SECONDO “IL GIORNALE” LA STRATEGIA DEL CAVALIERE PREVEDEREBBE
ELECTION DAY (CON LE REGIONALI DI LAZIO E LOMBARDIA) A INIZIO 2013, NIENTE
FIDUCIA AL GOVERNO SUL DDL STABILITA’ E MARTELLAMENTO A TAPPETO SULLE
TV
Niente primarie Pdl, bastone tra le ruote al ddl
Stabilità del governo Monti, voto a gennaio (magari un election day con le urne
in Lombardia e Lazio).

E magari una lista composta da candidati senza alcuna
esperienza parlamentare e con un obiettivo ben preciso: riformare la
giustizia.
Ciò che il Cavaliere non ha detto (o non ha voluto dire) ieri a
Villa Gernetto, lo si può leggere a pagina tre de il Giornale, che ricostruisce
il dietro le quinte della conferenza stampa. In un articolo di retroscena
firmato da Adalberto Signore, infatti, l’house organ di famiglia riporta le vere
intenzioni dell’ex premier.
“Berlusconi è una furia come non si vedeva da
tempo” si legge.
E, incassata la condanna a quattro anni per evasione
fiscale, non ha nessuna intenzione di guardare i suoi mentre tengono ancora in
vita l’esecutivo tecnico.
“Affonda sul Quirinale, prende le distanze da Monti
e fa sapere che non esclude di togliere la fiducia al governo” e passa al
contrattacco.
Non solo annunciando il suo ritorno in tv (da Porta a Porta di
Vespa ai tg), ma anche in campagna elettorale con un ruolo da protagonista
assoluto.
Difficile, del resto, immaginare un Berlusconi padre buono del
partito dopo il programma in cinque punti snocciolato durante i 50 minuti del
comizio di ieri. “Fate le primarie, io mi occupo di fare campagna elettorale” è
il ragionamento del premier secondo il quotidiano.
Una mossa tutt’altro che
istintiva.
E che confligge terribilmente con la linea tenuta dal segretario
Angelino Alfano (in via dell’Umiltà c’è anche chi ha parlato della tentazione
dell’ex Guardasigilli di mollare tutto) e dalle ‘colombe’ del Popolo della
Libertà.
Tutto può essere, quindi, tanto che il Giornale vede nei messaggi in
diretta tv un interlocutore diverso dal governo dei professori e da chi nel Pdl
la pensa diversamente dal Cavaliere.
Per il quotidiano di Alessandro
Sallusti, infatti, quello dell’ex presidente del Consiglio è un messaggio
subliminale diretto a Giorgio Napolitano.
Il ragionamento de il Giornale (o
di chi lo ha imbeccato) è semplice: fallito ‘a causa dei giudici’ il tentativo
di ‘pacificazione’ dopo le dimissioni del novembre scorso e l’avvento dei
tecnici – e ormai rassegnato ad un altra condanna (gennaio?) per il caso Ruby –
il Cavaliere ha deciso di fare a modo suo. Come al solito.
Addio toni bassi e
mano tesa agli alleati della strana coalizione, campagna stampa aggressiva
contro Monti e il Colle, strategia old style con il Cav all’arrembaggio contro
toghe rosse e comunisti.
E un programma contro tasse, giudici e
intercettazioni telefoniche diretto alla pancia del suo elettorato.
Come
prima e più di prima, quindi.
E forse con un nuovo soggetto politico
‘interno’ al Pdl.
“Un Berlusconi che per ora ‘congela’ la strada della lista
autonoma, ma che ieri di fatto ha lanciato un nuovo partito con un programma
lontano anni luce da quello del Pdl” scrive il Giornale.
Se la conferenza di
Villa Gernetto non è stata un nuovo predellino poco ci manca.
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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