Terminata la prima fase del tesseramento di DDB, con un risultato davvero straordinario di 1.679 tessererati, solo in provincia di Lecce.
E sono anche arrivate, fresche Di tipografia, le tessere DDB che vagono sia per quest'anno che per tutto il 2010.
Mentre continua la campagna tesseramenti sino al 31 dicembre prossimo , tra qualche giorno saranno pronti e affissi anche i manifesti come quello riportato in questo post, tra qualche giorno DDB farà una conferenza stampa per fare il punto della situazione e rendere note le sue posizioni in merito agli assetti provinciali e regionali del Pdl e alle prossime elezioni amministrative e regionali.
Ci spiace per i nostri amici di Forza Italia e per qualche nostro ex amico di An che si è già saputo adattare e integrare pienamente nel nuovo partito accontentandosi di qualche piccola soddisfazione personale...ma noi di DDB non ci rassegnamo a vedere la nostra base bistrattata in ogni paese e in ogni occasione e mercificata senza onore e senza rispetto.
Non ci stiamo a restare zitti e fermi mentre vengono spazzati via e cancellati per sempre anni e anni di militanza appassionata di tanti nostri militanti e dirigenti locali che no si sono prostrati ai piedi del "nominato" di turno.
Non ci è piaciuto il trattamento riservato alla destra salentina alle passate elezioni provinciali in cui i nostri candidati sono stati praticamente usati solo per raccogliere voti e opportunamente collocati in liste dove le possibilità di essere eletti erano pressocchè nulle.
E i risultati parlano da soli.
E non possiamo tollerare che anche i costituendi organismi provinciali del Pdl vengono utilizzati per fare "campagna acquisti" in vista delle prossime regionali, così come sta facendo un certo sig. Congedo con i posti a disposizione degli ex di An nell'esecutivo provinciale del Pdl.
E' proprio vero: "il lupo perde il pelo ma non il vizio", visto che il bravo delfino di Mantovano anche alle scorse regionali utilizzò in lungo e in largo le risorse della Federazione Provinciale di An e il ruolo che allora ricopriva di Presidente Provinciale del partito nel tentativo di convinvere il maggior numero di presidenti di circolo e dirigenti provinciali a passare dalla sua parte e a votare e far votare per lui.
E moltissimi presidenti di circolo per non avere grane e non rischiare il commissariamento si fecero condizionare e si mobilitarono per dare "forza al partito"e sostenere elettoralmente un presidente che sì riuscì ad essere eletto per una manciata di voti...ma poi si dichiarò indipendente e praticamente uscì da An perchè non era più presidente provinciale e Mantovano non era più coordinatore regionale.
E lo stesso Congedo, che oggi "gestisce" praticamente in solitudine, a parte qualche insignificante giullare di corte che gli gira intorno, la quota di An nel Pdl , ora si adopera senza alcun ritegno per "mercificare" ruoli e incarichi di partito invece di pensare ai seri problemi di coordinamento delle varie realtà locali del Pdl si persevera nella politica della salvaguardia degli interessi personali, come se l'elettorato, la base, i militanti di An, fossero un gregge di pecoroni senza cervello buoni solo ad essere "tosati" elettoralemente all'occorrenza.
Il Pdl deve rappresentare il popolo di e la base di AN così come deve rappresentare quello di Forza Italia, senza differenze, e nessuno, tantomeno chi gestisce oggi le quote di An dopo averla contrastata per anni, può calpestare i sacri valori della meritocrazia e del diritto alla rappresenza di tutte le componenti che militano e sono attive sul territorio.
Stiamo perdendo un sacco di militanti e molti altri che potevano tornare a noi, dopo scelte frettolose e infelici, li vediamo e li lasciando andare in altri partiti e in altri contesti spesso alternativi e contrari al nostro... e così non va, così non si va da nessuna parte e i circoli di Destra di Base non subiranno passivamente questa intollerabile situazione di caos e sin d'ora si dichiarano indipendenti da chi pensa di rappresentare e gestire in questo barbaro modo la parte del Pdl spettante ad An.
Magari non usciremo proprio dal Pdl , ma come minimo faremo come fece proprio Congedo e la sua "La Città" negli ultimi anni di vita di An... Erio docet.
218 commenti:
1 – 200 di 218 Nuovi› Più recenti»GIU' LE MANI
La Corte Europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo con una sentenza vergognosa ha stabilito che vengano tolti dalle aule scolastiche i Crocefissi.
Non si può dare un diritto ad una persona togliendolo ad altri.Il Crocifisso non è solo il simbolo del nostro Credo e delle nostre tradizioni egli è un insieme di sani principi e sani valori condivisi da tutta la società italiana.
DIO, PATRIA e FAMIGLIA.
MASSIMO CAGGIULA
dirigente provinciale DDB
Berlusconi: Fini non mi tradirà mai.
Roma, 2 novembre 2009 - Silvio Berlusconi esclude che Fini o Bossi pensino a una crisi e a un ‘governo del presidente: "Lo escludo nel modo più assoluto. Se mai dovesse verificarsi un cambiamento di maggioranza, ma è un’ipotesi che non esiste, ci tengo a dirlo chiaro, sarebbe inevitabile il ricorso ad elezioni anticipate", ha detto il premier intervistato da Bruno Vespa.
"Al di là di visibili differenze caratteriali, il mio rapporto con Fini è quello di sempre.
Fini si è dimostrato un alleato leale e un politico lungimirante. A lui mi lega un solido rapporto di amicizia e di stima. Anche con i parlamentari che vengono da An il rapporto è ottimo. E’ naturale che la direzione del PdL e l’Ufficio di Presidenza discutano di proposte nuove non incluse nel nostro programma elettorale, come per esempio quella di concedere in anticipo la cittadinanza agli immigrati. Si discute, si vota e la decisione della maggioranza vincola la minoranza’’.
"La maggioranza vincola la minoranza"
E' questa la chiave di lettura per decifrare l'esatta situazione in cui versa oggi il Pdl e specificatamente per descrivere i rapporti tra ex Fi ed ex An.
"La maggioranza vincola la minoranza", certo, e come potrebbe essere altrimenti?
Quelli di Forza Italia, alias Berlusconi a livello nazionale e Fitto a livello regionale e provinciale, dispongono del controllo del 70% del partito,dalla Direzione Nazionale ai coordinamenti provinciali e cittadini, mentre An, o quel che resta di An, gestisce solo il 30%, quando è unita.
In nessun contesto democratico il 30%, anche se unito, è stato mai superioore al 70% del totale, per questo il destino di noi ex An, quando ci va bene, è essere sì ascoltati ma poi venire inevitabilmente schiacciati e annullati in tutte le decisioni.
"Si discute, si vota....ma la decisione della maggioranza vincola la minoranza’’
Che altro dobbiamo ascoltare o subire per capire che siamo stati di fatto annullati?
Ecco perchè i più disinvolti di noi, quelli che ci tengono alle proprie personali carriere... stanno già da tempo sul libro paga dei leaders nazionali e locali di Forza Italia...
Beh, amici di Destra di Base, così come ho detto personalmente ad Adriano, ribadisco in questo blog che NON SERVE RESTARE IN UN PARTITO DOVE NON C'E':
CONFRONTO VERO,
DEMOCRAZIA,
PARTECIPAZIONE
E RISPETTO
PER CHI COME NOI FA POLITICA MILITANTE E DISINTERESSATA!
Adriano dammi retta, ti prego, non serve esitare ancora, andiamo via che con questo modo di fare politica non abbiamo nulla a che spartire.
W DESTRA DI BASE
W LA DESTRA ITALIANA DI ALMIRANTE!
Sono daccordo con l'exAgdi Nardò, anch'io non vedo nessun segno di vita, Fitto è sempre in un altrove imprecisato e gli interlocutori deputati a rappresentare la Destra non hanno alcun interesse a farlo.
Anzi stanno lavorando per cancellare per sempre quel che ne è rimasto dopo l'uscita della Poli.
Silvio Chittano
BEI TEMPI
Sto pensando e ricordando altri periodi, altri momenti…ricordo i “bei tempi”
Bei tempi quando eravamo nel MSI e rischiavamo per le nostre idee…sì, bei tempi. Mi ricordo che ci si sedeva al bar e si cercava di convincere le persone di destra che passavano ad andare a firmare le liste da presentare.
Tutte le volte era difficile trovare gente disposta a candidarsi per le amministrative…non c’era niente da guadagnare, anzi. E, chi lo faceva, lo faceva esclusivamente “per fede”.
Sì, bei tempi!
Bei tempi quando volevano “sciogliere il MSI”…e noi ci incazzavamo…allora…e chi avrebbe mai ipotizzato che a scioglierci avrebbe pensato proprio colui che Almirante avrebbe imposto come suo successore.
Bei tempi quando dicevano che i nostri voti non servivano a niente, che erano “in frigorifero”…
stessa frase che viene adesso rivolta a chi vuole votare per altri partiti di destra.
Bei tempi quando gli esponenti del MSI alla televisione non dovevano parlare…mentre adesso abbiamo politici che parlano, parlano troppo, anche a sproposito.
Bei tempi quando i nostri giovani venivano nelle sedi del movimento per “fare qualcosa di utile per l’idea” e non per ottenere qualcosa.
Quando il MSI è diventato AN ho sperato che fosse solo un cambio di abito e ho continuato a votare…
Pur non essendo “liberal”, non mi dispiaceva la Casa della Libertà: una coalizione di partiti, ognuno con la propria identità, che collaboravano per un governo di centro-destra.
Ma il partito unico no!
Una scelta fatta senza consultare la base, senza fare un congresso. Io non sono di centro, io sono di destra!
Dice il Manzoni nei Promessi Sposi:
“Anche il bambino, riposa volentieri sul seno della balia, cerca con avidità e con fiducia la poppa che l’ha dolcemente alimentato fino allora; ma se la balia, per divezzarlo, la bagna d’assenzio, il bambino ritira la bocca, poi torna a provare, ma finalmente se ne stacca; piangendo sì, ma se ne stacca.”
Ecco, forse Fini ha esagerato con l’assenzio!
Concludo riportando le parole di “Anche se tutti …noi no!”una nota canzone della Compagnia dell’Anello:
“...Stanno buttando alle ortiche, per inseguire il potere, la nostra fede più antica e le ragioni più vere…”
Franco F.
I VERTICI DIMENTICANO CHE ESISTE UNA BASE E I TRADIMENTI PER UNA POLTRONA NON SI CONTANO PIU'...
E QUESTO IL POPOLO DI DESTRA NON LO MERITA.
Ci sono momenti in cui bisogna avere il coraggio, l’orgoglio e la dignità di “saper togliere il disturbo” per non dover rinunciare alla propria coerenza.
Non certo perchè vogliamo un partito nostalgico, certo perchè non vogliamo restare ghettizzati in uno ruolo predefinito di “ruota di scorta” dei centristi: non lo siamo mai stati, quindi il problema non si pone.
Semplicemente perchè crediamo in una Destra moderna, sociale e popolare, non legata ai “poteri forti”, una destra con radici culturali e politiche solide, anticasta, con dei dirigenti che non abbiano come scopo quello di “sedersi su una poltrona” ma di migliorare le condizioni di vita del nostro popolo.
Una destra arrembante, giovane, fantasiosa, movimentista, con Valori e Identità, una destra non in vendita per un piatto di lenticchie…
Come tanti, pensavamo anche noi che una alleanza tra Centro e Destra nel Pdl fosse possibile, mantenendo ciascuno la propria origine e la propria identità, come era accaduto, pur tra tante contraddizioni, nella Casa della Libertà.
Ora, al di là delle parole idonee solo a “prendere per il culo” l’elettore di destra, siamo arrivati al “partito unico”, un partito nato dalla annessione di An in Forza Italia, un partito legittimamente di Centro che ha messo subito in liquidazione i vecchi simboli di destra e al gunzaglio i nostri rappresentanti
più rappreentativi.
Esiste un “diffuso malessere” nella base elettorale di AN e nei ragazzi di Azione Giovani ( quelli ancora "puri" non affetti da "carrierismo bamboccionesco" )che per molti sfocerà nel disimpegno politico ed elettorale.
Forse qualcuno, quando compie “operazioni di vertice” dipinge il proprio mondo come un “popolo di pecoroni”, spesso ricattabili con la spartizione di cariche periferiche.
Ma non è così, ci sono a Destra tante persone che non fanno politica per interesse e che sulla propria pelle “difendono idee e valori” che non vedono più rappresentati negli organismi politici di riferimento.
A destra milita e vota anche il disoccupato, il giovane precario, la coppia in cerca di un alloggio popolare, chi si laurea con sacrifici lavorando la notte, chi ha principi e valori non economicistici, che crede nella famiglia e nella giustizia sociale, tanti giovani che servono lo Stato e vengono trattati come bestie da macello mentre i delinquenti vanno a pagamento in TV come star.
E da questa massa stupenda di ragazze e ragazzi, giovani e anziani, casalinghe e lavoratori, imprenditori e impiegate, pensionati e precarie che hanno in comune “una visione della vita e del mondo” dovrebbe ogni tanto arrivarvi un semplice monito: ” Ci avete rotto i coglioni “…Sì con le beghe per le poltrone, con le promesse non mantenute, con i salti della quaglia, con gli egoismi localistici....
Ecco perchè qualcosa si può muovere solo dalla base dell’elettorato di destra.
Ci sono tante persone serie e oneste che sono disgustate da questo modo di “fare politica” …sono loro la speranza che “non tutto è perduto”: e che non tutti vogliono “morire democristiani” …ma vivere da uomini e donne con principi, valori, identità che non sono in vendita.
E senza queste persone coerenti e dignitose, oneste e disinteressate, che rappresentano la vera “anima popolare” del Centrodestra di strada se ne fa poca…
Il tempo degli utili idioti è finito…le elezioni non si vincono senza la base militante…pensateci bene.
W DESTRA DI BASE!
W ALLEANZA NAZIONALE!
Rolando R.
mala tempora currunt,
cari amici di destra di base.
Questo non è tempo di eroi,
a parte voi.
Non mollate.
Sabrina B.
In una intervista di Vespa a Fini, l'ex leader di An ha dichiarato che "... non sono geloso se i miei colonnelli sono ormai più vicini a Berlusconi che alle mie posizioni, escludo la nascita di una corrente finiana nel Pdl.
Vespa ha poi chiesto: «Al di là del suo ruolo istituzionale, Fini può considerarsi un militante del Pdl?»
«Certo, - ha risposto Fini - ho contribuito a fondare questo partito e ci mancherebbe che non mi considerassi un militante. Oggi, però, la passione politica della militanza non sta soltanto nel ribadire gli elementi identitari, ma nel definire con uguale passione qualche prima, sommaria, risposta a problemi globali che non si possono archiviare come se non esistessero solo perché sono complessi o non ancora manifestatisi in tutta la loro dimensione».
Vespa ha insistito: «Eppure, da mesi viene segnalato un distacco emotivo nei confronti di Fini da parte della base del Pdl e della stessa frazione originaria di An»
«Se consulta l'applausometro - ha risposto Fini - ha ragione. Ma è uno strumento di rilevazione inesatto. Se cerchi di strappare l'applauso con un ragionamento, trovi un terreno molto più impervio rispetto a chi ha una parola d'ordine netta e gratificante».
Altra domanda di Vespa: «Talvolta si ha l'impressione che alcuni ministri, un tempo "colonnelli" di Fini, lo siano diventati di Berlusconi»
«E meno male - ha detto sorridendo Fini - che c'è stata una certa scomposizione del rapporto 70-30 tra Forza Italia e Alleanza nazionale, altrimenti avremmo fatto una confederazione, non un partito. Il Pdl non avrebbe senso se non fosse un mare vasto in cui elementi di aggregazione e di dissenso vanno oltre le vecchie appartenenze di partito. Questo aspetto, francamente, è quello che mi dà minori motivi di riflessione».
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Ma ditemi voi se questo è un uomo....di destra?
Berlusconi gli sta decimando i suoi uomini più rappresentativi e lui gioca a fare il "gentlemen inglese"....
Rob d matt.......
La Corte europea dei diritti dell'uomo ha bocciato la presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche. Con una sentenza sul caso sollevato da Soile Lautsi, un'italiana che vive ad Abano Terme, la Corte di Strasburgo ha stabilito che la "l'esposizione obbligatoria di simboli religiosi, in particolare nelle aule scolastiche" viola "il diritto dei genitori di educare i propri figli in conformita' con le proprie convinzioni e quello dei bambini a credervi o non credervi".
Nelle prossime settimane la rappresentanza italiana presso la Corte Europea dei diritti dell'uomo presentera' ricorso contro la sentenza che ha bocciato la presenza del crocifisso nelle aule scolastiche definendola una "violazione della coscienza e della liberta' religiosa".
La sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo che sancisce il divieto di esporre il crocifisso nelle scuole per noi di DDB è una sentenza politica e andrebbe messa in discussione non solo nel merito, ma anche nella legittimita' stessa del pronunciamento della Corte di giustizia di Strasburgo, invasiva dei diritti dei popoli europei, della nostra storia, della nostra identità.
Il crocifisso è un simbolo che attiene alla storia, alla cultura e all'identità dell'Italia e dell'intero continente europeo.
Fa bene l'Italia a fare ricorso perchè è intollerabile che un pugno di burocrati vengano a imporre i loro dogmi iperlaicisti a casa nostra.
Ecco a cosa siamo arrivati omettendo di inserire le radici cristiane nella Costituzione europea: al rifiuto esplicito della nostra identità.
Questo non lo permetteremo mai e DDB è pronta a mobilitarsi senza riserve perchè i crocifissi nelle scuole non vengano toccati.
DOPO LA BOCCIATURA DELLA GELMINI NEL CASO DEI RICORSI DEI PRECARI, ANCHE LA PRESTIGIACOMO SI VEDE ANNULLARE DAL TAR DEL LAZIO ATTI MINISTERIALI RELATIVE A NOMINE….AVEVA REVOCATO DEGLI INCARICHI IN COMMISSIONI CHIAVE, PRIMA DELLA SCADENZA DEL MANDATO E SENZA ISTRUTTORIA, PER SOSTITUIRLI CON ALTRI DI SUA FIDUCIA
Non si può dire che le donne ministro abbiano molta fortuna nei loro atti governativi.
Il caso limite è stato sicuramente quello della Gelmini che con ostinazione, per fare un favore al mandante, ovvero la Lega, per mesi non ha voluto applicare una sentenza del Tar del Lazio che, accogliendo un ricorso di numerosi docenti precari che si erano visti tagliare fuori dalla graduatoria per punteggi acquisiti dalla nuova norma della Gelmini che li metteva in una seconda fascia provinciale per favorire gli insegnanti del luogo, aveva bocciato il suo modo di procedere.
La Gelmini è stata così sconfessata da una seconda sentenza esecutiva del Tar e da una pronuncia del Consiglio di Stato, mettendo nel caos le nomine scolastiche e creando una patetica guerra tra poveri.
Ora il Tar del Lazio ha invece bocciato la nomina, da parte del ministero dell’Ambiente, delle commissioni chiave per autorizzare la costruzione di centrali elettriche e ponti, aeroporti e autostrade, porti e ferrovie.
Una sconfessione secca, contenuta nelle sentenze pubblicate due giorni fa, e che danno al ministero 45 giorni di tempo per rimettersi in regola.
Secondo il Tar, vanno annullati gli atti ministeriali che hanno portato alla riduzione dei membri delle Commissioni Via ( valutazione di impatto ambientale), Covis (che si occupa di transazioni in materia di danno ambientale) e Ippc ( valutazione dell’inquinamento).
Ci troviamo di fronte al solito cattivo vezzo di sistemare, a ogni cambio di governo, il personale amico al posto di quello precedente, magari dopo aver parlato a lungo, a destra o sinistra che sia, di meritocrazia.
