
Come Tortora, anche questo blog è stato ingiustamente perseguitato e messo sotto processo con accuse infondate e pretestuose. Era l'unico modo per impedire che diventasse ciò che stava diventando: un riferimento, l'unico, per i militanti, i dirigenti e i simpatizzanti di Alleanza Nazionale che volevano "contare" e non essere solo "contanti" ...
Qualche mese fa il Tribunale di Lecce, sezione staccata di Maglie, dopo tre anni di attesa, ha giudicato ingiuste e infondate le accuse contro di noi e ha accertato la nostra assoluta buona fede e la nostra totale innocenza.
La nostra voce libera, sincera, appassionata...dava fastidio, molto fastidio, e stava diventando sempre più forte e sempre più autorevole...e siccome le critiche ai nostri inadeguati referenti di partito aumentavano ogni giorno...si è deciso che bisognava fermarci ad ogni costo...
Già...i tristemente noti componenti, o giullari, della cosiddetta "casta politica salentina" ci percepivano come un pericolo, una minaccia per le loro immeritate carriere politiche...per i loro privilegi...per i loro intrallazzi...
Dava fastidio il nostro blog, con le sue 250/300 visite giornaliere, con i suoi 60/70 commenti postati in media al giorno e con le sue 32.000 visualizzazioni circa in soli due anni e mezzo....
Eravamo diventati una sorta di "grillo parlante della destra salentina"...e davamo molto fastidio, specie a chi, nonostante i suoi ruoli istituzionali prestigiosi, non riusciva (e tutt'ora non riesce...) a destare l'attenzione, l'interesse e tantomeno il consenso di nessuno...
E così, come hanno fatto con Tortora, hanno tentato di toglierci di mezzo trascinandoci nelle aule dei Tribunali.
Ma noi, da uomini veri, di Destra vera...abbiamo affrontato fino in fondo questa durissima prova, senza paura...senza mai scoraggiarci... e alla fine abbiamo avuto ragione...e alla fine... abbiamo vinto!
E abbiamo dato una bella lezione di stile e di dignità a chi sguazzando da sempre nella propria miseria culturale e politica...neanche sa cosa siano queste due eroiche virtù.
Vabbè...acqua passata, guardiamo avanti e lasciamo le miserie della vita ai loro miserabili autori e interpreti...
E' tempo di riprendere il nostro discorso, guardando avanti e riservando le nostre energie principalmente a recuperare il tempo perduto e riaffermare una politica degna di questo nome, che sappia coniugare legalità e solidarietà, libertà e partecipazione...valori e passione...
Ma noi, da uomini veri, di Destra vera...abbiamo affrontato fino in fondo questa durissima prova, senza paura...senza mai scoraggiarci... e alla fine abbiamo avuto ragione...e alla fine... abbiamo vinto!
E abbiamo dato una bella lezione di stile e di dignità a chi sguazzando da sempre nella propria miseria culturale e politica...neanche sa cosa siano queste due eroiche virtù.
Vabbè...acqua passata, guardiamo avanti e lasciamo le miserie della vita ai loro miserabili autori e interpreti...
E' tempo di riprendere il nostro discorso, guardando avanti e riservando le nostre energie principalmente a recuperare il tempo perduto e riaffermare una politica degna di questo nome, che sappia coniugare legalità e solidarietà, libertà e partecipazione...valori e passione...
Probabilmente, anzi sicuramente, non tutti quelli che ci leggono sono d’accordo con noi o sono riferibili alla nostra area politica: non è un difetto, anzi, per noi è un valore aggiunto.
Noi non amiamo una destra chiusa, autoreferenziale, bloccata, anzi, riteniamo che solo attraverso il confronto delle idee si possa crescere insieme, fermo restando le proprie personali convinzioni di fondo.
Siamo scomodi, ce ne rendiamo conto: questo è un paese delle fazioni, non del confronto e delle sintesi.
E’ un Paese dove i partiti ( e i politici ) cercano di “carpire” il voto, non per tutelare i propri elettori ma per tutelare i propri interessi, tanto che quotidianamente assistiamo sempre più indignati agli squallidi spettacoli messi in scena da personaggi politici senza scrupoli che a tutti i livelli approfittano della gestione della "cosa pubblica" per appropriarsi avidamente di ogni risorsa disponibile in danno della collettività.
Una politica dove conta ciò che appare e non la sostanza, la percezione non la realtà, dove la morale non esiste più...
Non ci importa di essere “malvisti” dalla destra del conformismo, siamo felici di dare fastidio: è così che si fa maturare un ambiente, responsabilizzandolo.
