
Destra di Base ha accolto l'invito pressante dei vertici regionali del Pdl ed ha dato due nomi al ministro Fitto da candidare nelle liste di appoggio nella difficile corsa di Rocco Palese per la riconquista della Regione Puglia.
In provincia di Foggia DDB ha così candidato il dr. Oronzo Orlando nella lista "La Puglia prima di tutto" e in provincia di Lecce ha candidato il dr. Adriano Napoli nella lista "I Pugliesi per Palese".
Così i due responsabili regionali di DDB con spirito di servizio e di sacrificio si sono messi a disposizione del centrodestra che in questa campagna elettorale si contrappone al centrosinistra del governatore Nichi Vendola e ad una coalizione di centro UDC-IoSud che sostiene Adriana Poli Bortone.
Con la candidatura di Adriano Napoli la nostra associazione ha l'opportunità di misurarsi sul territorio in termini elettorali, anche se da qualche giorno abbiamo perso un notevole sostegno in termini di voti con la incresciose vicenda TUNNO-UGL.
In ogni caso dobbiamo comunque impegnarci con tutte le nostre forze per ottenere il massimo risultato possibile e dare dignità e prestigio a tutto il popolo militante della destra salentina.
A tutti gli iscritti e i simpatizzanti di DESTRA DI BASE lancio quindi il mio più accorato appello elettorale incitandoli a fare ogni sforzo possibile per votare e far votare Adriano Napoli e la lista "i Pugliesi per Palese".
Il ruolo e il futuro politico della nostra componente dipende oggi essenzialmente da quanto sapremo farci sostenere e votare in questa occasione.
Buon lavoro a tutti!
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64 commenti:
RADIO TROMBA NEWS
"Raccoglieremo le firme per una legge di iniziativa popolare in favore della emittenza radiotelevisiva locale". Lo annuncia la senatrice Adriana Poli Bortone, presidente nazionale del movimento "Io Sud".
"Il cosiddetto Milleproroghe - spiega - ha messo le basi per il soffocamento delle televisioni locali, fondamentale presidio per la informazione e la cultura di un territorio. In un duopolio Rai-Mediaset, reso ancora più anomalo da una Rai che unisce al canone pagato dai cittadini una raccolta pubblicitaria ingente, non si possono cancellare con un colpo di spugna e retroattivamente quei contributi pubblici che costituiscono ossigeno per la sopravvivenza di centinaia di piccole e medie aziende editrici".
"E' per questo - prosegue la senatrice - che riteniamo non più rinviabile una revisione di tutto l'assetto del sistema radiotelevisivo perché, tanto più in un momento di crisi economica, bisognerebbe lasciare libero il mercato pubblicitario". "Preso atto dello strabismo di un Parlamento che punta a salvare i giornali di partito piuttosto che tenere in debito conto aziende editrici che danno migliaia di posti di lavoro e costituiscono espressione reale del pluralismo dell'informazione - aggiunge - resta la via della sensibilizzazione diretta dell'opinione pubblica e quindi una iniziativa popolare: la Rai rinunci alla pubblicità per liberare quelle risorse in favore delle tv locali".
"Per questo - conclude Poli Bortone - chiamiamo a raccolta l'imprenditoria meridionale, che nelle tv locali hanno il proprio principale veicolo di comunicazione pubblicitaria, e le emittenti televisive in questa che è una battaglia di democrazia reale, anche per la libertà di informazione".
radiotromba@libero.it
Grande Adriano, questa sì cheuna risposta coi contracxxxi per il clone CIARDO.
Sono contenta, ti farò votare da tutti quelli che posso. un bacio.
Ilaria83
Sono contento che ti sei candidato perche cosi potrai mostrare la tua forza ed in base a quella forza avere un peso diverso nel PDL a prescindere se sarai eletto o no. BRAVO E AUGURI.
Salvatore
Bravo Adriano!
Comunque andrà, sarà un successo.
Napoli l'ho sempre pensato che sei un grande e questa candidatura coraggiosa me lo conferma.
STAMATTINA TI HO VISTO IN TV SU TELERAMA E TE LA SEI CAVATA BENISSIMO ANCHE LI'.
In bocca al lupo.
Giorgio Simone
Bravo Adriano, hai fatto la cosa migliore , anche se non ho compreso perchè ti sei candidato nella "lista del presidente" quando avresti potuto farlo ne "La Puglia prima di tutto", dove sarebbero scattati + seggi .
Comunque ti va dato merito del tuo coraggio . Un grosso in bocca al lupo e ora staremo a vedere in quanti di DDB ti seguiranno davvero dimostrando di non essere solo una corrente sulla carta, ma anche dentro alle urne.
FORZA!
Adriano, dovevi candidartyi con la Poli.
Hai sempre un'altra possibilità: il VOTO DISGIUNTO.
Quelli di Destra di Base falli votare la Poli presidente e tu come candidato.
Vai Adriano, in bocca al lupo!
Bravo Napoli
hai avuto coraggio.
Dove è finto Tundo?
Dove è finito Cimino?
cercateli!
Napoli tu hai un bisogno disperato di visibilità.. Tundo e Cimino no!
VERO.
ED E' ANCHE LOGICO PENSO,
SENZA VISIBILITA' COME SI FA A TUTELARE UN GRUPPO DI MILITANTI?
ME LO SPIEGHI?
Palese:
in Puglia sintesi peggiore del centrosinistra
"Siamo in una regione che sintetizza il peggio delle Regioni guidate dal centrosinistra".
Il candidato presidente del Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese, lo ha detto IERI nel corso di una conferenza stampa con il capogruppo Pdl alla Camera dei deputati, Fabrizio Cicchitto, il coordinatore regionale Pdl, il senatore Francesco Amoruso, il coordinatore provinciale, Antonio Distaso e l'ex presidente regionale di Confindustria, Nicola De Bartolomeo, vicepresidente della giunta regionale in caso di vittoria del Pdl.
