
I MINISTERI HANNO UTILIZZATO SOLO IL 6,7% DEI FONDI EUROPEI, MENO DELLE REGIONI DEL SUD, PERCHE’ TREMONTI NON HA CITATO TUTTI I DATI UFFICIALI E NON HA DETTO CHE IL GOVERNO HA DIROTTATO 9 MILIARDI DI FONDI FAS PER PAGARE LA CASSA INTEGRAZIONE DELLE AZIENDE DEL NORD?
Il ministro Tremonti non può accusare il Sud, demagogicamente di non saper amministrare le risorse pubbliche per lo sviluppo territoriale. E Fitto non deve stargli dietro e giustificarlo sempre, perché questi atteggiamenti poco velatamente “antimeridionalisti” allontana il Pdl dal voto del Sud.
Destra di Base, che rappresenta la destra del Pdl, invita il ministro Fitto e tutti i vertici del Pdl a fare chiarezza sull’argomento, visto che il ministro Tremonti si ostina a dire solo mezze verità in merito a questa delicata situazione.
E’ esatto dire che, nel periodo 2007-2013, ovvero in sette anni, sono stati stanziati fondi europei per 44 miliardi e ne sono stati spesi solo 3,6.
Ma questi fondi europei, finanziati attraverso l’Iva degli Stati membri, sono erogati in cofinanziamento. Il che significa che li prende solo la Regione in grado di finanziare e portare avanti la metà del progetto: quindi se una Regione non ha la possibilità di metterci la metà dei quattrini non se ne fa nulla.
Non solo: l’attuale normativa prevede che i Fondi europei debbano essere accoppiati per essere utilizzati coi fondi Fas, cioè quelli nazionali per le aree scarsamente utilizzate.
Lo “scippo” di 9-10 miliardi dei fondi Fas alle regioni, da parte proprio di Tremonti, utilizzati per far fronte alle spese della cassa integrazione delle aziende (soprattutto quelle del Nord), ha di fatto impedito l’utilizzo dei fondi strutturali.
Il ministro non può indirizzare altrove i fondi per esigenze di cassa da un lato e poi dall’altro accusare le Regioni del Sud di non spendere i soldi che non ci sono più.
Tra l’altro anche la Lombardia ha speso una percentuale di Fondi Europei simile a quella della Puglia.
Se poi scorriamo le tabelle del Rapporto Strategico 2009 redatto dal Dipartimento Politiche di Sviluppo del Ministero degli Affari Regionali, leggiamo che sul totale di 11 miliardi di Euro gestiti dai Ministeri: Sviluppo economico, Ricerca, Ambiente, Interni e Infrastrutture, sono stati spesi appena 732 milioni a fronte di 11 miliardi di fondi loro assegnati, cioè solo 6,7% .
Destra di Base nel Pdl, crede che su queste delicate questioni la chiarezza e la corretta informazione siano indispensabili, nell’interesse del territorio ma anche dei rappresentanti politici del Pdl pugliese e salentino, che non possono restare muti e fermi davanti alle mezze verità che servono solo a tutelare gli interessi della Lega.
Il ministro Tremonti non può accusare il Sud, demagogicamente di non saper amministrare le risorse pubbliche per lo sviluppo territoriale. E Fitto non deve stargli dietro e giustificarlo sempre, perché questi atteggiamenti poco velatamente “antimeridionalisti” allontana il Pdl dal voto del Sud.
Destra di Base, che rappresenta la destra del Pdl, invita il ministro Fitto e tutti i vertici del Pdl a fare chiarezza sull’argomento, visto che il ministro Tremonti si ostina a dire solo mezze verità in merito a questa delicata situazione.
E’ esatto dire che, nel periodo 2007-2013, ovvero in sette anni, sono stati stanziati fondi europei per 44 miliardi e ne sono stati spesi solo 3,6.
Ma questi fondi europei, finanziati attraverso l’Iva degli Stati membri, sono erogati in cofinanziamento. Il che significa che li prende solo la Regione in grado di finanziare e portare avanti la metà del progetto: quindi se una Regione non ha la possibilità di metterci la metà dei quattrini non se ne fa nulla.
Non solo: l’attuale normativa prevede che i Fondi europei debbano essere accoppiati per essere utilizzati coi fondi Fas, cioè quelli nazionali per le aree scarsamente utilizzate.