Noi non amiamo una destra chiusa, autoreferenziale, bloccata, anzi, riteniamo che solo attraverso il confronto delle idee si possa crescere insieme, fermo restando le proprie personali convinzioni di fondo.
Siamo scomodi, ce ne rendiamo conto: questo è un paese delle fazioni, non del confronto e delle sintesi.
E’ un Paese dove i partiti ( e i politici ) cercano di “carpire” il voto, non per tutelare i propri elettori ma per tutelare i propri interessi, tanto che quotidianamente assistiamo sempre più indignati agli squallidi spettacoli messi in scena da personaggi politici senza scrupoli che a tutti i livelli approfittano della gestione della "cosa pubblica" per appropriarsi avidamente di ogni risorsa disponibile in danno della collettività.
Una politica dove conta ciò che appare e non la sostanza, la percezione non la realtà, dove la morale non esiste più...
Non ci importa di essere “malvisti” dalla destra del conformismo, siamo felici di dare fastidio: è così che si fa maturare un ambiente, responsabilizzandolo.
Non accettando il male minore, ma indicando il percorso stellato, le strade che portano in vetta, non le scorciatoie del potere.
Ecco perchè più le nostre idee circolano, più si dimostra che “cambiare è possibile”, che si può tornare a fare una “politica delle idee” per passione e non per interesse, utile e disponibile a tutti.
Se qualcuno volesse aiutarci in questo cammino può farlo in tanti modi: avvisando via mail amici, diffondendo via e-mail o sui social network i nostri link, stampando qualche nostro articolo e facendolo circolare, inviandolo a giornali locali.
Chi frequenta forum può postare i nostri articoli, aprendo su di essi delle discussioni, chi vuole utilizzare Facebook può diventare nostro amico cercando “destra di base – gruppo salento” .
Ecco perchè più le nostre idee circolano, più si dimostra che “cambiare è possibile”, che si può tornare a fare una “politica delle idee” per passione e non per interesse, utile e disponibile a tutti.
Se qualcuno volesse aiutarci in questo cammino può farlo in tanti modi: avvisando via mail amici, diffondendo via e-mail o sui social network i nostri link, stampando qualche nostro articolo e facendolo circolare, inviandolo a giornali locali.
Chi frequenta forum può postare i nostri articoli, aprendo su di essi delle discussioni, chi vuole utilizzare Facebook può diventare nostro amico cercando “destra di base – gruppo salento” .
Noi vi aspettiamo a braccia aperte.
Adriano Napoli
19 commenti:
La libertà d'espressione è un diritto sancito dalla Costituzione.Siamo l’unico paese occidentale in cui uno può andare in carcere per delle idee.Una critica politica e culturale è semplicemente un'opinione e non si può andare in carcere per un’opinione. Mi auguro che la nostra classe politica locale e nazionale apra finalmente gli occhi,dopo le recenti vicende, regoli la materia e si risolva l'annoso problema una volta per tutte.Complimenti Adriano!!!!
Bravo Adriano!Non poteva finire diversamente questa vicenda.Spero che si risolva nello stesso modo anche il caso Sallusti!
Ma stiamo scherzando???Veramente si spendono i nostri soldi per portare avanti processi per queste accuse?Non ci posso credere.....
Era ora!!!! Fate un bel post sul pdl e sul centrodestra.ora!
Ehiiiii bentornati io pure ci sono.
alla faccia di chi ci vuole male...................!!!!!!??????
Questo sito nasce, per una “intuizione” personale, quattro anni fa come “voce fuori dal coro”, espressione di una “destra sociale” certamente non rappresentata a livello locale.
Abbiamo a suo tempo criticato l’allora politica de La città e tutte le varie manovre e manovrine tese a rafforzare la loro presenza politica e istituzionale alla provincia e nel comune capoluogo.
Abbiamo sempre cercato di trovare almeno un motivo, per continuare stare insieme e a sperare che la situazione potesse migliorare e almeno un atto politico e amministrativo di chi rappresenta la destra nel pdl che potesse corrispondere alle nostre idee di destra.
Ma non ci siamo riusciti.
Voi ne avete visto qualcuno?
Nessuna deriva opportunistica quindi da parte nostra.
I veri opportunisti sono altri e ben noti a tutti.
Sono quelli che avrebbero dovuto rappresentarci e invece hanno preferito pensare ai loro interessi, con arroganza, a volte con volgarità politica ( usando anche le querele intimidatorie contro questo blog quando esso aveva centinaia di contatti.
Gli stessi che impediscono tuttora qualsiasi dibattito interno.