"La Puglia di Vendola ha un miliardo di debiti per la sanità, la Puglia di Vendola ha fatto pagare tasse su tasse, la Puglia di Vendola non ha utilizzato il 37% del precedente Fas - ha ricordato Palese - la Puglia di Vendola penalizza industrie e imprese e ha due miliardi di euro in cassa non spesi". Secondo Palese, la Puglia di Vendola ha ucciso l'agricoltura: basta pensare che ci sono 1,6 miliardi di euro fermi sul piano di sviluppo rurale".
"La Puglia - ha detto ancora - vuole alzare la testa e vuole prepararsi al futuro. la Puglia tornera' ad essere la locomotiva del Mezzogiorno".
CASO POLVERINI: “DILETTANTI ALLO SBARAGLIO” O SI VOLEVA FARLA FUORI PER COLPIRE FINI?
NON C’E STATO NESSUN “PANINO”, IL DELEGATO E’ USCITO PER MODIFICARE LA LISTA SU INDICAZIONI DALL’ALTO…NON SI CONSEGNANO LE LISTE 20 MINUTI PRIMA DELLA SCADENZA E NON SI ASSEGNA IL COMPITO A UN PERSONAGGIO FORZISTA CHE ERA GIA’ SPARITO CON LE LISTE NEL 2006… NEL LAZIO QUALCUNO NON VOLEVA UNA DESTRA DIVERSA E HA OTTENUTO IL SUO SCOPO
Se si dovesse seguire o commentare l’aneddottica relativa alla mancata consegna delle liste elettorali del Pdl per la provincia di Roma, sarebbero sufficienti le dichiarazioni del ministro Rotondi sulla “banda di incapaci” che ha in mano la struttura organizzativa del partito.
O gli urlacci della Polverini quando, venuta a conoscenza del fatto, ha sbottato: “Che manica di imbecilli”.
Un’analisi di questo tipo porterebbe ad evidenziare solo il caos organizzativo in cui versa il Pdl, ma rischierebbe di avvalorare la tesi patetica del “panino” che avrebbe indotto ad assentarsi, dalle 11.45 alle 12.45, chi aveva la delega di presentare una lista che raccoglie il 40% dei consensi in provincia di Roma. Per esperienza, possiamo dire che non si presenta una lista negli ultimi 20 minuti utili se non ci sono problemi e pressioni, cambiamenti di nomi e documenti sbagliati.
Per consegnare gli atti relativi a soli 40 candidati, i relativi documenti saranno stati pronti da tempo.
Soprattutto non si lascia un compito così delicato in esclusiva a una persona come Milioni.
Scendiamo nel dettaglio: la storia del panino è una balla: Milioni, quando stava per consegnare la lista, ha ricevuto una telefonata dai vertici del Pdl per cambiare almeno un nome: a quel punto, non potendolo fare davanti a tutti è uscito.
Tutto trae origine da pressioni e faide interne che nelle ultime 48 ore hanno segnato il destino della lista.
E’ risaputo che Berlusconi in persona non fosse soddisfatto dei 40 nomi, avesse ventilato addirittura di porsi lui come capolista, e ieri abbia confidato non a caso, a fatto avvenuto: “Avevo chiesto di migliorare la lista, non di boicottarla, sono dei dilettanti”, dando la colpa alla componente di An.
In realtà vediamo chi è Milioni: ex autista dell’Atac, presidente di un municipio, ex socialista, “pronto a vendersi l’anima al diavolo”, poi in Forza Italia come responsabile elettorale.
Non solo: già nel 2006, in occasione delle elezioni comunali, alla vigilia del deposito delle forme, sparì per l’intera nottata con tutta la documentazione.
Si rischiò di non presentare la lista anche allora, perchè gli avevano preferito un altro candidato al municipio.
Non a caso questa volta i bene informati sostengono che non voleva uno dei candidati, Samuele Piccolo, in lista.
Tipo descritto come arrogante e sgarbato, messo sotto pressione dai vertici per qualche cambiamento all’ultimo minuto, o ha perso la testa o ha portato a termine il compito affidatogli, non si scappa.
La sua derivazione è comunque forzaitaliota, non aennina, e se si considera che da mesi nel Pdl sono in molti a fare la guerra alla Polverini, in quanto indicata da Fini, con questa vicenda, per dirla come Rotondi, “l’hanno fatta perdere a tavolino”.
Aggiungiamo che la componente di Forza Italia non ama la derivazione sindacale di Renata e ancor meno la prospettiva che nel Lazio possa prevalere una candidata di ispirazione “sociale” che aprirebbe un fronte interno verso quella che è stata finora l’egemonia dei ultraliberisti.
Un panino avvelenato per Fini, ma che rischierà di render ancora più vicina la resa dei conti interni .
w destra di base
Rolando R.
Napoli guardo la tua foto e mi gratto...
Cimino e Tundo non hanno bisogno di visibilità nel senso che hanno già dato diversi contributi in termini di voti per spirito di servizio...
La premiata coppia Tundo-Cimino l'hanno trombata dopo la pubblicazione delle intercettazioni sui giornali.
Ma ci si può fare RACCOMANDARE a Verdini per un anonimo collegio delle Provinciali di Lecce???
E allora per un posto al Parlamento cosa avrebbero fatto??
Mi viene una simpatica metafora ma non si può dire... ve la lascio solo immaginare... ihihihih...
Questi uomini hanno solo FAME DI POTERE.
Per questo Fitto o chi per lui, li ha depennati e ha fatto BENE...
KAPUTT!!
Troppe chiacchiere Napoli. Adesso tutti vedranno che sei un bluff, e ciao Napoli.
x quello che si gratta:
curati.
Avrai certamente la ROGNA!
RADIO TROMBA NEWS:
PDL: POLI BORTONE, FINI OGGI MI DA' RAGIONE
'Noi siamo rinfrancati anche da quello che ci dice oggi Fini, che sul giornale dice il Pdl non mi piace. E se non piace a lui vuol dire che io avevo valutato bene quando non sono entrata nel Pdl, e quindi vuol dire che oggi e' una bella giornata: sono pienamente soddisfatta sotto il profilo politico nazionale e quello locale'. Lo ha detto oggi la senatrice Adriana Poli Bortone, leader del movimento 'Io Sud' e candidata alla presidenza della Regione Puglia con il sostegno di Mpa e Udc nel corso di un incontro elettorale.
