
I tesseramenti per 2010 stanno per chiudersi (l'ultimo giorno utile per tesserarsi al nostro movimento è il 30 novembre prossimo) e il coordinamento regionale di DDB ha deciso di lanciare una campagna pubblicitaria d'autunno che ribadisca con forza la nostra personalità.
Per questo abbiamo scelto di fare nostro il malessere diffuso, evidentissimo soprattutto su facebook, dei giovani italiani che sono scoraggiati da un sistema sociale ingisto in cui conta più il potere che il sapere.
Tutti i partiti, il nostro compreso, sono caratterizzati da una classe politica autoreferenziale che spesso, troppo spesso, non da' un'immagine positiva, tutt'altro.
Oltre a non essere utile al Paese, perchè non affronta seriamente nemmeno uno dei problemi veri che stannmo a cuore ai cittadini, la nostra classe politica sembra solo interessata a sfruttare al massimo i privilegi di casta che ha, magari ad aumentarli il più possibile, ma sempre e comunque con un solo unico pensiero, non perdere le poltrone che si occupano e magari se proprio è necessario lasciarle ma solo ai parenti più stretti.
Tra questi i più spregiudicati non solo pensano ai figli e alle mogli ... ma anche alle "amiche disponibili" che senza nemmeno un giorno di politica predicata o praticata si ritrovano in cima alle liste dei partiti con la garanzia di essere elette.
Ecco che molte zone d'Italia vengono assolutamente ignorate dall'azione di governo, anzi spesso penalizzate, perchè i parlamentari che dovrebbero garantire rappresentanza e tutela nell'azione di governo, sono assolutamente e totalmente concentrati nella spasmodica tutela dei loro interessi e di quelli dei loro cari, salvo rari casi.
Destra di Base, da tempo non condivide questo tipo di politica che purtroppo ormai ha attecchito dovunque generando un diffuso senso di disgusto dei cittdini, soprattutto dei giovani, nei confronti della nostra attuale classe politica.
Il manifesto che abbiamo fatto pubblicare può sembrare a qualcuno politicamente scorretto, visto che si mette all'indice una situazione di privilegio che riguarda il figlio del capo della Lega Nord che è alleata col Pdl nel quale (per ora) siamo noi. .
Ma noi di Destra di Base siamo fatti così, alleati o no, quando abbiamo una cosa da dire, nel bene e nel male...la diciamo sempre, in faccia e senza retropensieri.
Portiamo avanti le nostre idee conconvinzione fino in fondo, non ci facciamo corrompere e nemmeno condizionare da nessuno.
Noi siamo la destra senza se e senza ma, quella vera, quella sincera.
Chi la pensa come noi sa che siamo un riferimento sicuro, chi non si sente adeguatamente rappresentato nel Pdl dagli altri, sa che in Destra di Base può contare su un approdo sicuro.
Chi cerca in politica dignità, coraggio, lealtà, identità e partecipazione...e "libertà" non solo a parole.... non deve sentirsi solo e fuori dal mondo perchè noi di Destra di Base siamo tutto questo...e anche di più.
E siamo qui, vivi, attivi, disponibili ad accogliere con noi tutti quelli che la pensano come noi.
Perchè più siamo....più ci faremo sentire...vedere...rispettare.
Vi aspettiamo.
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94 commenti:
IL DISCORSO DI FINI NON MI HA CONVINTO PER NIENTE.
DUMAS
la padania è un formaggio...molle ?
E' giunto il tempo....che il popolo d'Italia risvegli il proprio orgoglio nazionale e che brandendo tricolori vadano marciando verso le nebbie ed i grandi evasori fiscali a far piazza pulita delle orde barbare ed ignoranti che affollano la fossa padana o aspettiamo il miracolo????
GRANDISSIMO E BELLISSISMO MANIFESTO. BRAVI !
UNA RISPOSTA PER TUTTE LE STAGIONI.
Bossi mi ricorda il grande Peter Sellers nel film "Oltre il giardino", dove impersona un giardiniere sempliciotto che pronuncia solenni banalità e stronzate, ma viene scambiato per arguto oracolo politico.
Sì perché la sfortuna della patologia gli ha dato un'aura quasi super partes, da vecchio saggio che ne ha viste e sopportate di tutti i colori; anche perché l'offesa cerebrale lo ha depurato della virulenza crassa e volgare che imbarbariva il suo eloquio...
Ho l'impressione che un metodo simile lo adotti anche il figlio.
L'ho sentito recentemente in un'intervista. Sembrava quasi un vero uomo politico.
Bossi, che cosa pensa del voto di fiducia previsto per la prossima settimana? .. Vedremo, vedremo!
E dello sciopero dell'altroieri della Fiom? .. Vedremo, vedremo.
Laconico come il padre, dà ad intendere di sapere molto più di quel che dice, e di riuscire a squarciare il velo di un futuro indistinto: non dice niente, ma proprio per questo, lui, "sa".
Evidentemente, gli hanno suggerito di rispondere così, sia che conosca sia che non conosca la risposta.
Vedremo, vedremo.
Una risposta per tutte le stagioni. E per ogni comprendonio.
Questo triste personaggio ha fatto la sua fortuna(?) osannando contro Roma ladrona per poi pastoiarsi alla mangiatoia generale. Parla a ignoranti(da ignorare) che sfruttano gli immigrati nelle campagne del nord e poi lo votano. Si faccia una bella visita dal neurologo a spese degli italiani, così come si mantiene da moltissimi anni. Alla "vaca da monger di Roma" si allatta anche lui ed i suoi accoliti da anni e anni. Adesso ha fatto diventare i capezzoli diritto di padre in figlio. Povera Padania!!!
Quelli che hanno iniziato a votare la lega lo hanno fatto nella speranza di avere un federalismo degno di tale nome. Su questo la Lega ha anticipato i movimenti della Scozia, Catalunja e Galles, che la guardavano come esempio. Poi il Bossi (per quale motivo ed in cambio di cosa?) ha rovinato tutto e non ha avuto niente. Ora la Scozia, la Catalunja e il Galles hanno avuto la loro ampia autonomia ed un parlamento autonomo. Da noi la Lega (diventata impresentabile ed irritante) non solo non ha ottenuto niente, ma sta ancora elemosinando un finto federalismo che, alla fine, danneggerà le tasche dei suoi stessi elettori. Bossi, il trota e la sua cerchia devono andarsene.
Dal Corriere della Sera:
Berlusconi ha deciso di porre la fiducia!
Silvio Berlusconi «blinda» il discorso che terrà mercoledì in Aula e la successiva votazione sulla tenuta della maggioranza. «Metteremo la fiducia» sulla dichiarazione del premier, ha affermato il ministro per i rapporti con il Parlamento Elio Vito, lasciando Palazzo Grazioli. È stato proprio il presidente del Consiglio a caldeggiare, durante la riunione dello Stato maggiore del Pdl, il ricorso alla fiducia. In questa fase infatti, secondo il Cavaliere, si deve fare una «scelta di chiarezza» che supera la necessità di avere ampi numeri in Parlamento. Porre la fiducia certamente rappresenta un rischio, è stato il ragionamento del premier, ma serve a evitare giochi e giochini perché così facendo è chiaro che se non ci sono i voti si va tutti a casa.
Bravo Cav. Berlusconi.
chiedo agli amici ma è davvero coerente con il passato continuare a stare nel pdl.
stare nel pdl
o stare fuori dal pdl?
Tutto dipende da quello che accadrà nelle prossime ore
Io al posto di Bossi non avrei chiesto scusa perchè tutti sanno da 20 anni che Bossi si riferisce ai palazzi romani e non agli abitanti di roma...
Alla faccia di Bossi hanno arrestato un altro assessore Leghista perchè chiedeva tangenti...
Notizia di oggi sui giornali
IL GOVERNO OTTIENE LA FIDUCIA SOLO GRAZIE AI FINIANI: SCONFITTA L’ARROGANZA DI BERLUSCONI
IL GOVERNO SI SAREBBE FERMATO A 304: SOLO GRAZIE A 38 DEPUTATI TRA FINIANI E MPA IL PREMIER SI SALVA DAI TRIBUNALI… LE LEGA PARLA DI ELEZIONI: NON HA CAPITO CHE DA DOMANI SI ATTACCA AL TRAM…
La Camera ha dato la fiducia al governo Berlusconi: su 620 presenti, i sì sono stati 342, i no 275.
L’esito era scontato dopo l’annuncio dei finiani del proprio sostegno all’esecutivo.
Ma il dato evidente è che tolta la pattuglia finiana e l’Mpa di Raffaele Lombardo l’esecutivo non raggiunge i 316 voti che garantiscono la maggioranza assoluta.
Con l’esecutivo si sono schierati 342 deputati, contro 275 (i presenti al voto sono stati 620, i votanti 617, la maggioranza richiesta di 309).
E per di più tra i 9 assenti uno solo era del Pdl.
Inoltre c’è un dato da tenere in assoluta evidenza: 38 dei 342 voti a favore sono dei finiani (hanno 35 deputati ma in due hanno detto no a Berlusconi) e degli uomini di Lombardo (5).
I primi protagonisti da mesi di uno scontro interno al Pdl, i secondi fortemente critici nei confronti dell’esecutivo.
Senza di loro, infatti, il governo non avrebbe ottenuto la fatidica ‘quota 316′, cioè la metà più uno dei componenti dell’assemblea di Montecitorio, ma si sarebbe fermato a quota 304, appena 8 in più della somma Pdl + Lega e ben 12 in meno del necessario.
Una situazione che mette Berlusconi in una situazione davvero difficile da un punto di vista politico.
La campagna acquisti alla fine ha portato solo 8 deputati, che oltretutto da mesi già votavano per il governo.
w destra di base
Rolando R.
LE PROSSIME PUNTATE:
La prossima mossa di Fini: far cadere il governo su una legge ad personam!
La guerra tra Fini e il resto della maggioranza assumerà toni sempre più sofisticati. Si passa ad una contesa tra esperti giocatori di scacchi. Fini ha tenuto in piedi il governo per avere tempo di organizzarsi come partito. La Lega invece vorrebbe andare alle elezioni, ma ha bisogno di un alibi, come Berlusconi d'altronde. Chi provoca la caduta di un governo di solito viene punito dall'elettorato. Bossi è Berlusconi vogliono che il governo cada, ma ... per colpa di Fini! Essi potranno quindi presentarsi all'elettorato dicendo: "Scusate, dobbiamo riandare al voto, ma non per colpa nostra!" A questo punto Fini ha a disposizione una sola mossa: far cadere il governo, ma su una legge "porcata". In questo modo FLI diventerebbe piuttosto una specie di idolo della salvezza nazionale, mentre Lega e Berlusconi non potranno andare di fronte al popolo senza prendere qualche fischio.
Ciao Adriano,
interessante analisi, il tuo discorso non fa una piega. Mi chiedo solo se esiste un'alternativa al PdL, visto che in fondo, Berlusconi è ostaggio della Lega, e da oggi anche da parte dei finiani e MPA. Purtroppo sono piuttosto delusa dallo scenario di questo neo partito FLI, e a conti fatti, non vedo certo molte alternative all'orizzonte.
Ciao
Luciana
A me è piaciuto molto l'intervento di Casini,soprattutto quando ha posto la domanda a Berlusconi sulle infrrastrutture...la Salerno-Reggio C.,quella che ieri mattina i ministri del pdl hanno votato contro il finanziamento, e lui nel pomeriggio ha detto che si finira' la Salerno-reggio,la domanda era: "prendono in giro lei sig.presidente? o prendono in giro noi? io mi chiedo forse noi cittadini tantissime cose non le sappiamo, ma andare in parlamento a raccontare frottole a parlamentari che sono li tutto il giorno a parlare di politica, mi sembra proprio poco corretto,per non offendere nessuno...."
A questa domanda il premier Berlusconi non ha risposto
come mai???
Ciao Luciana.
La tua delusione è la mia/nostra.
Ma noi siamo dei guerrieri e non ci facciamo scoraggiare certo dalla nostra attuale classe politica.
Noi l'alternativa, come sai, la stiamo (ri)costruendo sul territorio...per ora.
Ma presto, spero che l'aiuto di un importante parlamentare del Pdl, ex An, ci possa dare quella marcia in più che è indispensabile per dare un senso compiuto al nostro impegno politico.
Per ora non aggiungo altro.
Solo un calorosissimo abbraccio per te...sperando di leggerti più spesso e incontrarti quanto prima.
Ciao
Proprio un bel manifesto, bello davvero. era ora che qualcuno mettesse fuori gli attributi.
Bravi.
LA LEGA E’ LEGATA AL TERRITORIO CON ALLEGATE MAZZETTE:
DAVID CODOGNOTTO, ASSESSORE AL BILANCIO DI SAN MICHELE AL TAGLIAMENTO, ARRESTATO IN FLAGRANZA DI REATO MENTRE STAVA RISCUOTENDO UNA TANGENTE DI 15.000 EURO… RICHIESTI DAL POLITICO A UNA SOCIETA’ SPORTIVA PER NON REVOCARE UN CONTRIBUTO A UN TORNEO
Un assessore della Lega Nord al Comune di San Michele al Tagliamento (Venezia), David Codognotto, è stato arrestato dalla guardia di finanza di Venezia con l’accusa di aver preso una tangente di 15 mila euro.