Tanta fretta per sistemare i tecnici amici avremmo preferito che la Prestigiacomo (e Pecoraro Scanio a suo tempo) la dimostrasse per evitare la tragedia di Messina, rendendo operativa la messa in sicurezza della zona, invece che stornare i fondi per il turismo delle Eolie
Rolando R.
Droga, test per i parlamentari
Ma c'è la solita scappatoia:
non sarà obbligatorio.
Lo ha annunciato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi. Esame immediato delle urine disponbile al dipartimento per le politiche antidroga.
Intanto il Codacons raccoglie firme per una legge che prevede test per deputati, senatori, ministri e amministratori di Regioni, Province e Comuni.
Bravo Codacons...chissà se l'onorevole bambinone PAMPERS... farà il test?
TEST ANTIDROGA
Oggi il Codacons ha lanciato in 100 città italiane una raccolta firme per presentare una legge che preveda che parlamentari nazionali, componenti del governo e amministratori di Regioni, Province e Comuni siano sottoposti a test antidroga e di cultura generale.
Andate a firmareeeeeeeeeeeee
DOMANDA DALLE 100 PISTOLE
Berlusconi, Mastella, Marrazzo: perché l’unico che si è dimesso è quello non indagato'
Ragazzi, io penso che l'on Pampers non farà nessun test... scommettiamo?
Bello il manifesto e giustissimo il commento di Adriano.
Ilaria83
Vi mancano le palle ad uscire da quel cesso che è il PDL. cOSì facendo finirete esauriti come una pila. Improponibile il paragone con la città, fstto da Napoli. Loro avevano Mantovano a coprirli, a voi non penserà nessuno.
Giocate d'anticipo e chiamatevi fuori, al momento opportuno vi leccheranno il culo per i voti. MEMENTO AUDERE SEMPER
Caro amico, quando si hanno oltre 1.500 tesserati....non credo che ci possa essere nessun Mantovano che tenga...
Caro anonimo all'Adriano, piace prenderla dietro. Non imparerà mai. Quando un treno è passato, è inutile pensare che ritorni indietro. Le sue sono battaglie donchisciottesche, che non servono a niente. Già era tutto difficile in AN. Qui è impossibile fare qualcosa. I Mantovano, i Congedo, i Lisi, non sono mai stati di destra. Erano in AN per convenienza, e subito si sono adeguati al PDL CHE è UN CONTENITORE DI CENTRO NON DI DESTRA! Molti si sono accorti con estremo ritardo del bluff e molti altri pur sapendo a che cosa si andava incontro hanno accettato per ambizioni carrieristiche. Fitto infatti penserà di occuparli come apri e chiudi porte ove ce ne fosse bisogno. Delle due l'una: o si hanno fette di salame veramente spesse sugli occhi o si è salami in tutto e per tutto. Io penso che la " cantina di AN " FOSSE STIPATA DI SALAMI ALL'INVEROSIMILE. Mai un sussulto d'orgoglio, nemmeno un briciolo d'amor proprio. NULLA!!! ASSOLUTAMENTE NULLA!!! Personaggi evanescenti, ipocriti degni figli di questi tempi insulsi. Ricordo al congresso provinciale tenuto a Casarano - quando fu eletto Congedo contro De Cristofaro - le mosce battute di mani di qualcuno, ed il fastidio di molti quando A. Poli esaltò la figura di Almirante. Credetemi mi vennero i crampi allo stomaco ed il voltastomaco a pensare che quei smidollati erano i nostri eredi politici. La verità è che la DESTRA è morta con ALMIRANTE. Quello che è avvenuto dopo è stato il saccheggio di una storia gloriosa ed unica. NOI AVEVAMO L'ORGOGLIO DELL'APPARTENENZA ED IL CORAGGIO DELLE IDEE. NON ABBIAMO MAI AVUTO ED ACCETTATO PADRONI. NOI ERAVAMO IERI, E SAREMO FINCHE' AVREMO VITA LA DESTRA! VOI ASPIRANTI COMPARSE NON POTRETE MAI CAPIRE PERCHE' SIETE NATI SERVI SENZA SPINA DORSALE! Chi è LIBERO può scegliere strade differenti, perchè il suo DNA E' BLINDATO! Questo riuscite a capirlo? Chi è servo abbaia alla luna, ma i suoi latrati non sono più lunghi della catena alla quale è legato.
SEMPRE CHE QUEI TESSERATI CAPISCANO, SIANO AFFIDABILI E SOPRATTUTTO SEGUANO!
Giusto!
A noi di destra di base non ci esaurisce nessuno.
Mezzo parlamento dovrebbe essere nelle patrie galere perchè cocainomane.
Non possono insegnarci nulla perchè sono delegittimati di fatto!
Bene sono contento per voi, di cuore.
W DESTRA DI BASE
W IO SUD
LA CORTE DI STRASBURGO SUI CROCIFISSI
La Cei: «Una sentenza ideologica»
"La decisione della Corte di Strasburgo suscita amarezza e non poche perplessità". Lo afferma un comunicato della Conferenza Episcopale Italiana. "Fatto salvo il necessario approfondimento delle motivazioni, in base a una prima lettura, sembra possibile rilevare - si legge nel testo - il sopravvento di una visione parziale e ideologica. Risulta ignorato o trascurato il molteplice significato del crocifisso, che non è solo simbolo religioso ma anche segno culturale".
Secondo la nota della Cei, "non si tiene conto del fatto che, in realtà, nell'esperienza italiana l'esposizione del Crocifisso nei luoghi pubblici è in linea con il riconoscimento dei principi del cattolicesimo come 'parte del patrimonio storico del popolo italiano', ribadito dal Concordato del 1984". "In tal modo - avverte la Cei - si rischia di separare artificiosamente l'identità nazionale dalle sue matrici spirituali e culturali, mentre non è certo espressione di laicità, ma sua degenerazione in laicismo, l'ostilità a ogni forma di rilevanza politica e culturale della religione; alla presenza, in particolare, di ogni simbolo religioso nelle istituzioni pubbliche".
IL TESTO INTEGRALE DEL BOLLETTINO DELLA VITTORIA
Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12
La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 Maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi è vinta.
La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso Ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuna divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatre divisioni austroungariche, è finita.
La fulminea e arditissima avanzata del XXIX corpo d'armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Dal Brenta al Torre l'irresistibile slancio della XII, dell'VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente.
Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute.
L'Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento ha perdute quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecento mila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinque mila cannoni.
I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli, che avevano disceso con orgogliosa sicurezza.
Armando Diaz
4 novembre, ''Festa dell'Unita' Nazionale'' e ''Giornata delle Forze Armate''.
W L'ITALIA !
W LE NOSTRE FORZE ARMATE!
ONORE AI CADUTI ITALIANI NELLE GUERRE E IN MISSIONI DI PACE!
MA I NOMI DEI PRESCELTI A FARE PARTE DELL'ESECUTIVO PROVINCIALE DEL PDL SI POSSONO SAPERE?
La celebrazione del 4 Novembre, 'Festa delle forze armate', "credo che sia un segno di vicinanza e di amore della Nazione verso i propri ragazzi e ragazze con le stellette".
SE POSSO DISSENTIRE....
In una società multietnica e multireligiosa, dove l’identità religiosa è spesso all’origine di conflitti sanguinosi, come quelli tra musulmani ed ebrei, o ricorda il fiancheggiamento dei cristiani ai crimini del colonialismo, esporre simboli religiosi cristiani in luoghi pubblici, significa gettare benzina al fuoco e radicalizzare la propria identità religiosa, cosa di cui veramente non si sente il bisogno.
La motivazione della “tradizione cattolica degli italiani” non è sufficiente e mette in difficoltà i molti atei, oltre ai frequentatori di tribunali, ospedali, delle più svariate fedi religiose.
Nulla vieta di esibire tutti i simboli religiosi che si vogliono esporre nei luoghi di culto preposti e nessuno si sogna di impedire questa libertà.
Scusa amico anonimo, ma vorrei farti una sola domanda.
Se gli islamici non accettano vignette su Maometto, perchè noi non possiamo imporre l’innocua presenza del crocifisso agli studenti islamici in Italia?
Attendo risposta
Propongo a DDB, come atto dimostrativo e politico nel senso più nobile del termine, una raccolta firme da inviare al Sig. Presidente della Repubblica, contro la sentenza della Corte Europea, per affermare il diritto di un popolo alla sua storia, alla sua memoria e perchè no, alla sua fede (nella maggioranza degli italiani almeno).
Ma perchè ed in nome di quale libertà dobbiamo rinunciare a tutto ciò.
Cosa impedisce a chi non crede,se vuole, di distogliere lo sguardo da quel tanto (da loro) odiato crocefisso?
Perchè milioni di persone devono sottostare alle convinzioni di quella che attualmente è una minoranza? In nome di che cosa? di quale laicismo? Ma per favore...
Ricordiamoci che lo stato deve essere laico, sì, deve cioè garantire a tutti libertà ed espressione di culto; ma deve essere anche il custode della storia e dei sentimenti di un popolo.
La raccolta di firme contro la sentenza della Corte europea mi sembra una buona idea, anche se ho sentito che una iniziativa di questo genere la sta già pensandol'Udc.
O SI E’ RICATTABILI O SI E’ DEGLI STOLTI A SOSTENERE CHE AL NORD “IN OGNI REGIONE INDICHEREMO UN PRESIDENTE PDL E UN VICE DELLA LEGA E VICEVERSA”… INVECE CHE PENSARE ALLE LEGGI AD PERSONAM E ALLA RIFORMA DELLA PAR CONDICIO, IL PDL PENSI A RECUPERARE DIGNITA’ E PROGETTO POLITICO…IL POPOLO DI DESTRA SI STA STANCANDO DI NANI POLITICI E BALLERINE, VUOLE LAVORO E MENO TASSE
Nel giro di pochi giorni ne abbiamo sentite di tutte i colori. E’ il momento di dire basta.
Mentre in Europa i governi di centrodestra, pur nelle mille difficoltà derivanti dalla crisi economica, mettono a punto misure concrete per il rilancio della produzione, la tutela della occupazione e la riduzione dell’imposizione fiscale, in Italia si parla di una serie di problemi che non interessano nessuno (o forse uno solo).
Nell’ordine: prescrizione breve per far decadere i processi a carico del premier, altri inghippi giuridici sempre per lo stesso scopo, riforma della par condicio televisiva per quasi azzerare le possibilità dei piccoli partiti di apparire sullo schermo, come se i grandi non li vedessimo già abbastanza, dichiarazioni apocalittiche e quasi umoristiche del tipo “se cade il governo, elezioni anticipate”, “io non sono ricattabile perchè non mi sono mai posto nella situazione per poterlo essere”, “non potrò essere in tribunale a MIlano perchè devo andare al vertice Fao”.
Il popolo di centrodestra vorrebbe sentir parlare di questi temi e vedere soluzioni concrete sulla sicurezza, sull’occupazione, sul fisco, sulla scuola, sulla sanità.
Da mesi sente solo parlare di vicende personali.
E la scadenza dellE elezioni regionali di marzo diventa occasione di ricatti, con Bossi che pretende Veneto e Piemonte e con Silvio che emula Marrazzo al momento dell’entrata dei carabinieri in via Gradoli: ovvero si cala le braghe.
Un premier sotto ricatto leghista da mesi, che ha ormai spostato l’asse dell’alleanza come se fosse la Lega ad avere avuto il 36% di consensi e il Pdl il 10% e non l’opposto.
Il tutto nel timore dei suoi stramaledetti processi, che gli fanno dire: “in ogni regione del Nord useremo il ticket, indicando un candidato presidente del Pdl e un vice della Lega e viceversa”.
Ma caro Silvio, se vuoi usare il ticket prenditi pure il metro’ da solo, e vedi di arrivare presto al capolinea, perchè il popolo di destra vuole altro e si è rotto le scatole di un Pdl privo di progetto politico e di dignità.
A destra votano destra i ceti popolari, chi abita nelle periferie degradate, chi fa volontariato e sa cosa vuol dire la solidarietà umana, chi aiuta il prossimo quando può.
Votano destra i lavoratori dipendenti, i giovani che cercano lavoro, le donne che fanno le pulizie nelle case per arrivare a dare da mangiare ai figli fino al 31 del mese, le forze dell’ordine che avete trattato a pesci in faccia.
Senza questi milioni di voti come pensate di vincere le prossime elezioni?
Spendetevi il ticket sul metro’, ma ricordatevi che siete alle ultime fermate, tra poco sentirete gli italiani dire:
“capolinea si scendeeeee”.
W DESTRA DI BASE!
Rolando R.
“La prossima settimana al Parlamento siciliano e in tutti i comuni nasceranno i nuovi gruppi Pdl-Sicilia e dimostreremo che siamo la maggioranza”.
Per Gianfranco Micciché, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al Cipe, reduce da un incontro con il presidente della Camera Gianfranco Fini, il dado è tratto: “Niente più indugi i tempi sono maturi perché anche la Sicilia ed il Mezzogiorno siano rappresentati da una propria forza politica in grado, come la lega Nord, di rilanciare efficacemente la questione meridionale”.
Nessun problema con il Cavaliere “La sua leadership, oggi, e domani, non è in alcun modo in discussione. Vogliamo essere un partito federato leale con il presidente del Consiglio. Insomma nessuno sogni ribaltoni o avventure di altro genere”. Ad affrettare i tempi è per il sottosegretario la gestione del partito. “Non è possibile andare avanti con questa direzione.
Qualcosa sta iniziando a cambiare perché Gianfranco Fini da qualche settimana se ne occupa sempre di più e dico meno male. Ma non basta”.
Il presidente della Camera è il primo a non mettere in discussione Silvio Berlusconi. Lo ha detto e lo ha ripetuto (‘guai anche a dare la sola sensazione’) a quanti gli sono più vicini nel Popolo della libertà. Ma oggi è necessario differenziarsi, rilanciare con forza il progetto politico del Pdl”.
La Sicilia quindi ha l'MPA e ora il Partito del Sud a difendere e tutelare gli interessi del territorio e dei siciliani.
Noi in Puglia abbiamo solo ragazzini viziati, onorevoli incapaci, componenti del governo presuntuosi e purtroppo anche parlamentari bamboccioni....
Povera Puglia....
...povero Salento.
PROMOSSO DA MICCICHE’, IN CONTRASTO CON ALFANO E SCHIFANI, FEDELI A LOMBARDO E BENEDETTI DA FINI, IL PROGETTO PREOCCUPA IL VERTICE DEL PDL…. CONTA SU 13 DEPUTATI, 6 SENATORI, 15 CONSIGLIERI REGIONALI… “LEALI A SILVIO, MA NON SIAMO YESMAN”…E IL PDL GLI NEGA L’USO DEL SIMBOLO
Non sarà il temuto “partito del Sud” di cui si era parlato a lungo negli scorsi mesi, ma certamente quello che ieri è stato ratificato ufficialmente all’Assemblea regionale siciliana, ovvero la costituzione del gruppo autonomo “Pdl Sicilia”, rappresenta una bella scossa per il vertice del Pdl.
La diplomazia di partito non è riuscita a mediare tra i coordinatori nazionali e Gianfranco Miccichè che ha con sè parlamentari nazionali e regionali, ex An vicini a Gianfranco Fini e centinaia di amministratori locali.
“Rimango fedele e leale a Berlusconi, ma non vesto nei suoi confronti i panni dello yesman. La gestione del partito in Sicilia è assolutamente fallimentare”.
Il Pdl siciliano è una torre di Babele dover leader e leaderotti parlano ognuno un linguaggio politico differente e dove regna l’incoerenza”.
Ma i risvolti sono soprattutto nella insoddisfazione per una politica nazionale che vede Berlusconi ormai appiattito sulle posizioni della Lega, incapace di porre un freno ai continui ricatti padani, insensibile a una vera operazione di rilancio del Sud che non vada oltre le solite dichiarazioni di principio.
Un malessere ormai diffuso anche in altre regioni meridionali e per questo pericoloso e non risolvibile con minacce e ammonizioni.
Rolando R.
«Questa Europa del terzo millennio ci lascia solo le zucche vuote di Halloween e ci toglie i simboli più cari...»
Sulla sentenza della Corte Europea di Strasburgo.
Vorrei essere certo che tutti coloro che stanno gridando il loro scandalo sulla mancanza di un crocifisso attaccato al muro lo portino nel cuore e ne seguano i precetti. Quanta cristianità c'è nella poltica? E quanta nella società italiana?
Come al solito ci dimostriamo un popolo di parolai...
Scrive un teologo: "Il Crocifisso invita al dialogo credenti e non
credenti. Un dialogo nel quale liberi da pregiudizi, diffidenze e da condanne reciproche, cerchino insieme la Verità e l’Amore. Tutti
chiama a contribuire con umiltà e con i propri limiti, ma con
altrettanta responsabilità per i doni che ciascuno possiede, a
costruire quella Civiltà dell’Amore e della Pace per la quale Egli si è
sacrificato".
Se così fosse avrebbe senso contemplare un crocefisso al muro, se no...
M.I.
L'incontro previsto per questa sera a Montecitorio tra il premier, il presidente della Camera Gianfranco Fini e il ministroper le Riforme Umberto Bossi è stato rinviato, di comune accordo, alla prossima settimana.
Il rinvio è stato deciso per dare tempo agli organi di partito di compiere ulteriori approfondimenti a livello locali sulle candidature per le Regionali. Non c'è infatti ancora intesa fra PdL e Lega sui nomi da presentare alle prossime elezioni di marzo, anche se Berlusconi sembrerebbe pronto a concedere alla Lega Veneto e forse Piemonte e agli ex An Lazio e Calabria. Ma anche sulla Giustizia la tensione resta alta.
Berlusconi chiama Casini.
Il vertice di oggi doveva servire per sciogliere gli ultimi nodi sul tavolo nelle regioni chiave. E, invece, ha rischiato di trasformarsi in un boomerang per la maggioranza. Troppe, infatti, le incognite di una trattativa che è ancora aperta su diversi fronti. Senza considerare il dialogo parallelo con i centristi di Pier Ferdinando Casini. Oggi il premier ha chiamato il leader dell'Udc, che gli avrebbe chiesto di non chiudere la partita prima del faccia a faccia di venerdì a palazzo Grazioli.
Del resto, ragionano nella maggioranza, le elezioni si terranno a marzo e non c'è nessuna ragione di affrettare la definizione della lista dei candidati.
buongiorno a tutti
alex
Finalmente si respira aria di autonomia dai diktat mantovaniani-congediani!
Bravo Adriano, riscatta i tantissimi mesi di sottomissione degli ascari leccesi ai poteri forzisti e filogovernativi, proni solo agli interessi personali, alle poltrone, alle prebende e ai comandi di chi rappresenta il potere sul territorio.
Abbasso i nemici dei nostri valori, dei nostri diritti e del nostro essere Destra Perbene!
Costoro hanno svenduto tutto quello che c'era da svendere, ed hanno ancora la spudoratezza di parlare, dopo aver taciuto ogni volta, vergognosamente, di fronte alle ingiustizie e alle discriminazioni perpetrate in danno della base di Alleanza Nazionale!
W la libertà
W Alleanza Nazionale
W Destra di Base!