'Noi - ha aggiunto - non abbiamo i grandi nomi gia' spesi nella politica. Ma abbiamo i grandi piccoli nomi della societa', di tutti coloro che hanno deciso di intraprendere un percorso alternativo rispetto all'appiattimento di un bipartitismo che ormai e' crollato nei fatti'. 'E se Fini oggi dice il Pdl non mi piace - ha ribadito Poli Bortone - dopo due anni sta dicendo una cosa che avevo detto io tanto e' vero che non sono entrata nel partito Pdl. Quindi se lui lo dice oggi vuol dire che finalmente ci e' arrivato. Cosi' come e' arrivato sul tema dell'immigrazione: gli abbiamo dato un po' di tempo ma alla fine ci e' arrivato anche lui'.
'Quindi - ha aggiunto - una volta arrivati a queste conclusioni, chi dice che negli scenari futuri non ci possa essere una grande riaggregazione di gente che ama il Mezzogiorno di Italia, che ha sempre avuto il pallino della questione meridionale?'. 'Quando mi hanno detto che avevo tradito - ha concluso Poli Bortone - mi sono sentita ribollire perche' la coerenza e' nelle idee, non e' nelle chiacchiere'
Zio Clod aveva intuito bene, e non sbagliava anni fa, a dimettersi dall' esecutivo provinciale di Alleanza Nazionale per lo stravolgimento politico causato dal presidente Fini, nel scegliere la linea del PDL. E' scandaloso vedere ancora alcune persone, che rivestono cariche istituzionali importanti e che un tempo venivano dall' MSI. La loro dicotomia e la loro poltronite acuta, contribuiscono a eseguire una politica devastante e personale. La domanda che ci poniamo, è se questi signori che dicono di rappresentare ancora AN nel PDL non si vergognano delle loro azioni. Clod la tua identità e coerenza ci onora
Nel centrodestra ora si profila una resa dei conti
Il pasticcio delle liste accentua le distanze tra Fini, premier e Lega
Non si sa ancora se il Pdl avrà una lista alle regionali nella provincia di Roma: l’ufficio elettorale dirà oggi se verrà riammessa dopo che sabato scorso era stata presentata fuori tempo massimo. È chiaro, invece, che il centrodestra si prepara a reagire ad una seconda bocciatura parlando di «grave vulnus politico»: tesi sostenuta dai tre coordinatori nazionali Bondi, Verdini e La Russa. Definisce i radicali «agenti provocatori».
E adombra un complotto politico-giudiziario per impedire la presentazione delle liste del Pdl in Lazio e Lombardia. Eppure proprio La Russa aveva parlato di «grave leggerezza». E ieri Umberto Bossi ha ironizzato sui «dilettanti allo sbaraglio». Un innalzamento dei toni così brusco, al quale tra l’altro ha fatto da sponda il presidente del Senato, Renato Schifani, suggerisce qualche domanda. Più si procede verso il voto del 28 e 29 marzo, più cresce la sensazione che quegli episodi non siano la sola causa dell’inquietudine nella coalizione berlusconiana.
C’è una fragilità vistosa del corpo del partito nato dalla fusione tra FI e An; e viene accentuata dalla marcia in ordine sparso dei leader della maggioranza. Silvio Berlusconi fa del suo meglio per accreditare un Pdl unito. Annuncia una campagna nella quale «la scelta di campo» dovrebbe surrogare candidature non sempre felici. Ma intorno non ha né alleati, né generali docili. Ad appena quattro settimane dal voto, proprio ieri Gianfranco Fini ha dichiarato in pubblico che «così com’è adesso il Pdl non mi piace». E il ministro dell’Interno Roberto Maroni, numero due della Lega, ha esaltato l’esperienza del Carroccio rispetto al pressappochismo dimostrato dal Pdl.
La bocciatura nel Lazio, che per il momento coinvolge anche la lista della candidata Renata Polverini, catalizza ironie e contrasti. Quando Maroni taglia la strada ad una «leggina» per rimediare agli errori del Pdl laziale, parla come responsabile del Viminale; ma è guardato da alcuni berlusconiani come il leghista che si rifiuta di circoscrivere il pasticcio. Sono indizi di un nervosismo crescente; e del timore che il riequilibrio dei governi regionali nei confronti del centrosinistra non sia più così scontato. Ieri la Polverini, data finora per sicura vincente, ha dovuto ribadire in un comizio: «Io rimango candidata, smentisco chi dice che non lo sono più». Inquieta la prospettiva di uno smottamento dei consensi sull’onda della delusione.
Antonio Di Pietro alimenta questa guerra dei nervi, evocando il fantasma che Berlusconi teme di più: la vittoria «del partito di maggioranza relativa dell’astensionismo». Berlusconi teme che il Pdl, considerato dal premier «un punto di forza» a dispetto di Fini, stia diventando di nuovo un bersaglio intermedio per destabilizzare il governo. È un gioco autolesionista del quale l’incidente delle liste finisce per diventare il simbolo involontario: la prova che le cose non funzionano. Ma c’è qualcosa di peggio che fa capolino in queste ore convulse. È come se alcuni settori del centrodestra ormai fossero proiettati oltre le regionali, oltre la vittoria e la sconfitta: tutti concentrati sulla resa dei conti che sembrano sicuri ne seguirà.
Massimo Franco
Guardando la foto di Napoli ci si gratta per scaramanzia.. Cambia foto Napoli!
sono daccordo, caro Adriano, cambia foto.
Saluti
Irene
Bene Napoli, ti sosterremo con voto disgiunto: Napoli - Poli Bortone.
Napoli, non sei per niente fotogentico.. chi ti guarda si gratta e non perche ha la rogna.. Megha è tutto un'altro stile!