L’arresto sarebbe avvenuto in flagranza di reato.
Secondo quanto si è appreso la “vittima” sarebbe una associazione sportiva, che gestiva una parte del settore giovanile del Portogruaro Calcio, società neo promossa in serie B.
Per il politico l’accusa è di concussione.
Codognotto avrebbe preteso una tangente minacciando la revoca di un contributo per l’organizzazione da parte dell’associazione stessa di un torneo di calcio giovanile.
I finanzieri, che tenevano sotto controllo l’assessore, avrebbero seguito le fasi della consegna del denaro da parte della vittima.
Dagli uffici comunali Codognotto avrebbe impartito le modalità del pagamento: riporre la busta con i contanti richiesti dentro la propria auto lasciata appositamente aperta.
Una volta che il denaro era stato riposto sul cruscotto dell’auto, l’assessore, sempre dal proprio ufficio, si sarebbe preoccupato di mettere al sicuro il bottino azionando con il comando a distanza la chiusura centralizzata delle portiere.
Ma quando, pochi minuti dopo, è sceso, è entrato nell’auto, ha preso la busta e controllato che tutto fosse a posto, si è trovato circondato dalle Fiamme gialle che lo hanno arrestato.
Secondo gli inquirenti, l’episodio si inquadra in una vicenda più ampia che avrebbe visto Codognotto chiedere anche altri favori sfruttando la sua carica pubblica e la cui esatta definizione è oggetto di ulteriori indagini dirette dalla procura veneziana.
Codognotto è assessore al bilancio, ai tributi, allo sport e al turismo.
E’ stato eletto in consiglio comunale nel gruppo della Lega Nord Liga Veneta Padania.
A San Michele al Tagliamento c’è una maggioranza di centrodestra con Pdl , Lega e due indipendenti.
Il sindaco, Giorgio Vizzon, è stato eletto nel 2008, il suo mandato scade nel 2013.
Un altro esempio del “legame col territorio”e della buona amministrazione leghista a livello locale....
w destra di base
Rolando R.
Una poesiola dedicata a bossi ( padre e figlio )
NUMMERI
di Trilussa
- Conterò poco, è vero:
- diceva l'Uno ar Zero -
ma tu che vali? Gnente: propio gnente.
Sia ne l'azzione come ner pensiero
rimani un coso voto e inconcrudente.
lo, invece, se me metto a capofila
de cinque zeri tale e quale a te,
lo sai quanto divento? Centomila.
È questione de nummeri. A un dipresso
è quello che succede ar dittatore
che cresce de potenza e de valore
più so' li zeri che je vanno appresso
Qualche giornalista che non capisce niente ha scritto che Berlusconi si è addormentato in aula.
Non è vero!
Berlusconi è un capo e come tale
dorme mai, riposa.
E quando riposa la sua mente lavora e il suo corpo si rigenera.
E poi, se proprio qualcuno ci tiene a sottolineare che in aula dormiva, vi dico io come stanno le cose:
in realtà lui stava immaginando ad occhi chiusi un'Italia senza comunisti, senza giudici, senza Di Pietro e anche senza Fini e Bocchino.
Immaginava l'inaugurazione del ponte sullo stretto e la fine dei lavori sulla Salerno Reggio Calabria.
Ecco che stava pensando il "capo" in quei momenti...e per immaginare meglio...aveva gli occhi chiusi....!!!
DAGOSPIA DIXIT
Ci sono almeno due dati, che nonostante tutto rasserenano Silvio Berlusconi: il gradimento riscontrato dal suo discorso a Montecitorio, e l'asticella del consenso per il Fli che non cresce. Se infatti, il finiano Adolfo Urso accredita il Fli oltre l'8%, «l'ultimo sondaggio - ha sottolineato il vice ministro a Rtl - ci attribuisce almeno l'8,2%, in crescita continua», i numeri messi sul tavolo del Cavaliere da Euro Media Research di Alessandra Ghisleri ma anche da alcuni altri istituti di ricerca francesi e americani, forniscono altre cifre, decisamente inferiori, intorno al 3%.
DAI SONDAGGI DI PIEPOLI ABBIAMO QUESTO QUADRO DELLA SITUAZIONE SE SI ANDASSE A VOTARE OGGI:
Pdl tra il 30-32%, il Pd intorno al 25%, l'Udc al 7%, la Lega Nord al 14% e il Fli al 3%.
Berlusconi e Bossi avrebbero ancora la maggioranza relativa, e quindi quella assoluta.
CIAO TIPINIFINI
LE TAPPE DI FINI VERSO IL PARTITO:
“Senza di noi il governo non esiste, da domani esamineremo le leggi per bene, rispettando tutti i passaggi, tutti i tempi, senza fretta. Dovranno trattare con noi su tutto” : Bocchino ha le idee chiare su come si muoverà “Futuro e Libertà” dopo aver retto al fallito tentativo di emarginazione posto in essere dai falchi berlsuconiani.
E a chi gli obietta: “e se Berlusconi cercasse di far saltare il banco, chiedendo il voto anticipato?” risponde con un sorriso: “in Sicilia noi, Udc e Mpa insieme prenderemmo il premio di maggioranza e senza quei senatori non si vincono le elezioni”.
Nel frattempo i futuristi si stanno organizzando: martedì si riunirà il comitato promotore, poi una direzione più ristretta di cui faranno parte i rappresentanti dei gruppi parlamentari e delle associazioni finiane (Generazione Italia, Area Nazionale, Farefuturo e Secolo d’Italia).
Sarà questa la struttura sulla quale verrà costruito il partito, anche sul territorio. Trenta intellettuali di area stanno già lavorando alla stesura del “Manifesto per l’Italia”, il documento programmatico del partito la cui bozza sarà pronta per la convention di Generazione Italia, fissata a Perugia per il 6-7 novembre.
La fase successiva dovrebbe essere l’assemblea costituente, in cui si sancirà la nascita ufficiale del partito.
Sulla carta l’idea è di fissare la data di nascita il 7 gennaio, lo stesso giorno in cui è nato il Tricolore nel 1797, ma anche il giorno della strage di Acca Larentia, un simbolo forte per il popolo di destra.
In ogni caso il nuovo partito di Fini dovrà essere operativo a febbraio con le liste elettorali pronte per essere presentate se, com’è probabile, a fine marzo si andrà a votare a Milano, Bologna, Napoli e in altri centri minori.
Questi finiani sono incredibili...
Riescono a inveire, ingiuriare, sbraitare in bocchinese e così via ma poi il dato fondamentale è che hanno votato la fiducia e all’interno del governo BERLUSCONI ricoprono cariche non proprio di secondo piano (vedi Urso).
Questi i fatti.
Sono il classico gruppo di
democristiana memoria che temporeggia per calcoli elettorali.
Il manifesto di destra di base è carino.
Danilo R.
BOCCHINO: “SIAMO DECISIVI ALLA CAMERA E PRESTO LO SAREMO ANCHE IN SENATO.
Sull’esito del voto in Parlamento è tornato ad argomentare stamane il capogruppo dei finiani Italo Bocchino, secondo il quale «il movimento di uscita dal Pdl andrà avanti per tutta la legislatura perchè lo scontento all’interno di quel partito e dei gruppi parlamentari è altissimo».
Lo ha detto stamane a Sky TG24: «Siamo determinanti alla Camera e lo saremo tra breve anche al Senato - perchè nel tempo arriverà nel nostro gruppo qualche altro senatore. Mentre Berlusconi fino all’altro ieri aveva capacità attrattiva perchè voleva far proseguire la legislatura, oggi il rischio è che Berlusconi e Bossi portino il Paese al voto a marzo e molti parlamentari guardano con maggiore interesse chi come Fini e Casini vuol far durare la legislatura, magari facendo degli interventi sulla legge elettorale».
BEL MANIFESTO RAGAZZI. COMPLIMENTI.
Riguardo a Fini...noi dovremo fare i conti con questo partino che non c'è?
...il nuovo partito della spesa..
l'udc bis?
ahahah...
spero la lega stacchi la spina entro 1 settimana e si ritorni a votare e vediamo cosa combina sto futuro e libertà.....credo nulla a meno che non sia costretta a scappare con la sinistra,come sta già facendo in sicilia,vergognosamente.
Bel manifesto...bravi.
-LA "TERZA GAMBA DEI "FILINI"-
*Certo, questa faccenda della Maggioranza "a tre gambe" sa più di teratologia che di Politica. I futur-finiani cercano di ripeterla ossessivamente per incoraggiarsi, per farsene convinti loro stessi.
Ma il punto è che Berlusconi NON ha trattato politicamente col Gruppo FLI (li si potrebbe chiamare I FILINI!) in quanto tale, NON li ha ricevuti come delegazione, NON li ha trattati da Alleati non facendo loro arrivare "prima" il testo del Premier, nè consultandoli per la sua stesura.
Quindi allo stato Berlusconi NON riconosce un "terzo" partito alleato.
E ,dall'altro lato, il sottosegretario Viespoli (già "rautiano" ed alemanniano) si è subito dimesso dalla carica istituzionale, ufficialmente per "assumere l'incarico di Capogruppo al Senato"...ma in pratica per non farsi cacciare dal Cavaliere.
Quindi, atipicamente, i "filini" si sentono, si dichiarano, votano "da maggioranza"... MA di fatto e di diritto sono FUORI DAL GOVERNO.
Auto-dichiarandosi, però "maggioranza" e "fedeli al programma" (NON attuato in alcuna parte) proclamano, avendo dato la fiducia, d'aver il diritto di dire la loro su ogni cosa a partire dalle Commissioni. E si sa che "pizzicheranno" proprio sulla Giustizia, nervo scoperto del Premier.
In pratica, forti della debolezza numerale del Governo, pensano di giocare "all'ago della Bilancia", di mantenersi sul filo del rasoio per fondarsi e rafforzarsi, come partito, intanto che dura la Legislatura. Così avrebbero tre "anni sicuri" per attrezzarsi ed armarsi.
Sulla fiducia sono arrivati al Cavaliere 342 voti. Che, però, senza i 33 dei Filini diventano solo 309.
Berlusconi che non può permettere che nasca un partito centrista pronto ad allearsi in aula con le sinistre, ma capace, tra l'elettorato, di togliere voti al PdL, dunque ASPETTERA'. Aspetterà in agguato il primo voto contro dei discepoli di Gianfindus (anche in una Commissione legislativa) per dire che SI CHIUDE e si chiude per un atto formale di guerra, per "colpa" dei Dissennati bonzi filini.
Quindi siamo solo di fronte ad semplice rinvio, ad una mossa di scacchi.
guido virzì
.... è certo che IL RE farà saltare il tavolino. Segando quella anti-estetica e sgradevole terza gamba di truciolato.
Cari amici di desta di base ho visto il vostro manifesto a Parabita e mi è piaciuto molto. Complimenti agli autori.
davide s.
Sembra che Fini ed i finiani siano stati colpiti dalla sindrome sinistrosa e vogliano costituire un nuovo partito di destra, ma che sia anche di sinistra, ma anche di centro e che navighi in mare aperto!!! Ma cosa vuol dire? Ci prende tutti per matti? Noi non ci siamo incrociati e rincoglioniti con i Tulliani e sappiamo ancora distinguere la destra dal centro e dalla sinistra. Povero Fini che brutta fine!!! e c'è ancora chi ci crede!!!
Aldo.
ma come si fa a credere a fini?
ci ha raggirao con An per sedici anni e ora pretende che gli crediamo ancora?
democrazia, partecipazione, rispetto dei diritti umani...
seeeeeeee
e quando mai lui in An ha fatto nulla di tutto questo?????????????
ve lo dico io
M A I !!!!!!!!!!!!!!
Ha ragione Adriano, meglio che le nostre idee ce le rappresentiamo da soli.
gia!
Al via il nuovo partito di Fini: "Spero che il governo vada avanti, ma teniamoci pronti alle elezioni"
Oggi Fini fa il suo partio.
Finalmente un po' di chiarezza,liberarci di lui sarà come respirare aria pulita perchè nonostante la sua aria da gentlemen de noiartri ha portato la politica alla massima sporcizia possibile.
Oggi finalmente se ne va, esulta popolo di destra! Oggi ti sei liberato del peggior campione di incoerenza che ci sia mai stato in Italia.
giancarlo67
FINI VARA IL NUOVO PARTITO: “NON SARA’ UN AN IN PICCOLO, MA UN PDL IN GRANDE…”TENERSI PRONTI AL VOTO”
Fini: «Non sappiamo cosa c’è dietro l’angolo. Io auspico che il governo arrivi a fine legislatura, ma dobbiamo tenerci pronti ad eventuali sorprese».
È quanto ha detto Gianfranco Fini durante la riunione a FareFuturo per avviare il percorso che porterà alla nascita del partito Futuro e Libertà.
Per Fini, «far nascere un nuovo soggetto politico è ineludibile».
E ha aggiunto: «Ci accingiamo non a fare An in piccolo, ma un Pdl in grande».