Il Cavaliere è sempre più insofferente verso i tanti distinguo e le molte richieste degli alleati, Gianfranco Fini in primo luogo ma anche Umberto Bossi. Il Senatùr, infatti, pur avendo portato a casa da tempo un’intesa di massima sulle regionali sta continuando al alzare l’asticella. Prima rilanciando sulla Lombardia e poi strappando sulla giustizia. Ed è stato proprio questo il campanello d’allarme che ha messo il premier sul chi va là. Perché martedì sera a bocciare senza esitazioni la norma che ridurrebbe i tempi della prescrizione non è stata solo Giulia Buongiorno ma anche Roberto Calderoli.
mala tempora currunt
Duro attacco de "Il girnale " a Fini
"Ora parli chiaro o si torni a votare"
Nuovo, duro affondo del direttore Vittorio Feltri nei confronti del Presidente della Camera Gianfranco Fini. L'apertura del quotidiano è un titolo che non lascia spazio ad equivoci: «Caro Fini, adesso parla chiaro».
Feltri si rivolge all’ex leader di An spiegando di essere pronto a scrivere di lui e ad affrontare «il rischio» di querele nel quale si incorre. La domanda è precisa: «Vista la sua ambiguità politica», non sembra «giunta l’ora di parlare chiaro e dire a lettori ed elettori cosa pensa della maggioranza che lo ha mandato a Montecitorio e del premier che gli ha dato la spinta decisiva»?. Il tuo comportamento, dice il direttore del Giornale a Fini, «risulta a tutti incomprensibile». L’elenco è lungo, dal Lodo Alfano alla giustizia alle riforme costituzionali al rapporto del Cavaliere con i magistrati, sottolinea Feltri. «Lei non si lascia sfuggire l’occasione per evidenziare l’abisso che la separa dall’uomo di Arcore».
Per Feltri, i «capricci» di Fini, la «pericolosità» dei suoi atteggiamenti determinano un quesito: «Presidente, ci spieghi quali disegni ha in mente, un pò di franchezza aiuterebbe il Paese, perché avanti di questo passo si va ad elezioni anticipate. Le urne sono la carta rimasta al premier per non essere intrappolato nella tela ordita grazie al suo contributo». «Il Giornale ha ipotizzato un predellino due, un Pdl pronto a correre da solo, alleggerito dalla zavorra», alleato «con chi ci starà, la Lega e magari l’Udc. E lei, Fini, a quale santo si rivolgerebbe allora, a Bersani?». Secca la conclusione: «Mi faccia il piacere».
A pagina quattro il "Giornale" pubblica inoltre un altro articolo dal titolo eloquente: «Storia di Gianfranco, il monarca assoluto che critica "Re Silvio"- Per vent’anni capo di un partito di cui ha cambiato la linea a piacimento, senza consultare nessuno».
Ragazzi, prepariamoci a vederne delle belle...
W Destra di BASE...MA FUORI DAL PDL...
SOLI, LIBERI,BELLI E RIBELLI!
Grande Adriano!
Disgelo Storace-Pdl: "Sì all'intesa"
L'ex governatore del Lazio rilancia:
"Pronti all'accordo per le Regionali".
Poi invita La Russa alla convention
ROMA
Sembrano passati secoli da quando lasciò An sbattendo la porta, lasciandosi dietro una lunga coda polemica, fatta di attacchi reciproci, personali e politici, con Gianfranco Fini e i suoi colonnelli. Francesco Storace si appresta a siglare un accordo con il Pdl per le prossime Regionali. E, anche nei toni, archivia la battaglia che fu: «Non è questione di rancore o di sentimenti - risponde in conferenza stampa a chi gli chiede se An porrà un veto all’intesa - stiamo facendo politica».
...."....sì...a novanta gradi!!!!"
A Francè, se dovevi fare questa fine...perchè hai fatto tutto quel casino?????
Da leader di corrente e probabilissimo ministro......a giullare di corte !!!?????
non mi sembra una bella performance.....
O no?
Mah!!!!!!
Anche io penso che DESTRA DI BASE debba starsene fuori dal Pdl di Congedo-..lisi.
Memento Audere Semper !
REGIONALI PUGLIESI 2010
La carta del "magistrato bacchettatore" da giocarsi alle regionali, nella Puglia infestata dalle inchieste, è una tentazione sia per il Pdl, che domani ufficializzerà la candidatura di Stefano Dambruoso, sia per Italia dei Valori che sta seriamente valutando la possibilità di candidare Clementina Forleo, l’inquirente che sollevò il caso «bancopoli», di candidarsi in Puglia.
Vito G. da Bari
Un’interrogazione urgente a risposta scritta per rivedere i termini di superamento della prova per la selezione di 50 Operatori Socio – Sanitari presso l’ASL di Lecce.
Un’interrogazione, quella presentata dal consigliere della Regione Puglia e portavoce di Alleanza Puglia, Antonio Buccoliero, che ha sollevato la questione morale di una prova fortemente discriminatoria, dal momento che non consentirà di verificare realmente le competenze acquisite, escludendo di fatto dal concorso centinaia di OSS, che potrebbero sovvertire la graduatoria della prova scritta con la prova orale.
“Per l’alto numero dei partecipanti (si parla di 1600 partecipanti) – scrive Buccoliero nell’interrogazione urgente - è stata convocata per il 5 novembre una prova di preselezione tesa a ridurre il numero dei partecipanti a soli 250 candidati da avviare in seguito alla prova orale.”
“Poiché tale prova è fortemente discriminatoria, perché non consentirà di accertare realmente le competenze acquisite e potrebbe escludere dal concorso centinaia di Operatori SS che potrebbero sovvertire la graduatoria della prova scritta con le prove orali.”
“L’interrogante si rivolge all’assessore alle politiche della salute per sapere:
se non sia il caso di modificare i termini di superamento della suddetta prova garantendo a tutti i candidati che raggiungano la sufficienza la possibilità di accedere alla prova orale;
in alternativa prevedere la possibilità di estendere il superamento della prova almeno ai primi 500 in luogo dei primi 250.”
CHIEDO A TUTTE LE MAMME DI METTERE NELLO ZAINETTO DEI PROPRI BAMBINI O AL COLLO ,UN BEL CROCEFISSO,POSSIBILMENTE BENEDETTO,E A TUTTI COLORO CHE SONO IN ETA' DI COMPPRENDERE QUANTO SIA IMPORTANTE APPARTENERE AD UNO STATO E QUANTO QUESTO STATO DEBBA ESSERE DIFESO DA QUESTA LAICITA' CHE L'HA RIDOTTO A DIVENIRE TERRA DI CONQUISTA PER CHIUNQUE
Quanto mi mancano figure come Almirante e Berlinguer. Due giganti della vita politica non solo nazionale. Hanno saputo ricondurre in ambito parlamentare enormie utopie contrapposte, comunque proprie di milioni di Italiani. Oggi sono forse svaniti gli utopisti o le utopie? No, sono svanite quelle figure in grado di rappresentarle, perchè dovrebbero rinunciare al potere.
BERLUSCONI ORA MINACCIA ANCHE FINI: “O UNA LEGGE PER TUTELARMI O SI VA AL VOTO”
IL PREMIER ACCUSA FINI DI METTERGLI I BASTONI TRA LE RUOTE SULLA GIUSTIZIA….”NON LO RICANDIDO PIU’”...
“Voglio un accordo scritto sulla giustizia o salta tutto, non è possibile che Fini si metta sempre di traverso, o si cambia o si va al voto, non voglio più galleggiare. E se si va alle urne, non lo ricandido nemmeno più″.
Ieri è saltato il previsto incontro tra il premier, Fini e Bossi e l’incontro che avrebbe dovuto fissare le candidature per le regionali è slittato.
Quale sarebbe la colpa del Presidente della Camera?
Quella di opporsi, tramite Giulia Buongiorno, a tutte le soluzioni escogitate da Nicolò Ghedini per sabotare i tre processi di Milano.
Quella di rifutare una soluzione pasticciata, ovvero il rischio di mandare al macero centinaia di migliaia di processi per far saltare quelli che riguardano il premier.
Siamo in pieno delirio di onnipotenza ormai.
Quanto al fatto che il premier non ripresenterebbe Fini in caso di nuove elezione, non sappiamo che titoli avrebbe il premier per solo ipotizzarlo. Come se poi Fini non potesse presentarsi da solo e avesse bisogno della sua autorizzazione.
E tutto questo accade mente il popolo italiano aspetta che qualcuno parli dei problemi reali del Paese...
W DESTRA DI BASE!
Rolando R.
Non si capisce più niente! Siamo governati e rappresentati da un branco di " goliardi ", quando va bene, altrimenti da soggetti incapaci di qualunque proposizione seria! Pensano unicamente a soddisfare il proprio egocentrismo creando uno stato di disagio nell'opinione pubblica che è sotto gli occhi di tutti! Poi tutte " le risposte del cavaliere nel libro di Vespa ".
Ci avete rotto caro Vespa, con il libro " della Sibilla " che ci propini. Tu lecchi il culo e fai i milioni di euro alla faccia degli utili idioti che ti seguono. E che dire di Berlusconi? Di fatto ha chiuso il parlamento trasferendolo a " porta a porta "! Ha svilito la politica riducendola ad una rissa di strada! Così accadde nel triennio 1923-25. Tutti gli Italiani furono contenti del decisionista Mussolini salvo appenderlo a Piazzale Loreto anni dopo. Corsi e ricorsi storici? Una cosa è certa: Berlusconi ha fiaccato l'Italia! Ogni giorno se ne inventa una per risolvere i suoi problemi giudiziari, e tutto va a scapito della nazione. C'è una crisi spaventosa, che non accenna a migliorare e noi dobbiamo ascoltare le solite manfrine. Basta e basta!!! E ora di smetterla, altrimenti non sappiamo come andrà a finire. E per favore fate tacere quel ridicolo portavoce della PDL che è Capezzone. Continua a dire " stronzate ", ma veramente pensa e pensano che non gli faremo pagare il conto? Intanto non voterò più per la PDL, la peggiore accozzaglia di teatranti che solo due menti malate potevano partorire.
Sono risposte totalmente insoddisfacenti e demagogiche che il suo servo Vespa ha utilizzato per vendere il suo ennesimo libro-pacco. Ma Vespa ha poi avuto l'aumento di 400.000 euro???
Penso che in un paese dove non esiste opposizione e dove la corruzione regna sovrana non possiamo che meritarci altro che Berlusconi. Povera Italia...
I voli di Stato con Escort sono leciti... che bella vita che fa' il Sig. B.!!! La scarlattina presa nel Putin Tour gli e' passata, chissa' che occhiaie aveva!!!
W DDB
Fini ha confermato che il Presidente Berlusconi (cui ho dato il mio voto ma mi ha deluso. Anche se a sinistra c'è demagogia che non condivido - immigrati,delinquenza che spesso giustifica, mancata certezza della pena etc)agisce più da sovrano che da presidente del Consiglio. Ecco: occorre che gli italiani gli facciano capire di averlo votato come presidente del consiglio e non come imprenditore/presidente del consiglio. E questo è, per l'Italia, un grosso guaio perchè il conflitto di interessi è abnorme in ogni campo (giustizia,economia e vai...)
solite risposte preparate a tavolino dopo tre mesi d'attesa
ANDIAMO VIA ADRIANOOOOOOOOOOOOO
EVITO OGNI COMMENTO PERCHE' SAREI CENSURATO. -- MI AUGURO SOLO CHE IL RISVEGLIO DEGLI ITALIANI INIZI QUANTO PRIMA .-- NONSENEPUOPIU'
Molti sognano di avere i soldi di Berlusconi. Io preferirei di avere la sua faccia tosta. Arriverei a fare il Presidente degli USA.
Il gatto e la volpe...manca solo pinocchio, beh no......... pinocchio è la tv di murdock che da due settimane ai tg parla solo del libro neanche fosse il vangelo. Aproposito di Vespa ma non si vergogna a raccontare bugie sulla situazione dell'Aquila, andate o meglio venite a vedere la realta di una città che non c'è più.
Mi chiedo, quanto sia giusto e sano per un Paese, assistere ad un'incredibile varietà di esternazioni. Non c'è un giorno che passi indenne dai proclami del Premier, che si rivolge ad un popolo sempre più impaurito, depresso e stanco, per via della crisi economica (che purtroppo esiste e non è un transfert psicologico collettivo, alimentato dai giornali) e della confusione morale e politica che da qualche tempo sembra vigere in questo nostro Paese. I discorsi del Premier appaiono sempre più autoreferenziali, incartocciati, avviluppati sul medesimo soggetto: lui stesso! Forse la sua è una strategia mirata a distogliere l'attenzione dai veri problemi dell'Italia; problemi che di certo per essere risolti non avrebbero bisogno di proclami, ma di fatti concreti! Mi vergogno di avere votato PdL!
Vespa mi ha stancato. Devo confessare che non ho mai letto un suo libro, e non ho mai visto un suo programma interamente. E' un professionista, come tanti. Ho possibilità grazie alle lingue di seguire vicende che vanno oltre i confini nazionali. E' semplice occupare il nostro tempo pensando a Berlusconi, facendo rientrare denaro (tasse non pagate) a spese dei contribuenti. Come è semplice pensare che i gruppi di potere, hanno influenzato le banche di cui sono in parte proprietari per affossare molte medie e piccole aziende. Per comprarle per un euro. Le banche pur comportandosi 'bene', hanno dentro dei gruppi di potere, che le influenzano. Nei prossimi mesi, molte aziende, che falliranno, saranno semplicemente comprate da chi oggi sta nelle banche che non le hanno aiutate. Pensiamo ai lavoratori e alle loro famiglie, invece che discutere di un libro ......................
Ma quello di Vespa è un libro o un quotidiano?
Povera ALLEANZA NAZIONALE, distrutta da Fini, dove dovevamo finire.
w destra di base
Chi???? Berlusconi???
MA MI FACCIA IL PIACRE.....
W LA DESTRA DURA E PURA
Il figlio dell'ex Dc, condannato per mafia, testimonia al processo Dell'Utri
Il senatore del Pdl sarebbe il mediatore tra il Capo di Cosa Nostra e il premierCiancimino, "Il boss Provenzano
scrisse a Silvio Berlusconi"
Sarebbe stato inviato dal boss Bernardo Provenzano il messaggio che aveva come destinatario finale Silvio Berlusconi: è quanto emerge dall'interrogatorio di Massimo Ciancimino, depositato stamani nel processo in Corte d'Appello in cui è imputato il senatore Marcello Dell'Utri (Pdl), accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.
Il messaggio cui fa riferimento Ciancimino, figlio di Vito, ex Dc condannato per mafia, è quello trovato scritto in una lettera sequestrata nel 2005 tra le carte del padre, e scoperta solo adesso dai pm della procura di Palermo. Nella missiva si fa riferimento "all'onorevole Berlusconi" e ad una minaccia che gli sarebbe stata rivolta nel caso in cui non avesse messo a disposizione una delle sue reti televisive. Nel messaggio, scritto a mano, si fa anche riferimento a un "contributo" politico che l'autore della missiva avrebbe dato.
La lettera sarebbe stata consegnata a Massimo Ciancimino da Pino Lipari, uomo di fiducia di Bernardo Provenzano. Il messaggio, secondo quanto racconta il figlio dell'ex sindaco di Palermo, lo avrebbe ricevuto nella villa a San Vito Lo Capo di proprietà di Lipari, e in quella occasione sarebbe stato presente anche Provenzano.
Massimo Ciancimino non ricorda con precisione la data in cui avvenne la consegna. Ma sottolinea, invece, che il messaggio era completo, cioè non era tagliato nella prima parte così com'è stato trovato dai carabinieri durante una perquisizione. Il foglio di carta, infatti, è strappato a metà e in questo modo i pm lo hanno mostrato a Ciancimino.
Sono due i verbali depositati stamani dalla Procura Generale e sono datati 30 giugno e 1 luglio. Secondo quanto sostiene Massimo Ciancimino, il senatore Dell'Utri, che avrebbe dovuto girare il messaggio a Berlusconi, sarebbe stato il mediatore.
Il figlio del sindaco di Palermo, morto nel 2002, ha deposto al processo per riciclaggio
e ha incontrato ancora i pm, fornendo altri appunti e lettere di suo padreCiancimino jr: Totò Riina
fu tradito da Provenzano"Indicò su una mappa il luogo esatto del suo nascondiglio"
Massimo Ciancimino
PALERMO - Fu Bernardo Provenzano a "tradire" Totò Riina, svelando il nascondiglio in cui poi fu catturato: "Ha consegnato lui le mappe della locazione dove poi è stato trovato Riina. Comunque non posso fare altere dichiarazioni per rispetto dei magistrati con i quali sto parlando". Lo ha detto Massimo Ciancimino, prima di entrare nell'aula bunker di Pagliarelli a Palermo.
Secondo questa sua ricostuzione, fatta agli inquirenti di Palermo,che nel periodo delle stragi mafiose del '92 l'allora capitano del Ros Giuseppe De Donno gli consegnò delle mappe di Palermo, chiedendogli di darle a suo padre Vito Ciancimino e sperando di avere un contributo utile per l'arresto del boss latitante. Don Vito avrebbe trattenuto una copia delle mappe e un'altra l'avrebbe affidata al figlio perchè la consegnasse a un uomo di fiducia del geometra Lo Verde, il nome con cui l'ex sindaco indicava Provenzano.
L'emissario del capomafia avrebbe, poi, restituito a Ciancimino la mappa con un cerchio proprio sopra la zona del quartiere Uditore in cui si nascondeva Riina. La cartina venne poi fatta avere ai carabinieri e Riina nel gennaio '93 fini' in manette.
Ciancimino oggi ha anche consegnato nuovi documenti e carte, ai pm di Palermo Nino Di Matteo e Paolo Guido. Si tratta di una serie di appunti e lettere di suo padre Vito, sindaco mafioso del capoluogo siciliano, morto nel 2002. Tra questi, materiale definito di interesse investigativo che potrebbe servire per riscontrare precedenti dichiarazioni di Massimo Ciancimino sulla trattativa tra lo Stato e Cosa Nostra, ma anche per datare alcuni fatti.
Non sono stati consegnati in Procura, invece, i nastri contenenti le registrazioni dei colloqui che Vito Ciancimino incideva di nascosto per documentare i suoi incontri con i carabinieri. "Io non so cosa contengano quei nastri", ha precisato Massimo Ciancimino, che ha preannunciato di volerli prelevare dalla cassetta di sicurezza dove custoditi a Vaduz, nel Lichtenstein, per consegnarli ai magistrati.
Massimo Ciancimino si è poi spostato nell'aula bunker di Pagliarelli per rendere nuove dichiarazioni spontanee nel processo d'appello in cui è imputato di riciclaggio, tentata estorsione e fittizia intestazione di beni, dopo essere stato condannato a 5 anni e 8 mesi in primo grado. Il processo si svolge a porte chiuse.
Ieri Ciancimino è stato sentito dai pm di Catania, con i quali ha parlato di imprenditori catanesi coinvolti in affari di mafia ma anche della conduzione delle indagini nei suoi confronti sul 'tesoro' del padre Vito. "Io non ce l'ho con i magistrati che hanno coordinato le indagini su di me. Non sono loro infatti che eseguono le perquisizioni o che trascrivono le intercettazioni", ha detto Ciancimino, e alla domanda dei giornalisti se il riferimento fosse ai carabinieri ha risposto: "Sì, ma dovranno essere i magistrati competenti ad accertare i fatti e a verificare se siano state sottratte prove a mio favore".
POVERI NOI E POVERA ITALIA
"Politici diano buon esempio, non si nascondano dietro privacy"
Il sindaco di Roma Gianni Alemanno si è sottoposto ieri mattina al test antidoping presso l'istituto di medicina sportiva dell'Acqua acetosa al centro di preparazione olimpica Giulio Onesti. Due le analisi a cui si è prestato: quella delle urine e quella del capello, la prima in grado di individuare eventuali tracce di droghe assunte negli ultimi giorni, la seconda nell'arco dell'ultimo mese. "Credo - ha spiegato Alemanno - che in questi casi bisogna dare il buon esempio. Non è per fare i primi della classe - ha aggiunto - ma credo che tutti i pubblici amministratori debbano farlo. In questo modo danno la certezza che quando si prendono decisioni che riguardano tutta la collettività è in possesso di tutte le proprie facoltà e non si è alterati". "Un politico - ha sottolineato - deve dare un di più di garanzie, non si può nascondere dietro la privacy.