FOTOGENICO O NO, ADRIANO E' UN GRANDE!
VOTATE E FATE VOTARE NAPOLI NELLA LISTA DEI PUGLIESI.
GIACOMO G.
IL CAOS NEL PDL NASCE DA UNA CLASSE DIRIGENTE INADEGUATA
ERRORI NELLE LISTE PERCHE’ FINO ALL’ULTIMO C’ERA CHI VOLEVA AGGIUNGERE UN NOME E TOGLIERNE UN ALTRO… VA VIA DI GIROLAMO E ARRIVA UN ALTRO CHIACCHIERATO…NON C’E’ SELEZIONE, NE’ POLITICA, NE’ ETICA: OGGI SE NE PAGANO LE CONSEGUENZE
Ora nel Pdl ci sono i reciproci scambi di accuse, il rimbalzo delle responsabilità, la sensazione che “comandano tutti per non comandare nessuno”.
Alla fine i colpevoli sono i tecnici delle liste, quelli che hanno materialmente sbagliato un timbro o una firma, ma se prevalesse tale tesi non si comprenderebbe a fondo il “male oscuro” di un partito verticista che vive sulla figura carismatica di un leader, amato o odiato che sia, senza dibattito interno, senza confronto, senza idee, nascosti in un unanimismo di facciata. Dove si formano e si sciolgono correnti, come nella peggiore Dc, motivate non da “concetti politici” diversi, ma da interessi e ambizioni.
A parte Fini, che pone questione politiche, a torto o a ragione che siano, il resto è paludoso ristagno, in attesa di spartirsi i voti che il leader porterà.
Le scadenze elettorali sono occasione di scambi di coltellate e gomitate verso la poltrona, nel resto dell’anno si vivacchia come al bar sport.
Chi commenta veline, chi maledice i finiani, chi parla di incarichi futuri.
La politica resta fuori dalla porta delle poche sedi, peraltro scarsamente frequentate.
Il rapporto dirigenti-base è di dieci a uno.
Il Pdl è diventato un partito degli eletti e degli aspiranti tali, il contatto con i milioni di elettori è affidato ai media sotto controllo, il gusto del “porta a porta” è considerato fatica sprecata, il dissenso un tradimento.
Poi ci si chiede come si fanno a sbagliare i documenti delle liste.
Ve lo spiego con un esempio.
La lista a Milano è stata presentata all’ultimo minuto perchè da due giorni si litigava: grazie anche a Berlusconi che ha imposto igienista, fisioterapista e geometra personale, riducendo quindi i posti di altri.
Per 48 ore si sono accapigliati Bondi da un lato, che voleva in lista tale Cagnoni e il coordinatore Podestà che voleva tale Riparbelli.
Lite terminata la notte prima della consegna delle liste: come si fa ad autenticare con attenzione le firme sotto un listino che cambia in continuazione?
L'elettore di centrodestra in questi giorni è al massimo dello sconcerto e tra mille domande e mille perplessità sulla gestione del partito, sulla mancanza di dibattito interno, sul carrierismo....domande a cui il Pdl dovrà rispondere...
dopo le regionali...
se esisterà ancora.....
Ma forse è vicino il tempo che torni in campo una destra vera.
w destra di base
Rolando R.
ma sondaggi non ne abbiamo più
DOPO QUATTRO GIORNI, ECCO LA RELAZIONE DI MILIONI SUI FATTI: IN CHE MANI E’ IL PDL…
“LA VENDETTA VA SERVITA FREDDA” DICE POI IL PRESENTATORE DELLA LISTA DEL PDL NEL LAZIO: SIAMO AI MESSAGGI IN CODICE…QUATTRO PAGINE, NOVE PUNTI E UNA RELAZIONE DA QUESTURINO, CONSEGNATA IERI A PALAZZO GRAZIOLI… LA PAUSA PANINO E’ SPARITA
Se non ci fosse da piangere, ci sarebbe davvero da ridere: sono trascorsi quattro giorni da quando il prode Alfredo Milioni ha tentato di giustificare la figuraccia della estromissione nella consegna delle liste elettorali del Pdl nel Lazio con l’esigenza di andare a “magnà un panino”.
Ecco il testo della relazione:
“Nella giornata di sabato 27 febbraio 2010, i nostri delegati di lista (Milioni e Polesi) entravano nel tribunale di piazzale Clodio per consegnare agli uffici preposti la documentazione relativa. Giunti in prossimità degli uffici competenti, le forze dell’ordine comunicavano ai sovramenzionati delegati la possibilità di stare all’interno del’area adibita alla consegna delle liste nel numero di uno per volta. Intorno alle 12,35 Milioni si è avvicinato a Polesi per dargli il cambio, all’interno dell’area nella quale stazionavano i delegati delle liste e a quel punto alcuni di questi, urlando e invocando non meglio precisati brogli, creavano un forte clima di tensione e confusione”.
A quel punto sarebbe nato un parapiglia e Polesi & Milioni sarebbero stati espulsi dalla spazio verso l’area che solo dopo “verrà circoscritta e indicata come di attesa lista. Il tutto comportando uno spostamento di 5-10 metri e per pochi minuti in ambiente circostante”.
In pratica i due sarebbero prima stati spinti e poi si sarebbe disegnato il limite di accesso, roba da cartoni animati.
“Nel contempo alcune persone, rappresentanti di liste contrapposte politicamente al Pdl, si sdraiano per terra mettendo in atto una serie di comportamenti atti a determinare l’impossibilità a ritornare all’interno dell’area delimitata dalle forze di polizia e quindi ricongiungersi alla documentazione ivi lasciata. Documentazione rimasta nel suo originale posizionamento sotto la visione delle forze dell’ordine che ivi stazionavano e che nella serata di sabato è stata recuperata, sigillata e consegnata la Comando dei carabinieri”.
Ultima fase del racconto: “Gli uffici preposti all’accettazione delle liste risultano fortemente inadempienti, sia nell’organizzazione del lavoro, sia per quanto attiene alla logistica, rendendo così impossibile la definizione dell’arrivo delle liste con relativa tempistica”.