A destra vogliamo continuare a starci così, a testa alta, saranno altri che incontrandoci per strada abbasseranno lo sguardo, non noi che abbia solo ricercato verità e giustizia.
Se qualcuno ci riconosce onestà intellettuale noi potremo collaborare sennò possiamo anche stare contro.
E' finito il tempo di fare i burattini e le vittime sacrificali di chi fomenta odio contro di noi solo per sopravvivere.
Noi abbiamo dimostrato sempre di poter fare politica di valore senza essere beneficiati da incarichi e prebende.
Gli altri questo non lo possono dire.
Ora però nessuno potrà mai più sfruttare la nostra buona fede a uso e consumo dei propri intrallazzi.
Le nostre idee la nostra corenza e il nostro impegno politico meritano rispetto.
Noi siamo cresciuti in questi anni, ci siamo liberati delle mezze figure e abbiamo imparato
ad essere liberi soprattutto di chi, proprio grazie a questi steccati, da decenni cura solo i propri interessi e non il bene dellla nostra gente della destra.
Tutto il resto è fare il gioco di chi specula sulle nostre intelligenze, sulla nostra vita, sui nostri sacrifici, sulla nostra pelle.
Noi siamo diversi...e siamo orgogliosi di esserlo!
FINALMENTE POTREMO AVERE DI NUOVO UNO SPAZIO LIBERO DOVE CONFRONTARCI E RITROVARCI TRA PERSONE PERBENE CHE FANNO POLITICA CON PASSIONE E NON PER CONVENIENZA.
( UN CONSIGLIO: SE POTETE, MIGLIORATE LA PAGINA DEI COMMENTI...)
W DESTRA DI BASE!
L'ORGOGLIO DELLA DESTRA SALENTINA!!!!
Ragazzi ci sono anch'ioooooooo!!!!!
Sono davvero contentissima! Grazie alla redazione del blog che ha deciso di aprire questo importantissimo agorà della destra salentina.
Claudia De Santis
IL PDL SI E' SQUAGLIATO , CARI AMICI DI DESTRA DI BASE LA STORIA VI HA DATO ANCORA UNA VOLTA RAGIONE.
Ehi... Nn io sto con voi!!! Forza!!! Cristian Barba
Ciao ragazzi, do' il mio bentornato al vostro blog e vi faccio una domanda alla quale vorrei mi rispondeste sinceramente
E' VERO CHE SIETE USCITI DAL CENTRODESTRA LECCESE ?
An non c'è più...amen
Pdl non c'è più...amen
DESTRA DI BASE...c'è ancora...
LARGO AL SACRO FUOCO DELLA DESTRA DEI VALORI E DELLA GENTE!
LASCIATE I IL PDL, E GLI ALTRI PARTITI CHE SONO TUTTI UGUALI!
TUTTA LA DESTRA SOCIALE HA SOLO UNA POSSIBILITA' PER SOPRAVVIVERE:
D E S T R A D I B A S E ! !
w destra di base!
Vi faccio i miei più vivi complimenti!
E BERLUSCONI MEDITA L’ADDIO ALLA POLITICA
FORSE STAVOLTA E’ DAVVERO FINITA
Addio alla politica. Addio al Parlamento.
Per adesso è solo un’ipotesi, l’ha confidata a pochi «intimi» prima di lasciare l’Italia per volare a Mosca ai festeggiamenti del fine settimana per i sessant’anni dell’amico Putin.
Solo un’ipotesi che, però, Silvio Berlusconi sta prendendo in seria considerazione.
Il Cavaliere pensa a rinunciare non solo alla corsa alla premiership, per la quale sa di non avere chance, fosse pure alla guida di una formazione con simbolo e nome nuovi di zecca. Ma anche alla candidatura in Parlamento, a un seggio alla Camera o al Senato.
Lasciare il campo, va da sé, non vorrebbe dire rinunciare alla tutela degli interessi personali, degli ingenti affari del suo impero, e neanche alla protezione dalle grane giudiziarie che ancora lo insidiano.
La sua è una mossa tattica — racconta in queste ore chi è di casa a Palazzo Grazioli — destinata a spiazzare e a terremotare tutto il quadro politico.
A cominciare da chi lo circonda, dai big di un partito che, per restare alle sue parole, «non è da resettare, ma è da sciogliere, da azzerare».
E la ricetta individuata non sarebbe affatto quella che gli ha sottoposto con uno schemino in dieci punti il suo segretario Angelino Alfano.