Grande Gianni, come sempre.
Ora vediamo che fa l'onorevole Lampascione pisciacchione......
Io...penso che non lo fa.......
ONOREVOLE PAMPERS.......
PRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR!!!!!!!!!
MA CHE MITOCCA LEGGERE STAMANE SUI GIORNALI...
L'ULTIMA IMPRESA DI MADAMADANTINI CHE NON TROVA NULLA DI MEGLIO DA FARE CHE SPONSORIZZARE
IL TRONISTA CONVERSANO...
ADRIANO, ANDIAMCENE VIA SUBITO.
LIBERI, BELLI E RIBELLI !
W DESTRA DI BASE!
Che pena e che vergogna ieri ad annozero bocchino e quell'altro senatore del Pdl che non voglio nemmeno nominare.
Mi auguro che per le regionali Destra di Base voglia candidare un suo esponente fuori dalla lista del Pdl.
PERCHE' FUORI
DAL PDL ?
Ritengo che il Crocefisso sia un simbolo non solo dei valori cristiani ma anche dei valori laici di pace e fratellanza che non possono certo turbare nessuna coscienza.
Attribuire all’Unione europea la decisione di togliere dalle aule scolastiche il crocefisso è una falsificazione che rischia di approfondire inutilmente il solco tra le istituzioni comunitarie e i cittadini. La Corte europea dei diritti dell’uomo è un’istituzione autonoma, rispetto al Parlamento, alla Commissione e al Consiglio europeo questi ultimi non si sono mai pronunciati contro l’esposizione del crocifisso nelle scuole.
Vertice a Palazzo Chigi tra Berlusconi e Casini per discutere di possibili alleanze in vista delle Regionali; assenti Cesa e Verdini, presente Gianni Letta
Faccia a faccia a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il leader dell’Unione di Centro Pierferdinando Casini. Oggetto dell’incontro il tema delle alleanze elettorali in vista delle elezioni Regionali del 2010.
Il leader dell’Udc è entrato a palazzo Chigi poco dopo le 16 di oggi.
Casini, a quanto si apprende, è entrato solo, dall’ingresso posteriore, senza Lorenzo Cesa, segretario dei centristi. Non è presente al vertice neppure Denis Verdini, coordinatore nazionale del Pdl.
Difficile, tuttavia, che al vertice non partecipi Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e “grande mediatore di Berlusconi.
L’Udc resta un partito ambiguo nella linea politica e “sgangherato” nella struttura, con buona parte dei suoi dirigenti (specie a livello territoriale) che non vede l’ora di rientrare fra le braccia del Cavaliere. Magari nella logica del “figliol prodigo”.
Ma il vento che soffia sembra portare i centristi in quella “terra di mezzo” inutilmente cercata a suo tempo del “ribelle” Marco Follini, oggi fiera ammansita nello zoo del Pd.
Sia a Bersani che a Berlusconi Casini ripete il solito disco: “La strada maestra è andare da soli, le alleanze saranno le eccezioni”. Poi però con una mano lancia il guanto di sfida per una corsa “solitaria” e con l’altra tratta alleanze e spartizioni. Alla fine la realtà sarà esattamente l’opposto di ciò che prefigura Pierferdi, con le alleanze che da accezioni si tramuteranno in regola.
Perché? L’Udc è in costante crescita nei sondaggi e quindi sempre più appetibile per i due schieramenti che, quasi ovunque, senza il partito centrista perderebbero.
E’ vero, quelli dell’Udc sono interlocutori scomodi. Ma solo perché, presa la mano, puntano subito al braccio. E non si accontentano. L’Udc vuole fare delle regionali il proprio trampolino di lancio: più poltrone, più potere per puntare alla realizzazione del nuovo partito di centro e giocarsi il tutto per tutto alle elezioni politiche.
A questo punto, con le fibrillazioni di Fini e anche della Lega, Berlusconi prometterà a Casini mari e monti. Ma Casini, da “vecchio” diccì, sa come andare a prendersi il lardo senza rimetterci lo zampino.
Regionali, incontro Berlusconi-Casini: "Soli al voto. Giustizia? Sì al dialogo"
Roma - "Ci siederemo al tavolo per la riforma della giustizia. Occorre chiudere la stagione di contrapposizione tra potere legislativo e quello giudiziario". Lo ha detto Pier Ferdinando Casini, nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio a proposito dell’incontro tra i vertici dell’Udc e il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi.
"Noi chiediamo riforme nell’interesse dei cittadini, siamo pronti ad accettare il dialogo sulla giustizia ma in parlamento, alla luce del sole", ha detto il leader dell’Udc.
"Correremo da soli"
"In questa competizione elettorale correremo da soli". È quanto ribadisce il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa al termine dell’incontro tra Pier Ferdinando Casini e Silvio Berlusconi. Su un incontro di oltre un’ora solo cinque minuti sono stati dedicati al tema delle prossime elezioni regionali. Lo fa sapere il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini. "Di elezioni regionali abbiamo parlato non più di cinque minuti", ha detto l’ex presidente della Camera lasciando la parola al segretario Lorenzo Cesa. "Abbiamo ribadito la posizione dell’ufficio politico nazionale che è quella di affrontare le regionali andando da soli per far capire meglio agli italiani la nostra posizione", ha spiegato Cesa. "Siccome sono in corso una serie di conferenze programmatiche regionali e siccome se ci saranno eccezioni le valuteremo con i dirigenti di base sulla questione ci aggiorneremo sia con Berlusconi che con Bersan", ha aggiunto Cesa.
E se corrono da soli.........
a buon intenditor...........
W Destra di Base
“Dicono che il crocifisso deve essere tolto dalle aule della scuola. Il nostro è uno stato laico che non ha diritto di imporre che nelle aule ci sia il crocifisso.
I problemi sono tanti e drammatici, nella scuola e altrove, e questo è un problema da nulla.
Se fossi un insegnante, vorrei che nella mia classe non venisse toccato.
L’ora di religione è una prepotenza politica. E’ una lezione. Vi si spendono delle parole. La scuola è di tutti, cattolici e non cattolici. Perchè vi si deve insegnare la religione cattolica?
Ma il crocifisso non insegna nulla. Tace. L’ora di religione genera una discriminazione fra cattolici e non cattolici, fra quelli che restano nella classe in quell’ora e quelli che si alzano e se ne vanno.
Ma il crocifisso non genera nessuna discriminazione. Tace. E’ l’immagine della rivoluzione cristiana, che ha sparso per il mondo l’idea dell’uguaglianza fra gli uomini fino allora assente.
Vogliamo forse negare che Cristo ha cambiato il mondo? Sono quasi duemila anni che diciamo "prima di Cristo" e "dopo Cristo". O vogliamo forse smettere di dire così?
Il crocifisso fa parte della storia del mondo, prima di Cristo nessuno aveva mai detto che gli uomini sono uguali e fratelli tutti, ricchi e poveri, credenti e non credenti, ebrei e non ebrei e neri e bianchi, e nessuno prima di lui aveva detto che nel centro della nostra esistenza dobbiamo situare la solidarietà fra gli uomini.
Il crocifisso fa parte della storia del mondo. I modi di guardarlo e non guardarlo sono, come abbiamo detto, molti. Oltre ai credenti e non credenti, ai cattolici falsi e veri, esistono anche quelli che credono qualche volta sì e qualche volta no.
Il crocifisso è l'immagine dell'amore universale, contro ogni guerr, contro ogni disgregazione sociale, contro ogni ingiustizia...contro ogni cattiveria.
Buttiglione (Udc):
la Poli Bortone
buona candidata
«La Poli Bortone sarebbe un bel presidente della Regione Puglia, a noi piace. Vendola ha impersonato un’altra stagione politica e, con tutto il rispetto e l’amicizia, è impossibile che possa impersonare anche questa».
Nuovo affondo dell’Udc sulla situazione della Puglia in vista delle prossime elezioni regionali. Stavolta a parlare è il presidente del partito, Rocco Buttiglione, ieri a Bari per tenere a battesimo la «rinascita» di Popolari per la Puglia, formazione politica che fa capo all’ex europarlamentare Pdl, Marcello Vernola che ora milita sotto il tetto dello scudocrociato di Pierferdinando Casini
«Noi – ha spiegato Buttiglione – guardiamo al popolo pugliese. Lavoriamo al programma, a rinsaldare il rapporto con quel popolo cristiano che spinge verso la politica, che vorrebbe entrare nella politica e non sa come fare, per offrire loro una rappresentanza politica coerente. Facciamo le nostre assemblee regionali e ne riparliamo fra due settimane. Non dettano gli altri la nostra agenda politica».
Il leader pugliese del neonato moimento politico "Popolari per la Puglia" ha dichiarato:
"sarò candidato alla regione nelle file dell’Udc".
Che ne pensate di fare anche voi la stessa cosa, smarcarvi da un Pdl che non vi considera e candidare un esponente Destra di Base nelle file dell'Udc?
Nessun reato può essere attribuito all’ex vicepresidente della Regione Puglia, Sandro Frisullo (Pd), il cui nome era emerso in due indagini avviate dalla procura della Repubblica di Bari sulla sanità pugliese. Una di queste indagini, quella sugli accreditamenti di strutture sanitarie da parte della Regione Puglia, è giunta quasi al termine e si è saputo che a carico dell’ex amministratore, che nell’indagine non è mai stato indagato, non è ravvisabile alcun reato.
( fonte: la gazzetta del mezzogiorno )
Quindi, Frisullo non era e non sarà indagato. Ma intanto non è più Vice Presidente della Regione. Mi viene spontanea una considerazione: perchè Fitto continua a fare il ministro atteso che per lui vi è stata una richiesta di arresto (negata dal Parlamento) e una richiesta di rinvio a giudizio?
E che dire poi del tritacarne mediatico di cui è stato oggetto Frisullo? Ci sarà qualche operatore dell'informazione che a questo tritacarne a partecipato, che avrà il coraggio di chiedergli scusa?
L'idea di un accordo elettorle con il partito di Casini non mi dispiace affatto.
Pensiamoci bene, ragazzi.
Sono daccordo con l'idea di allearci con L'Udc.
Al mio paese tra l'altro l'Udc è alleato con tutto il Pdl.
Dato che sono elezioni amministrative, che c'è di strano?
Secondo me si può fare.
Piero D.
LA DESTRA DI STORACE TORNA A CASA CON IL PIATTINO IN MANO
LA GRANDE FAMIGLIA PDL ACCOGLIE IL FIGLIOL PRODIGO CHE ERA STANCO DI DORMIRE NEI CARTONI…. ADESSO UNA MINESTRA RISCALDATA E UN TETTO NON GLI MANCHERANNO…
Quando un esponente politico parla di intese in base ai “programmi”, vuol dire che si trattano già le poltrone: nulla di meglio che dare dignità a un inciucio favoleggiando di tesi, mozioni e intese programmatiche.
E’ la prassi della politica italiana, prima, seconda o terza Repubblica ha poca rilevanza.
Abbiamo assistito negli anni a troppe scissioni e ricomposizioni, sceneggiate “anima e core”, tragedie, commedie e farse di tutti i generi, per non aver intuito da tempo dove sarebbe andata a parare “la Destra” di Storace, vedovo Santanchè.
Troppo legati alla partecipazione e gestione del potere, per essere capaci di starne a lungo lontani, troppo deboli le caratteristiche culturali e ideologiche per reggere nel tempo un ruolo di opposizione, troppo approssimata la classe dirigente per non essere esposta a perenni abbandoni, troppo di facciata una presunta denotazione di “destra sociale” smentita nei fatti da prese di posizione reazionarie e fuori dal tempo.
Fa tristezza solo che tanti militanti di destra in buona fede abbiano creduto che potesse nascere un punto di riferimento sociale nuovo, capace di condizionare la politica del Pdl.
Una bella “conferenza programmatica” a Pomezia nel fine settimana e Storace raccoglie i cartoni in cui dormiva la notte, si riassesta l’abito sgualcito e ha accesso alla mensa del Pdl che una minestra riscaldata non la nega a nessuno.
In fondo Storace negli ultimi tempi era in imbarazzo: percentuali alle elezioni da prefisso telefonico, fuga di dirigenti e iscritti, costretto a difendere il premier e a differenziarsi un minimo per non farsi ridere dietro.
Non ha avuto la lucidità politica di Casini che ha saputo resistere e fare blocco, stando in trincea anche quando fioccavano colpi di mortaio da Palazzo Chigi.
Non ha avuto la capacità di fare scelte nette e di porsi come soggetto politico nuovo, ma cercando sempre alleanze discutibili che hanno più nuociuto che giovato.
Non ha avuto il carisma di creare una vera e operativa “destra sociale”, ha solo usato uno slogan.
Ora tratterà qualche posto anche lui al tavolo imbandito: l’importante è che sia arrivato in tempo prima che sparecchiassero tavola.
Auguri e buona digestione
( Come sempre, caro Adriano, avevi ragione tu su Storace...)
W DESTRA DI BASE !
Rolando R.
Fini: "Il PdL così com'è
non mi seduce al 100%
Non amo la caserma"
Lo ha detto il presidente della Camera ospite del programma di Fabio Fazio ‘Che tempo che fa’: "Vorrei che ci fosse un po’ piu’ di rispetto delle opinioni degli altri, anche se queste dovessero apparire eretiche’’
Peccato che se ne ricordi solo ora... e non ci abbia mai pensato quanto gestiva An.
...magari a quest'ora non avremmo fatto tante cazzate e non saremmo rappresentati da Berlusconi.
Chi di spada ferisce............
W DESTRA DI BASE
FINI: “NEL PDL ARIA DI CASERMA”, BERLUSCONI VUOLE LA LEGGINA AD PERSONAM, BOSSI PARLA DI MORTI DALL’OBITORIO
LA MANO ARMATA DI FELTRI MINACCIA “CHI NON CI STA, FUORI DAL PDL”….O SI FIRMA L’ATTO NOTARILE CHE CONSENTE A BERLUSCONI DI EVITARE I PROCESSI O IL PDL SI SFASCIA… FINI: “GLI AUTOGRAFI LI CHIEDANO A STING”… BOSSI RANTOLA: “CHI NON STA CON LA LEGA E’ MORTO”…C’E’ ARIA DI ELEZIONI
In attesa del vertice previsto per mercoledì, acque sempre più agitate nella maggioranza di centrodestra.
La leggina “ad personam” che serve al premier è pronta da tempo: via un quarto della prescrizione e si chiudono definitivamente i suoi processi, emendamento ala Finanziaria per sanare il caso tributario della Mondadori con una aliquota del 5% rispetto ai 200 milioni che la casa editrice deve al fisco.
Sotto la regia dell’avvocato di fiducia, Nicolò Ghedini, e il braccio armato della contraerea, Vittorio Feltri.
E’ infatti “il Giornale” che titola: “Chi non ci sta, fuori dal Pdl”: o Fini e Bossi firmano l’accordo di ferro sulla giustizia o di regionali non si tratta.
Si parla anche ormai di elezioni politiche anticipate.
Berlusconi vuole la firma su un “documento programmatico che avrà la valenza di un atto notarile, un atto politico forte che blocchi i processi milanesi”.
Dentro c’è la soluzione della prescrizione breve che Giulia Buongiorno, per conto di Fini, ha già stoppato: farebbe decadere centinaia di migliaia di processi per salvare i tre del premier.
Ma Fini non gioca in difesa e ieri ha contrattaccato: “il Pdl così com’è organizzato non mi piace, non mi piace soprattutto il clima da caserma, vorrei ci fosse più rispetto per le opinioni degli altri. Feltri spara nel campo amico e finisce per danneggiare il premier”.
Il Presidente della Camera, a proposito del documento da firmare, risponde caustico: “gli autografi li chiedano a Sting, io non firmo un bel nulla” e conclude “la prescrizione breve danneggerebbe i cittadini che chiedono giustizia, certe candidature alle regionali sono inopportune. chi governa deve farlo nel rispetto degli altri organismi previsti dalla Costituzione, magistratura e Corte costituzionale compresa”.
Di fronte però a evidenti aut aut del premier, sono molti nel Pdl che si stanno stancando di dover discutere ogni giorno delle leggi ad personam di Berlusconi.
Ormai il clima da caserma impazza, il rischio è che il Generale, a forza di lanciare ultimatum solo per salvare i suoi gradi, di minacciare gli ufficiali di insubordinazione e di dare spazio ai tanti colonnelli “buttiglioni” alla canna della bottiglia, si ritrovi senza truppe per la battaglia.
Forse non si è ben reso conto che l’elettore di centrodestra aveva votato questo governo per risolvere i problemi del Paese, non i suoi personali.
Ogni tanto sarebbe meglio suonare “il silenzio” anche in caserma: tornando a parlare di politica (e a farla).
Bravo Adriano, Destra di BASE
sia INDIPENDENTE alle prossime elezioni amministrative e regionali.
Chi non ci rispetta...n
on ci merita!
Rolando R.
VARATO IL NUOVO DIRETTIVO PROVINCIALE DEL PDL...IN QUOTA AD AN SOLO GLI AMICI DI CONGEDO....
Come avevamo anticipato con il nostro precedente comunicato, la quota
spettante an An del direttivo provinciale del Pdl è stato utilizzato da "La
Città" non per radicare il partito e farlo crescere il più possibile, ma per
attuale una sorta di "campagna acquisti" in vista delle prossime regionali
Infatti nella quota spettante ad An, ben otto componenti, sono stati inseriti
solo ed esclusivamente i rappresentanti di gruppi politici che sostengono o
hanno promesso di sostenere, le due candidature regionali in quota a "La
Città".
In questo modo nell'organo provinciale del Pdl per An vengono rappresentae
solo esigenze elettorali di pochi e non i militanti e i dirigenti locali sparsi
e attivi su tutto il territorio provinciale.
Ciò rappresenta un danno per tutto il Pdl non solo in termini politici ma soprattutto in
termini elettorali dato che certamente assisteremo al disimpegno in massa degli
ex militanti di An che non possono sentirsi rappresentati e tutelati da chi
fino a pochi mesi fa li combatteva in tutti i modi.
Non dimentichiamoci infatti che alle scorse amministrative in molti comuni salentini il movimento "
La Città" ha presentato liste elettorali in contrapposizione a quelle del
centrodestra sottraendo voti e consensi che hanno poi determinato in molte
realtà locali la vittoria del centrosinistra.
Ormai è chiaro che si vuole annientare ed escludere dal Pdl salentino quella
parte di An, la più numerosa, che negli ultimi quattro anni di genstione Poli
del partito non si è voluta staccare da Alleanza Nazionale per aderire al
"profgetto politico" congediano.
E' intollerabile e immorale che si faccia spudoratamente uso dei ruoli
ricoperti, spesso per meriti non propri, al fine di trarne il massimo vantaggio
personale senza alcun rispetto e considerazione per una base militante così
attiva e radicata che è stata sempre il valore aggiunto di AN in ogni
competizione elettorale.
Destra di Base si oppone con forza a tutto questo e prende le distanze da
questa politica " di bottega" che non rappresenta nè i valori e nè la vera
base militante di An.
Il direttivo provinciale di Destra di Base è stato convocato d'urgenza per
mercoledì prossimo al circolo DDB di Parabita e per il prossimo 28 novembre è
stata già fissata una conferenza stampa in cui DDB comunicherà ufficialmente le
intenzioni dell'associazione in merito a questa situazione e alle prossime
amministrative.