Futuro e libertà per l’Italia non dovrà essere un partito pesante, strutturato ma «un movimento di opinione», e soprattutto «non dovrà essere percorso da gelosie, personalismi perchè siamo tutti sulla stessa barca».
Fini, parlando al comitato promotore di Fli, guarda avanti e promette: «Dobbiamo lavorare bene sul percorso e sulle modalità: non voglio ricommettere gli errori che ho fatto in passato. Se la logica fosse quella di colonnelli e soldati - sottolinea - rischieremmo di replicare gli errori che c’erano in An». Poi assicura che sul «territorio c’è molta curiosità e molta gente che vuole aderire. Questo è un aspetto non contestabile: dobbiamo far nascere« il nuovo partito».
Gianfranco Fini ha parlato ai parlamentari di Futuro e libertà per l’Italia riuniti per creare il comitato dei promotori del nuovo soggetto politico nella sede di FareFuturo.
Il presidente della Camera ha indicato le prossime tre tappe che porteranno alla nascita del nuovo soggetto politico:
«Occorre dar vita a un manifesto valoriale e programmatico da presentare a Perugia. Lì saranno rappresentati tutti i soggetti che ruotano attorno a Fli. In quell’occasione spiegheremo l’identità di Futuro e libertà. Intanto, dal territorio, deve partire una campagna di adesione al manifesto».
Poi la terza tappa, una sorta di atto conclusivo-congressuale a Milano, a metà gennaio: «Mi piace giocare in trasferta…»
w destra di base
Rolando R.
1 esercito ha bisogno di generali, di ufficiali, di sottufficiali e ANCHE di truppa. Nel Fli vedo un generale, alcuni colonnelli e nessuna truppa. Anche il generale migliore con le idee migliori non vincera' mai una battaglia se non ci sono i soldati che lo seguono o per rimanere nel paragone coloro che lo eleggono. I potenziali elettori di Fini capiscono benissimo che lui ha tradito piu' volte l'onore e la storia dei partiti di cui ha fatto parte. E questo per un generale e' deleterio. Vincere le battaglie a tavolino senza il sudore degli eserciti e' possibile solo se si hanno a disposizione delle armi formidabili. Fini non ne ha.
Voi che ne pensate, non siete daccordo?
Fini vuole fare un grande partito del pdl ?...e secondo Campi deve essere un partito berlusconiano, ma se c'erano gia dentro. sono sempre piu' convinta che Fini ha fatto male i suoi calcoli, vuole un partito grande del pdl e un partito alla berlusconi,ma senza Berlusconi, pensava solo che avrebbe avuti piu' di 34 seguaci. secondo me si deve votare piu' presto possibile,prima che fondono un partito se non hanno un partito si devono fondere con Casini? Rutelli o pd
Berlusconi è sempre più solo insieme ai suoi fedelissimi di "Meno male che Silvio c'è" e di Bondi che gli dedica le poesie, ormai solo il Bossi continua a sostenerlo in cambio delle banche. Fini e Lombardo lo stanno pian piano abbandonando al suo triste destino e vogliono cambiare la legge elettorale. Ma Silvio ha l'arma segreta, manderà i suoi fedelissimi a bussare a tutti gli appartamenti d'Italia sperando che qualcuno gli apra.
aaahhhhhhaaahhhaaahhhh
Credo che Fini doveva rimanere nel PDL, respingendo l'espulsione e appellandosi al popolo del PDL. A Mirabello doveva spiegare la sua idea di partito, nell'ambito di una democrazia dell'alternanza, doveva invocare le primarie anche nel PDL e sfidare apertamente Silvio per una corsa presidenziale all'americana, invocando fra l'altro una legge seria sul conflitto di interesse, di tipo americana, appunto.
Il PDL e il PD sono nati per riformare in questo senso il sistema politico italiano ed entrambi hanno deluso i loro elettori, e gli alettori li stanno punendo e li puniranno ancora. Così invece Fini sarà triturato dalla macchina propagandistica di Berlusconi. Sarà facilemte accusato di fare della vecchia politica.
Fini è fini-to.
Come il PD del resto.
Fini alcuni lo danno al 4%; altri al 6/7; qualcuno azzarda persino il12!!!
ma siamo impazziti?
stiamo parlando di fini....che non è la verginella venuta dal nulla. Ha fatto sparire il MSI e poi An. Se lo si acclama come leader democratico io m'indigno ed esorto costoro a riguardarsi i suoi congressi dove il diritto di parola che riservava agli altri era praticamente uguale a zero!
...ma per favore....
Cos'aspetta a dimettersi?
Fini cosa aspetta fini a dimettersi?ha rovinato la Destra italiana, l'ha disintegrata.
mi spoiegate perchè non vuole dimettersi?
non si vergogna?
la mercegaglia che vuole?
chi si cree di essere?
giovanna d'Arco?
Per l'ennesima volta quattro UOMINI ITALIANI sono morti in terra straniera,erano lì per portare la pace ma hanno incontrato la morte.il circolo Destra di Base "Tommaso Mirizio"di Parabita porge ai Loro familiari le più sentite condolianze.
AI NOSTRI SOLDATI CADUTI
"Io sono stato quello che gli altri non volevano essere. Io sono andato dove gli altri non volevano andare. Io ho fatto ciò che gli altri non volevano fare. Io non ho preteso niente da quelli che non sanno dare. Con rabbia ho accettato di essere criticato come se avessi commesso uno sbaglio ad accettare il mio dovere. Ho visto il volto del terrore ed ho sentito il freddo morso della paura. Ho gioito per il dolce gusto di dare un momento d’amore. Ho pianto, ho sofferto e ho sperato.... ma più di tutto, ho vissuto quei momenti che gli altri dicono sia meglio dimenticare. Rientrato in patria agli altri Potrò dire che sono orgoglioso Per tutto quello che sono Stato....un Soldato."
Geogre L. Skipeck
Salme a Ciampino.
Un parente: signor ministro, si goda lo spettacolo....
Lo sapete voi come vengono chiamate le forze terrestri dai signori della guerra (forze aeree)?
Carne da macello!
Avete notato che benchè alpini i nostri ragazzi al fronte in "missione di pace" sono tutti centro meridionali?
meditate gente...meditate.
Dagli ultimi sondaggi il grdimento del governo negli italiani è crollato al 30%, è ai minimi storici .
Corruzione +230% rispetto al 2008, nepotismo alle stelle, mafiosi condannati in parlamento, ministri condannati come stretti collaboratori,leggi ad personam a go go.
Zoccole ovunque.
Innformazione imbavagliata, comunisti ovunque tranne quelli che si sono svenduti(ex socialisti ed ex radicaliportavoci), che tanto hanno fatto bene alla prima repubblica,riciclati al 99% nel Pdl.
Malgrado tutto ciò ancora c'è chi lo voterebbe...
Con ste premesse mi meraviglio che sia ancora al 30%....
Ragazzi, lo vogliamo dare 1 futuro a sto paesello o i nostri figli devono per forza andare a vivere all' estero?
Amministrative, allarme di Pisanu "Liste gremite di gente indegna"
Roma - (Adnkronos/Ign) - Il presidente della commissione Antimafia: ''Allarmante disinvoltura'': E ancora: "Emergono candidati ed eletti diciamo irregolari per reati diversi da quelli che il nostro Codice di autoregolamentazione prevedeva". Ai prefetti inviate delle schede da riconsegnare "entro una settimana" altrimenti saranno convocati.
Pisanu ha scoperto l'America! Fra gli eletti corrotti, mafiosi, escort... e chi più ne ha più ne metta...!
A TUTTI I CITTADINI CHE HANNO VOTATO I MAFIOSI O I COLLUSI CON LA MAFIA DEDICO QUESTE PAROLE DI UN GRANDE EROE ITALIANO
"Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa,
chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola."
(Giovanni Falcone)
A TUTTI I CITTADINI CHE HANNO VOTATO I MAFIOSI O I COLLUSI CON LA MAFIA DEDICO QUESTE PAROLE DI UN GRANDE EROE ITALIANO
"Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa,
chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola."
(Giovanni Falcone)
PERCHE' IO NON STO CON FINI E RIMANGO NEL PDL
Dopo un mese di vacanza nel “Buen ritiro” di Ansedonia è tornato a parlare il Presidente della Camera, e l'ha fatto alla festa di Mirabello diventata per un piccolo atto burocratico; la richiesta da parte dell'unico “finiano” del paese del suolo pubblico, la prima festa di Futuro e libertà.
Va riconosciuto che il Presidente della Camera con le parole ci sa fare, è un gran oratore, sa quali sono le “corde” giuste da solleticare per motivare il popolo di Destra, lo stesso popolo di cui negli ultimi anni si è disinteressato, lo stesso popolo che negli ultimi anni ha assistito incredulo per tutte le sue “fuoriuscite verbali”, distanti anni luce dal pensiero di “Destra”, riguardo ai temi etici, che furbamente il leader della neonata formazione “Futuro e Libertà” ha omesso nel suo discorso.
Ascoltandolo, la mia prima reazione è stata quello dello stupore, Fini che critica il vertice del Pdl accusandolo di una gestione stalinista è lo stesso che sostituiva il Ministro Gasparri con Landolfi per una critica mossa a lui, è lo stesso che non permise più la ricandidatura di Enzo Fragalà alla Camera dei Deputati colpevole di aver presentato un emendamento ad un provvedimento legislativo, salvo prendere la parola al suo funerale per tesserne un elogio funebre che a molti e' sembrato molto da lacrime di coccodrillo.
Lo stesso leader maximo che espelle dal Partito il parlamentare Antonio Serena, reo di aver regalato un libro ai colleghi della Camera, oppure che solleva immotivatamente dal suo incarico il primo coordinatore di AN, il compianto e indimenticabile Giustino Blandi, con l'impegno d'onore di restituirgli un adeguato ruolo politico, che naturalmente mai fu onorato. Questi sono pochi casi che mi vengono in mente, ma sono sicuro che si possa scrivere una corposa enciclopedia sulla gestione “stalinista” che lui applicava ad An.
Con la differenza sostanziale che il Pdl ha convocato l'ufficio politico per prendere questa grave decisione, mentre a lui bastava muovere un sopracciglio e la decisione era esecutiva.
Interessante la critica alla legge elettorale, la stessa legge che lui ci venne a propinare in una manifestazione di partito al San Paolo Palace di Palermo, salutandola come la migliore legge della storia repubblicana e zittì infastidito alcuni che nella platea fischiarono. Lui vuole tornare alle preferenze? Sono d'accordissimo, così misuriamo il consenso di tanti deputati nominati per volontà del capo, che non hanno avuto negli anni trascorsi, neanche il fastidio di aprire la segreteria politica nel territorio per cui ricevono un lauto rimborso.
Ancora più interessante è stato l'arrogante disprezzo che ha riversato contro chi non l'ha seguito in questa “nuova” avventura, lui novello interprete della vera politica, considera volgare il resto del mondo che non lo segue, lo stesso mondo, dove lui è stato comodamente accomodato, accentandone finalità, programmi e disciplina, come recitava la tessera del Fronte della Gioventù, ma non era il Fdg, era il centro destra guidato da Silvio Berlusconi, che non era diverso di quello che è oggi.
Esemplare il suo richiamo alla legalità e la sua attenzione alla inopportunità di mantenere incarichi pubblici per chi si trova invischiato in vicende giudiziarie. Peccato che ancora ci rimbomba nei timpani il suo assordante silenzio quando, dopo la condanna per mafia di Totò Cuffaro, i ragazzi di Azione Giovani e altri pochi militanti di partito, tra cui il sottoscritto ne chiesero le dimissioni, per non parlare del suo silenzio sulla triste vicenda familiare della casa di Montecarlo.
Vogliamo poi parlare delle sue dotte citazioni?? Vorrei comprendere come si fà a dichiarare il Fascismo male assoluto e poi citare poeti condannati per presunta collaborazione con il Fascismo stesso come Ezra Pound, invocare il patriottismo repubblicano e costituzionale e citare il leader storico della destra, Giorgio Almirante che passo tutta la sua vita a preconizzare una nuova repubblica presidenziale e a criticare, puntualmente, con costanza e pervicacia intelligenza la costituzione, pur nella piena accettazione del metodo democratico.
Ed infine a proposito di compatibilità con i valori di un partito, come non scordare la sua personale campagna per il si al referendum sulla procreazione assistita, contro la stragrande maggioranza del suo partito che dovette apprendere dai media la sua presa di posizione, mai discussa in nessun organo di partito. Che differenza di stile con il sempre ricordato Almirante, che divorziato, per rispetto alle decisioni degli organi del suo MSI, fà la campagna per il referendum per l'abrogazione del divorzio.
In poche righe ho voluto sintetizzare il mio malessere personale nei confronti di una scelta, quella di Fini, che non condivido dalla quale prendo decisamente le distanze.
D'altra parte, coerentemente con la mia personale storia di militante politico della destra sociale, identitaria, nazionale e comunitaria, molto spesso mi sono trovato all'opposizione delle posizioni finiane, ma sempre nel rispetto del mio partito, ho accettato la linea, limitando la mia critica all'interno dello stesso e comunque mai cercando di danneggiarlo.