Sulla base di questa presunta ricostruzione, viene da porsi una semplice domanda.
Eravamo in un tribunale, con la presenza delle forze dell’ordine: se a un delegato in regola fosse stato impedito di esercitare un diritto sancito dalla Costituzione da parte di alcuni facinorosi, perchè non fare subito una denuncia che avrebbe potuto portare persino all’arresto dei violenti?
Ma pensate seriamente che di fronte a una rissa non ci sarebbe stato un immediato intervento delle massime autorità del ministero degli Interni?
La mania di protagonismo di Milione ha avuto occasione di manifestarsi poi quando, esaurito il compito della consegna della relazione a Palazzo Grazioli, avvicinato dai cronisti, ha detto sorridente: “La vendetta è un piatto che va servito freddo” e ha rinviato tutto a una conferenza stampa in data non precisata dove “spiegherà tutto” .
Resta la giusta osservazione finale dell’elettore di centrodestra: “ma è in mani di personaggi come questi il Pdl?”
w destra di base
ALLA REGIONE PUGLIA
VOTATE E FATE VOTARE
ADRIANO NAPOLI
Rolando R.
Voteremo Adriano Napoli e Poli Bortone.
Io voto Adriano e Vendola presidente.
Giulio Fattizzo
ADRIANO vaiiiiiiiii
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e conquista il rispetto che meriti!
Napoli ti sei fatto candidare nella lista-minestrone...
un minimo di dignità l'avresti potuta mantenere...
ci sono socialisti, repubblicani, La Destra, imprenditori, farmacisti, udeur, ex pd, democristiani...
bravo bravo, dopo tanto ciarlare, continua così, a tenere alta la bandiera della destra !!!
mio dio quanta gente ieri per la presentazione di congedo più di 1500 partecipanti. un gran successo .
il sindaco perrone ha suonato la carica per il cognatinooooooooo
l'amica Manca pure.
Tundo anche
Cimino altrettanto....
da soli
si vince facileeeeeeeeeeeee
Ma Roberto da Melissano che ha barattato in cambio dell'appoggio a Congedo??
Non mi pare che lo sponsorizzi senza avere nulla in cambio...
Questa storia mi puzza tremendamente!
Chi sa parli!!
congedo ha con sè tutti quelli di An che non sono con destra di base.
Questo è il risultato dell'operazione DANTINI.
Chi ha consigliato a Fitto di fare una corrente alternativa a Mantovano con la signora Solero e Company ha fatto alla fine un favore a Erio.
Caro Fitto cambia consiglieri e strateghi.
SENNO' RITIRATI
IL PASTICCIO DELLE LISTE: COSA AVREBBE DOVUTO FARE UNA DESTRA SERIA
LE LISTE ANDAVANO RATIFICATE DAGLI ORGANISMI DI PARTITO E PRESENTATE CON 24 ORE DI ANTICIPO…SE SI SBAGLIA, SI CHIEDE SCUSA AGLI ELETTORI, NON SI TRUCCANO LE CARTE…LA DESTRA E’ LEGALITA’ E RISPETTO DELLE LEGGI.
Lorenzo Cuocolo, docente di diritto costituzionale alla Bocconi di Milano, uno dei massimi esperti in materia e non legato a carri politici, ha commentato: “Il governo non ha varato un nuovo regolamento elettorale, ha lasciato in vigore l’esistente, ma spiegando come va interpretato. In realtà è un trucco: questi decreti si usano per nascondere innovazioni. Si parla di norme interpretative solo se ci sono contrasti precedenti, cioè se la norma precedente è ambigua e si presta a interpretazioni. Ma in questo caso la norma era chiara, quindi il decreto è una forzatura”.
D’altronde il principio per cui si possono sanare le mere irregolarità formali era già presente nell’ordinamento e non a caso abbiamo sempre sostenuto che il caso di Milano si sarebbe risolto positivamente, come quello del listino Polverini a Roma, attraverso i normali ricorsi. Sarebbe bastato attendere 48 ore e si sarebbe evitata la figura da trucidi che è stata fatta. Altro caso quello della lista del Pdl a Roma: non essendo stata presentata, impossibile sanarne gli errori.
E si è allora ricorsi alla patetica storia del “basta essere presenti nel Palazzo del tribunale” e si riaprono i termini di presentazione.
L’unico dato di fatto certo è che il delegato del Pdl si era presentato 40 minuti dopo l’ora fissata e ormai i termini erano scaduti.
Se il Pdl credesse veramente alla favola “ci è stato impedito fisicamente di presentare la lista”, avrebbe dovuto semplicemente attendere la relazione delle forze dell’ordine (il ministro degli interni è pure Maroni) e avrebbe visti riconosciuti i propri diritti.
Dato che così non è, ha dovuto giocare la carta truccate del decreto interpretativo.
Se con il pasticcio delle liste il Pdl ha perso il 3% di consensi in una settimana, col decreto (contrari il 67% degli italiani), ha perso pure la faccia.
Una destra seria come avrebbe dovuto comportarsi?
In primo luogo, le liste dovevano essere preparate e sottoposte al voto degli organismi interni almeno una settimana prima dalla presentazione: una volta approvate, nessun capobastone avrebbe più cercato di correggerle all’ultimo minuto, togliendo qua e aggiungendo là, come al mercato delle vacche.
In secondo luogo delegare alla consegna persone serie e presentare le liste almeno 24 ore prima della scadenza dei termini, in modo da affrontare le successive integrazioni formali eventualmente richieste con un giorno di margine.
Un uomo di destra affronta le situazioni con umiltà, non usa l’arroganza del potere, sa perdere dalla parte giusta, non cerca di vincere dalla parte sbagliata.
Una destra vera è legalità e rispetto delle leggi e delle istituzioni dello Stato, non un comitato di affari o un consiglio di amministrazione aziendale.