Lo “scippo” di 9-10 miliardi dei fondi Fas alle regioni, da parte proprio di Tremonti, utilizzati per far fronte alle spese della cassa integrazione delle aziende (soprattutto quelle del Nord), ha di fatto impedito l’utilizzo dei fondi strutturali.
Il ministro non può indirizzare altrove i fondi per esigenze di cassa da un lato e poi dall’altro accusare le Regioni del Sud di non spendere i soldi che non ci sono più.
Tra l’altro anche la Lombardia ha speso una percentuale di Fondi Europei simile a quella della Puglia.
Se poi scorriamo le tabelle del Rapporto Strategico 2009 redatto dal Dipartimento Politiche di Sviluppo del Ministero degli Affari Regionali, leggiamo che sul totale di 11 miliardi di Euro gestiti dai Ministeri: Sviluppo economico, Ricerca, Ambiente, Interni e Infrastrutture, sono stati spesi appena 732 milioni a fronte di 11 miliardi di fondi loro assegnati, cioè solo 6,7% .
Destra di Base nel Pdl, crede che su queste delicate questioni la chiarezza e la corretta informazione siano indispensabili, nell’interesse del territorio ma anche dei rappresentanti politici del Pdl pugliese e salentino, che non possono restare muti e fermi davanti alle mezze verità che servono solo a tutelare gli interessi della Lega.
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24 commenti:
Non preoccupatevi tanto questo governo presto andrà a casa.
Ieri Bocchino ha dichirato:"Abbiamo i numeri per aprire la crisi"Siamo uno in più del numero necessario a far cadere la maggioranza".
Berlusconi lo sa che sta per andarsene a casa con tutti i suoi na.... i e le sue ballerine.
E nel tentativo di salvarsi a tutti i costi ha rimediato anche una figuraccia con l'UDC.
Il Cavaliere a cena da Vespa con Draghi e Geronzi ha offerto all'ex alleato il ministero degli Esteri e la vicepresidenza.
Ma il centrista ha risposto: NONE.......!!!!
Berlusconi ha proseguito in privato il corteggiamento che va avanti da settimane in pubblico a Casini. «Pier, se torni con noi possiamo rifare un grande partito centrista, governeremo per i prossimi trenta anni, gli italiani ci chiedono questo», è stato il senso dell’accorato invito, condito a quanto sembra dall’illustrazione di una situazione nella quale i problemi del rapporto con Tremonti, delle richieste della Lega e naturalmente del ruolo di Fini non sono stati affatto sottovalutati da un premier conscio che si è a una svolta della legislatura.
AVETE CAPITO BENE??????
"...CASINI, VIENI CON NOI CHE FAREMO UN GRANDE PARTITO CENTRISTA..........!!!!!!!?????
ALLA FACCIA DEGLI EX AN E DELLA DESTRA ITALIANA!!!!!!!
ADRIANO, ANDIAMO VIA!
Gino Ratano non era proprio un galantuomo.
E ancora oggi fa il responsabile della UGL crediti.
Ed è tutto dire.
L'apertura di Casini: "Governo di larghe intese" E i finiani: "Pdl e Lega discutano della proposta"
Il leader Udc propone un governo di "larghe intese per fare le riforme". E assicura: "Non ci saranno veti su Berlusconi". Bocchino apre: "Allargare sul programma". Ma il Pd frena: "Qualsiasi soluzione non può che passare dal superamento dell’era Berlusconi"
INTERCETTAZIONI: IL GOVERNO PROPONE TRE MODIFICHE, LA BONGIORNO NON MOLLA E NE VUOLE ALTRE SEI
IL VOTO DI FIDUCIA ALLA CAMERA E’ DOPPIO: UNO PUO’ VOTARE LA FIDUCIA AL GOVERNO E POI VOTARE CONTRO LA LEGGE….IL GOVERNO SPERA DI AVERE L’OK DA NAPOLITANO CON PICCOLE MODIFICHE, MA LA BONGIORNO DEPOSITA EMENDAMENTI PESANTI CHE FANNO ANDARE IN BESTIA I BERLUSCONES
La morale finale è questa: tre sole modifiche proposte dal governo, almeno cinque e piuttosto pesanti quelle presentate dalla Commissione Giustizia della Camera, presieduta da Giulia Bongiorno.