Ho scelto coerentemente con il mio percorso umano e politico di continuare a militare nel Pdl, riconoscendomi in pieno nella prospettiva politica sapientemente illustrata nel documento di Gianni Alemanno "Perchè crediamo nel Pdl ".
Sempre fedele a quanto sosteneva Jose' Antonio Primo De Rivera, per me la politica continua ad essere "La poesia dell'impossibile, piuttosto che l'arte del possibile".
Raul Russo
PISANU: “ALLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE TROPPI CANDIDATI INDEGNI”
IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE ANTIMAFIA LANCIA L’ALLARME SULLA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI… I PARTITI NON APPLICANO ALCUN CODICE DI SERIA AUTOREGOLAMENTAZIONE CHE EVITI CANDIDATURE IMBARAZZANTI…. LA SELEZIONE ANDREBBE FATTA ALL’INIZIO, MA I PARTITI CHIUDONO ENTRAMBI GLI OCCHI
La circostanza era già nota: nelle elezioni amministrative locali, in troppe località e non solo del sud, i partiti accettano candidature di persone con precedenti penali e altrettanti soggetti chiacchierati.
Ma se sui secondi si può solo far valere il buon senso, per evitare le prime basterebbero dei controlli seri e una preliminare selezione da parte delle sedi locali dei partiti.
Il problema è che spesso alcune di queste candidature corrispondono anche a personaggi che “portano voti” e si finisce per barattare la pulizia della lista con la ricerca del consenso ad ogni costo.
Non solo: il rischio è che se taluni di questi candidati venissero eletti, finirebbero poi per rappresentare un pericolo o in ogni caso una variabile pericolosa nella vita amministrativa.
Dal lavoro dell’Antimafia sulle liste delle ultime elezioni amministrative «emergono candidati ed eletti diciamo “irregolari” per reati diversi da quelli che il nostro Codice di autoregolamentazione prevedeva. Cosicché l’immagine complessiva che se ne ricava è che la disinvoltura nella formazione delle liste sia molto più allarmante di quella che noi abbiamo immaginato. Sono liste gremite di persone che non sono certe degne di rappresentare nessuno».
È questo l’amaro bilancio tracciato ieri dal presidente della commissione Antimafia, Giuseppe Pisanu.
Durante la seduta si è anche affrontata la questione della mancata trasmissione alla commissione, da parte dei prefetti, di molti dati necessari ad approntare un rapporto sulla attuazione del Codice di autoregolamentazione per le elezioni.
«Tanto meglio il nostro rapporto sarà documentato, tanto più efficace sarà la nostra proposta finale», ha aggiunto Pisanu.
Un richiamo forte affinché non solo i partiti facciano il proprio dovere, ma anche le istituzioni preposte collaborino.
Sono sempre più frequenti anche i casi di liste irregolari, con firme falsificate, che finiscono per dare vita poi a una serie infinita di ricorsi.
Basterebbe fissare dei termini più ampi per la valutazione delle liste, in modo da permettere delle verifiche a priori delle firme dei sottoscrittori e dei precedenti dei candidati, invece che perdersi poi a contestarli ad elezioni avvenute.
Sembrava passato tanto tempo da quando i partiti si erano impegnati a presentare candidati credibili, ma i segnali che arrivano dagli organismi di controllo non sono certo confortanti.
Vero Adriano?
w destra di base
Rolando R.
Se riuscirai a non perdere la testa quando tutti
la perdono intorno a te, dandone a te la colpa;
se riuscirai ad aver fede in te quando tutti dubitano,
e mettendo in conto anche il loro dubitare;
se riuscirai ad attendere senza stancarti nell'attesa,
...se, calunniato, non perderai tempo con le calunnie,
o se, odiato, non ti farai prendere dall'odio,
senza apparir però troppo buono o troppo saggio;
se riuscirai a sognare senza che il sogno sia il padrone;
se riuscirai a pensare senza che pensare sia il tuo scopo,
se riuscirai ad affrontare il successo e l'insuccesso
trattando quei due impostori allo stesso modo;
se riuscirai a riascoltare la verità da te espressa
distorta da furfanti per intrappolarvi gli ingenui,
o a veder crollare le cose per cui dai la tua vita
e a chinarti per rimetterle insieme con mezzi di ripiego;
se riuscirai ad ammucchiare tutte le tue vincite
e a giocartele in un sol colpo a testa-e-croce,
e a perdere ed a ricominciar tutto daccapo,
senza mai fiatare e dir nulla delle perdite;
se riuscirai a costringere cuore, nervi e muscoli,
benché sfiniti da un pezzo, a servire ai tuoi scopi,
e a tener duro quando niente più resta in te
tranne la volontà che ingiunge: «Tieni duro!»;
se riuscirai a parlare alle folle serbando le tue virtù,
o a passeggiar coi re e non perdere il tuo fare ordinario;
se né i nemici né i cari amici riusciranno a colpirti,
se tutti contano per te, ma nessuno mai troppo;
se riuscirai a riempire l'attimo inesorabile
e a dar valore ad ognuno dei suoi sessanta secondi,
il mondo sarà tuo allora, con quanto contiene,
e - quel che è più - tu sarai un Uomo, ragazzo mio!
(Da: Rudyard Kipling, Poesie, a cura di T. Pisanti, Milano 1995)
buongiorno a tutti.
silvio serra
Tutte le persone, moralmente giuste, i quali hanno avuto fiducia in AN per tanti anni, non sono criticabili, proprio perchè sono moralmente giusti e non pensano a priori che possano esistere anche individui come la combricola Tulliani-Finavil, ma è strano come una persona di specchiata onestà e di riconosciuta intelligenza, quale è stato l'On. Almirante, che io ho avuto la fortuna di ascoltare personalmente in due occasioni, non abbia a suo tempo classificato in modo appropriato uno dei suoi portaborse, tanto da elargirgli la sua fiducia ed affidargli la conduzione di un partito politico.Qualcuno mi sa spiegare come mai in merito alla questione tra la quasi-suocera di Finavil e la RAI non sia stata promossa già un'inchiesta, al fine di inchiodare i responsabili alle proprie responsabilità, trattandosi della RAI, che è un ente di servizio pubblico di tutti noi e pagato da tutti noi
Quello della scelta dei candidati non è che lo specchietto per gli allocchi. In realtà sono sempre i partiti che sponsorizzano e scelgono i propri candidati, quindi non cambierebbe nulla nei fatti, ma molto nelle spese per la politica, tutte come sempre a nostro carico, e nei voti di scambio al sud. Le opposizioni, di cui ormai Fini fa parte a pieno titolo, stanno disperatamente cercando un modo per vincere le prossime elezioni, dal momento che con l'attuale sistema non avrebbero speranze, e i piccoli partiti stanno cercando il modo di diventare determinanti nelle scelte del Governo, e anzi di condizionare, con pochi voti, la formazione e la sopravvivenza di qualsiasi governo. Tutto questo porterebbe solo a una poco auspicabile situazione di ingovernabilità e a un continuo susseguirsi di governi, come durante la prima repubblica. Non credo che gli Italiani ne sentano il bisogno.
veronic78
Lo sapete del concorso per militanti di destra?
Si vince una crociera nel mediterraneo.
Basta rispondere alla domanda:
chi è l’eroe dei tre monti... Montecitorio, Montecarlo, Montezemolo?
dai che non è difficileeeeeeeeeee
“La Russa, sotto processo, si precipita tra i commensali e grida: ‘Berlusconi mi dica chiaramente che vuole farmi fuori. So che parla male di me in giro. Se così stanno così io me ne vado. Tra Camera e Senato posso contare su 54 parlamentari. Faccio i gruppi autonomi, come Fini’. La reazione di Cicchitto è veemente: “Tu non hai capito un cazzo, porco D.., qua non è che abbiamo fatto il Pdl per far comandare solo te!
Montecarlo, ora la perizia dei pm inchioda Fini: "La casa valeva un milione, il triplo del prezzo"
Storia sempre più maleodorante. Ma quello non lo smuove nessuno dal suo tronetto di Montecitorio, fino a quando avrà strette amicizie nelle Procure. Sono suoi alleati nella guerra contro Silvio e lui si sente in una botte di ferro, nonostante la faccia (di bronzo) l'abbia già persa irrimediabilmente. Poi ha perfino lo stomaco per fare certi proclami tipo "la giustizia deve essere veramente uguale per tutti"... eccetto lui e la sua famiglia, naturalmente.
NEL PDL PER CHI SUONA LA CAMPANA? COME CAMBIARE TUTTO PER NON CAMBIARE NIENTE
STASERA SI RIUNISCE L’UFFICIO DI PRESIDENZA DEL PDL: LA MONTAGNA PARTORIRA’ UN TOPOLINO….COORDINATORI REGIONALI SCELTI SOLO DAGLI ELETTI, ESCLUSI GLI ISCRITTI…IL PREMIER POTRA’ FREGARSENE DELLE DECISIONI DELLE ASSEMBLEE REGIONALI… RESTANO I VICECOORDINATORI PERCHE’ ALTRIMENTI CI SAREBBE LA FUGA VERSO I FINIANI
Sostengono gli ottimisti che stasera, all’Ufficio di presidenza, nascerà il nuovo partito, quanto meno scoccherà la scintilla che dovrebbe portare prima o poi a rivoluzioni tipo elezione democratica dei dirigenti e addirittura del coordinatore unico, l’Erede Designato.
Si assiste a un vortice di incontri conviviali, ma soprattutto è in atto una scomposizione delle vecchie alleanze interne .
Prevale la spinta centripeta, la tendenza a cercare compromessi.
Addirittura qualcuno vede prendere corpo in queste ore un nuovo grande «correntone» centrale, all’ombra del Cavaliere si capisce, con la benedizione di due personaggi esterni, Letta e Confalonieri.
Ne farebbero parte praticamente tutti.
Saranno anche finiti i tempi della divisione 70% Forza Italia, 30% An, sarà anche che prima o poi cesserà il ruolo dei triumviri per arrivare al coordinatore unico (in pole position Scajola, Gelmini, Bondi e Lupi), ma per ora si punta a “democratizzare” le strutture periferiche regionali.
Il meccanismo di elezione dei coordinatori regionali infatti coinvolgerà solo gli eletti (sindaci, parlamentari, amministratori locali), non i tesserati.
C’era aperta la questione dei vicecoordinatori regionali, in base alla logica della divisione dei posti Forza Italia/An. Si era detto che sarebbero stati eliminati, ma il rischio sarebbe stato quello di favorire la grande fuga dei delusi verso i finiani. Così la bozza 4 mantiene le due cariche.
Che ne pensate?
w destra di base
Rolando R.
GRANDI MANOVRE NEL PDL: TRENTA PARLAMENTARI PRONTI ALLA FUGA, SILVIO PUNTA ALLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA, ALFANO IL SUCCESSORE?
TRENTA SENATORI PDL SI SONO RIUNITI A CENA A ROMA: “DISPOSTI AD APPOGGIARE UN GOVERNO TECNICO”… ALTRI DIECI DEPUTATI PRONTI A PASSARE CON FINI…SILVIO PUNTA AL POSTO DI NAPOLITANO, E’ LOTTA PER LA SUCCESSIONE: AVANZA LA CANDIDATURA DI ALFANO, APPOGGIATA DA SILVIO IN FUNZIONE ANTI-TREMONTI
Ieri sera l’ufficio di presidenza del Pdl ha approvato per acclamazione (tanto per non perdere l’abitudine) la virtuale trasformazione del partito che prevede l’elezione diretta dei coordinatori locali.
Votati però non dagli iscritti, ma solo dagli eletti (ovvero dai rappresentanti negli enti locali): a luglio se ne parlerà nei congressi cittadini e regionali.
Ma dietro i sorrisi di facciata, nel partito covano ben altri sacri fuochi: c’è chi si si sta organizzando per lasciare la barca in previsione della tempesta.
“Il vertice del partito non è condiviso” sostengono: si tratta di una ventina di senatori e di una decina di deputati.
Si sentono abbandonati, senza futuro e senza guida e con nessuna voglia di tornare a casa.
Per questo “sono disposti ad appoggiare un governo tecnico e anche a passare con Fini”.
Due giorni fa una trentina di “malpancisti” del Senato si sono incontrati in un ristorante vicino all’Ara Pacis, ieri una ventina di deputati si sono riuniti alla Camera.
Si parla addirittura della stesura di un documento per sottolineare la linea della protesta.
Il malcontento dilaga: chi non si sente più rappresentato dal vertice del partito e sente di non avere più garanzie per il futuro, ha deciso di muoversi in direzione di Futuro e Libertà.
Bonciani, Toto, Rosso sono solo alcuni dei parlamentari che stanno per passare con Fini.
Berlusconi vorrebbe far fuori i tre coordinatori, ma non può, nel timore che poi si coalizzino contro di lui.
Siamo arrivati a liti persino tra gli inseparabili Gasparri e La Russa.
La strategia di Fini è prendere tempo fino a dicembre per organizzare il partito sul territorio: i bene informati sono pronti a giurare che anche sul Lodo Alfano, quando giungerà alla Camera, verrano messi altri paletti.