Una destra vera non fa leggi ad personam o ad listam, e quando sbaglia lo ammette e paga di persona, non si inventa cavilli e scappatoie da vili.
Un uomo di destra sa vincere sul campo, non cerca di corrompere l’arbitro.
E quando perde una partita vuole uscire dal campo a testa alta, tra gli applausi dei suoi sostenitori e il rispetto degli avversari, cosciente di aver onorato la maglia.
w destra di base
Rolando R.
c'est fini
C’è un solo leader che attenderà con indifferenza il risultato del voto. È Fini. Per lui la strada è già segnata: lasciare il Pdl dopo le regionali e fondare un mini-partito - Il presidente della Camera non ha alternative. Se il Pdl vince, lui verrà mangiato vivo dal Cavaliere che gli farà pagare il conto di una guerriglia senza tregua. Se il Pdl perde, Fini sarà spinto comunque ad andarsene per non essere travolto dal crollo del partito fondato anche da lui....
Grande Adriano, su ma1 ieri sera sei stato davvero all'al'tezza della situazione.
bravo
Anche io ho visto il programma su telerama1
e mi sei piaciuto proprio.
Adriano, spero che tu sia eletto alla regione per avere qualcuno che si batte davvero per la nostra salute.
Complimenti e in bocca al lupo.
Kiara76
Quindi a quanto mi dite, ci sono tre anime di AN:
una di Mantovano,
una di Lisi (in contrapposizione a Mantovano) ;
un'altra di DDB che fa capo a Napoli.
Mi sfugge il perchè Tundo appoggi Congedo e non le altre due, stante che fino a qualche anno fa era il massimo rappresentante della Destra Sociale che faceva capo ad Alemanno.
Forse perchè Alemanno oggi si accoppia a Mantovano a livello nazionale?
Così il Tundo con l'amico Cimino sarebbe doppiamente stupido, perchè non vedo quale ritorno avrebbe sul territorio.
Alla regione non l'hanno candidato... però...aspettate un attimo...
non è che ce lo ritroviamo tra 3 anni a MONTECITORIO?!?!???
chi tundo?
non penso proprio.
Più facile per Cimino,
visto le amicizie che si ritrova.
ciao a tutti
AHAHAAH BELLA QUESTA...
abbiamo un sogno nel cuore
CIMINO SENATORE
CIMINO SENATORE...
e così prendiamo armi e bagagli ed emigriamo in Nuova Zelanda.
FINI BRINDA: SE LA POLVERINI PERDE SARA’ COLPA DEL PDL, MA SE DOVESSE VINCERE SAREBBE UN SUCCESSO NONOSTANTE IL PDL
HA SUBITO GLI ATTACCHI DI FELTRI, L’HANNO ACCUSATA DI ESSERE TROPPO DI SINISTRA E INDIPENDENTE…LE HANNO INCASINATO PERSINO LA CONSEGNA DELLE LISTE, MA E’ SEMPRE A UN ALITO DI VENTO DA EMMA…UNA VITTORIA DEL LABORATORIO FINI-CASINI SAREBBE LA FINE DELL’IMPERO DI FORZA ITALIA
La telenovela della lista del Pdl in Lazio continua a tenere banco: ieri il Tar ha bocciato il decreto e ha tenuto fuori la lista, oggi forse sarà riammessa dal tribunale la seconda lista presentata,o forse no.
In ogni caso vi saranno i controricorsi e la triste vicenda pare destinata ad allietare le serate degli italiani davanti al Tg ancora a lungo.
Segnaliamo, per onor di cronaca, solo lo stupore con cui il premier ieri sera ha accolto la notizia che il Tar aveva respinto il ricorso del Pdl: “Ma perchè non mi avete raccontato nulla? Mi avete nascosto qualcosa? Qualcuno ha manomesso le candidature?”, rivolto al suo entourage.
Di fronte alla ricostruzione dei giudici e al rapporto dei carabinieri è emerso infatti, al di là della costituzionalità o meno del decreto “interpretativo”, che all’ora di scadenza per la presentazione delle liste, le forze dell’ordine hanno verificato che i delegati in attesa erano quattro e tra essi non vi era traccia di quelli del Pdl, intenti a mangiarsi un panino o a sostituire qualche nome della lista.
Ci stupisce lo stupore di Berlusconi: prima di accusare i giudici e le forze dell’ordine per aver respinto i delegati del partito, possibile che non gli sia venuto in mente di fare quello che avrebbe fatto chiunque al suo posto? Ovvero chiedere ai responsabili delle forze dell’ordine un rapporto su come erano davvero andate le cose: avrebbe avuto subito il quadro che invece ha avuto solo ieri, fidandosi prima dele versioni di qualche apprendista stregone della sua corte dei miracolati.
Ieri invece, di fronte a imbecilli che hanno lasciato incustoditi i plichi con le liste per due ore, poi li hanno nuovamente ripresi alle 17, salvo poi riportarli alle 19.30, è sbottato: “Ma se abbiamo torto, alla fine che figura ci facciamo?”.
Ma se l’avevano capito quasi tutti gli italiani che avevate torto, ci voleva tanto a capirlo a Palazzo Grazioli, invece che fare tutto questo casino peggiorando ancora di più la situazione?
Avreste evitato di legiferare con un decreto in materia di competenza regionale per vedersi dare ancora torto, per delle liste che entravano e uscivano dal tribunale come fosse il Colosseo.
Si è sfiorato il conflitto istituzionale con il presidente Napolitano, si sono lanciate accuse e appelli alla piazza, si sono cambiate le norme, per una vicenda dove era chiaro a tutti la resposnabilità dei delegati.
Fini brinda: se la Polverini perdesse, la responsabilità sarebbe del Pdl e di quelli che hanno fatto l’impossibile per danneggiarla, se però dovesse prevalere sarebbe un miracolo di Fini e di An, la dimostrazione che si può vincere lo stesso senza il Pdl o avendone contro una parte, che il laboratorio politico dell’asse Fini-Casini regge alla prova elettorale.