E la sorte del disegno di legge diventa molto incerta, a causa di due diverse correzioni del testo uscito dal Senato, uno della Commissione, un’altro del governo su cui verrebbe posto il voto di fiducia.
Ma a differenza del Senato, il regolamento della Camera prevede una doppia votazione: la prima sulla fiducia dell’esecutivo, la seconda sul merito del provvedimento.
Con il rischio per il governo di trovarsi di fronte a un sì alla fiducia e a una clamorosa bocciatura del disegno di legge.
I finiani potrebbero infatti dire di aver votato la fiducia al governo ma di aver difeso la posizione della Commissione.
La proposta del governo è di apportare piccoli ritocchi: dopo i primi 75 giorni, proroghe di 15 giorni in 15 giorni, anzichè di 72 ore, una riduzione delle multe agli editori che pubblichino verbali vietati e infine una piccola concessione per l’uso delle cimici solo “di fronte a precise esigenze investigative”.
Per alcuni uomini vicini al premier, tali correttivi potrebbero soddisfare Napolitano ( pia illusione).
Le proposte elaborate dalla Commissione Giustizia e in particolare dalla presidente finiana Giulia Bongiorno, inciderebbero in modo sostanziale sul disegno di legge.
Il carro armato Bongiorno vuole almeno cinque modifiche pesanti.
Le intercettazioni dovranno essere autorizzate per almeno 90 giorni, con proroghe rinnovate ogni 15 giorni, ma “senza limiti di tempo”.
Deve essere ampliato l’elenco dei reati per i quali sono ammesse, compresi quelli considerati “spia”: estorsione, traffico di clandestini, smaltimento dei rifiuti tossici.
Deve essere ammesso l’uso delle cimici nei luoghi “di pertinenza delle indagini”, senza limitazioni.
Devono essere ridotte di un terzo le pene pecuniarie per gli editori e per chi registra colloqui abusivamente.
Deve essere consentita la pubblicazione per riassunto degli atti che i tribunali mettono a disposizione delle parti, oltre a poter fornire notizie di avvio d’inchiesta (eventale iscrizione nel registro degli indagati).
E ancora la cancellazione di due lodi: quella che obbliga gli inquirenti a informare il Vaticano se le autorità ecclesiastiche vengono intercettate, e la cancellazione di ogni riferimento che possa proteggere i reati di pedofilia.
In pratica le norme della Bongiorno sono quelle che sono state richieste dagli operatori della giustizia per rendere “presentabile” la legge.
Non a caso è stato fatta rilevare una certa vicinanza “giuridica” tra le tesi della finiana e quelle del Quirinale
w destra di base
Rolando R.
Ciao, sono un ragazzo di destra, cresciuto nel mito dei valori di lealtà, patria, famiglia e rispetto.
Credo nella giustizia, nella legalità e nella dignità umana.
Mi emoziono quando sento l’inno italiano e rispetto le istituzioni.
mi addolora vedere il mio tricolore nelle mani della lega...
Mi addolora vedere la mia giustizia nella mani di cosentino e di dell’utri....
Mi addolora vedere il mio senso dello Stato nelle mani di Bondi....
Come posso conciliare il rispetto della famiglia e della vita con chi va a escort o con chi ha fattoo abortire la moglie?
Come posso pensare che la mia destra sia Berlusconi?
Kekko
QUANTI SONO REALMENTE GLI SPIATI ? GLI APPARECCHI SOTTO CONTROLLO SONO 19.000, GLI UTENTI 6.000
LE CIFRE REALI SONO BEN DIVERSE DAI 7.500.000 INTERCETTATI DENUNCIATI DA BERLUSCONI…. I CONTI DELLE SOCIETA’ PRIVATE ESTERNE PORTANO A QUESTE CIFRE….
La storia delle intercettazioni e la necessità di una legge che ponga un freno alle medesime ha in realtà origine nella divulgazione delle telefonate del premier in cui una volta raccomandava a Saccà qualche attrice, un’altra ragionava su feste e ragazze da invitare a palazzo Grazioli con un imprenditore barese, un’altra ancora quando se la prendeva con un commissario dell’Agcom perchè non faceva chiudere “Anno Zero”.