La stretegia di Berlusconi sarebbe invece quella di non candidarsi più a premier in caso di elezioni anticipate e puntare dritto sulla presidenza della Repubblica: sette anni che gli garantirebbero l’immunità perenne.
Fare un passo indietro avallerebbe le voci di un salvacondotto che Fini sarebbe disposto a garantirgli basta che si tolga di mezzo.
Ma è sul nome del successore che si scatenerebbe la battaglia.
I ministri di Liberamente (Frattini, Gelmini, Carfagna e Prestigiacomo) vorrebbero che il posto spettasse a loro, stessa cosa per la componente di Comunione e Liberazione, idem per la nomenklatura e per gli scajoliani.
Ma Silvio, in funzione anti-Tremonti, punterebbe in realtà tutto sulla figura di Angelino Alfano, pronto a nominarlo suo erede al trono.
Non resta che attendere i prossimi sviluppi interni per capire cosa dovremo attenderci nei prossimi mesi.
w destra di base
Ronado R.
GRANDI MANOVRE NEL PDL: TRENTA PARLAMENTARI PRONTI ALLA FUGA, SILVIO PUNTA ALLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA, ALFANO IL SUCCESSORE?
TRENTA SENATORI PDL SI SONO RIUNITI A CENA A ROMA: “DISPOSTI AD APPOGGIARE UN GOVERNO TECNICO”… ALTRI DIECI DEPUTATI PRONTI A PASSARE CON FINI…SILVIO PUNTA AL POSTO DI NAPOLITANO, E’ LOTTA PER LA SUCCESSIONE: AVANZA LA CANDIDATURA DI ALFANO, APPOGGIATA DA SILVIO IN FUNZIONE ANTI-TREMONTI
Ieri sera l’ufficio di presidenza del Pdl ha approvato per acclamazione (tanto per non perdere l’abitudine) la virtuale trasformazione del partito che prevede l’elezione diretta dei coordinatori locali.
Votati però non dagli iscritti, ma solo dagli eletti (ovvero dai rappresentanti negli enti locali): a luglio se ne parlerà nei congressi cittadini e regionali.
Ma dietro i sorrisi di facciata, nel partito covano ben altri sacri fuochi: c’è chi si si sta organizzando per lasciare la barca in previsione della tempesta.
“Il vertice del partito non è condiviso” sostengono: si tratta di una ventina di senatori e di una decina di deputati.
Si sentono abbandonati, senza futuro e senza guida e con nessuna voglia di tornare a casa.
Per questo “sono disposti ad appoggiare un governo tecnico e anche a passare con Fini”.
Due giorni fa una trentina di “malpancisti” del Senato si sono incontrati in un ristorante vicino all’Ara Pacis, ieri una ventina di deputati si sono riuniti alla Camera.
Si parla addirittura della stesura di un documento per sottolineare la linea della protesta.
Il malcontento dilaga: chi non si sente più rappresentato dal vertice del partito e sente di non avere più garanzie per il futuro, ha deciso di muoversi in direzione di Futuro e Libertà.
Bonciani, Toto, Rosso sono solo alcuni dei parlamentari che stanno per passare con Fini.
Berlusconi vorrebbe far fuori i tre coordinatori, ma non può, nel timore che poi si coalizzino contro di lui.
Siamo arrivati a liti persino tra gli inseparabili Gasparri e La Russa.
La strategia di Fini è prendere tempo fino a dicembre per organizzare il partito sul territorio: i bene informati sono pronti a giurare che anche sul Lodo Alfano, quando giungerà alla Camera, verrano messi altri paletti.
La stretegia di Berlusconi sarebbe invece quella di non candidarsi più a premier in caso di elezioni anticipate e puntare dritto sulla presidenza della Repubblica: sette anni che gli garantirebbero l’immunità perenne.
Fare un passo indietro avallerebbe le voci di un salvacondotto che Fini sarebbe disposto a garantirgli basta che si tolga di mezzo.
Ma è sul nome del successore che si scatenerebbe la battaglia.
I ministri di Liberamente (Frattini, Gelmini, Carfagna e Prestigiacomo) vorrebbero che il posto spettasse a loro, stessa cosa per la componente di Comunione e Liberazione, idem per la nomenklatura e per gli scajoliani.
Ma Silvio, in funzione anti-Tremonti, punterebbe in realtà tutto sulla figura di Angelino Alfano, pronto a nominarlo suo erede al trono.
Non resta che attendere i prossimi sviluppi interni per capire cosa dovremo attenderci nei prossimi mesi.
w destra di base
Ronado R.
ADESSO VOTI PURE IL "LODO ALFANO RETROATTIVO"! Gianfry, ma in quale sgabuzzino hai dimenticato COERENZA, LOGICA E DECORO ?
E su internet la base di FLI che ci credeva ( poveretti...) si ribella e protesta ad alta voce!
LODO ALFANO. MOFFA, VIESPOLI, MENIA, RONCHI:
FLI COERENTE, ORA RILANCIARE AZIONE DI GOVERNO
“Il voto favorevole espresso ieri in commissione all’emendamento Vizzini non è un cambio di rotta, bensì l’applicazione della linea politica già espressa in più occasioni da Fli. Come precisato dalla Presidente della commissione Giustizia, Giulia Bongiorno, la ratio del lodo è tutelare la serenità delle funzioni, per questo è necessario che la sospensione dei processi abbia ad oggetto anche fatti precedenti l’assunzione della carica. Votando a favore del lodo Fli ha dimostrato la sua coerenza, spazzando via ombre e sospetti su una presunta non lealtà nei confronti del Governo ed ha scongiurato qualsiasi elucubrazione relativa ad un esecutivo tecnico. Ora più che mai è indispensabile puntare ad un allargamento del centrodestra che si basi su un programma condiviso e proceda spedito per mettere in atto le auspicate riforme. Con il voto di ieri Fli ha semplicemente rispettato la sovrana volontà del popolo elettore che ha votato una maggioranza che ha oggi il dovere di portare a termine il mandato di Governo.” Commentano così gli esponenti di Fli Viespoli, Ronchi, Menia e Moffa il voto favorevole espresso ieri in commissione Giustizia al Senato sul lodo costituzionale.
....
coerenza......aahahahahahhhhh
esilaranteeeeeeeeeeeeee davvero!
FINI: “IN ITALIA SI PARLA SEMPRE DI GIUSTIZIA, MAI DI PRECARIETA” “RIFORMA DELL’UNIVERSITA’: SENZA SOLDI MEGLIO NON FARLA”
Ottobre 22nd, 2010 admin
IL PRESIDENTE DELLA CAMERA A FOGGIA: “CHI SI SPOSA IN ITALIA SE NON SA SE TRA SEI MESI AVRA’ UNO STIPENDIO? IN GERMANIA CHI HA CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO HA UNA BUSTA PAGA PIU’ PESANTE… “I TAGLI ALL’UNIVERSITA’ NON SONO SOPPORTABILI: INUTILE FARE RIFORME SENZA FONDI”
Si parla molto di giustizia e mai di precarietà.
È quanto lamenta Gianfranco Fini.
Nel corso di un’assemblea di Generazione Italia a Foggia, il presidente della Camera ha affrontato, tra gli altri, il problema della precarietà del lavoro per i giovani denunciando con forza il fatto che «la questione numero uno in Italia è sempre la giustizia, chissà perché di queste cose non si discute».
«Chi si sposa in Italia se non sa che tra sei mesi avrà uno stipendio?», ha chiesto Fini facendo riferimento alla condizione di precarietà in cui vivono moltissimi giovani.
Fini ha poi citato il caso della Germania dove «chi ha contratti a tempo determinato ha una busta paga più pesante del suo collega più fortunato che ha un contratto a tempo indeterminato».
Ma «di queste cose non si discute», ha concluso il presidente della Camera.
Parlando poi all’inaugurazione dell’anno accademico dell’università di Foggia, Fini ha anche lanciato un monito al governo sull’attuazione della riforma degli atenei: i tagli sono insopportabili, senza fondi meglio ritirarla.
Il presidente della Camera ha sottolineato il fatto che in altri Paesi europei come la Germania vengano fatte scelte diverse: «I tagli decisi in Italia sono sopportabili dalle nostre università?», si chiede la terza carica dello Stato. «Credo sia onesto dire che non sono sopportabili».
Secondo Fini, se non si impegnano fondi per promuovere la meritocrazia «si tradisce lo spirito della riforma», e quindi «a quel punto sarebbe meglio ritirarla».
Da Foggia Fini ha anche lanciato un messaggio alla Lega, sostenendo che «solo un ruolo centrale del Sud può aiutare il rilancio dell’economia nazionale, ma noi non faremo un meriodionalismo d’accatto, non vogliamo l’assistenzialismo, non diremo mai che da soli non ce la facciamo e siamo consapevoli che bisogna contenere la spesa pubblica».
«Quando la Grecia ha traballato - ha aggiunto Fini - si è spaventato un grande Paese come la Germania: se il Sud va da solo non ce la fa neanche il Nord. Possibile che gli amici della Lega non capiscano?».
Nel corso del suo intervento all’università di Foggia, il presidente della Camera ha infine parlato del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia spiegando che tra i doveri dell’informazione di servizio pubblico c’è quello di dare adeguata risonanza al 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia.
w destra di base
Rolando R.
FINI: “IN ITALIA SI PARLA SEMPRE DI GIUSTIZIA, MAI DI PRECARIETA” “RIFORMA DELL’UNIVERSITA’: SENZA SOLDI MEGLIO NON FARLA”
Ottobre 22nd, 2010 admin
IL PRESIDENTE DELLA CAMERA A FOGGIA: “CHI SI SPOSA IN ITALIA SE NON SA SE TRA SEI MESI AVRA’ UNO STIPENDIO? IN GERMANIA CHI HA CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO HA UNA BUSTA PAGA PIU’ PESANTE… “I TAGLI ALL’UNIVERSITA’ NON SONO SOPPORTABILI: INUTILE FARE RIFORME SENZA FONDI”
Si parla molto di giustizia e mai di precarietà.
È quanto lamenta Gianfranco Fini.
Nel corso di un’assemblea di Generazione Italia a Foggia, il presidente della Camera ha affrontato, tra gli altri, il problema della precarietà del lavoro per i giovani denunciando con forza il fatto che «la questione numero uno in Italia è sempre la giustizia, chissà perché di queste cose non si discute».
«Chi si sposa in Italia se non sa che tra sei mesi avrà uno stipendio?», ha chiesto Fini facendo riferimento alla condizione di precarietà in cui vivono moltissimi giovani.
Fini ha poi citato il caso della Germania dove «chi ha contratti a tempo determinato ha una busta paga più pesante del suo collega più fortunato che ha un contratto a tempo indeterminato».
Ma «di queste cose non si discute», ha concluso il presidente della Camera.
Parlando poi all’inaugurazione dell’anno accademico dell’università di Foggia, Fini ha anche lanciato un monito al governo sull’attuazione della riforma degli atenei: i tagli sono insopportabili, senza fondi meglio ritirarla.
Il presidente della Camera ha sottolineato il fatto che in altri Paesi europei come la Germania vengano fatte scelte diverse: «I tagli decisi in Italia sono sopportabili dalle nostre università?», si chiede la terza carica dello Stato. «Credo sia onesto dire che non sono sopportabili».
Secondo Fini, se non si impegnano fondi per promuovere la meritocrazia «si tradisce lo spirito della riforma», e quindi «a quel punto sarebbe meglio ritirarla».
Da Foggia Fini ha anche lanciato un messaggio alla Lega, sostenendo che «solo un ruolo centrale del Sud può aiutare il rilancio dell’economia nazionale, ma noi non faremo un meriodionalismo d’accatto, non vogliamo l’assistenzialismo, non diremo mai che da soli non ce la facciamo e siamo consapevoli che bisogna contenere la spesa pubblica».
«Quando la Grecia ha traballato - ha aggiunto Fini - si è spaventato un grande Paese come la Germania: se il Sud va da solo non ce la fa neanche il Nord. Possibile che gli amici della Lega non capiscano?».
Nel corso del suo intervento all’università di Foggia, il presidente della Camera ha infine parlato del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia spiegando che tra i doveri dell’informazione di servizio pubblico c’è quello di dare adeguata risonanza al 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia.
w destra di base
Rolando R.
QUI IL PDL E’ SOSTANZIALMENTE LIMITATO ALLE FIGURE DEL MINISTRO FITTO E DEL SOTTOSEGRETARIO MANTOVANO CHE DECIDONO SU OGNI RIPARTIZIONE ISTITUZIONALE O POLITICA, FAVORENDO ESCLUSIVAMENTE I LORO PERSONALI AMICI E SOSTENITORI , ESCLUDENDO TUTTI GLI ALTRI.
NOI DI DESTRA DI BASE SIAMO GLI ULTIMI MILITANTI EX AENNINI RIMASTI NEL PDL SENZA RUOLI E INCARICHI DOPO LA FUORIUSCITA DELLA SEN. POLI BORTONE.