A gli amici di Forza Italia diciamo solo una cosa: questo direttivo
provinciale del Pdl non rappresenta la fusione di An e F.I... ma l'unione di
Forza Italia e "La Città...., con i suoi amici....
An, la vera AN... è altrove!
Misura cautelare per l'on. Cosentino Richiesta autorizzazione a procedere
Per il sottosegretario all'Economia si ipotizza concorso esterno in associazione camorristica
NAPOLI - Sarebbe stata già firmata e sta per essere inoltrata alla Camera la richiesta di autorizzazione per l'esecuzione di una misura cautelare - non è stato possibile sapere se di detenzione in carcere, agli arresti domiciliari o di carattere interdittivo - nei confronti di Nicola Cosentino, sottosegretario all'Economia e coordinatore regionale del Pdl.
La notizia è trapelata in ambienti giudiziari, anche se i magistrati titolari dell'inchiesta si sono rifiutati tutti di confermare l'indiscrezione. Cosentino risulta indagato per presunti contatti con il clan dei Casalesi nell'ambito di un procedimento scaturito dalle rivelazioni di alcuni collaboratori di giustizia.
La misura cautelare sarebbe stata emessa dal gip Raffaele Piccirillo, su richiesta dei pm Alessandro Milita e Giuseppe Narducci. Da indiscrezioni, i magistrati ipotizzerebbero a carico di Cosentino un concorso esterno in associazione camorristica. Trattandosi di un deputato, il gip - come stabilisce la legge - ha disposto la notifica dell'ordinanza al Presidente della Camera, con richiesta di autorizzazione all'esecuzione del provvedimento.
La documentazione sarà poi inviata alla giunta per le autorizzazioni a procedere di Montecitorio, che dovrà formulare una proposta per l'Aula. La posizione di altri indagati coinvolti nello stesso procedimento, sui quali pendono richieste di misure cautelari, sarebbe stata stralciata.
Il legale di Cosentino, avvocato Stefano Montone, si è recato dal procuratore Giovandomenico Lepore e dal gip Piccirillo. Il penalista negli ultimi tempi aveva informato i magistrati che Cosentino era disponibile a presentarsi per dichiarazioni spontanee o per rendere interrogatorio, ma gli inquirenti - ha spiegato il legale - non hanno ritenuto di dover accogliere tali richieste.
MERDACCIA PDL
chi sono i componenti dell'esecutivo provinciale del pdl?
I componenti dell'esecutivo provinciale del Pdl in quota ad An sono:
Paolo Alemanno
Massimo Alfarano
Giuseppe Congedo
Alfredo Fina
Giuseppe Mancarella
Rosario Manca
Valentino Terzilla
Giseppe Stammerda
caro amico i componenti dell'esecutivo del PDL in quota AN non sono solo quelli e Valentino Tarsilla non è in quota AN
manca uno:
anche Giuseppe Greco
I componenti dell'esecutivo provinciale del Pdl in quota ad An sono:
Paolo Alemanno
Massimo Alfarano
Giuseppe Congedo
Alfredo Fina
Giuseppe Mancarella
Rosario Manca
Giuseppe Greco
Giseppe Stammerda
Paolo Alemanno
(in quota ad Gianni Alemanno )
Massimo Alfarano
( in quota a Lisi)
Giuseppe Congedo
( in quota Gasparri )
Alfredo Fina
( in quota a Congedo )
Giuseppe Mancarella
( in quota a Congedo )
Rosario Manca ( in quota a Gasparri )
Giuseppe Greco
( in quota a Gasparri )
Giuseppe Stamerra
( in quota a Gianni Alemanno )
Tutti questi voteranno alle regionali il duo Congedo-Tunto
Si scrive: componenti del "Direttivo provinciale del Pdl "...
....si legge :
COMPONENTI DEL COMITATO ELETTORALE CONGEDO-TUNDO!
Bravo Adriano, bellissimo l'articolo su Paese Nuovo.
Destra di Base è l'unica vera voce di An in questa corte di venduti e incapaci.
Destra di Base è davvero l'orgoglio di An nel salento!
W DESTRA DI BASE!
Gianni Miccoli
Anche sul giornale on line
" Ilpittacino.it è pubblicato in bella vista l'articolo di Napoli in versione integrale.
Analisi perfetta della situazione del pdl salentino.
Sono orgoglioso di appartenere a Destra di Base.
Unica voce "fuori dal coro" della destra ex di An.
Stendo un velo pietoso su ciò che è divenuto ora il movimento di Ag.
Bravo, bravo bravo Napoli.
Sono daccordo anche io su quanto espresso in maniera encomiabile dal nostro coordinatore dr. Napoli.
E' una vergogna.
Congedo così facendo sta pianificando l'esodo in massa degli ex di An a lui non allineati e sta preparando la debacle elettorale del Pdl nel salento.
Ilari83
CARO FITTO,
APRI GLI OCCHI....
STAI PERDENDO LA PARTE MIGLIORE DI AN E STAI TENENDOTI LA PARTE PIU'MARCIA E PARASSITARIA.
CONGEDO E MANTOVANO
SARANNO LA TUA ROVINA!
D.
Chi è il candidato di Lisi alle regionali 2010?
R.
I candidati saranno due:
Saverio Congedo e Tundo.
se Lisi si candida , ovunque decida di farlo, non prenderà manco 1.000 voti con tutto che è onorevole.
Prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr
Lisi in questi giorni è è in Russia
LU ONOREVOLE UGHETTUNUDINUI
.....IN RUSSIA?
....SPERIAMU DIU
CU SE LU TENINU PE TANTU TANTU TANTU TIUEMPU A DDHAI
ANZI MEGHIU CI ..PE SEMPRE!!!!!!
ALTRO CHE NARCOTEST: SULLA DROGA SOLO PROMESSE NON MANTENUTE
LA CASTA SFILA PER L’ANALISI DEL CAPELLO, UNO SPOT SULLA SANA E ROBUSTA COSTITUZIONE DEL PARLAMENTO….
La Casta ha dato avvio alla cerimonia inaugurale dello strappo del capello: trovata mediaticamente efficace per qualche onorevole che vuole dimostrare di non assumere sostanze stupefacenti, peccato che sia su base volontaria e quindi di efficacia pari allo zero.
Si stilerà una top ten dei politici puliti che si è sottoposto all’esame della cresta per fugare il sospetto di un Parlamento “impolverato”, gli altri staranno alla larga e continueranno a sniffare.
La lotta alla droga a questo si è ridotta: a uno spot di sana e robusta costituzione del Parlamento, anzichè metadone distribuisce gocce balsamiche di onorabilità.
Cosa ha combinato fino ad oggi questo governo sul fronte della lotta alla droga? Praticamente nulla.
Il Parlamento non sarà una fumeria d’oppio, ma se lo è l’intero Paese cosa volete che ci importi dei vostri test ( VOLONTARI) del capello?
Ma Lisi è andato in Russia perchè non vuole fare il test o lo farà appena ritorna?
R. Rolando
L’altra sera in Tv da Fazio abbiamo assistito alla discesa in campo del candidato alla successione di Berlusconi, che ha stupito per moderazione, rispetto delle istituzioni, usando toni pacati e riflessivi, lontani anni luce dalla beceraggine e dalle senili fissazioni del padrone del PDL, definito da Fini “un monarca assoluto”.
Fra le righe si è capito benissimo che anche per Fini il problema è il “berlusconismo”, quella abnorme concentrazione di potere economico, mediatico e politico nelle mani di un solo uomo che, invece di governare, passa il tempo ad occuparsi di neutralizzare la magistratura, ad insultare i giudici, ad inventarsi complotti comunisti, restando l’unico in Italia a non sapere che i comunisti sono scomparsi dal 1977, quando Berlinguer fece lo “strappo” con Mosca, dichiarando che preferiva la Nato al Patto di Varsavia, e con il “compromesso storico” accettava le regole della economia capitalista.
Da allora in poi, fino ai nostri giorni, non abbiamo visto altro che una continua decadenza, una ipocrita pratica di spacciare per “progressista” l’abbandono della identità classista, l’abbandono del territorio e delle organizzazioni di massa, fino al punto che il neo-eletto Bersani scopre oggi che per contare bisogna tornare tra la gente.
Non è Berlusconi che ha sconfitto la sinistra, essa si è sconfitta da sola,Oggi Berlusconi può essere deposto solo dalla implosione del PDL che non sopporta più i “monarchi assoluti”, e fa uscire allo scoperto uno come Fini che si rende conto della pericolosità delle crisi istituzionali innescate dal premier che, pur di rimanere impunito, è capace di appoggiare i disegni secessionisti della Lega Nord.
La droga in parlamento non si può giustificare....anche se spiegherebbe molte cose....
Bisogna vedere se Gasparri & C lo seguiranno.
Berlusconi è stato furbo ed ha garantito a tutti posti di Ministro ecc...Rischieranno i 50 di Fini un’alleanza contro Berlusconi per poi ritrovarsi senza poltrona? NO. Fini non doveva entrare nel PDL adesso si ritrova isolato.
Chi è causa del suo mal..........
Fini, candidatura Cosentino non è più possibile.
«Non ne ho parlato con il presidente del Consiglio Berlusconi ma credo che non sia più nel novero delle cose possibili». Lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini riferendosi alla ventilata possibilità per Cosentino di correre per la presidenza della Campania alle prossime regionali.
Cosentino, dopo queste accuse non può più fare parte del governo.
Dopo queste dure accuse, il primo passo che Cosentino dovrebbe fare, dare subito le dimissioni da sottosegretario all`economia.
Il governo non può avere un componente che viene accusato di collaborare con la mafia.
Quando si parla mdi mafia occorre la massima prudenza.
Se questo non accadesse sarebbe per il governo e la politica in generale una vera jattura.
Salvatore D.
Bravo Adriano, bell'articolo, l'ho letto sul Pittacino.
Sei un grande.
Fai un pensierino sulla possibilità di andare con la Poli....
Avanti così.
Fitto attento, se perdi DESTRA Di Base dal Pdl resterai alla mercè di Mantovano.
Attento.
Un amico
Ufficialmente è andato tutto bene. Ma l’incontro tra il premier e il presidente della Camera lascia aperti i fronti tra i due. E allora Berlusconi potrebbe giocarsi un’altra carta. Aprire il partito a destra per esautorare l’alleato.
Il premier è deciso a riformare la giustizia a tappe forzate e mal digerisce i se e i ma provenienti dall’ area di Gianfranco Fini che, se negli ultimi tempi da un lato si era mostrato conciliante e dall’altro aveva usato la fondazione Fare Futuro e il giornale Secolo d’Italia per tirare stoccate ben assestate ai piani del premier, oggi non si esime dal farlo in maniera diretta. Le crepe nella maggioranza non sono più un segreto per nessuno anche se in molti ritengono che siano causate delle imminenti elezioni regionali che segnano una data importante per la spartizione del potere sul territorio.
Un centrodestra ancor più nettamente schiacciato sulla figura di Berlusconi non avrebbe certamente alcun timore referenziale nell’abbandonare Fini e qualche suo seguace al loro destino. tanto più oggi, che Storace è pronto a rimpiazzarlo e a prendersi una sorta di rivincita attesa da quando era stato messo all’angolo sotto le insegne di Alleanza Nazionale. Di certo, con questo sistema elettorale anche con numeri un po’ meno consistenti il centrodestra di Silvio avrebbe vita facile contro un’alternativa alquanto disomogenea e poco organizzata.
Chi rischia grosso sono solo coloro che provano a tirarsi fuori dalla comoda protezione berlusconiana.
Io questo penso
Usare il potere di indicare i componenti dell'esecutivo provinciale del Pdl solo per acquisire appoggi elettorali è la cosa più deleteria che si possa mai fare ad un partito.
V E R G O G N A !
Sapete che cosa vuol dire ormai la sigla politica "PdL" in provincia di Lecce ?
P artito
d ella
L ecchinaggine
MAANDATEAFFFFFF................!!!!
W ADRIANO NAPOLI
W DESTRA DI BASE !
Rutelli ha fondato
"Alleanza per l'Italia"
Tabacci portavoce
Roma, 11 novembre 2009 - Dopo tanti annunci, arriva la decisione: è "Alleanza per l’Italia" il nome del movimento fondato da Francesco Rutelli, di cui l’ex leader della Margherita è anche il presidente. Il portavoce è Bruno Tabacci.
Durante una conferenza stampa Rutelli e gli altri promotori - tra cui Lorenzo Dellai - hanno annunciato la data della prima assemblea nazionale del movimento, che si terrà a Parma i prossimi 11 e 12 dicembre.
Ma come mai nonostante lo sbarramento delle politiche e delle regionali...continuano ma nascere sempre nuovi partitielli???
Alleanza x l'Italia...
non potevamo farla noi ex di Alleanza Nazionale?
Fini...
li mort.... .ua!!!!!!!!!!
al via test 'anti-doping' per i parlamentari
Fa discutere tra i parlamentari italiani l’iniziativa antidroga promossa dal ministro della Difesa Ignazio La Russa e portata avanti dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi. ”È giusto che i politici si sottopongano volontariamente ai test antidroga” aveva auspicato il ministro sottoponendosi alle analisi normalmente svolte dalle pattuglie di polizia. L’idea è piaciuta al sottosegretario che, in assenza di una legge, ha fatto allestire e ha attivato da oggi i locali del Dipartimento per le politiche di contrasto agli stupefacenti di modo che i parlamentari possano presentarsi “volontariamente” per effettuare il test
La Russa ha poi dichiarato che allestirà una commissione per controllare i parlamentari che faranno il test che dovranno rendere pubblici i risultati.
Grandissimo La Russa !!!!!
Ciao Ugo...................
ughettunudinoiiiiiiiiiiiiiii
ughettunudinoiiiiiiiiiiiiiii
ughettunudinoiiiiiiiiiiiiiiiiii
prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr
ACCORDO SUL PROCESSO BREVE: IL “FINI” GIUSTIFICA I MEZZI
BLOCCATA LA PRESCRIZIONE, LA NORMA SUI PROGETTI TRIBUTARI, LA CANDIDATURA DI COSENTINO IN CAMPANIA… VIA PARLAMENTARE PER IL PROCESSO BREVE, MA IL PREMIER NON SI FIDA…
Un accordo al ribasso e ancora tutto da scrivere: dopo due ore animate di confronto tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini, l’intesa è stata trovata solo sulla presentazione di un disegno di legge che sancisce il principio che un processo, a carico di un incensurato, possa durare al massimo sei anni, due per ogni fase di giudizio.
Nessuna prescrizione breve quindi che avrebbe bloccato subito il processo Mills e quello per i fondi neri Mediaset, e neppure nessuna norma transitoria che consenta a Mediaset di chiudere la vertenza con l’Agenzia delle Entrate pagando solo il 5% dei 200 milioni di euro richiesti.
Si è raggiunta questa mediazione nel corso di un incontro burrascoso tra i due fondatori del Pdl, ma non è finita qua: ora il sospetto è che ciascuno possa tentare un blitz a scapito dell’altro.
Fini ha sostenuto “ho una faccia da difendere , non intendo giocarmela su amnistie mascherate come questa (riferendosi alla prescrizione breve proposta da Ghedini). Il Quirinale una cosa come questa non la firma, minacce e ultimatum con me non funzionano”, mentre Berlusconi ha accusato Fini di “comportamento disdicevole” rimproverandolo: “solo la prescrizione breve mi garantisce di chiudere il caso Mills, se non mi appoggi lo interpreterò come un tradimento”.
Alla fine si arriva a una mediazione, ma il premier è contrariato, non era quella che avrebbe voluto.
Niente prescrizione breve, niente 5% sul contenzioso con l’Agenzia delle entrate, bocciato Cosentino in Campania.
Solo il processo breve che il premier vorrebbe vedere approvato entro Natale, ma i rischi ci sono.
Una volta approvato comunque farebbe decadere il processo sui diritti Tv, ma il processo Mills andrebbe avanti ancora per diversi mesi, con le conseguenze mediatiche relative.
Di qui la possibilità di provare con un emendamento a forzare la situazione in Parlamento, ma i finiani sono con gli occhi ben aperti.
Ormai tra il presidente della Camera e il premier non c’è più nè fiducia nè rapporto di amicizia.
E'inconcepibile che da settimane l’unica preoccupazione del governo sia quella di fare una legge “ad personam” per togliere il presidente del Consiglio dai guai giudiziari.
Quello che non vale per gli altri cittadini deve valere solo per lui?
L’elettore di centrodestra alla lunga si sta stancando di queste vicende e non ama avere un punto di riferimento che dedica il suo tempo, invece che ai problemi del Paese, a far approvare leggine ad personam.
Fini questo l’ha capito ed è riuscito per ora a coprire lo spazio dei delusi.
Ci vuole anche l’intelligenza, la dignità e l’onesta di accettare le regole della giustizia, non di cambiarle a proprio uso e consumo.
Uno di destra le situazioni le affronta, non scappa.
Rolando R.
I Casalesi: “Cosentino il nostro uomo”. E spuntano Landolfi e Bocchino
Il pentito Vassallo ricostruisce minuziosamente il rapporto del sottosegretario all’Economia e coordinatore regionale del Pdl in Campania con il clan dei Casalesi. Nell’ordinanza spunta pure il nome dell’ex ministro di An, Mario Landolfi, di Gennaro Coronella e di Italo Bocchino,che però era stato uno dei più strenui oppositori della candidatura di Cosentino alla presidenza della Regione Campania.
Staremo a vedere..............
Tornando al direttivo provinciale del Pdl, ha ragione Adriano: è un comitato elettorale di Congedo e Tuondo.
Che schifo.
Si vrgognino!
Egregio Dottor
Adriano NAPOLI,
come leader dell'associazione politica "Destra di base", Lei ha una grande responsabilità e spero sappia e voglia utilizzarla al meglio, per il bene suo e dei suoi associati.
Se non si producono idee, progetti e VIE praticabili per concretizzarli si rischia di insterilirsi in inutili moralismi e personalismi a tanto il chilo.
All'inizio questo atteggiamento poteva pure pagare creando scompiglio, allarme e fastidio nei gruppi avversari all'interno di AN, ma ora tutto ciò è diventato abitudine, routine....
Nessuno vi dice più niente quando scrivete ughetto e compagnia cantando...
Anzi chi di personalismo e defezioni colpisce di personalismi, le illazioni e le defezioni poi subisce...
Rivedetevi il film di 2 anni di destra di base e vedete come si sono persi pezzi importanti:
Maurizio Gennarino, Klaus, Gigi Provenzano, ecc. ecc.
Tutti malvagi e traditori costoro che se ne sono andati?
Non penso. E' più facile che a furia di latrare alla luna alla fine ci si stanchi...
E allora, forse un piccolo esame di coscienza -senza voler offendere nessuno, né tantomeno crogiolarsi in autoassoluzioni indulgenti- varrebbe la pena di farlo....
In sostanza,
E-gregio dottor NAPOLI,
dovreste concentrarVi ad immaginare un candidato di DDB per le regionali o fare la pace con qualcuno di AN nel PDL o di IO SUD nell'UDC (o comunque con l'UDC se presentano la lista).
Perché il PDL e lo scenario attuale nelle varie formazioni partitiche danno spazio ed ascolto solo agli eletti e non più ai rappresentanti degli iscritti.
Questo obiettivo perseguito dalla POLI BORTONE e TATARELLA in AN e da altri in FI e nel PDL si è purtroppo (evidenzio trenta volte l'avverbio purtroppo) verificato e per sterzare a favore dell'organizzazione dei militanti e degli appassionati non c'è -purtroppo- altra strada ora che di scegliere bene un candidato alla regionali, sostenerlo e suo tramite restituire voce alla militanza.