In questo scenario di frasi rubate e poi divulgate, nel contesto di una indagine verso terzi, è iniziato il pressing per mettere un bavaglio alla intercettazioni. Se non ci fosse stato un interesse della politica, nessuno avrebbe mai avuto obiezioni al riguardo.
A questo punto è interessante la guerra dei numeri che si è scatenata per enfatizzare questo strumento di indagine e i suoi possibili eccessi.
Il premier ha parlato il 16 giugno scorso in Tv di 7,5 milioni di italiani intercettati, i magistrati hanno ribattuto che non sono più di 26.000 le persone ascoltate.
Uno studio super partes ora forse risulta più obiettivo, trattandosi di un calcolo lineare.
Le procure per intercettare è noto che si affidano a società esterne private. Quindi è stato più semplice, per gli amministratori delegati di queste società, sentirsi in questi giorni tra di loro e fare una verifica dei lavori in corso.
Ecco i risultati: la società Area ha sotto controllo 5.200 telefoni o telefonini (non persone fisiche quindi).
La società Rcs ne ha 4.500, la Sio 1.500, Radio Trevisan 1.000, Innova 3.000, le altre più piccole in tutto 3.500.
In totale gli apparecchi sotto controllo in Italia sono meno di 19.000.
Ma non è tutto: i vari colletti bianchi o i criminali sotto controllo hanno a disposizione varie utenze.
Tra gli intercettatori vige il “coefficiente 5,3″: per tracciare le conversazioni di un indagato si mettono sotto controllo in media circa 5 numeri.
Quindi 19.000 apparecchi telefonici diviso 5 utenze a testa, portano a un totale di circa 4.000 intercettati.
Gli esperti di queste aziende stanno ancora più larghi e al massimo parlano di non più di 6.000 persone sotto controllo.
Altro aspetto: è ovvio che questi 6.000 intercettati parlano con altre persone, nel corso della giornata, ma tra le aziende entra in vigore la dizione “conversazione non rilevante” che fa buttare nel cestino le chamate ad amici, parenti e a chiunque non parli con l’intercettato di fatti di reato o di opacità e intrecci sospetti.
Un altro dettaglio interessante: ogni intercettato per reati non di mafia viene ascoltato in media per 35 giorni, per reati di mafia sui 100 giorni, solo per i latitanti si arriva ai due anni.
Quindi gli intercettati reali sono 6.000 e non 7.500.000, a dimostrazione che la legge che si vuol forzosamente approvare interessa solo i politici e non certo i cittadini.
Se pensiamo quanti mesi perde il Parlamento a discutere di una legge che interessa qualche decina di persone della Casta, invece che dedicarsi ai problemi degli italiani, viene davvero da mettersi le mani nei capelli.
w destra di base
Rolando R.
la destra e’ legalita’,famiglia,nazione,quindi non puo’ essere P2/P3,Mafia,Camorra,Ndrangheta ecc.che non lo sappia Quagliariello,Bondi,Cicchitto,Berlusconi,Dell’Utri
Cosentino,Verdini ecc.pazienza...
ma Gasparri,La Russa,Matteoli,Meloni ecc.cosa ci stavano a fare nel MSI e in
AN?
La fine dell’impero
Siamo alla fine dei giochi? La dichiarazione di Silvio Berlusconi che minaccia di espellere dal popolo della libertà chi vota la sfiducia a Nicola Cosentino fa pensare che la crepa si stia allargando e che il suo impero stia crollando. Possono ora i finiani fare marcia indietro? In politica tutto è possibile ma dopo aver chiesto prima le dimissioni di Denis Verdini e poi quelle di Nicola Cosentino appare difficile la ricucitura da parte degli ex di An fedeli a Gianfranco Fini con gli ex forzaitalioti. La linea dura di Silvio Berlusconi è il tentativo estremo di tenere insieme quel che resta del progetto politico nato dal predellino.
Un governo tecnico – isituzionale? E’ tempo che la casta vada a casa. Anche l’elettorato di centro destra sembra schifato dagli ultimi sviluppi delle inchieste. Gianfranco Fini ha detto che sulla legalità non si possono fare sconti a nessuno. La questione morale è lo spartiacque. Bene: non si faccia intimorire dalle minacce di Silvio Berlusconi e voti le dimissioni di Nicola Cosentino, faccia battaglia per le dimissioni da coordinatore del Pdl di Denis Verdini, dica un no, forte e chiaro, al disegno di legge sulle intercettazioni che non piace neanche all’Onu.