E probabilmente sarebbe il primo atto della fine dell’Impero di Forza Italia .
La resa dei conti, con un successo della Polverini, si avvicinerebbe: nelle condizioni attuali sarebbe un miracolo e nulla sarebbe più come prima.
Fini guarda lontano e la grinta di Renata potrebbe fare il resto.
w destra di base
Rolando R.
ULTIMISSIME SUL SONDAGGIO DELLA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO SULLE INTENZIONI DI VOTO DEI PUGLIESI.
Rocco Palese 17.88%
Adriana Poli Bortone 8.80%
Michele Rizzi 1.59%
Nichi Vendola 71.74%
ADRIANO, è ORMAI NOTTE FONDA
per la cronaca cimino basurto e racale in genere non fiancheggiano congedo ma un candidato del posto una candidatura di servizio Jimmi Nuzzo.
a Melissano invece i consiglieri di opposizione di melissano cambia e tutto il circolo ex aennini sono con congedo e sono un sacco di voti 600 circa
bene
bravi
Sono sempre quello che ha gettato il sasso nello stagno per l'appoggio di Tundo a Congedo.
Ancora non riesco a capire il perchè di questo appoggio: e dire che il sig. Tundo aveva già iniziato la campagna elettorale, quando è stato bruscamente interrotto per motivi a tutt'oggi oscuri, e ce lo siamo ritrovati all'Hotel Tiziano in prima fila a battere le mani seduto a fianco a Simona Manca e Biagio Ciardo (che tristezza).
Il solo Tundo alle ultime regionali collezionò quasi 10.000 voti e che Fitto, in assenza di candidati pesanti, abbia inteso rinunciare alla sua comunque consistente forza elettorale, mi fa pensare parecchio. Forse troppo.
Al di là della tragica figuraccia che faranno Lisi e la signora Solero (Algida?) , sconosciuti ai più una volta varcata la soglia della tangenziale di Lecce, resta ben poco di AN.
Lo stesso Napoli si è dovuto rifugiare nella lista civica del presidente per avere qualche minima probabilità di essere eletto.
Resta quindi inquietante un interrogativo di fondo:
ma perchè tutta questa manovra elettorale? A cosa conduce l'asse Mantovano-Tundo?
Unica (e spietata) spiegazione è un'eventuale inserimento del nominativo del buon Roberto da Melissano nelle liste ultra-bloccate del Parlamento.
D'altronde, tolta di mezzo l'ingombrante senatrice PoliBortone, resterà libera una casella per la provincia di Lecce in quota-PdL.
Anzi due: quella di Lisi la vedo già fluttuare verso il Parlamento albanese, visto che a Roma la vedrà col binocolo.
Sì, è PROBABILE, MA DOBBIAMO COMUNQUE VEDERE COSA SUCCEDERà DOPO LE REGIONALI.
SE IL PDL REGGERà O NO E SE TUNDO NON SARA' TROMBATO PER L'ENNESIMA VOLTA.
IO COMUNQUE HO UN'IDEA TUTTA MIA.
TUNDO AVEVA INIZIATO LA CAMPAGNA ELETTORALE
SI E' SUBITO RESO CONTO CHE SENZA L'AIUTO DI NAPOLI NON AVREBBE PRESO PIU' DI 2000 VOTI E SI E' INTELLIGENTEMENTE RITIRATO PER
MANIFESTA INCAPACITA'.
ah ah ah quindi napoli vale da solo ottomila voti? che risate mi faro tra venti giorni
la Poli ha tradito i suoi ideali e i suoi stessi elettori che l'hanno eletta nelle liste del PDL e non dell'UDC o di Io Sud alleandosi addirittura con la sinistra alle provinciali ed è una vergogna che gente che si definisce di destra la voti, solo noi abbiamo fatto opposizione durissima e nessun inciucio con Vendola
napoli vale ottomila voti?
e dove l'hai letto, emerito testa di c...o delle 19 e 07 dell 11 marzo?
Come al solito si cerca di mitificare e calunniare servendosi dell'anonimato.
Siete dei vigliacchi e dei falsi.
Adriano prenderà i voti che prenderà.
e saranno solo voti suoi.
ex ministri che lo sponsorizzano
e senza cariche istituzionali da utilizzare promettendo posti alle guardie forestali...
tiè........
Spettacolare comizio di Adriano oggi a Neviano.
Grande, grandissimo!
w destra di base
w adriano napoli
LOMBARDO E MICCICHE’, NASCE IL PARTITO DEL SUD: “IL BERLUSCONISMO E’ AL CREPUSCOLO”
DOPO LE REGIONALI, FISSATA LA NASCITA DEL NUOVO PARTITO: CONTA GIA’ SU 13 DEPUTATI, 6 SENATORI E 15 CONSIGLIERI REGIONALI…”BASTA CON LA LEGA CHE FA IL BELLO E CATTIVO TEMPO E CON TREMONTI CHE PENALIZZA IL SUD, IL PDL SI E’ DISSOLTO”
“Siamo al crepuscolo del berlusconismo, forse anche per questo siamo in un Paese meno libero di scegliere. C’è un evidente disinteresse del governo a traino leghista nei confronti del Mezzogiorno. Noi siamo un partito autonomista che si era alleato con il Pdl, un partito che sta implodendo. E’ un’esperienza fallita: ci batteremo contro la colonizzazione di un governo a impronta leghista, dando vita al Partito del Sud”: da queste dichiarazioni del governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, leader del Mpa, arriva un altro pesante colpo alla solidità del Pdl.
Proprio in quella Sicilia che aveva visto il partito del premier arrivare a percentuali bulgare e che adesso vede il Pdl estromesso persino dalla giunta regionale.
Gli fa eco Gianfranco Miccichè: “Non fare il partito del Sud sarebbe criminale, per crearlo sono disposto a lasciare il Pdl”.
Si consuma in un affollato convegno dell’Mpa l’ultimo atto del definitivo allontanamento del partito autonomista dalla maggioranza di governo.