Quel documento, che prevedeva tra le altre “novità” una sorta di assemblea-congresso da one day da tenersi ai primi di dicembre, l’ex premier l’ha già piegato e riposto nel cassetto. «Continuano a propormi palliativi quando qui occorre uno shock» ha confidato nelle ultime ore.
Preoccupato dai sondaggi e indispettito dal coro di dichiarazioni di tutti i pidiellini che da ieri si dicono pronti a saltare sulla scialuppa del nuovo soggetto politico.
In procinto di dire “basta”.
Prepara la soluzione «shock».
Nell’ultimo vertice, a coordinatori e capigruppo Pdl ha ripetuto di aver provato in tutti i modi a convincere Montezemolo, senza successo.
Il ragionamento esposto successivamente solo ai più fidati trae le conseguenze: «Farmi da parte è l’unico modo per convincerlo, per consentire a Luca o a uno come Corrado Passera di accettare la guida di una grande coalizione dei moderati. Con me in prima fila non lo faranno mai».
Nella prospettiva del Cavaliere, a quel punto — e solo a quella condizione — rientrerebbero in partita Casini e Fini.
Al di là delle scintille ancora recenti e delle querele di queste settimane al presidente della Camera, tutto — col ritiro di Berlusconi — sarebbe destinato a rientrare.
In nome di un grande, unico partito centrista.
E di un solo slogan: «fermare i comunisti».
Con il Pd costretto ad allearsi «solo» con Vendola e Di Pietro.
La mossa del cavallo, quindi, per consentire la nascita della costellazione del nuovo centrodestra.
Nella quale potrebbero pure trovare posto una sigla post-An di La Russa piuttosto che le liste civiche che ha in mente Alemanno, quella berlusconiana dei giovani o degli imprenditori.
Questo balena negli ultimi giorni nella mente di Berlusconi, mentre fino a ieri sera dirigenti e peones del Pdl confidavano paure e incertezze sul futuro in un giro vorticoso di telefonate. Tra i più preoccupati, neanche a dirlo, proprio gli ex An.
Sventato da Matteoli e Gasparri e Augello lo strappo al quale puntavano soprattutto La Russa e Corsaro, resta l’enorme problema del «tesoro» di An.
I fondi milionari ancora congelati dalla disputa giudiziaria che va avanti ormai da anni con gli avversari di Fli.
I “colonnelli” berlusconiani stanno riaprendo le trattative, quei soldi servono e servono subito, con la campagna elettorale che incombe e una prospettiva non ancora tramontata di dar vita a un qualcosa di «destra».
Minaccia accantonata per ora (anche per mancanza di risorse, appunto) ma pronta — raccontano — a essere rispolverata dopo il voto.
Se gli ex An riusciranno davvero a far eleggere e salvare quella «riserva» indiana di 25 parlamentari.
Intanto tremano loro e trema tutto l’esercito pidiellino, in attesa di capire come il generale giocherà la partita della sopravvivenza.
Carmelo Lopapa
(da “La Repubblica”)
grandissimi, bentornati , anche io ci sono!
COPIATO DA LECCECRONACA.IT
Caro Adriano, la riunificazione in un unico partito, tra AN e FI, se fosse avvenuta in assenza di individualismo opportunista, da parte di taluni elementi, sia di FI che di AN, avrebbe sicuramente portato ad una forte destra moderna ed adeguata ai tempi, scompaginando l’opposizione. In effetti una vera maggioranza assoluta, l’avevamo. Poi, disgraziatamente, causa personaggi prima menzionati, questa alleanza è andata a sfaldarsi, nonostante le vittorie riportate in varie elezioni succedutesi. Gli intenti di questa maggioranza erano scritti in un programma che non è riuscito a vedere la luce, causa distinguo di vario genere, ovvero bastoni tra le ruote di elementi che avevano in mente di tradire tale alleanza, fin dall’inizio. Non sto a dilungarmi sulle motivazioni di queste persone, dico solo che hanno agito per ordine di qualcosa, che è al di sopra di tutta la politica italiana e che gestisce un certo potere (non indifferente, visto i risultati).
Comunque è arrivato il momento che la vera destra politica, seria, si raccolga tutta attorno a chi vuol portare l’Italia a recuperare la sua moralità, onestà intellettuale e politica e portare l’Italia al ruolo che spetta, tra i grandi d’europa. Una parentesi quella vissuta in questi ultimi anni, da dimenticare, nonostante le molte cose buone fatte.