Trecento arresti tra la Calabria e il Nord Italia: è la maxi operazione più grande mai eseguita dalle forze dell’ordine (Carabinieri e Polizia) contro la ’ndrangheta. Impegnati per il blitz 3000 uomini, gli arrestati sono accusati di associazione di tipo mafioso, traffico di armi e stupefacenti, omicidio, estorsione, usura ed altri gravi reati.
ONORE ALLE NOSTRE FORZE DELL'ORDINE!
Intercettazion.
Tutto rinviato a martedì: il Governo chiede tempo.
Il governo ha chiesto tempo per ”ulteriori approfondimenti” sugli emendamenti al ddl intercettazioni all’esame della commissione Giustizia della Camera.
Il voto sulle modifiche, il cui inizio era previsto per oggi pomeriggio, slitta quindi alla prossima settimana. L’ufficio di presidenza della commissione ha fissato per martedì prossimo all’ora di pranzo l’inizio della votazione sugli oltre 600 emendamenti. "La richiesta mi è sembrata saggia" ha detto Giulia Bongiorno, presidente della seconda commissione.
Ieri erano stati presentati dalla maggioranza 11 emendamenti: 6 da Pdl e Lega e un ‘pacchetto’ di 5 emendamenti della relatrice Bongiorno.
“Una decisione di buonsenso, che fa fare un passo in avanti alla politica”, ha detto la deputata finiana del Pdl, Maria Grazia Siliquini, in linea con Angela Napoli, secondo la quale “dal governo viene una prova di responsabilità
Pampers....tutti esauriti dagli approvvigionamenti governativi.
FINI-BERLLUSCONI 1 - 0
INTERCETTAZIONI: GLI EMENDAMENTI DEI FINIANI COSTRINGERANNO IL GOVERNO ALLA RITIRATA
FINI. “TUTTE LE MODIFICHE NECESSARIE VANNO FATTE, SENZA CONCORDARE NULLA CON NESSUNO E SU ESSE NON SI APRE NESSUNA TRATTATIVA: SE LE VOTANO BENE, MA SIA CHIARO CHE NON LE RITIREREMO MAI”… LA BONGIORNO RICEVE IL PLAUSO DELLA FEDERAZIONE DELLA STAMPA PER I CORRETTIVI ALLA LEGGE BAVAGLIO
Dicono che Berlusconi la odi: “se passano le sue modifiche questa legge sarà completamente svuotata e non servirà più a nulla”.
Probabilmente avesse avuto come consigliere giuridico giuridico lei, invece che Ghedini, non sarebbe incorso un una serie di scivoloni con le tante leggi ad personam presentate e ritirate in questi mesi, in un guazzabuglio di passi avanti e retromarcie.
Parliamo ovviamente del panzer Giulia Bongiorno che ha avuto disposizione da Fini di studiare il tema intercettazioni “garantendo legalità, pienezza delle indagini della magistratura e libertà di stampa”.
Come prima cosa, la Bongiorno ha incalzato per giorni Costa (Pdl), incaricato di presentare gli emendamenti ufficiali del Pdl al testo uscito dal Senato ed è riuscita a far passare l’aumento dei termini di proroga da 72 ore a 15 giorni, la riduzione di un terzo delle multe agli editori e l’estensione della possibilità di intercettare i reati satellite.
Non contenta si è portata a casa il testo, lo ha studiato tutta la notte e il mattino era già da Fini per illustrargli pregi e limiti, spiegandogli che sono “indispensabili” almeno sei modifiche.
Fini non ha avuto dubbi: “vai avanti fino in fondo, se le modifiche necessarie sono dieci, falle tutte: non dobbiamo concordare nulla con nessuno, Sui nostri emendamenti non si apre alcuna trattative: se lo vogliono votare bene, altrimenti nessun problema, ma sia chiaro che noi non le ritireremo mai”.
Detto fatto, Giulia deposita i cinque emendamenti dei finiani: sulle microspie si torna al concetto di “privata dimora” e cade quello di “luogo privato”, quindi spazio alle cimici ambientali.
Via libera anche a quelle che “possono fornire elementi utili all’indagine”.