NONOSTANTE CIO’ GRAZIE AI MIRACOLI DEL NOSTRO ADRIANO E DEI NOSTRIO DIRIGENTI RIUSCIAMO ANCORA AD AGGREGARE MILITANTI CHE ALTRIMENTI ANDREBBERO A RINFORZARE ALTRE FORZE POLITICHE ALTERNATIVE AL PDL.
SINORA CI SIAMO RESI SEMPRE DISPONIBILI A CANDIDARE NOSTRI ESPONENTI ALLA PROVINCIA E ALLA REGIONE, ANCHE SE SOLO IN LISTE MINORI AGGREGATE ( CIO' SOLO ED ESCLUSIVAMENTE PER SCELTA DI FITTO E MANTOVANO ),
AL FINE DI GARANTIRE AL PDL IL NOSTRO CONTRIBUTO ATTIVO E
LA NOSTRA TESTIMONIANZA DI SOSTEGNO.
CI SIAMO CANDIDATI SOLO E SEMPRE PER SPIRITO DI SACRIFICIO, NELLA UNICA SPERANZA DI ESSERE INFINE CONSIDERATI, MAI PER ESSERE ELETTI, DATO CHE NON DISPONIAMO DI MEZZI ECONOMICI
E NEANCHE DI RUOLI ISTITUZIONALI O POLITICI DI RILIEVO DA SPENDERE PER ATTIRARE E GARANTIRCI I CONSENSI .
MA NONOSTANTE CIO’ ANCORA OGGI RESTIAMO FUORI DA OGNI AMBITO POLITICO E ISTITUZIONALE NONOSTANTE ABBIAMO DIMOSTRATO , ANCHE NELL'ULTIMO CONVEGNO DI LEUCA COL SE. NANIA, DI ESSERE IN TANTI ( ERAVAMO OLTRE 200 PERSONE IN UN POSTO LONTANISSIMO E IN UN GIORNO DI MALTEMPO) QUESTO PDL CONTINUA A SNOBBARCI E A RIFIUTARCI SPAZI VITALI.
EPPURE PERSONE CHE RAPPRESENTANO SOLO SE STESSE OGGI SONO ADDIRITTURA ASSESSORI PROVINCIALI.....
CON QUESTA POLITICA SUICIDA IL PDL STA PERDENDO SEMPRE PIU’ CONSENSI E ADESIONI, TANTO CHE DOPO AVER SERIAMENTE RISCHIATO DI PERDERE LE PROVINCIALI DEL 2009 HA POI PERSO LE REGIONALI DEL 2010ED HA UN TREND DI CRESCITA MOLTO NEGATIVO...
NON SI PUO’ CRESCERE SENZA GARANTIRE PARTECIPAZIONE E DIGNITA’ A TUTTI ED E’ PER QUESTO CHE IL PDL SALENTINO E’ IN CRISI ..... E NON OSO IMMAGINARE COME SI RIDURRA’ QUANDO FITTO E MANTOVANO NON FARANNO PIU’ PARTE DEL GOVERNO…..
CARO ADRIANO A MARGINE DI QUESTO "NON PARTITO2 DI INGRATI CI SONO ALTRE PROPOSTE INTERESSANTI PER UNA DESTRA COME LA NOSTRA CHE PUNTA AI VALORI E ALLA MILITANZA.
NON FACCIAMOCI PIU' PRENDERE IN GIRO DA CHI NON CI HA MAI VOLUTO BENE E NON CI HA MAI RISPETTATO.
QUESTO PDL DI FITTO E MANTOVANO E' BUONO PER I LISI E COMPAGNIA BELLA CANTANTE.....NON PER NOI...
ANCHE SE CI PRENDERANNO IN GIRO ALTROVE A ME VA BENE LO STESSO.
MEGLIO ESSERE PRESI IN GIRO DA GENTE SEMPRE DIVERSA CHE SEMPRE DALLE STESSE PERSONE.
MEGLIO ESSERE INGENUI CHE FESSI...
NON CREDI?
OPPURE IN ULTIMA ANALISI STACCHIAMOCI DA TUTTO E DA TUTTI E ALLE ELEZIONI ACCORDIAMOCI SOLO CON CHI CI RISPETTA...DI QUALUNQUE COLORE POLITICO SIA...
BASTA CON QUESTA FARSA DEL CENTRODESTRA E DEL CENTROSINISTRA... CHE NON ESISTONO PIU'....
QUI CI SONOP SOLO PERSONE PERBENE E PERSONE PER...MALE....
E NOI DOBBIAMO AVERE A CHE FARE SOLO COI PRIMI O STIAMOCENE PER CAVOLI NOSTRI E FACCIAMO CI VALERE O SENTIRE A SECONDA DELLE NOSTRE FORZE.
SOLO COSI' AVRA' SENSO CONTINUARE A CREDERE E COMBATTERE......
“EFFETTO” DE GIROLAMO: A BENEVENTO 10 CONSIGLIERI COMUNALI SU 14 LASCIANO IL PDL PER ADERIRE A FUTURO E LIBERTA’
Ottobre 25th, 2010 admin
NELLA ROCCAFORTE DELLA “BELLONA” NUNZIA, , DIECI CONSIGLIERI SE NE VANNO… “ORMAI C’E’ SOLO UNA OLIGARCHIA ARROGANTE CHE HA TRADITO LO SPIRITO DEL PDL, AL POSTO DEL PARTITO SI E’ IMPOSTO UN VERTICISMO PADRONALE”
Colpo grosso dei finiani a Benevento.
Dieci consiglieri comunali lasciano il Pdl berlusconiano per approdare a Futuro e Libertà e di fatto ne svuotano il gruppo che era composto da 14 consiglieri.
A condurre in porto l’operazione è stato il presidente dei senatori di Futuro e LIbertà, Pasquale Viespoli, che di Benevento è originario.
Ma la città campana è anche la roccaforte di una delle deputate più vicine al premier, quella Nunzia De Girolamo, coordinatrice provinciale, che proprio a Benevento organizza da qualche tempo la festa del partito.
Diciamo anche colei cui il premier aveva indirizzato pizzini alla Camera con scritto “baci”, cosa che l’ha resa sicuramente più nota di quanto non le sia derivato dalla sua attività politica.
Lunedi scorso la De Girolamo, con un diktat, aveva rimosso il coordinatore cittadino, vicino a Viespoli, determinando l’insurrezione finale con conseguente addio di ben 10 consiglieri comunali su 14.
La nuova formazione finiana al Comune si chiamerà “Territorio e libertà” e i consiglieri che la compongono vantano tutti una lunga militanza nel centrodestra (An, Forza Italia e Udc).
La loro decisione, hanno spiegato nel corso di una conferenza stampa, nasce dal fatto che “al posto di un partito si era ormai imposto un verticismo padronale e un’oligarchia arrogante e ritorsiva che ha tradito il senso profondo del Pdl”.
Viespoli, da parte sua, ha tenuto a sottolineare che ora “la politica riacquista credibilità: in questa iniziativa emerge più che l’appartenenza di schieramento, la dimensione della’appartenenza comunitaria”
FINI ATTACCA MARCHIONNE: “PARLA DA CANADESE, SI RICORDI CHE LO STATO ITALIANO HA IMPEDITO ALLA FIAT DI AFFONDARE”
“E’ PARADOSSALE CHE PARLI COSI’ L’A.D. DI UNA AZIENDA CHE SI CHIAMA FABBRICA ITALIANA AUTOMOBILI TORINO”…” E’ UN PARADOSSO CHE DICA A NOI CHE FIAT NON HA LA CAPACITA’ DI COMPETERE”.. IERI L’AD AVEVA SOSTENUTO CHE NEMMENO UN EURO DI UTILE DEL 2010 ARRIVA DAGLI STABILIMENTI FIAT IN ITALIA
Dopo le critiche di quasi tutto il mondo della politica, ora una vera e propria «bocciatura» arriva anche dalla terza carica dello Stato.
«Marchionne mi sembra che domenica abbia dimostrato, pur essendo italo-canadese, di essere più canadese che italiano» ha sottolineato il presidente della Camera Gianfranco Fini, censurando le parole pronunciate domenica dall’amministratore delegato della Fiat al programma di Fabio Fazio su Rai3. Fini ha parlato ad un incontro con gli studenti delle scuole superiori di Rovigo.
«Ha detto una cosa naturale per un top manager canadese. Ma è un po’ paradossale che lo dica l’amministratore delegato della Fiat, Fabbrica Italiana Automobili Torino, perché se la Fiat è un grande colosso lo deve al fatto che è stato per grandissimo tempo il contribuente italiano, lo Stato, a impedire alla Fiat di affondare», ha aggiunto Fini.
Certo, ha aggiunto Fini, «il nostro è un Paese che per mille ragioni ha una scarsa capacità di attrarre capitali, e competitività del lavoro».
«A parte questa puntura di spillo ha aggiunto: “non è un paradosso che dica a noi, alla classe dirigente, “attenzione perchè non abbiamo più la capacità di competere, di stare sul mercato con una concorrenza molto marcata?”.
Fini, che ha parlato della competizione data dalla globalizzazione, ha concluso dicendo che «l’Italia deve sapere che non riuscirà a vincere la competizione puntando sulla quantità, deve farlo puntando sulla qualità».
«Fiat potrebbe fare di più se potesse tagliare l’Italia»: era stata questa la frase di Sergio Marchionne, ospite della trasmissione Che tempo che fa condotta da Fabio Fazio e in onda domenica sera, a suscitare molte polemiche politiche.
In particolare, l’amministratore delegato del Lingotto aveva sottolineato il fatto che «nemmeno un euro dei 2 miliardi dell’utile operativo previsto per il 2010» arriva dal nostro Paese.
«Fiat - aveva aggiunto - non può continuare a gestire in perdita le proprie fabbriche per sempre».
«Gli incentivi - aveva proseguito Marchionne - sono soldi che vanno ai consumatori: aiutano parzialmente anche me, ma in Italia sette macchine comprate su dieci sono straniere”.
w destra di base
Rolando R.
FINI ATTACCA MARCHIONNE: “PARLA DA CANADESE, SI RICORDI CHE LO STATO ITALIANO HA IMPEDITO ALLA FIAT DI AFFONDARE”
“E’ PARADOSSALE CHE PARLI COSI’ L’A.D. DI UNA AZIENDA CHE SI CHIAMA FABBRICA ITALIANA AUTOMOBILI TORINO”…” E’ UN PARADOSSO CHE DICA A NOI CHE FIAT NON HA LA CAPACITA’ DI COMPETERE”.. IERI L’AD AVEVA SOSTENUTO CHE NEMMENO UN EURO DI UTILE DEL 2010 ARRIVA DAGLI STABILIMENTI FIAT IN ITALIA
Dopo le critiche di quasi tutto il mondo della politica, ora una vera e propria «bocciatura» arriva anche dalla terza carica dello Stato.
«Marchionne mi sembra che domenica abbia dimostrato, pur essendo italo-canadese, di essere più canadese che italiano» ha sottolineato il presidente della Camera Gianfranco Fini, censurando le parole pronunciate domenica dall’amministratore delegato della Fiat al programma di Fabio Fazio su Rai3. Fini ha parlato ad un incontro con gli studenti delle scuole superiori di Rovigo.
«Ha detto una cosa naturale per un top manager canadese. Ma è un po’ paradossale che lo dica l’amministratore delegato della Fiat, Fabbrica Italiana Automobili Torino, perché se la Fiat è un grande colosso lo deve al fatto che è stato per grandissimo tempo il contribuente italiano, lo Stato, a impedire alla Fiat di affondare», ha aggiunto Fini.
Certo, ha aggiunto Fini, «il nostro è un Paese che per mille ragioni ha una scarsa capacità di attrarre capitali, e competitività del lavoro».
«A parte questa puntura di spillo ha aggiunto: “non è un paradosso che dica a noi, alla classe dirigente, “attenzione perchè non abbiamo più la capacità di competere, di stare sul mercato con una concorrenza molto marcata?”.
Fini, che ha parlato della competizione data dalla globalizzazione, ha concluso dicendo che «l’Italia deve sapere che non riuscirà a vincere la competizione puntando sulla quantità, deve farlo puntando sulla qualità».
«Fiat potrebbe fare di più se potesse tagliare l’Italia»: era stata questa la frase di Sergio Marchionne, ospite della trasmissione Che tempo che fa condotta da Fabio Fazio e in onda domenica sera, a suscitare molte polemiche politiche.
In particolare, l’amministratore delegato del Lingotto aveva sottolineato il fatto che «nemmeno un euro dei 2 miliardi dell’utile operativo previsto per il 2010» arriva dal nostro Paese.
«Fiat - aveva aggiunto - non può continuare a gestire in perdita le proprie fabbriche per sempre».
«Gli incentivi - aveva proseguito Marchionne - sono soldi che vanno ai consumatori: aiutano parzialmente anche me, ma in Italia sette macchine comprate su dieci sono straniere”.
w destra di base
Rolando R.