Quale candidato sarà più credibile - con tutti i difetti possibili ed immaginabili- in questo ruolo?
Io un'idea ce l'ho e conDuce non troppo distante da Neviano (o da quello che un tempo era il Diario di Neviano)...
Ma a prescindere dal fatto che possa essere condivisa o meno la scelta, ritengo ineludibile e necessaria la domanda.
Sennò rischia che gli associati e i militanti si disperdano in mille rivoli in perenne contrasto intestino ed inconcludente.
Rispettosamente
un suo ex camerata
Caro ex camerata,
Innanzitutto prenda nota che il dr.Gennarino Maurizio e l'avv.Luigi Provenzano sono rientrati a pieno regime in destra di base e quindi si aggiorni......
Poi, riguardo alle regionali stia tranquillo che il programma elettorale di destra di base non è più così dipendente dai voleri e dai veti di Mantovano e Fitto come lo è stato quello nelle precedenti provinciali.
In quanto al sig. Klaus Giannetta, chieda direttamente a lui come e perchè è passato ad Azzurro Popolare con Aldo Aloisi dopo che il candidato di Otranto, l'ing. Luigi Ricciardi, decise di candidarsi con il suddetto movimento.
Comunque sappia che perdere pezzi quando si è fuori dalle stanze del potere non è un dramma... viceversa è una vera jattura e una chiara dimostrazione di incapacità politica perdere pezzi mentre si gestisce a piene mani il potere politico e si occupa ruoli istituzionali di estrema visibilità e prestigio.
Comunque noi di Destra di Base dagli ultimi dati del tesseramento provinciale resi noti nella riunione di oggi, siamo già a quota 1.720 tesserati solo in provincia di Lecce.
Il resto è condivisibile.
letto l'articolo di Destra di Base sulla Gazzetta di Lecce.
Bello, giusto. Opportuno
L’immunità parlamentare oggi è una truffa ai cittadini!
Quella che vorrebbe introdurre il centrodestra, nella nuova era delle nomine e dei parlamentari calati dall’alto, darebbe oggi ai politici il potere di sottrarre alla giustizia una qualsiasi persona amica colpevole di un grave reato. Sedici anni fa non sarebbe stato possibile.
Margherita Boniver, la deputata firmataria della proposta di legge che vuole reintrodurre di nuovo l’immunità per i parlamentari ha definito l’abolizione risalente a 16 anni fa (ottobre ’93) come “un incredibile atto di vigliaccheria dall’Assemblea di Palazzo Madama” compiuto in un “clima di pesante intimidazione”. Ma è il parlare di immunità oggi come di un glorioso ritorno a quanto oltre 60 anni fa avevano sancito i nostri Padri Costituenti, questo sì, un atto di vigliaccheria, perché ingannevole, in quanto non tiene conto del quadro normativo in cui nel 2009 vengono candidati e poi eletti i rappresentati del popolo che dovrebbero usufruire di quella protezione esclusiva. Lo è se si omette di precisare che deputati e senatori eletti oggi non possono, come un tempo, definirsi, nel senso più letterale che questa espressione può assumere, “scelti dal popolo”.
Tutti i parlamentari che hanno l’onore di dover rappresentare i propri concittadini, infatti, non possono oggi vantare di aver ricevuto una di quelle investiture popolari nette, importanti, inequivocabili, di cui potevano pregiarsi le vecchie volpi della Prima Repubblica, che, piaccia o no, ad ogni tornata elettorale avevano la forza e le capacità di racimolare decine (a volte centinaia) di migliaia di preferenze.
Così oggi buona parte degli eletti è espressione della pura e semplice volontà personale di un leader di partito. La discrezionalità pare abbia infatti sostituito la competizione, la nomina preso il posto della scelta proveniente dal basso, i media sembrano aver spazzato via, per quel che potevano contare, comizi e sezioni, spianando così la strada a tutta quella gente calata dall’alto, spesso segretari, portaborse, mogli, amanti, personaggi dello spettacolo, che non garantiscono sicuramente l’esperienza sul campo e quel livello di competenze politiche che potevano vantare i parlamentari eletti fino al ’92.
Così non va.
MA CHE IMMUNITA’: I POLITICI SIANO TRATTATI COME TUTTI I CITTADINI!
SI TORNA A RICHIEDERE IL RIPRISTINO DELL’IMMUNITA’ PARLAMENTARE… PERALTRO GIA’ ESISTE ANCORA OGGI PER ARRESTI, PERQUISIZIONI E INTERCETTAZIONI….ADESSO SI VORREBBE DI NUOVO ESTENDERE ANCHE ALL’APERTURA DI UN PROCEDIMENTO PENALE….
Erano gli ultimi giorni di aprile del 1993: quelli dell’assedio al Raphael, del lancio di monetine, del drammatico discorso di Craxi alla Camera, delle sedi socialiste e democristiane presidiate dalla polizia, delle manifestazioni di piazza, delle occupazioni di protesta delle Università.
Giorni che segnarono, insieme alla fine della Prima Repubblica, l’abolizione della immunità parlamentare.
Dopo decenni di governo del centro o del centrosinistra, gli italiani si accorsero che in Parlamento sedevano un po’ troppi disonesti e imposero a furor di popolo la fine di questo privilegio.
Ad agitarsi erano anche esponenti dell’attuale Pdl (soprattutto gli ex missini) e i leghisti al grido di “ladri di regime” e “mafiosi”.
Si arrivò fino allo scontro fisico in Parlamento.
Fu Giorgio Napolitano, in veste di presidente della Camera, a officiare la cerimonia che diede il colpo di scure all’art. 68 della Costituzione, ovvero che cancellò la famosa autorizzazione a procedere da concedersi dopo aver vagliato un possibile “fumus persecutorio” dei magistrati.
L’art 68 fu riformato con una maggioranza bulgara: 525 sì, 5 no e 1 astenuto alla Camera, 224 sì, nessun no e 7 astenuti al Senato. Relatore della riforma un giovane forlaniano, Ferdinando Casini.
La normativa verrà approvata in via definitiva il 20 ottobre del 1993, ma in realtà c’era l’inghippo, in pratica l’immunità rimase, e rimane ancor oggi, per richieste di arresti, perquisizioni, intercettazioni e supposti reati di opinione. Venne cassata solo la parte che non permetteva neanche di sottoporre i parlamentari a procedimento penale.
Il dibattito in corso sulla immunità ci sembra quindi un pretesto per cogliere al volo l’occasione di ripristinare un privilegio peraltro mai annullato.
E che tante cose non quadrino ancor oggi è dimostrato da un piccolo particolare che sfugge ai più: guardate un po’ se esiste un amministratore o tesoriere dei vari partiti che non sia anche parlamentare?
Nessuno lo farebbe senza lo scudo della immunità: secondo voi che segnale è mai questo?
Ecco perchè il ritorno a una politica “vicino ai cittadini” non passa solo dalle primarie o da altre forme di partecipazione attiva, ma soprattutto dal ritorno della “credibilità” dei partiti, alla democrazia interna degli stessi, alla trasparenza dei conti di partiti e singoli deputati.
Inutile fare un passo avanti e due indietro come i gamberi: nessuno è obbligato a fare politica a certi livelli, ma deve sapere che se lo fa riceve onori ma anche oneri.
Si forma così una classe dirigente nuova e onesta, non ripristinando scudi, privilegi e immunità.
I parlamentari siano come tutti i cittadini, ne guadagnerebbe di credibilità l’Italia tutta
Rolando R.
Hai ragione Adriano, Forza Italia , anzi Fitto , non ha capito che Mantovano e i suoi sono inaffidabili.
Basta guardare cosa hanno fatto alla Poli: prima l'hanno usata e poi l'hanno rinnegata!
Pensano solo a occupare posti di potere e si sentono dei padreterni in terra.
Tant'è che il ministro tra Mantovano e Fitto per quelli de La Città non è l'ex governatore della regione.....
Capisci a me?
Cosentino: «Non lascio, sulla candidatura deciderà Berlusconi»
«Silvio mi ha detto di tenere duro»
«Non lascio né il posto di sottosegretario né la candidatura alla Regione Campania. Devo tutto al presidente Berlusconi, come gli devono tutto coloro che ricoprono incarichi più o meno importanti».
Così il sottosegretario all'Economia, Nicola Cosentino ha commentato la vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto.
«L'unico che può decidere sul mio futuro al governo e sulla Campania è il premier, Decide lui per la corsa alla presidenza della regione perchè è stato lui a togliere quella vergogna dei rifiuti. Decide lui anche per il governo perchè sono sua espressione diretta. A me Silvio ha dato tutto, credo profondamente nell'amicizia e nella gratitudine che non è un sentimento della vigilia...».
«Ho sentito più volte Silvio Berlusconi - ha aggiunto - mi ha detto di tenere duro: "Stai su col morale, guarda che mi stanno facendo a Palermo e Milano, andiamo avanti".
E io vado avanti».
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BECCATEVE QUESTA!
l'articolo di destra di base è stato pubblicato anche sul sito LECCEPRIMA.IT
DESTRA SIA SINONIMO DI LEGALITA’ NON DI LEGGI AD PERSONAM
NON CI INTERESSA LO SPECCHIETTO PER LE ALLODOLE DI UN PROCESSO RAPIDO, OCCORRE SOLO UN PROCESSO GIUSTO… UNA DESTRA SERIA NON FA SALTARE 100.00 PROCESSI PER ELIMINARNE DUE…IL PROCESSO BREVE E’ INCOSTITUZIONALE: SI DISCRIMINA TRA CHI E’ INCENSURATO E CHI NO, TRA CHI E’ IMMIGRATO E CHI NO…E FAVORISCE L’OSTRUZIONISMO DEGLI AVVOCATI PER ANDARE IN PRESCRIZIONE
La nuova legge sul processo breve non ci convince per due aspetti.
Il primo è squisitamente politico: può una coalizione di destra, per definizione stessa del suo “essere” e del retroterra culturale e ideologico cui dovrebbe fare riferimento, non rappresentare il “partito della legalità“?
Può rappresentare interessi particolari e non avere come orizzonte il bene comune e l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge?
E’ normale che di fronte ai gravi problemi operativi e strutturali che mortificano il funzionamento della giustizia in Italia, una coalizione di centrodestra si interessi a proporre riforme in tale ambito, esclusivamente nell’intento di cancellare due processi che riguardano il premier della coalizione?
E’ producente aver abbandonato la bandiera ( che fu ancora di An) della lotta alla corruzione, al malgoverno, ai politici e ai dirigenti corrotti, per lasciarla (almeno a parole e nel sentire comune) al partito di Di Pietro?
Dopo il lodo Alfano (errore politico e giuridico), dopo le varie ipotesi farneticanti che si erano succedute ( prescrizione breve, far spostare i processi a Roma e colpi di spugna vari), siamo arrivati alla mediazione sul “processo breve”.
Un disegno di legge che si è già incartato ieri su mille contraddizioni, citiamo solo le più evidenti.
In primo luogo per far saltare due processi, si finirà per annullarne 100.000, tra cui alcuni di forte impatto civile come quello della Thyssen, il caso Eternit, i morti di Marghera, i casi Parlamat e Cirio, quelli sulla politica e il malaffare, sugli appalti truccati e sulla corruzione nella Pubblica Amministrazione, sullo scandalo rifiuti a Napoli.
Ne beneficeranno personaggi come Tanzi, Cragnotti, Geronzi, Bassolino, Fazio. Tutti i crack finanziari godranno di impunità.
In secondo luogo, comunque lo rigiri, il progetto è a evidente rischio di incostituzionalità.
Perchè applicarla solo ai processi di primo grado e non a quelli di appello? Perch’ solo agli incensurati e non a chi ha precedenti?
La Costituzione non ammette diseguaglianze davanti alla legge e molti giuristi hanno già evidenziato che al primo ricorso alla suprema Corte, il castello di carta è destinato a crollare.
Ma è obbligatorio farci coprire di ridicolo in tutto il mondo?
Ma a destra esiste ancora la capacità di una analisi lucida sul fatto che ci si è cacciati in un vicolo cieco?
Esiste ancora la dignità di appartenere a un “mondo pulito” e voler rappresentare “idee pulite”?
Abbiamo sempre rimproverato agli avversari gli intrallazzi e ora sui nostri vogliamo far finta di nulla?
Noi no, non siamo nati servi di nessuno, non amiamo la livrea da camerieri. Siamo gente che ha difeso i nostri spazi politici con le unghie e con i denti, ma metttendoci sempre la faccia.
Abbiamo lottato per i nostri ideali pagandone le conseguenze.
Sempre.
Non volevamo “morire democristiani”, ma neanche dover indossare un vezzoso abitino nero per accedere alle cene a Palazzo Grazioli.
Restiamo quelli che preferiscono le trattorie dove si riunisce il popolo vero, quello che amiamo e per cui lottiamo.
Il nostro popolo che ha bisogno di processi giusti, non brevi per
pochi.
Ho letto anche l'articolo su LeccePrima.it di Adriano: l'ho trovato eccellente.
Alleati sì...servi mai!
Rolando R.
Bellissimo l'interventodel sig. Rolando e mi è piaciuto anche l'articolo letto su Lecceprima.it di Napoli.
Una cosa che vorrei aggiunre è questa: il pdl a livello provinciale di fatto non esiste.
Non si capisce quasi mai chi lo rappresenta e a chi lfare riferimento a livello locale.
Assistiamo solo e sempre a una continua battaglia o braccio di ferro tra Mantovano e Forza Italia per chi occupa o riesce ad accaparrarsi i posti migliori nelle istituzioni e nei posti di sottogoverno.
Non solo non c'è spazio per nessun altro argomento, tantomeno per i problemi veri della gente, ma non c'è spazio soprattutto per chi come Destra di Base non ha mai fatto sconti a nessuno, adalla Poli a Mantovano, quando si è trattato di dire le cose come stanno e in faccia nell'interesse di tutti.
Bisognerebbe quindi che Fitto si desse una mossa e cominciasse a mettere mano al riordino IMMEDIATO del partito in provincia.
Perchè così comè è solo una accozzaglia di nani e ballerine che stanno solo danneggiando il pdl e fitto portando entrambi verso una grave sconfitta alle regionali.
Avete letto il testo di riforma definito DDL sul processo breve?
A mio parere bene ha fatto Anna Finocchiaro a sbattere contro il muro il testo del DDL Ghedini mandandolo ,simbolicamente, a quel paese.
Non si governa in questo modo, è vergognoso!
E la cosa più vergognosa è l'atteggiamento degli ex di An ormai irreversibilmente democristianizzati........
Almeno voi di Destra di Base dite qualcosa di DESTRA in merito a questa devastazione politica....
Letto anche io il tuo intervento su lecceprima.it.
Avanti così.
Giuseppe Cantore
L'ESECUTIVO PROVINCIALE PDL , ALMENO PER LA PARTE RELATIVA ALLA QUOTA DI AN E' DA ANNULLARE.
SI SALVANO SOLO DUE O TRE
ECCO I NOMI DI QUELLI CHE SI SALVANO: GIUSEPPE CONGEDO, GIUSEPPE GRECO E IL BUON PAOLO ALEMANNO CHE L'HANNO "FRECATO" APPIOPPANDOGLI NELL'ESECUTIVO IL SIG MANCARELLA, ( PETRUSINO DI OGNE MINESTRA!)
CARI AMICI DI DESTRA DI BASE , OGGI HO FATTO LA TESSERA ALLA NOSTRA ASSOCIAZIONE E DEVO DIRE CHE NON MI ASPETTAVO DI RICEVERE UNA TESSERA COSI' BELLA.
COMPLIMENTI.
PROCESSO BREVE: PERSINO BALDASSARRE (AREA DI DESTRA) LO GIUDICA “INCOSTITUZIONALE E IMBARAZZANTE”
SECONDO IL PRESIDENTE EMERITO DELLA CORTE COSTITUZIONALE IL DECRETO VIOLA IL PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA E FAVORISCE “REATI GRAVISSIMI COME LA CORRUZIONE E LA CONCUSSIONE”… ANDRANNO IN PRESCRIZIONE REATI COME ABUSO D’UFFICIO, CORRUZIONE, TRUFFA, FRODI FISCALI, RICETTAZIONE, SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE, LESIONI, MALTRATTAMENTI, VIOLENZA PRIVATA, REATI INFORMATICI, FRODI COMUNITARIE…
E’ ormai rivolta contro la riforma del processo breve: il decreto è stato depositato ieri al Senato e se prima di leggerlo vi erano forti perplessità sulla sua opportunità, dopo averne preso visione non resta che definirlo indecente.
Siamo di fronte a una mezza amnistia che permetterà di tagliare 100.000 cause che vedono imputati corruttori e delinquenti, persone che avrebbero rischiato fino a 10 anni di galera per i reati addebitati, e tutto per azzerare due processi del premier.
Il decreto è fatto di tre soli articoli e prevede la prescrizione dei processi in corso in primo grado per i reati “inferiori nel massimo ai dieci anni di reclusione” se sono trascorsi poù di due anni a partire dalla richiesta di rinvio a giudizio del pubblico ministero senza che sia stata emessa la sentenza”.
E’ rivolta nella magistratura, ma ci sono forti critche anche da parte di costitiuzionalisti di area di centrodestra.
Una mezza amnistia giudiziaria, una depenalizzazione di reati gravissimi, destinati tutti ad andare in prescrizione: abuso d’ufficio, corruzione semplice e in atti giudiziari, rivelazione dei segreti d’ufficio, truffa semplice e aggravata, frodi comunitarie, ricettazione, vendita di prodotti con marchi contraffatti, traffico di rifiuti, vendita di prodotti in violazione del diritto d’autore, sfruttamento della prostituzione, violenza privata, falsificazione di documenti pubblici, calunnia e falsa testimonianza, lesioni personali, omicidio colposo per colpa medica, maltrattamenti in famiglia, incendio, aborto clandestino e altri ancora.
Centrodestra e Lega, invece che paladini della legalità sono diventati difensori dei delinquenti per convenienza, ben consci di quanto vanno ora a generare: ma l’importante era non far processare il premier e restare col culo incollato alla poltrona di ministri e parlamentari.
La dignità non conta più, dopo tante belle parole.
Ad alimentare i dubbi evidenti sui profili di incostituzionalità del provvedimento, persino le parole del presidente emerito della Corte Costituzionane, di area aennina, Antonio Baldassarre, che definisce il decreto “incostituzionale e imbarazzante”.
C’è a destra, nella destra pulita e onesta, un disgusto ormai evidente verso misure che potranno essere votate da dei servi, non certo dalle coscienze libere.
Giustamente la Buongiorno ha detto che “suscita un certo stupore la scelta di includere nell’elenco dei reati di grave allarme sociale, come quelli di mafia e terrorismo, l’immigrazione clandestina che è una semplice ammenda”.
Aennini e leghisti, da sempre fautori a parole delle battaglie contro i privilegi della Casta, ora come pecoroni sosterranno le proposte di Forza Italia per garantire l’immunità ai parlamentari.
Quella stessa componente di Forza Italia che ancor oggi insiste per candidare a presidente della Campania un uomo per cui è stato chiesto l’arresto per collusioni mafiose.
Ma che bello spettacolo che ci state dando, state sputtanando la destra onesta in tutto il mondo, ma state certi che l’elettore di destra se ne ricorderà.
Potete salvare il culo, ma non la dignità.
Quella l’avete persa ieri.
W DESTRA DI BASE...SEMPRE!
Rolando R.
Casini attacca Berlusconi:
'Ddl processo breve?