Un altro emendamento fa poi venire meno il privilegio dei parlamentari che saranno pienamente intercettabili.
Cade infine la responsabilità giuridica degli editori.
In pratica Giulia elimina tutte le norme che stavano a cuore al premier.
A questo punto l’ordine nel Pdl è di non commentare e prendere tempo. Berlusconi si è infilato in un vicolo cieco e se ne sta rendendo conto, persino l’Onu ha stigmatizzato l’iniquità del decreto così come lo avrebbe voluto lui. Ma c’è di più: se il Pdl boccia gli emendamenti della Bongiorno e l’opposizione li vota, cade il governo.
Se invece il Pdl va avanti a testa bassa, sarà il Quirinale a mettersi di traverso.
A questo punto non c’è una via di uscita onorevole, solo la scelta tra la resa e una “bella morte”.
Non c’è neanche l’alibi della mancata collaborazione dei finiani, visto che la Bongiorno ha dedicato giornate a cercare di convincere gli esperti giuridici del premier.
Ora nel Pdl si tenterà l’ultima mediazione, ma le direttive di Fini sono chiare: “I nostri emendamenti restano come sono”.
E per far capire che non scherza, poche ore fa, ha deciso di mettere all’ordine del giorno per mercoledi prossimo la mozione di sfiducia a Cosentino, decisione che ha suscitato le ire dei berluscones che avrebbero voluto far slittare la discussione a settembre.
Adriano, io sono per restare nel Pdl ed essere riferimento della base ex An.
Come vedi non siamo soli a combattere per la partecipazione e la dignità degli ex aennini.
w destra di base
Rolando R.
Berlusconi ha governato 8 degli ultimi 10 anni, un periodo enorme e con maggioranze bulgare in parlamento.
C’è stato tutto il tempo di fare le riforme:diminuire le tasse, (ricordo le 2 aliquote, 23% fino a 100€ di reddito, 33% oltre....).
Cos’ha fatto in questo decennio?
NIENTE.
Solo leggi per sfuggire alla giustizia e amnistie fiscali.
La pressione fiscale è ai massimi storici, i salari reali sono fermi da 10 anni e l’italia, considerando anche il 2008, ha subito la crisi PIU’ dell’europa in termini di diminuzione del PIL.
La finanza pubblica è drammaticamente peggiorata: il debito/PIL è al 116%, proiettato al 118%, ai livelli da quasi default del ‘92, ma senza più avere molto da privatizzare.
Inoltre nel mercato del lavoro la quota dei contratti “biagizzati” è drammaticamente schizzata in alto.
Berlusconi ha miseramente fallito, e i tempi delle prove d’appello sono scaduti.
Vada a casa e basta ( lui e i suoi cortigiani comprese le sue amate veline-stagiste)
....
qualsiasi altro sarà meglio di lui.
ALEMANNO SI SCHIERA: «SE IL PDL SI SPACCA, IO STARO’ CON BERLUSCONI»
Roma, 14 lug – ”Sui giornali ho letto molte dietrologie sulla firma all’appello a Berlusconi e a Fini per ritrovare l’intesa. In realta’ non c’e’ alcuna dietrologia da fare, quell’appello manifesta cio’ che ho sempre pensato: ritengo opportuno trovare la strada dell’intesa tra i due leader”. Cosi’ il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, a margine di una cerimonia al Coni, ha sottolineato la sua posizione spiegando che ”non mi rimangio le scelte fatte che sono chiare: se questa divisione prevarra’ saro’ dalla parte di Silvio Berlusconi”.
POMERIGGIO DI FUOCO
Nicola Cosentino se ne va.
Troppe polemiche, troppe tensioni. E quel voto sulla mozione di sfiducia alla Camera da evitare. Cosentino conferma le dimissioni da sottosegretario del ministero dell’Economia. La decisione sarebbe maturata dallo stesso deputato campano e comunicata al premier. Cosentino non lascia l’incarico di coordinatore regionale campano del Pdl.
Nel 2010 il parco auto della Pubblica amministrazione si conferma in 90mila unità per una spesa complessiva di oltre 4 miliardi di euro l’anno. A dare un quadro complessivo delle auto blu in Italia è il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, aggiornando i risultati del monitoraggio sul fenomeno. Ma il ministro ha anche assicurato: "Penso si possa spendere la metà facendo le stesse cose".