- SE SI VOTA, E SOTTOLINEO "SE", L’ALLEANZA TRA BERLUSCONI E BOSSI CONQUISTEREBBE IL PREMIO DI MAGGIORANZA, IL 55% DEI SEGGI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI -
2- L’UNICA ALTRA MAGGIORANZA NUMERICAMENTE POSSIBILE MA POLITICAMENTE ASSAI IMPROBABILE È QUELLA CHE SOMMA PD, SEL DI VENDOLA, IDV, UDC E FLINIANI: FAREBBE 51/52 PER CENTO. IN PURA TEORIA PERÒ PERCHÈ UNA SIMILE PROPOSTA ELETTORALE SAREBBE DESTINATA A PERDERE CONSENSI SULLA SINISTRA, QUELLI CHE NON VOTANO UN’ALLEANZA CON FLI E UDC, E SULLA DESTRA, QUELLI DI FINI E CASINI CHE NON VOTANO UN’ALLEANZA CON VENDOLA E DI PIETRO. FACILE IPOTIZZARE CHE SE NE ANDREBBERO IN FUMO ALMENO UN DIECI PER CENTO DEI VOTI E SI TORNEREBBE AL PUNTO DI PARTENZA, ALL’ALLEANZA BERLUSCONI E BOSSI CHE ARRIVA “PRIMA”.
NEL PDL “ORMAI C’E’ SOLO UNA OLIGARCHIA ARROGANTE, AL POSTO DEL PARTITO SI E’ IMPOSTO UN VERTICISMO PADRONALE”
Ormai è un vero e proprio esodo di eletti e dirigenti politici del pdl verso altre proposte politiche, non ultima FLI.
Questo fenomeno ormai irreversibile rnasce dal fatto che “al posto di un partito si e' ormai imposto un verticismo padronale e un’oligarchia arrogante e ritorsiva che ha tradito ogni aspettativa di partecipazione politica e di appartenenza comunitaria della base.
E noi....caro Adriano...che aspettiamo?
CAMERE PARALIZZATE, APPENA DIECI LEGGI IN UN ANNO,
Alla Camera dicono che succede, qualche volta.
Succede quando arriva la Finanziaria, che adesso si chiama «legge di stabilità».
Allora si ferma tutto, in religiosa attesa che la commissione Bilancio partorisca.
Ecco spiegato perché almeno per tutta la prossima settimana le luci dell’Aula di Montecitorio resteranno spente.
Con il risultato che molti deputati, come ha sottolineato ieri sul “Messaggero” Marco Conti, potranno godersi un periodo di ferie supplementari.
Quella spiegazione «ufficiale», tuttavia, non spiega perché da tempo, ormai, i parlamentari non si ammazzano di lavoro.
La verità è che non c’è il becco di un quattrino.
Ma soprattutto che è il governo a dettare tempi, modi e priorità.
Eppure, nonostante le difficoltà economiche, gli argomenti non mancherebbero.
La commissione Giustizia della Camera, per esempio, ha praticamente concluso l’esame di un provvedimento antiusura già approvato dal Senato. Che però, senza apparenti motivazioni, procede lentissimo.
Come anche il disegno di legge anticorruzione, approvato dal Consiglio dei ministri otto mesi or sono, e ora parcheggiato nelle commissioni di Palazzo Madama. A motori spenti.
In questo caso però una ragione c’è.
Si deve assicurare una corsia preferenziale al Lodo Alfano.
Per rendersi conto dell’apatia nella quale sono immerse le Camere è sufficiente dare uno sguardo ai calendari.
Il Senato sarà impegnato nella discussione di mozioni sulla politica agricola comune, poi di risoluzioni, interrogazioni e interpellanze.
Invece la Camera, quando la vacanzina sarà finita, dovrà fare i conti con le norme di «sostegno agli agrumeti caratteristici».
Senza contare il trasferimento della Consob da Roma a Milano, preteso dalla Lega.
Tutto questo, naturalmente, sempre che l’esecutivo non decida di sconvolgere il ruolino di marcia.
Ma nemmeno il governo «del fare» di Silvio Berlusconi, che pure ha appena ripromesso una raffica di riforme, sembra percorso da un frenetico attivismo. Per dirne una, è da 117 giorni che aspettiamo la nomina del presidente Consob.
Se non si riesce a fare quella, figuriamoci la riforma fiscale…
Cinque mesi sono passati da quando il presidente della Camera Gianfranco Fini sbottò pubblicamente («a meno che il governo non presenti qualche decreto c’è il rischio di una paralisi dell’attività legislativa della Camera!»), scandalizzato per il fatto che il lavoro dei parlamentari era ormai limitato a due giorni la settimana, e nulla è cambiato.
Nei 298 giorni trascorsi dal primo gennaio l’assemblea di Montecitorio si è riunita 126 volte.
Quella di Palazzo Madama ancora meno: 92.
Il 18 ottobre la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato una legge approvata l’8 ottobre scorso, l’ultimo dei 74 provvedimenti entrati e usciti dal Parlamento quest’anno.
In quel numero sono compresi 18 decreti legge del governo e altri tre provvedimenti di routine, sempre di fonte governativa, come la legge comunitaria.
Poi ci sono le 17 leggi di conversione di altrettanti decreti.
Quindi 22 ratifiche di trattati internazionali: atti dovuti.
Ne restano dunque 14, fra cui ci sono però anche provvedimenti nati da disegni di legge governativi.
Delle dodici leggi «superstiti» fanno poi parte provvedimenti a uso e consumo dei partiti e della politica, come la legge sul legittimo impedimento che ha consentito al premier di non partecipare per motivi istituzionali ai processi che lo vedono imputato, o come la sanatoria delle liste elettorali per le Regionali. Ne restano dunque una decina.
Una pattuglia sparuta, nella quale, oltre a provvedimenti di indubbio spessore sociale, come le disposizioni a favore dei malati terminali, dei sordociechi, o degli alunni dislessici, troviamo per esempio una legge che consente di nominare un finanziere comandante delle Fiamme Gialle, una norma sul personale dell’agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie…
La carestia legislativa farà senza dubbio contento il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli, immortalato mentre inceneriva con un lanciafiamme migliaia di provvedimenti inutili.
Eppure anche nel suo partito, la Lega Nord, qualcuno ha masticato amaro. L’avvocato messinese Matteo Brigandì, fiero delle 199 cause vinte in difesa del suo leader Umberto Bossi, con coraggio leonino ha annunciato un giorno il gesto clamoroso: «Mi dimetto perché non ha più alcun senso fare il parlamentare. Le Camere sono state svuotate di ogni loro funzione. Non hanno più alcun potere di iniziativa legislativa e sono state messe nella condizione di fare solo il notaio del governo».
È decaduto dall’incarico il 30 luglio 2010.
Giusto poche ore dopo essere stato eletto nel Csm dal Parlamento.
Per inciso, Brigandì era stato uno dei proponenti del legittimo impedimento.
Sergio Rizzo
(da “il Corriere della Sera“)
La cosa grave di Fini non è la casa di Montercarlo è che, dopo aver parlato a lungo di certezza della pena e di moralità, ha votato l'assoluzione per qualcuno che doveva essere processato, ha votato la 1^ versione del lodo Alfano, salvo dire dopo che le osservaziooni del Presidente erano giuste, ed ora mercanteggia sugli emendamenti, salvo dire, magari dopo approvato, che il testo era sbagliato.
Tutto ciò è doppiezza e trasformismo.
Ecco perchè non mi piace fli
IL GIOCO DELLE PARTI
mellone - congedo
congedo - mellone...
congedo si mangia mellone
o mellone congeda congedo?
mAH...TANTO E' UGUALE...cambiando l'ordine dei fattori il prodotto non cambia.
MORI: NANIA (PDL): SIAMO AL CORTO CIRCUITO ISTITUZIONALE
"Indagare un leale servitore dello Stato, come l'ex comandante del Ros, Mario Mori, per anni stretto collaboratore di Falcone e Borsellino, dimostra che qualcosa si é inceppato nei rapporti tra i poteri dello Stato e i suoi corpi istituzionali. La sua iscrizione nel registro degli indagati da parte della Direzione distrettuale antimafia di Palermo con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, accanto ai nomi di Massimo Ciancimino, Toto' Riina, l'ex medico di quest'ultimo Antonino Cina' e di Bernardo Provenzano, accusati per il reato di attentato ad un corpo politico dello Stato, dimostra come, ormai, si sia giunti al corto circuito istituzionale. Tutta la mia solidarietà al generale Mori, da sempre in prima fila nella lotta alla mafia; un tempo incensato da destra e sinistra, oggi esposto ad accuse infamanti, smentite prima che dalle prove dalla sua storia personale".
sen. Domenico Nania
Io non voterei il Lodo Alfano
di Carmelo Briguglio
Il Lodo Alfano è orma il luogo simbolico dell’impunità perchè troppo legato a una fattispecie concreta che sono i processi di Berlusconi. Per questo Fli non deve votarlo. Per me il contesto della discussione è ormai cambiato e in questi giorni si è registrata una evoluzione di giudizi in questo senso anche nell’opinione pubblica più garantista e nella stessa base elettorale del centrodestra. Questa è la mia opinione e la esprimo liberamente e alla luce del sole. Mi adeguerò col massimo della solidarietà e senso di responsabilità a quanto deciderà, anche a maggioranza, il gruppo dirigente intorno a Fini, qualunque dovesse essere la valutazione finale, ma la mia opinione è che Futuro e Libertà deve lasciare la responsabilità dell’approvazione del Lodo a Pdl e Lega. Sono anche convinto che in caso di referendum confermativo, prima di esprimere una posizione definitiva è necessario promuovere un’ampia consultazione della nostra base la cui tendenza non è comunque difficile prevedere..
Da Milano alla Sicilia: scatta l'esodo dal Pdl a Fli
Gianfranco Fini, leader Fli ROMA
Una transumanza. Le prime avvisaglie, dopo il divorzio tra Fli e Pdl, sono arrivate dal territorio. Dal Nord al Sud, passando per Consigli regionali, provinciali e comunali, sono almeno 2.500 gli amministratori locali che hanno abbandonato Berlusconi per sposare il nuovo progetto di Fini. Un dato sbandierato dagli stessi finiani, che in vista dell'assemblea di Perugia del 6-7 novembre e della fondazione del partito prevista per gennaio a Milano, si dicono pronti a nuovi proseliti tra i pidiellini. Non sono dunque dolori solo in Parlamento, dove Futuro e Libertà ha costituito gruppi a Camera e Senato, ma anche in giro per l'Italia. A partire da Milano: hanno fatto scalpore le adesioni a Fli del presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri e dell'assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chivenna. E sono insistenti le voci sul possibile approdo a Fli dell'ex sindaco Albertini. I transfughi sono numerosi - una settantina - in Piemonte. Bottino ancora magro invece in Veneto e in Trentino Alto Adige. Ma la mappatura è solo agli inizi, così come il lavoro dei finiani a caccia di adepti. La vera forza di Fli è al Sud: in Sicilia sono già cinque i deputati regionali che hanno seguito le sirene di Fini. In Sardegna il movimento conta un centinaio di amministratori. E c'è il caso di Benevento, in Campania: su 14 consiglieri comunali del Pdl dieci sono passati a Fli. All'assemblea di Perugia si presenterà il nuovo simbolo di Fli. Quelli che avrebbero già pagato gli alberghi sarebbero più di 1.500, spingendo gli organizzatori a prevederne 6 mila.
Quella che lui propone è una destra liberale di tipo europeo, quella rappresentata in Italia, un tempo, dal partito liberale storico che nella prima Repubblica ha avuto percentuali varianti tra il 4 e il 7 per cento. Una percentuale tale da non consentire di esercitare una funzione determinante nello scenario politico. Fini ha annunciato che non vuole fare una piccola An ma una grande destra liberale, ma quel tipo di destra ha sempre avuto da noi uno scarso peso. Quindi non sarà una meteora, perché anche con il 7 per cento avrà un peso importante, ma rischia di non riuscire a realizzare il tipo di progetto che ha in mente"
MAGISTRATURA DEMOCRATICA?
Ruby, la ragazza marocchina al centro del presunto scandalo che coinvolge Silvio Berlusconi, smentisce e rilancia: “Dietro questo polverone c’è una sola persona, il giudice Pietro Forno. Mi ha usata per attaccare il premier”.
Bravo giudice, i miei complimenti.
Giuseppe Cavallo
FINI NON ESULTI!
Prima i pm di Roma dovrebbero rispondere alle domande de il giornale.
tra queste alcune che reputo alquanto importanti:
1) PERCHé avete convocato e interrogato solo il senatore Francesco Pontone, e non anche l’ex presidente di An, Gianfranco Fini, Essendo entrambi indagati per il medesimo reato?
2) se sapevate dall’inizio che il problema era civile e non penale, perché ha condotto ben due rogatorie a Montecarlo?...
a queste aggiungo una domanda che mi sgorga dal cuore...
LA LEGGE E' UGUALI PER TUTTI TUTTI O ...NO?