I due maggiori azionisti della giunta isolana pongono così le basi per la creazione, dopo le regionali, del nuovo soggetto politico che debutterà alle prossime elezioni politiche.
A breve si pongono l’obiettivo di impedire l’approvazione dei decreti attuativi del federalismo fiscale voluto dalla Lega.
In realtà l’Mpa è da mesi fuori dalla maggioranza e non perdona al premier di aver “convinto” quattro degli otto deputati eletti nel Mpa ad abbandonare Lombardo.
Il quale a sua volta ha fatto fuori il Pdl dalla giunta regionale.
Miccichè aveva gia formato un suo gruppo che conta su 13 deputati, 6 senatori e 15 consiglieri regionali, lo stesso Lombardo parla infatti apertamente di una ventina di parlamentari su cui contare.
E inizierà un lavoro capillare per puntare a un partito del 40% in Sicilia, ma con diramazioni anche nelle altre regioni meridionali, auspicando “la nascita di un sodalizio tra tutti i governatori del Sud, a prescindere dal partito di appartenenza, per coprire il divario vergognoso con il nord che la Lega vorrebbe ancora accentuare”.
Nel Pdl si fa strada invece una grande preoccupazione: Bondi parla di “prospettiva pericolosa” e sul successo dell’iniziativa conteranno molto in prospettiva le vicende nazionali del Pdl.
In caso di crisi del Pdl non saranno certo pochi i parlamentari meridionali che troveranno una ulteriore motivazione per schierarsi a favore del nuovo partito. Insomma le sorprese potrebbero non mancare.
E’ il prezzo che il Pdl paga per essersi appiattito sui ricatti leghisti.
w destra di base
Rolando R.
Carissimi militanti,
temo purtroppo che Palese possa davvero perdere le regionali!
Ci sono tantissimi assessori e sindaci, che pur dichiarandosi del PdL per continuare ad avere la poltrona che immeritatamente hanno ottenuta dal distratto Fitto, in realtà votano e fanno votare per Vendola e la Poli Bortone. Basta guardare attentamente le TV locali per scoprirli comodamente seduti alle cene di partito organizzate dalla sinistra e da UDC-IO SUD, mentre si leccano i baffi e gozzovigliano allegramente!
E non venite a dirmi che sono lì solo per scroccare la cena conviviale!
AMEN
La Poli finchè sarà immersa nell'abbraccio mortale di Casini, non potrà avere udienza dal premier.
E poi, davanti al pasticcio del Lazio, quella di Palese in ogni caso risulterà essere una buona figura...
AMEN a voi, cari Sudisti - cani sciolti... andate a Brindisi meglio dove forse qualche cane vi voterà..
APPELLO AI MILITANTI SVEGLI
Non è tempo di migrare né di gufare.
In questi ultimi giorni di campagna elettorale bisogna serrare i ranghi, lasciare da parte le polemiche interne e mandare a casa Vendola.
Sindaci che gozzovigliano o meno, il popolo salentino e pugliese si è rotto le palle del presidente poeta che prende per il naso la gente.
Ma chi si può bere la favoletta che un Presidente di Giunta Regionale non sapesse cosa facesse, chi nominasse il proprio vice Frisullo o il proprio assessore alla sanità Tedesco?
Ragazzi la sanità assorbe più del 76% della spesa regionale: Vendola o è complice o ha omesso i dovuti controlli sul principale capitolo di spesa!
Qualunque cosa vogliate pensare di Fitto, Palese, Mantovano, Congedo e Berlusconi, il debito accumulato da Vendola nella Sanità è un miliardo di volte più grave di tutte le cazzate fatte dal centrodestra!
Se per una scopata di Berlusconi con la D'Addario la sinistra ha paralizzato i giornali, la politica e le televisioni per 4 mesi (come i 120 giorni del film Salò di Pier Paolo Pasolini!) cosa dovremmo fare noi per gli arresti di Frisullo e il coinvolgimento di Mazzarano?
Minimo una rivoluzione!
Il popolo pugliese questo si aspetta da noi:
meno livore e odio della sinistra, ma più convinzione e grinta per favore!
Forza! Non ammainate le bandiere, ma spiegatele al vento e travolgiamo la sinistra cialtrona e inconcludente di Vendola e compagni!
Surusm corda camerati!
Quindi, secondo te, dobbiamo scegliere il cazzaro meno costoso?
POVERI VOI CARI SUDISTI E CARI SINISTRATI..
IERI SILVIO A BARI VI HA DISTRUTTI
MAI VISTA TANTA GENTE CHECCHè NE DICANO I GIORNALI E I GIORNALISTI..
LA SEN.POLI HA LE ORE CONTATE ... DOVREBBE CONOSCERE ANCHE LEI IL TERMINE "PENSIONE" ... E CONSIDERANDO IL SUO CASO SARà ANCHE LAUTA DATI I VARI VITALIZI CHE HA ACCUMULATO IN TANTI ANNI DI PARLAMENTARE ED EUROPARLAMENTARE...
MA POI DI COSA PARLA??
AVETE LETTO LA LISTA DI IOSUD NELLA PROVINCIA DI LECCE??
QUEI 14 NOMI SEMBRA UN MANIPOLO DI GENTE MANDATA ALLO SBARAGLIO...
SVEGLIA
LARGO AI GIOVANI
LARGO AL MINISTRO FITTO
LARGO A ROCCO PALESE PRESIDENTE
E chi ha parlato di Poli?
L'argomento, se non sbaglio erano i cazzari..
Certo che il risultato di IO SUD è veramente ridicolooooooo
Di sicuro quello che non è ridicolo è il dato sull'astensionismo.
Ci sono ragioni di uso politico del non voto.
Se non c'è nessuno che mi rappresenta non vedo perchè andare a votare.
Non si va dietro a qualcuno che, per svariate ragioni, è stato imposto e non scelto; e non si conduce una campagna elettorale parlando del nulla.
Si, hai ragione.
La gente, tra la scatola vuota di Poli e le SCATOLE PIENE di Palese ha preferito rimanere a casa.
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