BRAVO BRUNETTA,...SBRIGATI PERò CHE QUESTO GOVERNO PER I PROSSIMI MESI NON LO VEDO PROPRIO BENE......
COSENTINO SI DIMETTE, FINI HA FATTO VINCERE LA LEGALITA’
STAMANE FINI AVEVA MESSO IN CALENDARIO PER MERCOLEDI IL VOTO SULLA MOZIONE DI SFIDUCIA AL SOTTOSEGRETARIO INQUISITO PER COLLUSIONI MAFIOSI, ACCUSATO DI AVER ANCHE TRAMATO CONTRO CALDORO….I FINIANI VINCONO LA BATTAGLIA INTERNA IN NOME DELLA LEGALITA’: I TAGLIATORI DI TESTE COSTRETTI A RIPORRE LA SCIMITARRA
La notizia è di agenzia e di pochi minuti fa: mi limito a prendere atto positivamente della svolta che il governo pare deciso a imboccare, quello di aver indotto Nicola Cosentino, sottosegretario all’Economia, inquisito sia per collusioni mafiose che per altri reati emersi nel corso delle ultime indagine sull’associazione segreta che avrebbe costruito prove false contro il candidato del Pdl Caldoro alla presidenza della Regione Campania, a rassegnare a breve le dimissioni.
Pronto a lasciare, per non danneggiare l’immagine del governo e del suo leader, Silvio Berlusconi.
Questa le versione ufficiale.
Come avvenuto in precedenza, seppure con sfumature diverse, quando a finire sotto l’occhio del ciclone erano stati Claudio Scajola e Aldo Brancher. Insomma, pure per Nicola Cosentino, sottosegretario all’Economia, il futuro sembra segnato.
”Tranne soprese dell’ultima ora - premette un autorevole esponente del Pdl - alla luce della spaccatura in capigruppo tra Fini e Cicchitto, con il presidente della Camera che, nonostante la posizione contraria della maggioranza, fissa, regolamento alla mano, per mercoledi’ prossimo, al massimo giovedi’, la votazione sulla mozione di sfiducia presentata dall’opposizione, Cosentino non si fara’ rosolare in Aula e accettera’ di fare un passo indietro”.
Se fino a ieri chi avesse votato contro Cosentino sarebbe stato espulso dal Pdl, oggi il sottosegretario non è più un uomo per cui valga la pena immolarsi o contarsi.
I tagliatori di teste e i cortigiani di palazzo hanno dovuto riporre le scimitarre per manifesta inferiorità nel maneggiare lo strumento.
Rimaneva il nobile rito del karakiri, ma ciò presupporrebbe dei valori ideali per cui sacrificare la propria vita e in giro(men che meno con Berlusconi) uomini con tali virtù non ne vediamo....
Più facile trovare acchiappapoltrone.....
FINI - BERLUSCONI 2 - 0
w destra di base
Rolando R.
se voteranno la sfiducia fini uscirà dalla maggioranza e il governo cadrà
IL GOVERNO....PALLONE AEROSTATICO...
... la mongolfiera perde quota, bisogna liberare la zavorra: prima De Girolamo ché tanto è stato eletto all'Estero dagli amici degli amici, ma non basta, poi Scajola il cui peso della -casa- è davvero eccessivo, ma il pallone ancora non sale è in surplace, galleggia nell'aria, ma non sale; allora giù anche Brancher tanto a che serviva?.
Il pallone annaspa ancora, si piega a sinistra e non vuol saperne di raddirizzarsi, allora giù altri pesi...liberiamoci di
Cosentino anche se ci ha fatto vincere in Campania.....
Sì, tutti sono serviti e sono stati usati, ma ora non più, ora che il bubbone è scoppiato bisogna sacrificarli e sopravvivere,
In pole anche Dell'Utri e Verdini?
chi vivrà.......vedrà!
Nel Pdl c'è una questione morale, così come c'è un problema di classe dirigente.
Ne vogliamo parlare?
Cosimo Manco
Roma, 14 lug. - (Adnkronos) - Serve "una politica durissima con chi non ha un'etica del comportamento pubblico". Lo ha detto Gianfranco Fini presentando il libro 'In alto a destra'. Il presidente della Camera dice che va tenuto un atteggiamento intransigente verso chi usa la politica per scopi personali o per sottrarsi ai doveri che ha ogni cittadino.