Ero rimasto sconcertato dalle decisioni dei pm romani,quando hanno annunciato le conclusioni cui erano pervenuti.Ora che le motivazioni sono note,ci restano parecchi dubbi sulla congruenza delle loro valutazioni.Non ho ancora capito-evidentemente sono un po' tardo,ma mi accorgo che a questo punto lo saremmo in troppi-,se di fronte a riscontri oggettivi (dubbie transazioni immobiliari,valutazione dell'immobile,affitto e locazione di cognati,ecc),si continui ancora a giocare sulla nostra intelligenza.
Credo che l'abbiano capito in tanti,compresi i baldi scudieri ed i difensori d'ufficio di Fini,che l'operazione immobiliare in argomento non è frutto di leggerezza o scarso acume per gli affari,ma di ben altro...
Però si fa di tutto per coprire e proteggere l'ex camereta iscritto d'ufficio nella schiera progressista di sinistra.
Quanto potrà resistere il muro di sabbia costruitogli attorno.
Attendiamo l'arrivo di un'onda liberatrice!
La legge per ora non mi sembra uguale per tutti....
Che montatura il caso Ruby!
Niente sesso. Il questore dice che sono state rispettate tutte le procedure e che i pm di turno erano stati avvisati due volte.....a parte il gossip mi dite dov'è lo scandalo...forse che a berlusconi piace la bella vita? Certo....ma lui se lo può permettere e fa bene poi se vogliamo fare un giro per centri massaggi o club riservati d'Italia e vedere quanti politici e uomini ricchi "perbene" ci sono ci facciamo due risate....
Berlusconi incarna l'italiano medio il problema è che tanti vorrebbero essere come lui e non lo sono.......
Parliamo di politica...in pochi giorni ha risolto il problema Terzigno, ha ottenuto un ottimo risultato sul bilancio comunitario....ma questo non interessa a nessuno........
no?
Vittorio Sgarbi ha commentato così il caso Ruby:
"Per molte ragazze la figura di Berlusconi può diventare il miracolo. Andare a vedere il Cavaliere è come andare a visitare la Grotta Azzurra; lui riceve come se fosse la Grotta Azzurra. Qualcuno si è mai posto il problema con chi vanno Fassino o D'Alema? Hanno maggiore prudenza. Berlusconi non ha ragione di nascondersi. Anche Fini ha visto la centralità politica della gnocca".
parole sante...caro Vittorio...PAROLE SANTE!!!!!
"PDL a Fini: o con noi o apra la crisi"
Con loro chi, PDL? E chi sono?
FLI...LA POLITICA E' UN'ALTRA COSA...
Non mi piace quest’ ordalia giustizialista che agita alcuni “attivisti” di G.I. e Fli. Non mi piacciono i toni volgari. Non mi piacciono le offese, a chiunque, anche agli avversari politici. Dov’è finita la misura e lo stile invocato sulla vicenda di Montecarlo? Chi vuole fare politica ...deve avere il senso della misure “misurasi” su temi politici. Alcuni si sono lanciati sulla vicenda della ragazza marocchina, ancora minorenne, come sciacalli su una preda che crediamo, non so fino a che punto a ragione, indebolita e morente. La credibilità di una nuova formazione si misura sui programmi, sulle proposte alternative sul lavoro comune. Dove sono finiti i 5 punti di settembre? Dov’è la discussione? Che fine ha fattp il manifesto programmatico. E l'organizzazione del territorio?
FLI...LA POLITICA E' UN'ALTRA COSA...
Non mi piace quest’ ordalia giustizialista che agita alcuni “attivisti” di G.I. e Fli. Non mi piacciono i toni volgari. Non mi piacciono le offese, a chiunque, anche agli avversari politici. Dov’è finita la misura e lo stile invocato sulla vicenda di Montecarlo? Chi vuole fare politica ...deve avere il senso della misure “misurasi” su temi politici. Alcuni si sono lanciati sulla vicenda della ragazza marocchina, ancora minorenne, come sciacalli su una preda che crediamo, non so fino a che punto a ragione, indebolita e morente. La credibilità di una nuova formazione si misura sui programmi, sulle proposte alternative sul lavoro comune. Dove sono finiti i 5 punti di settembre? Dov’è la discussione? Che fine ha fattp il manifesto programmatico. E l'organizzazione del territorio?
L'Italia vuole le Riforme.Noi siamo tutti con SILVIO BERLUSCONI
Dopo aver vinto le regionali adesso dobbiamo convincere ancora di più il popolo che con forza ci chiede le Riforme della Costituzione,del Fisco,della Giustizia.I prossimi tre anni sono una straordinaria opportunità per la crescita di questo paese.Perderli o non sfruttarli appieno sarebbe delittuoso.Berlusconi sa che il risultato elettorale è un rafforzamento netto e un incoraggiamento per andare avanti,non sarà certamente facile,ma come abbiamo visto in questi anni potrà fare l' ennesimo Miracolo.
Forza Silvio NOI TUTTI SIAMO CON
TE!!!!!!
ALLA FACCIA DI FINI E DI TUTTI I FINI...STEI...
C’è qualcosa di tragicamente emblematico nell’attacco terroristico a una chiesa cattolica di Baghdad culminato con il massacro di decine di fedeli. All’orrore di una violenza feroce che da anni colpisce i cristiani in Iraq questa volta s’è aggiunta la rivendicazione esplicita e farneticante di un gruppo legato ad al-Qaeda che si fa portavoce della «collera islamica», in azione contro un luogo di culto cristiano definito «osceno rifugio dell’idolatria».
È il manifesto di un’assurda guerra di religione lanciata non solo contro la piccola e sempre più ridotta comunità di fedeli iracheni, ma in generale contro i cristiani che vivono in Medio Oriente. In un certo senso è la risposta dell’islam radicale al Sinodo dei vescovi che si è tenuto dieci giorni fa in Vaticano. È il segno del profondo e misterioso legame che ancora oggi, così come già nella Chiesa delle origini, esiste fra la parola ed il sangue, tra l’annuncio e il martirio.
Ed è emblematico che tutto questo avvenga in Iraq dove i cristiani rappresentano l’anello debole di un sistema politico, etnico e religioso dilaniato da contese sempre più aspre. L’odio anticristiano di gruppi fanatici sta provocando l’esodo e la ghettizzazione di una comunità che affonda le sue radici nella Chiesa delle origini ed è sempre stata sinonimo di cultura, prosperità e armonia sociale. Oggi è quella che paga il prezzo più alto dell’instabilità e del caos iracheno.
«Siamo come i fiori di un giardino di cui nessuno si prende cura e tutti pensano di poter calpestare a proprio piacimento», ci siamo sentiti ripetere dai cristiani perseguitati di Mosul e di Baghdad. In effetti, al di là di tante belle parole, il governo iracheno non fa nulla per garantire protezione e sicurezza alla minoranza cristiana che si trova nel mirino dei fondamentalisti. Se rivediamo il film del sequestro di massa c’è da rimanere sgomenti: di fronte all’irruzione di un gruppo armato in una chiesa gremita di fedeli per la messa, le autorità di Baghdad hanno optato per un’azione immediata e sconsiderata, un blitz finito in un orribile bagno di sangue. Avrebbero agito allo stesso modo se gli ostaggi nelle mani di al-Qaeda fossero stati deputati del Parlamento o alti esponenti politici?
DA BERLUSCONI LE SOLITE BATTUTE DA OSTERIA: “MEGLIO GUARDARE LE BELLE RAGAZZE CHE ESSERE GAY”… MA UN CONTO E’ GUARDARE MINORENNI, ALTRO ESSERE L’UTILIZZATORE FINALE DI PROSTITUTE, DIVENTARE RICATTABILI, FARE PRESSIONI SULLE QUESTURE, SPACCIARE DELLE SBANDATE PER NIPOTI DI MUBARAK E SPUTTANARE IL PAESE NEL MONDO… “E’ UNA PERSONA MALATA” DISSE VERONICA
Sulla vicenda delicatissima che lo ha investito negli ultimi giorni Berlusconi non dà alcun chiarimento: né sulla telefonata in Questura né sulle feste di Arcore.
Sceglie invece la strada della battuta omofoba: “Quello che ho fatto è stato per bontà, poi se a volte mi capita di guardare una bella ragazza… meglio essere appassionato di belle ragazze che essere gay”.
E la butta sullo scherzo: “Ho un problemino, avrei da sistemare in qualcuno di questi stand una certa Ruby”. Poi attacca i giornali e rilancia la legge sulle intercettazioni.
“Sarebbe opportuno che ciascuno di noi si astenesse dal fare battute”. Suona come una presa di distanza il commento di Mara Carfagna, ministro per le Pari Opportunità, alla battuta omofoba con cui Berlusconi ha voluto scherzare sul caso Ruby .
La Carfagna osserva: “Questo governo, ha il merito di essersi impegnato, come nessuno prima, contro le discriminazioni nei loro confronti. Proprio per non oscurare tutto questo lavoro”, conclude il ministro, “sarebbe opportuno che ciascuno di noi si astenesse dal fare battute”.
Chiara Moroni, vicepresidente alla Camera di Futuro e Libertà, considera le parole del presidente del Consiglio “inaccettabili, volgari e offensive, e rischiano di alimentare un pregiudizio ancora oggi troppo diffuso nei confronti delle persone omosessuali. Ci aspettiamo da Berlusconi un comportamento e, soprattutto, delle dichiarazioni più consone al ruolo che ricopre”.
Inutile dire che tutta la stampa internazionale in queste ore, sta intervenendo pesantemente sulle dichiarazioni del premier, censurandolo.
Ormai siamo alla frutta: per giustificare atti irresponsabili e indegni di un leader di centrodestra, si vuole accreditare per “sensibilità al fascino femminile” frequentazioni di prostitute, ricevimento a Palazzo di minorenni e interventi sulla Questura per addomesticare fatti incresciosi.
Una destra vera non offende e non manipola, ha uno stile di vita lineare e non riduce le sedi istituzionali o/e i partiti ad un ricettacolo di sensali e donnette senza scrupoli.
w destra di base
Rolando R,
DA BERLUSCONI LE SOLITE BATTUTE DA OSTERIA: “MEGLIO GUARDARE LE BELLE RAGAZZE CHE ESSERE GAY”… MA UN CONTO E’ GUARDARE MINORENNI, ALTRO ESSERE L’UTILIZZATORE FINALE DI PROSTITUTE, DIVENTARE RICATTABILI, FARE PRESSIONI SULLE QUESTURE, SPACCIARE DELLE SBANDATE PER NIPOTI DI MUBARAK E SPUTTANARE IL PAESE NEL MONDO… “E’ UNA PERSONA MALATA” DISSE VERONICA
Sulla vicenda delicatissima che lo ha investito negli ultimi giorni Berlusconi non dà alcun chiarimento: né sulla telefonata in Questura né sulle feste di Arcore.
Sceglie invece la strada della battuta omofoba: “Quello che ho fatto è stato per bontà, poi se a volte mi capita di guardare una bella ragazza… meglio essere appassionato di belle ragazze che essere gay”.
E la butta sullo scherzo: “Ho un problemino, avrei da sistemare in qualcuno di questi stand una certa Ruby”. Poi attacca i giornali e rilancia la legge sulle intercettazioni.
“Sarebbe opportuno che ciascuno di noi si astenesse dal fare battute”. Suona come una presa di distanza il commento di Mara Carfagna, ministro per le Pari Opportunità, alla battuta omofoba con cui Berlusconi ha voluto scherzare sul caso Ruby .
La Carfagna osserva: “Questo governo, ha il merito di essersi impegnato, come nessuno prima, contro le discriminazioni nei loro confronti. Proprio per non oscurare tutto questo lavoro”, conclude il ministro, “sarebbe opportuno che ciascuno di noi si astenesse dal fare battute”.
Chiara Moroni, vicepresidente alla Camera di Futuro e Libertà, considera le parole del presidente del Consiglio “inaccettabili, volgari e offensive, e rischiano di alimentare un pregiudizio ancora oggi troppo diffuso nei confronti delle persone omosessuali. Ci aspettiamo da Berlusconi un comportamento e, soprattutto, delle dichiarazioni più consone al ruolo che ricopre”.
Inutile dire che tutta la stampa internazionale in queste ore, sta intervenendo pesantemente sulle dichiarazioni del premier, censurandolo.
Ormai siamo alla frutta: per giustificare atti irresponsabili e indegni di un leader di centrodestra, si vuole accreditare per “sensibilità al fascino femminile” frequentazioni di prostitute, ricevimento a Palazzo di minorenni e interventi sulla Questura per addomesticare fatti incresciosi.
Una destra vera non offende e non manipola, ha uno stile di vita lineare e non riduce le sedi istituzionali o/e i partiti ad un ricettacolo di sensali e donnette senza scrupoli.
w destra di base
Rolando R,
si scrive fini...si legge tulliani?
TULLIANI L’INTOCCABILE - LA guardia di finanza, IN una relazione datata 19 ottobre, registra 70mila euro spostati dal conto italiano DI "ELISABETTO" a quello monegasco - bonifici destinati a pagare i lavori di restauro della casa, è quello che ha sostenuto Fini - MA il titolare dell’impresa che ha svolto i lavori nella casa di montecarlo, ha raccontato di aver fatturato gli importi della ristrutturazione non a Tulliani, ma alla "proprietaria" Timara...
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