Una vera porcheria'
Se passa la norma stop ai procedimenti contro il premier, ma anche ai processi Cirio e Antonveneta. Potrebbero salvarsi quelli del crac Parmalat e della Thyssen perché i reati contestati comprendono l'associazione a delinquere
"Questo ddl per abbreviare i processi è realmente una porcheria, un provvedimento che dimentica le vittime, fascia l’ordinamento e abroga la giustizia". Il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, boccia con durezza il disegno di legge presentato ieri da Lega e Pdl al Senato per accorciare i tempi dei processi e rilancia una proposta: approvare al più presto il ddl Alfano con legge costituzionale.
IL KILLER PENTITO: PADOVANO VOLEVA UCCIDERE BARBA
Il senatore sarebbe stato d'ostacolo all'ingresso in politica di Rosario Padovano, nei confronti del quale Barba avrebbe avuto numerose riserve. Da qui il disegno di uccidere l'ex sindaco di Gallipoli
La sconcertante rivelazione arriva dal carcere dove si trova rinchiuso Carmelo Mendolia, colui che per sua stessa ammissione è stato l'esecutore materiale dell'omicidio del boss Salvatore Padovano, nei confronti del quale il pentito sparò quattro colpi di pistola che uccisero Nino "Bomba" davanti alla pescheria “Paradiso del mare” il 6 settembre dello scorso anno.
Mendolia, che con le sue rivelazioni ha permesso di identificare come mandante dell'omicidio il fratello del boss, ha detto anche che Rosario aveva sentenziato una condanna di morte anche per la moglie di Salvatore e per il senatore gallipolino Vincenzo Barba, che fortunatamente non vennero portati a termine, quello dell’ex sindaco e attualmente deputata era stato pianificato per la scorsa estate.
Secondo i piani, si sarebbe dovuta inscenare una rapina ai danni dell'imprenditore, data la sua posizione soggetto particolarmente predisposto a questo genere di agguati, ed anche il periodo sarebbe stato scelto con attenzione: l'estate, quando Gallipoli diventa una delle mete turistiche più gettonate d'Italia, le strade pullulano di gente e per il killer sarebbe stato più facile riuscire a celarsi.
Ma perché doveva morire Vincenzo Barba? Che cosa aveva fatto, qual'era la logica criminale da assecondare con l'eliminazione di un personaggio così illustre e così potente? Sempre stando quanto riferito da Mendolia, il senatore sarebbe stato d'ostacolo all'ingresso in politica di Rosario Padovano, nei confronti del quale Barba avrebbe avuto numerose riserve.
( da LeccePrima.it )
Bravi!
Destra di Base: ultimo baluardo dell'orgoglio di An nel Pdl!
Giovani, ma avete sentito l'intervento del sottosegretario Mantovano sulla rila giustizia?
Allucinante!
Secondo me dovrebbero annullare ogni organismo provinciale che non rappresenti la volontà della base.
I deputati e i senatori vengono nominati dall'alto e operano a Roma, ma i rappresentai provinciali del Pdl dobbiamo sorbirceli noi sul territorio, quindi mi sembra giusto che siano espressione del territorio e non NOMINATI con altri criteri.
Quando si dovrà discutere dei tanti problemi locali che ha il pdl , questio a chi daranno retta?
...a chi li ha nominati, no?
Quindi?
A che servono?
Giusto!
Il direttivo provinciale va rifatto.
Se poi gli altri incarichi locali devonoessere fatti con lo stesso criterio è meglio che lo dite subito che in questo Pdl faremo rimanere solo loro: i furbi, i nani e le ballerine!
NUOVO CORSO NELLA CHIESA: BAGNASCO SCIOGLIE I VINCOLI COL PDL
ESCE SCONFITTA LA LINEA DI RUINI, SI VA ALLA RICERCA DI UNA NUOVA CLASSE DIRIGENTE, NESSUNA ALLEANZA IN VISTA…
COL CASO BOFFO IL CENTRODESTRA HA DELUSO I VERTICI VATICANI CHE ORA GUARDANO DI BUON OCCHIO A UNA NUOVA AGGREGAZIONE DI CENTRO…
Il cardinale Angelo Bagnasco ha delineato ad Assisi, nel corso dell’assemblea generale dei vescovi, una svolta nel messaggio che la Chiesa manda ai laci credenti impegnati nella vita pubblica: “i politici di orientamento cattolico possono fare il proprio dovere con coerenza in tutti i partiti, l’importante è che lavorino per il bene comune”.
A 15 anni dalla scomparsa della Democrazia Cristiana, partito di riferimento oltretevere per diversi decenni, dal vertice dell’episcopato arriva un segnale importante: il nodo, pur non ufficiale e spesso conflittuale, con il centrodestra è sciolto.
Semmai si lavora all’ipotesi di una forza di centro, moderata, di ispirazione cattolica ma non clericale, in grado di avere un forte peso nelle eventuali future alleanze.
Una forza di minoranza, capace però di condizionare le scelte strategiche di una futura coalizione.
Diciamo l’identiklit della operazione che Casini e Rutelli hanno appena iniziato a tessere.
I vescovi non si fanno illusioni, il clima di indifferente relativismo che aleggia in Europa ha ridimensionato il loro potere di interdizione sulle scelte del Palazzo, ma ovviamente non rinunciano a dire la loro.
La fine del rapporto privilegiato con il centrodestra è stato determinato dallo sciocco attacco che “il Giornale” aveva rivolto proprio a quel Dino Boffo che, in qualità di direttore dell’Avvenire, con più decisione si era speso per appoggiare la maggioranza guidata da Berlusconi.
Boffo è uomo di riferimento di quel cardinal Ruini, artefice della strategia di collaborazione con il Pdl.
A nulla sono servite le strategie comune sul piano della bioetica, la Chiesa guarda ormai a una nuova classe dirigente.
Bagnasco è stato chiaro: “Auspichiamo che i cattolici, ovunque siano, possano esprimere con libertà ed efficacia le loro convinzioni e valori per essere al servizio del Paese con coerenza”.
Nessun legame precostituito insomma.
E’ una virata nella politica vaticana che qualche riflesso non potrà non avere anche nella evoluzione della politica italiana
Rolando R.
BUONERBA, 800MILA EURO DI CONSULENZE. "MAI TRASCRITTE"
Benincasa e Salvemini, dalla sede del Pd, annunciano: "Nella convenzione dell'amministrazione Poli era specificato: dovevano essere svolte delle relazioni trimestrali. Ma di queste non c'è traccia"
Le sostanziose parcelle di Palazzo Carafa per consulenze tecniche, giuridiche, economiche. Parte dei soldi dei contribuenti sono finiti, in questi anni, nelle tasche di esperti, nominati proprio per fornire pareri agli amministratori su questioni per le quali si riteneva che fosse necessaria una conoscenza profonda di materie specifiche. E’ il caso, per esempio, del docente universitario Massimo Buonerba, per circa nove anni chiamato a fornire consigli ad Adriana Poli, all’epoca dei fatti qui trattati, sindaco di Lecce. Un preciso mandato, quello affidatogli, poiché esperto di materie giuridiche ed economiche, “incaricato di specifici obiettivi connessi all’attività di indirizzo e controllo e di ispettorato sull’attività amministrativa dell’ente al fine di assicurare il corretto funzionamento delle strutture”.
Sembra, infatti, che non vi sia la minima traccia di relazioni, dossier, scritti che attestino il lavoro svolto da Buonerba come consulente.
( da Lecceprima.it )
UN SUGGERIMENTO AL SINDACO PERRONE:
FATTI RIDARE I SOLDI INDIETRO CHE SONO SOLDI DI TUTTI LECCESI!
Ragazzi, quando si fanno nomi e cognomi e si dicono cerete cose...è assolutamente necessario firmarsi.
Altrimenti i problemi ce li dobbiamo caricare noi.
E non è giusto........
Grazie.
“LO STATO NON DIMENTICA I SUOI EROI”? IL “CAPITANO ULTIMO” LASCIATO SENZA SCORTA
MENTRE IL PIU’ SFIGATO DEI SOTTOSEGRETARI GIRA IN AUTO BLU E CON LA SCORTA, CHI HA CATTURATO TOTO’ RIINA ED E’ STATO CONDANNATO A MORTE DALLA MAFIA VIENE LASCIATO SENZA PROTEZIONE…I COLLEGHI: “LO PROTEGGEREMO NOI FUORI SERVIZIO….
La notizia era stata data in diretta Tv, durante una recente puntata di “Anno Zero”, davanti a milioni di telespettatori: a Sergio De Caprio, l’ufficiale dell’arma dei carabinieri che la mafia non ha mai dimenticato perchè fu lui a guidare la cattura di Totò Riina, era stata tolta da tempo la scorta.
Oggi il tenente colonnello De Caprio lavora a Roma al Noe,il nucleo operativo ecologico dei carabinieri, ma se dovesse recarsi in Sicilia per servizio è privo di protezione.
E’ partita così una iniziativa spontanea in forma privata da parte dei colleghi del Nucleo scorte del comando di Palermo: liberi dal servizio e con le proprie autovetture, pagandosi di tasca la benzina, ben 120 militari si sono organizzati per alternarsi a coprire i turni quando il “capitano Ultimo” si recherà in Sicilia.
Andranno a prenderlo all’aeroporto, lo accompagneranno in albergo, lo seguiranno ovunque.
Non solo, il tam tam, come rivela il “Corriere della Sera”, ha raggiunto altre regioni ed è probabile che altri reparti scorte dell’Arma aderiscano alla decisione dei colleghi siciliani.
La notizia che si è dovuti arrivare alla scorta privata, assicurata dai carabinieri, è stata diffusa dal delegato del sindacato Cobar Sicilia (il sindacato dei carabinieri) e viene letto non solo come un segnale di forte solidarietà verso Di Caprio, ma anche come aperta critica alla politica della sicurezza del duo Maroni-La Russa.
Non si può non rilevare che a fronte di migliaia di agenti e carabinieri che in tutta Italia scortano politici e magistrati, fino ai più anonimi e sfigati sottosegretari che non se li fila nessuno, sono spesso gli uomini più esposti di polizia e carabinieri a essere “dimenticati dallo Stato”.
Eroi per un giorno e poi lasciati al loro destino, senza tutela per sè e la propria famiglia.
Uomini a cui la mafia ha promesso la morte e dove il tempo non conta: le sentenze spesso vengono eseguite a distanza di anni, il codice mafioso non prevede le prescrizioni di questo governo.
Il “capitano Ultimo” che con la sua squadretta mimetizzata riuscì a scovare e a mettere le manette ai polsi del boss dei corleonesi è anche un uomo scomodo.
Non ha esitato a sostenere che l’arresto di Riina è stato ostacolato dalla Procura di Palermo e ha dato fastidio a tutte quelle persone che avevano interesse a tenere in libertà Riina, gli stessi che hanno isolato Falcone e Borsellino, poi uccisi dai sicari di Cosa Nostra.
Il Cocer dice a chiare lettere che intende dare “un segnale alla mafia, al fine di renderla edotta che il capitano Ultimo non sarà mai lasciato solo quando dovrà intervenire on Sicilia ai processi contro Cosa Nostra”.
Un gesto nobile da parte dei tanti ragazzi delle scorte che in Sicilia rischiano quotidianamente la vita per la tutela dello Stato.
Si è mosso anche un deputato con una interrogazione in cui si definisce “incredibile” come un uomo dello Stato come il colonnello De Caprio possa essere stato lasciato senza scorta.
Purtroppo è altrettanto incredibile come possano essere invece concesse a politici che non corrono alcun rischio ma che la richiedono solo come status symbole e non per reali esigenze di sicurezza personale.
E mentre i fondi per la sicurezza vengono tagliati, Maroni & Co. lasciano gli “eroi di un giorno” al loro destino.
W Destra di Base !
Rolando R.
Il dado è tratto: l’Udc è pronta a far saltare l’«alleanza per il Sud» col centrosinistra se il candidato sarà Nichi Vendola.
Ed ora tocca al Pd sciogliere il nodo, concordando coi centristi un candidato «modello Brindisi» (un esterno alla politica come lo fu Massimo Ferrarese alle ultime amministrative) o blindando Vendola, lasciando mani libere all’Udc che è pronta a correre da sola schierando in Puglia la leader «Io Sud» Adriana Poli Bortone.
Se candidano la Poli dobbiamo votare tutti compatti il "terzo Polo" .
Non siete daccordo?
Se Vendola sarà il candidato del centrosinistra alle prossime regionali, l’Udc non farà parte della coalizione. Il fulcro dell’intervento di Pierferdinando Casini all’assemblea programmatica regionale dell’Udc è stato questo ed ha inferto un duro colpo alle strategie del Pd pugliese.
Riforme, Fini alla maggioranza
"Regole non si fanno a proprio piacimento"
"La maggioranza non può fare le regole a proprio piacimento". Il presidente della Camera Gianfranco Fini interviene a Prato sul tema delle riforme ed invita la coalizione di governo a cercare una "condivisione" con l'opposizione nella modifica delle regole del gioco.
Una riscrittura delle regole, secondo Fini, deve essere ''quanto più possibile condivisa'' perché non deve accadere che ''ogni maggioranza modifica a proprio piacimento quelle che sono le regole del vivere civile''.
''Riscrivere le regole - ha insistito - deve necessariamente comportare l'impegno per una riscrittura che sia quanto più possibile condivisa perché le regole riguardano tutti, perché le istituzioni della Repubblica sono le istituzioni di ogni italiano''.
Giusto?
Povero Adriano!
Poveri amici di DDB!
Quanto tempo e sostegno avete fornito alla APB senza ricevere la millesima parte di quanto APB ha dato a Buonerba!
All'amico che ci invita a votare per il terzo Polo rispondo:
di corsa lo vado a votare tra le parcelle di Buonerba e le bollicine di qualche altro ex assessore della APB!
Non tutti siamo lampascioni!
E' VERO!
ANDREMO A VOTARE LA POLI SOLO DOPO CHE CI AVRA' DATO LA STESSA "CONSIDERAZIONE" CHE HA DATO AI SUOI VERI AMICI COME BONERBA E C.
D'ORA IN AVANTI CON LA POLI E CON TUTTI STAREMO ATTENTI E SAREMO PIU' FURBI:
PRIMA VEDERE MONETA.....
....POI MOSTRARE CAMMELLO!!!!!
Sulla gazzetta di Lecce è stato pubblicato un articolo del nostro vicepresidente provinciale Giuseppe Chiffi che commenta la formazione dell'esecutivo provinciale del pdl.
.
Se potete andatevelo a leggere.
Cei: "I mafiosi fuori dalla Chiesa"Condividi
"Non ci vogliono scomuniche ad hoc"
I mafiosi sono automaticamente esclusi dalla Chiesa cattolica. Non c'è bisogno di scomuniche per loro e per coloro che fanno parte della criminalità organizzata. Lo ha detto il segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata, in una conferenza stampa ad Assisi, rispondendo a una domanda a proposito del documento, redatto dalla Cei, "Chiesa e Mezzogiorno", anche in rapporto alle recenti inchieste che hanno coinvolto alcuni uomini politici.
"E' evidente - aggiunge Crociata - che il tema della criminalità organizzata è ben presente alla Chiesa Italiana", che sta preparando un documento sul Mezzogiorno e che "considera la situazione certamente drammatica, non disperata e invincibile". Ci attende, rileva il segretario della Cei, "un cammino lungo su questo campo". Il problema della criminalità organizzata, infatti, "si estende a tutta Italia purtroppo. E non si risolve richiamando il tema della esclusione dalla Chiesa, ma impegna le istituzioni addette alla sicurezza e tutte le istituzioni dello Stato, a cominciare da quelle educative e i cittadini tutti". Servono dunque una "reazione positiva della società civile e l'impegno corale anche della Chiesa: la repressione e le indagini sono assolutamente necessarie. Ma conta anche investire sulle coscienze, in particolare sulla formazione dei giovani".
Bello l'articolo di Giuseppe Chiffi sullla Gazzetta di Lecce di oggi.
Chi è questo Giuseppe Mancarella che è stato messo nell'esecutivo provinciale del P.d.L.?
E' forse quello che non è stato messo nella lista del P.d.L. di Monteroni alle Comunali nel 2008, perchè ritenuto non presentabile (!?) e avrebbe addirittura fatto perdere le elezioni?
SABATO PROSSIMO SI INSEDIERA' A BARI IL NUOVO DIRETTIVO REGIONALE,
CHE TRA GLI ALTRI COMPRENDE I SIGNORI COMPONENTI LECCESI:
ROBERTO TUNDO
FRANCA GIANNOTTI
ALLA FACCIA VOSTRA..........!!!!
MANCARELLA, sara' anche IMPRESENTABILE, ma è pur sempre amico di CONGEDO E DI MANTOVANO.....
QUINDI ALLA FINE PER QUESTO MOTIVO E' SEMPRE E COMUNQUE
" RECUPERABILE"!!!!
LAVANDERIA "MANTOVANO"
...lava via ogni macchia....soprattutto quelle di di Impresentabilità!
Risultato GARANTITO!!!!!!!!!!!!!
E tu Adriano dovresti saperlo bene.....
MEGHA DOCET!
Il mago MANTOVANO trasforma tuttò che vuole.
Mancarella da elettore ad assessore....e poi nel direttivo provinciale.
Tutto per quattro voti a Congedo.
Che schifo!
Io ricordo che Mancarella non aveva la tessera di A.N. perchè in contrasto con il partito ufficiale!
Com'è possibile che è entrato nell'Esecutivo del P.d.L. nella quota riservata ad Alleanza Nazionale? Essendo della Città, non doveva caso mai entrare in quota a F.I. come tutte le altre associazioni e partiti minoli e localistici?
Già, anche io mi sono fatto la sessa domanda....
Sarà che i mantoaniani non rispettano le regole del gioco?
AIAIAIAIAIAIAIAIAAIIIII.......
BIRICCHINI MONELLI....!
QUALCUNO VA IN GIRO DICENDO CHE QUI IN QUESTO BLOG E SOLO IN QUESTO BOLG SI PARLA SOLO MALE DI LISI E CONGEDO.
NON E' VERO!
NON SIAMO SOLO NOI CHE NE PARLIAMO MALE.
MA CHE VOLETE FARCI...
I NANI DA GIARDINO DI BERLUSCONI: DA DOVE VENGONO PER DARE LEZIONI DI COSA E’ LA DESTRA?
VOGLIONO IMPARTIRE LEZIONI SU COME SI STA A DESTRA, MA SONO TUTTI RIFUGIATI POLITICI…. CHI STAVA A SINISTRA, CHI ERA NASCOSTO IN SACRESTIA, CHI OCCUPAVA LE UNIVERSITA’ CON LA BANDIERA ROSSA, CHI FACEVA AFFARI CON CRAXI … E ORA VOGLIONO FARE I BUTTAFUORI DEL DISCOPARLAMENTO?
Non passa giorno che, di fronte all’accentuarsi della polemica politica all’interno della maggioranza, si assista a delle prese di posizione da parte delle statue che compongono la corte dei nanetti da cortile di cui si cironda il premier.
Dal patetico porta-beautycase Bonaiuti al brontolo Lupi, da pisolo Quagliarella a mammolo Cicchitto, da radicalcucciolo Capezzone a compagnosacrista Bondi, fino a riporto-Schifani e ai marxisti-leninisti Maroni e Bossi.
Una corte dei “miracolati” che ci spiega cosa deve fare la destra al governo, inneggia “meno male che Silvio c’è” e ricorda i meriti del premier nell’aver combattuto, schermo in pugno, “contro il cattocomunismo”.
Ieri uno di loro è arrivato persino a minacciare di espulsione Fabio Granata, finiano doc, reo di insistere sulla incostituzionalità del processo breve.
“Chi è fuori dalla linea del centrodestra è fuori dal partito”, tuonava qualche trombone.