BERLUSCONI: ” IL PARTITO VA A PEZZI, STA IMPLODENDO” E RITORNA SULLA TESI DEL COMPLOTTO CONTRO DI LUI
“FINI E’ UN INCUBO, VERDINI VA SALVATO ALTRIMENTI CADE IL GOVERNO”… IL PREMIER NON RISPARMIA CRITICHE ALLE CORRENTI INTERNE…GASPARRI E LA RUSSA IN DIFFICOLTA’, TEMONO RECUPERI DI FINI TRA GLI EX AN…IL COORDINATORE UNICO NON SI PUO’ FARE: SI SONO LETTI FINALMENTE LO STATUTO
Se Cosentino fosse andato alla conta mercoledi prossimo, in occasione della mozione di sfiducia nei suoi confronti, sarebbe andato al massacro: questa la sensazione che il giorno dopo le sue dimissioni trapela negli ambienti di centrodestra.
Perchè ai voti dei finiani che ne avrebbero in ogni caso segnato la sorte, Berlusconi ieri ha compreso che se ne sarebbero aggiunti molti altri, nel segreto dell’urna.
Segno di un disagio profondo tra i deputati forzisti nel difendere una situazione e un personaggio indifendibili.
Nelle ultime ore sono stati La Russa e Gasparri a lanciare l’allarme a Silvio: “Se accettiamo uno scontro sulla legalità, Fini ci massacra, anche per noi è difficile tenere i nostri alla Camera”.
L’accellerazione imposta da Fini in mattinata, con la votazione non a settembre, ma entro pochi giorni, ha spiazzato il governo sul caso Cosentino e si è scelta la resa, piuttosto che rischiare di perdere con 50 voti di scarto. Non dimentichiamo che il gruppo Carfagna, Gelmini, Frattini aveva già fatto capire che erano meglio le preventive dimissioni del chiacchierato sottosegretario.
Berlusconi parla ormai apertamente di Fini come di un “suo incubo”, vorrebbe cacciarlo, ma non lo prevede lo Statuto senza un nuovo congresso.
Mentre però Fini non sbaglia un colpo e riesce anche a bloccare per “approfondimenti” la legge sulle intercettazioni, Silvio si muove troppo e male, non ne azzecca una.
Ieri è tornato sulla tesi del complotto mondialista contro di lui: Fini sarebbe non solo lo strumento dei “poteri forti” nazionali, della stampa e dei magistrati, ma persino del governo americano che avrebbe mal digerito le scelte energetiche, del gasdotto russo e di Gazprom, compiute dall’Italia.
Silvio poi se la prende anche con i presunti amici: Tremonti che fa le finanziarie di testa sua, Bossi e Maroni che non hanno speso una parola a favore di Cosentino e Verdini, le dodici correnti interne a suo favore che non avrebbero in effetti ragione di esistere.
Il premier voleva sostuire i tre coordinatori (e quindi Verdini) con uno solo, ovvero Bondi.
Finalmente qualcuno gli ha detto che lo Statuto prevede tassativamente tre coordinatori e che eventuali mutamenti devono fer forza passare attraverso il congresso.
A questo punto rimane tutto bloccato. “Vorrei fare piazza pulita, ma non posso”, ripete il premier che ce l’ha anche con Verdini: “ha arrecato danni a me, al governo e al partito, ma bisogna cercare di salvarlo, se cade lui crolla anche il governo”.
La corrente di Liberamente di Verdini si libererebbe volentieri subito per candidare la Gelmini a coordinatrice unica, mentre Silvio vorrebbe Bondi, su cui c’è però il veto di Fini.
E i finiani, dopo aver silurato Cosentino, ora puntano sulla legge anti-intercettazioni, una battaglia per volta.
Anche perchè Verdini è segnato, ma Fini vuole soprattutto poter gestire il dopo, facendo fuori in un colpo Gasparri e La Russa e piazzando Bocchino vicecoordonatore unico.
Quando saranno depositati gli atti e i testi delle intercettazioni su Verdini, allora scatterà l’offensiva per un “partito senza ombre”, quarta puntata ( dopo Scajola, Brancher e Cosentino).
w destra di base
Rolando R.
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