lei. Ma proprio lei che non è stata un sindaco ma una dittatrice per questa città ha fatto l’errore storico di consegnare la città ad una generazione che non ha alcun legame con lei e le sue radici. E un campanello d’allar - me c’è stato: lo scarto che ha avuto con il secondo degli eletti della sua lista è stato di neppure 500 voti. Avrebbe dovuto riflettere».
Lei cosa avrebbe fatto?
«Al suo posto avrei accettato la candidatura alla Provincia. Per lei sarebbe stata una passeggiata ed avrebbe chiuso in bellezza una eccellente carriera politica. Invece, ora, potrebbe veder fallire il suo progetto».
Pe r chè ?
«Non credo al Movimento per il Sud, non arriva oltre Guagnano. E poi, lo slogan è una contraddizione nei termini, visto che si parla del Sud in inglese. Ripeto, mi dispiace umanamente, ma se l’è meritata. Lei, che è anche donna di classe e di stile, avrebbe dovuto capire l’evolversi dei tempi e decidere di “ritirarsi” per fare “il padre nobile”, elargire consigli. Non è questione di età anagrafica ma di condizioni politiche che sono cambiate».
MA COME FARANNO GARRISI E FRAGOLA A PARTECIPARE AL CONGRESSO DEL PDL SE ALLA POLI HANNO GIURATO FEDELTA'?
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