STELIO BONSEGNA
MILIARDARI CON I SOLDI NOSTRI
IN POCHI ANNI LE BANCHE HANNO PESCATO OLTRE CINQUE MILIARDI DI EURO TRA EVASIONE FISCALE E FINANZIAMENTI DI STATO
Dagli al Fiorito. Tutti addosso al PATRIMONIO del politico ciccione che s’è fatto i comodi suoi con i soldi pubblici. I soldi delle banche, invece, si perdono nell’alto dei cieli della finanza.
Difficile vedere. Difficile capire. Ma il conto finale è ben più pesante.
Un conto miliardario a carico della casse dello Stato e quindi dei cittadini.
Questione di tasse. E di marchingegni contabili studiati da professionisti specializzati in quella che con soave eufemismo viene definito “ottimizzazione fiscale”.
Se prendiamo i tre maggiori istituti nazionali, Intesa, Unicredit e Monte dei Paschi, si scopre che negli ultimi tre anni l’Agenzia delle Entrate ha contestato qualcosa come 2 miliardi di euro tra imposte non pagate, sanzioni e interessi.
Se poi paragoniamo questa somma alle ruberie contestate nello scandalo della Regione Lazio, perfino il corpulento Fiorito diventa un topolino.
Può anche capitare che le banche, a causa di una gestione alquanto discutibile, finiscano in cattive acque, tra perdite, debiti e prestiti a vanvera.
Niente paura: arriva il pronto soccorso di Stato.
Una bella iniezione di denaro fresco giusto in tempo per evitare guai ammonta a 1,7 miliardi.
Solo che il Monte in questi anni ha già chiesto denaro più volte ai suoi azionisti, l’ultima nel 2011.
E così, nell’impossibilità di trovare nuovi volonterosi sostenitori, saranno le casse pubbliche a farsi carico del salvataggio.
Verrà rinnovato il prestito di 1,9 miliardi già concesso nel 2009 (i cosiddetti Tremonti bond) a cui si aggiungerà un’altra tranche di obbligazioni da oltre 1,4 miliardi. Il totale, appunto supera i 3,3 miliardi.
E per effetto del regolamento di questi prestiti lo Stato nei prossimi mesi potrebbe rilevare una partecipazione vicina al 4 per cento nel capitale della banca.
Non c’erano alternative. I soldi, maledetti e subito, erano indispensabili per evitare guai peggiori.
I conti del 2011 si sono chiusi con perdite per 4,6 miliardi di euro.
Adesso tocca al governo tappare i buchi.
Chi ha guidato la banca negli anni in cui è stato messa in atto questa strategia suicida si gode invece un nuovo incarico di prestigio. Giuseppe Mussari, presidente del Monte da aprile 2006 fino alla primavera scorsa, tre mesi fa è stato riconfermato alla guida dell’Abi, l’Associazione bancaria italiana, in pratica la Confindustria del credito. Domanda: chi ha preso il posto di Mussari sulla poltrona di presidente dell’istituto toscano?
La primavera scorsa si è insediato al vertice Alessandro Profumo con il mandato preciso di rilanciare la banca, tagliando, tra l’altro, migliaia di posti di lavoro.
A giugno Profumo è stato rinviato a giudizio per dichiarazione fraudolenta dei redditi. Una storia di imposte evase per circa 245 milioni che risale a prima del 2010.
Questa l’accusa della Procura di Milano, che ha chiesto e ottenuto il processo anche per altri 19 manager di Unicredit.
In pratica, secondo i magistrati, i vertici dell’istituto avrebbero camuffato gli utili in dividendi riuscendo così a spuntare un’imposizione più leggera.
Secondo l’Agenzia delle Entrate, Unicredit avrebbe versato quasi 450 milioni di tasse in meno rispetto a quelle dovute, di cui poco più della metà legate alla cosiddetta operazione Brontos.
Alla fine la banca ora guidata dall’amministratore delegato Federico Ghizzoni, ha versato al fisco circa 190 milioni.
Una scelta analoga a quella compiuta dagli altri grandi istituti finiti nel mirino degli ispettori tributari.
Il Monte ha sborsato 260 milioni.
Intesa invece ha chiuso le sue pendenze con una transazione per 270 milioni. Sul piano amministrativo l’inchiesta si è così chiusa.
Resta da chiarire la posizione dell’ex numero uno Corrado Passera. Il banchiere ora ministro è indagato dalla procura di Biella per alcune operazioni fiscali sospette varate da una controllata di Intesa con sede nella cittadina piemontese.
Vittorio Malagutti
(da “Il Fatto Quotidiano“)
Le banche: istituti di strozzinaggio autorizzato !!!!!!!!!!
Appena Monti va via si dovrebbe indagare su questa piaga italian che impedisce lo sviluppo di un intero Paese.
Posta un commento