Si dà il caso che i Fabio Granata o le Flavia Perina li abbia personalmente conosciuti in tempi non sospetti, e possa in buona fede testimoniare il loro passato e presente di destra.
Erano tempi in cui forse molti di questi nanuncoli che orinano sentenze controvento non avevano occasioni di frequentarli.
Non si erano ancora riciclati al “grande fratello” del teatrino della politica.
Tutti esperti di come si porta avanti una politica di destra, quali ne sono i valori, i principi, le coordinate.
Che sciocchi noi che stavamo a rischiare la pelle nelle scuole, nelle sezioni, nelle piazze, a non aver capito che erano loro i “grandi vecchi” di riferimento della cultura di destra, avessimo letto meno Evola e Sorel e più le poesie erotiche di Bondi oggi non saremmo in confusione.
Che inguaribili sognatori siamo stati a credere nello Stato, nella giustizia sociale, nella “legge uguale per tutti”: siamo residuati degli anni ‘70 a.g.( non avanti Cristo, ma avanti Ghedini)
Ora ci sono loro, gli sbandieratori delle contrade del Pdl che ci insegnano cos’è la Destra, che ci indicano come tira il vento per prendere la bandiera al volo nella ricaduta, che fissano chi può starci a destra e chi deve fare i bagagli.
Una volta si faceva politica per delle idee, ora quelli che allora sedevano sulle poltrone del Palazzo ci stanno ancora, hanno solo cambiato marca del mobiliere, però ci spiegano cosa dobbiamo pensare, cosa dobbiamo cantare, cosa dobbiamo guardare in Tv.
“Presidente siamo con te, meno male che Silvio c’è”, altro che Brasillach, Celine, Drieu, Sorel, Corridoni, Gentile, insane letture di tante notti, quando sarebbe bastato quella dolce melodia a placare i nostri animi ribelli.
Magari intruppati nel coro con accanto il radicale Capezzone a destra, il compagno Bondi a sinistra, accompagnati dalla D’Addario in una sinfonia per musica da camera.
Dai tempi dei nani e delle ballerine, siamo passati a quello dei nani da giardino e delle veline.
Sono i “maitre à penser” della Destra del futuro
w destra di base!
Rolando R.
PER FINI, BERLUSCONI E’ DA “CONSEGNARE ALLA STORIA” E NE AUSPICA UN PENSIONAMENTO ….MA IL PREMIER VUOLE EVITARE DI ESSERE CONSEGNATO A UN PENITENZIARIO E NON ACCETTA LA CASA DI RIPOSO DI LUSSO….O LEGGE AD PERSONAM O ELEZIONI ANTICIPATE: PER PERDERLE?
L'altro ieri il presidente del Senato Schifani ha detto: “se non c’è una maggioranza unita, meglio tornare al giudizio dei cittadini”.
Ma se la maggioranza non è più unita la responsabilità è di Berlusconi che è andato abbondantemente oltre le righe del programma del Pdl.
Dove stava scritto nel famoso programma che si dovevano fare delle leggi “ad personam” per tutelarlo dai processi e persino dalle multe della Agenzia delle Entrate?
Anche l’elettore del Pdl....se avessee voluto votare per la Lega, lo avrebbe fatto direttamente, senza farsi prendere per i fondelli di votare un Pdl che ne ha subito i quotidiani ricatti.
Per non parlare della deriva razzista in cui è stato trascinato il Pdl, la mancanza di misure di tutela sociale di fronte alla crisi, l’ipocrisia di certi interventi.
Per non parlare della sicurezza farsa, con gli agenti che si devono anche pagare di tasca i pasti e fanno gli straordinari gratis, arrestano, nonostante le pezze al culo cui li ha ridotti questo governo ( come i precedenti peraltro), e poi Maroni va in Tv a prendersi i meriti.
Qualche borghese destrorso si scandalizza se Fini ha parlato giustamente anche di “diritti” degli immigrati, ma non ha mosso una palpebra di fronte a certa feccia leghista che da mesi inquina il nostro Paese con deliranti proposte di discriminazione razziale che rappresentano la vergogna di un popolo come quello italiano che pur ha conosciuto la disperazione della emigrazione.
Nella vita si devono fare scelte di campo: o si sta con il popolo o con gli aguzzini, o ci si schiera coi più deboli o con gli sfruttatori.
Noi vogliamo una destra seria, una destra che rimpatri in 24 ore chi viene in Italia per delinquere, ma che sia civile verso gli stranieri onesti.
Siamo diversi, certo.
La destra in Italia deve essere altra cosa: intanto deve essere onesta e fare leggi di moralizzazione.
Altro che processo breve, nessuna retroattività, nessuna aministia, nessun condono.
Per i politici corrotti raddoppio delle pene previste: un politico deve essere d’esempio, non un privilegiato.
Se si vuole garantire la sicurezza la cosa che andava fatta alla prima riunione del Consiglio dei ministri era aumentare di almeno 100 euro lo stipendio delle forze dell’ordine e stanziare almeno 3 miliardi per ammodernare i mezzi in dotazione.
Una destra seria e moderna deve avere a cura la tutela dell’ambiente, questo tema deve essere il suo cavallo di battaglia per indicare una visione della vita diverso...come ha fartto Adriano a Seclì...
Si minaccia elezioni anticipate se non fanno una “legge ad personam”.
Elezioni anticipare per cosa?
Perchè uno non vorrebbe essere rappresentato da un sottosegretario sospetto mafioso?
O perchè il comandante della caserma non vuole difendersi in tribunale come tutti i cittadini?
Ma vi rendete conto della stupidità di una operazione del genere?
Come se dovessero essere gli italiani ad assolvere o condannare Berlusconi e Cosentino, come se non esistessero tre gradi di giustizia per stabilire la verità.
E se poi arriva l’interdizione dai pubblici uffici, sai che importanza avrebbe la scheda elettorale. Ma siamo seri ogni tanto.
Ha ragione Fini quando dice che “Berlusconi sta bloccando tutto”, l’unica cosa che preme al governo è il processo breve per il premier.
Qualche poveretto forse non ha capito che una destra in Italia esisteva anche prima che scendesse sulla Terra il buon Silvio e che esisterà anche dopo.
In questo momento uno statista di rango semmai lascerebbe ad altri il compito di portarne avanti le idee, facendo un passo indietro nell’interesse della coalizione.
Questo farebbe un uomo di destra, si difenderebbe davanti ai giudici a testa alta.
Altro che legittimo impedimento, ...per noi va più l’onore!
w destra di base
Rolando R.
L'altro ieri ho letto l'articolo sulla Gazzetta di Lecce di Giuseppe Chiffi di Castrignano del Capo.
Ritengo fondata e giusta la sua analisi, anche perchè il sig. Ciardo è componente del direttivo provinciale pdl diritto ma non rappresenta il Capoli dLeuca benzì gli interessi di Congedo che è sempre di Lecce.
Luigi da Morciano
Fini, l’uomo che usa l’ombrello degli altri!
A quanti di noi è capitato di uscire di casa con un sole pazzesco e poi di trovarsi sotto un diluvio, bagnati fradici? Tante altre volte di trovarsi all’aperto sotto un sole cocente e rischiare di prendere un’insolazione? In ambedue i casi si rimpiange l’ombrello! In Italia esiste un politico che questi problemi li ha sempre superati brillantemente. Voi vi chiedete come? Ma è semplice, utilizzando sempre l’ombrello degli altri! Ma chi è? Ma è semplicemente Fini!
Sin da quando, giovane, ha iniziato a far politica ha vissuto sotto l’ombrello-egida di Almirante ed è rimasto al sicuro riparato e protetto dalle intemperie atmosferiche fino a quando costui è vissuto! Designato da Almirante quale suo successore dello MSI e non ancora pronto ad affrontare con il suo ombrello le intemperie climatiche si è servito a lungo dell’ombrello dell’indimenticato Pinuccio Tatarella.
In quel periodo, forse grazie a Pinuccio, ha fatto cose egregie passando dall’incostituzionalità dello MSI alla costituzionalità di An (grazie anche a Fisichella) e colmando quello che è stato un gap di 30 anni della destra politica italiana.
Poi, mentre si stava plasmando un nuovo partito che univa tutti coloro che erano di destra e che non volevano aver nulla a che fare con il fascismo, che volevano rafforzare l’identità nazionale, che volevano eliminare Tangentopoli, che combattevano contro la Lege che voleva disgregare l’unità d’Italia....
....pur di entrare, finalmente, a governare, si accordò con Berlusconi e la Lega.
Con la improvvisa ed inattesa morte di Pinuccio Tatarella
Fini sfrutta l’ombrello del Berlusca ed incomincia a barattare la presidenza delle camere con i ministeri più importanti.
Chissà quando farà a meno dell’ombrello degli altri e darà luogo ad una vera forza di destra autonoma?
Tanto sono convinto che difficilmente lo faranno diventare Presidente della Repubblica!
Io sto con DDB
“GOODBYE, NICHI VENDOLA”. UDC E IDV ROMPONO CON IL PD
L’Idv torna su suoi passi e non si dice più disposta a discutere sul nome del governatore uscente. L’Udc saluta l’accordo col Pd ed è pronta ad incontrare il Pdl: occasione di “riscatto” per Fitto. L’addio dell’Udc al Pd potrebbe difatti essere ancora più doloroso, visto che l’avvicinamento al Pdl potrebbe concretizzarsi con un’alleanza amministrativa col centrodestra: Pierferdinando Casini e Raffaele Fitto s’incontreranno in queste ore per discutere del possibile accordo.
Dal centrodestra sembrerebbe profilarsi l’apertura anche sul nome del candidato governatore, da lasciar proporre allo scudo crociato, purché, però, non sia Adriana Poli Bortone, dopo gli strappi degli ultimi mesi. La situazione nel centrodestra non è certamente idilliaca, visto che la scelta di qualche mese fa da parte del premier di mandare il senatore Gaetano Quagliarello a monitorare il percorso verso le regionali, ha di fatto sancito una sorta di “commissariamento camuffato”, in cui è sotto osservazione lo stesso ministro agli Affari regionali, non più forte politicamente come in passato.
(Tratto da "Lecceprima.it)
Ruocco: “In Puglia è inutile votare. Vendola si è già proclamato nuovo Presidente"
Puglia - Il Presidente del Gruppo consiliare AN-PDL alla Regione Puglia, Roberto Ruocco ha diffuso la seguente nota: “Il Presidente Vendola ci ha gentilmente liberati dal grave fastidio delle prossime elezioni. In diretta televisiva si è infatti già proclamato ‘nuovo Presidente’, azzerando così d’un colpo anche tutte le resistenze che sulla sua ricandidatura si stanno manifestando dalle sue stesse parti, per non parlare di quelle silenziose del Popolo pugliese.
Si è anche auto-attribuito i voti, raggiungendo il lusinghiero risultato del 110 per cento (11 su un massimo di 10) dei consensi.
Ecco cosa succede con Vendola nella "Repubblica rossa di Puglia”.
LO STATO SI E’ VENDUTO PURE L’ACQUA PUBBLICA.
ALTRO VOTO DI FIDUCIA SULLA LIBERALIZZAZIONE DELL’ACQUA: MANO PUBBLICA SOLO AL 30%, IL RESTO AI PRIVATI DA FINE 2010….ORA I GRANDI GRUPPI FARANNO AFFARI AUMENTANDO LE TARIFFE…
LA DESTRA SOCIALE DICE NO
Partiamo da una considerazione iniziale che inquadra il fenomeno: la rete idrica italiana è allo sfascio, dopo decenni di incuria e di mangiatoie.
Per annullare questo gap infrastrutturale gli esperti hanno detto che occorrerebbero 62 miliardi di euro, una cifra enorme, equivalente a dieci Ponti sullo Stretto, tanto per rendere l’idea.
In Italia, quasi nessuno lo sa, 8 milioni di cittadini non hanno accesso all’acqua potabile, 18 milioni bevono acqua non depurata e le perdite del sistema sono salite al 37%, con punte allucinanti al Sud.
Sono decenni che gli investimenti sono pari a zero, non si costruiscono acquedotti e non si fa manutenzione.
La prospettiva è di lasciare in eredità un patrimonio di acqua inquinata da industrie, residui fognari, arsenico e metalli pesanti.
A fronte di questo disastro colposo ci sono due scuole di pensiero.
Una che pensa che la soluzione siano le gare di appalto e la quotazione in borsa, l’altra che vuole difendere il principio dell’acqua come “bene comune”. Senza considerare i tanti Comuni virtuosi che hanno saputo finora gestire il servizio a basso costo e in modo eccellente e che ora si vedrebbero scippati dell’acqua pubblica.
La Lega, che dovrebbe essere federalista e tutelare questi Comuni, si rivela il solito partito patacca e si schiera ora con chi vuole vendere ai privati.
In un contesto internazionale in cui il “Contratto mondiale dell’acqua” segnala che “in nessuna altra parte d’Europa si vieta alla mano pubblica di conservare la maggioranza azionaria” ( qua ridotta invece al 30%).
Il rischio è che il servizio finisca nelle mani della grandi Spa e delle multinazionali.
E se il servizio non funziona, invece che al sindaco, uno dovrà rivolgersi a un call center.
Crescono i malumori di tanti Comuni, anche di montagna, che denunciano la “fine del federalismo e dei valori del territorio”, traditi dalla Lega.
Secondo il Governo privatizzare è l’ultima speranza per adeguarci all’Europa, ma qui sta l’inghippo.
Con lo sfascio che ereditano, l’enormità dei costi falserà completamente la gara: vinceranno solo le grandi aziende quotate, capaci di autofinanziarsi e imporsi con la forza del nome.
Ma in realtà quello che conta è il controllo.
In Inghilterra l’azienda pubblica è stata privatizzata al 100%, ma chi ha vinto ha il fiato sul collo, 24 ore su 24, di una Autorithy che vigila sul rispetto del contratto e non permette anomalie.
Vi immaginate in Italia quante speculazioni sarebbero consentite agli “amici degli amici”?
Vi sono altri aspetti da conoscere: abbiamo le tariffe più basse d’Europa, perchè nessuno ha mai osato scaricare sulle tariffe il costo dei lavori da fare.
Eppure si protesta per le tariffe dell’acqua e non per quelle del gas o dell’elettricità che invece sono le più alte d’Europa.
Si parla di una cifra sui 115 euro a testa l’anno per ogni italiano, per sistemare la rete idrica, ma nessuno osa parlare di tasse.
In Italia le liberalizzazioni non sono frutto di uno studio, ma diventano un sistema per liberarsi di guai e magari per favorire qualche privato.
Chissà come mai poi il pubblico accumula debiti e il privato ci guadagna, e non solo perchè aumenta le tariffe.
Se la gestione pubblica fosse oculata e si facessero investimenti adeguati e a tempo debito, forse anche il pubblico sarebbe un sistema sostenibile.
In ogni caso immaginate se per un contenzioso un domani un privato chiudesse i rubinetti di una intera città o regione, o non erogasse il servizio nei termini idonei. Come è possibile che lo Stato si venda anche l’acqua pubblica?
Per manifesta incapacità ad amministarla?
Uno Stato serio mantiene la gestione pubblica dell’acqua, fa investimenti, conserva tariffe sociali e ripristina le infrastrutture.
w destra di base
Rolando R.
Oggi Mantovano sta parlando a Gallipoli di Mafia e Politica.
Chissà se si ricorderà che al funerale di Padovano è andato anche il suo referente di Neviano, quello che alle ultime provinciali è stato candidato nel Pdl in quota a "La Città"...?
Mah.....!!???
Via libera definitivo della Camera al decreto legge Ronchi che contiene anche la privatizzazione della gestione dell’acqua. Il provvedimento di urgenza è stato infatti approvato dall’Aula di Montecitorio senza apportare alcuna modifica al testo licenziato dal Senato consentendone così la conversione in legge. Il semaforo verde scattato questa mattina è stato preceduto dall’ennesima protesta contro quella che viene definita "l’espropiazione della gestione del servizio idrico agli enti locali con tutto vantaggio per i privati".
Una protesta che si è concretizzata in un gesto simbolico: i rappresentanti del Forum del movimenti per l’Acqua si sono incatenati alle transenne antistanti Montecitorio all’insegna del grido "Se voti la privatizzazione dell’acqua, non lo fai in mio nome". Non sono mancati gli striscioni: "Giù le mani dall’acqua". "Acqua a quale costo? L’acqua è un diritto e non una merce". "Vi sporcate le mani con l’acqua".
Che bella cosa di "destra".....?????!!!!
VERGOGNA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
MANTOVANO A VOI DI DESTRA DI BASE METTE I VETI SU TUTTO MENTRE PER I SUOI REFERENTI IN PROVINCIA CHIUDE TUTTI E DUE GLI OCCHI E FA FINTA DI NON VEDERE, PER CUI TUTTO E' CONCESSO.
CHE INGIUSTIZIA!
Fuori Mancarella dall'esecutivo provinciale.
Non è nemmeno iscritto ad Aenne.
Mantovano, ma non eri un uomo di legge?
Ho riflettuto molto sul monito di
Schifani che aveva affermato che se non si recupera la coesione nella maggioranza, si deve tornare a dare la parola all’elettorato.
Questo equivale ad un ultimatum di Berlusconi a Fini: Significa alt alla guerriglia continua e destabilizzante del Presidente della Camera, significa che i “finini” (o i “finiti”) si troveranno presto di fronte al bivio di uscirsene dal Pdl confluendo con Rutelli (e forse Casini), o tornandosene tranquilli nell’ovile e nel silenzio, CERTI di essere già esclusi dalle prossime liste del PdL. Le posizioni di Cicchitto e Gasparri sono chiarissime:
Fini deve piantarla. Quindi ciò che resta di An è divenuta paradossalmente l'ala Sinistra del PdL. Pronta e semi-costretta alla “separazione per colpa”. Parliamo, però, di quel terzo di An che è, ad oggi, ancora con Fini e la sua ricca Fondazione privata fatta coi soldi di An. Mentre, per essere chiari, gli altri due-terzi della fu-An sono ormai non solo berlusconiani, ma integralisti berlusconiani, talebani con la bandana azzurra.
Fini “sarebbe” il Presidente della Camera super partes ed invece s’è messo a fare il Gianburrasca ed il ragazzino comunardo che tira sassi dalle barricate.
La corda, troppo tirata, ha inziato vistosamente a sfilacciarsi.
MALA TEMPORA CURRUNT.
udc-fitto: accordo in vista.
mantovano trema................
VENDOLA SI RICANDIDA. UDC-PDL “SCELGONO” DE BARTOLOMEO
Il governatore rompe la tregua con i possibili alleati e domani si ricandida ufficialmente, senza Idv ed Udc. Centristi, vicini ad un accordo col Pdl: il candidato, già allertato, sarà De Bartolomeo
Il governatore uscente, Nichi Vendola, questa volta fa sul serio. Dopo aver firmato domenica scorsa dal palco della Fiera una tregua con gli alleati, mettendosi a disposizione per una ricandidatura condivisa e mostrando la propria disponibilità ad un confronto con chiunque avesse remore sul suo nome, ora passa al contrattacco. Gli affondi di Casini e dell’Udc, che hanno chiaramente indicato il “no” a Vendola e la mossa a sorpresa dell’Idv, che, prima non aveva ostentato preclusione sul governatore, salvo cassarne la candidatura nel giro di poche ore, hanno spazientito il presidente regionale, che, nella giornata di domani, lancerà ufficialmente la sua corsa alla riconferma. Sulle modalità ancora non esistono certezze, ma probabilmente l’annuncio avverrà in una conferenza stampa.
Il centrodestra è quindi favorito per la riconquista della Regione Puglia!
Grazie Niki!
Gianfranco Fini nel corso della lectio magistralis sui diritti umani alla sala della protomoteca del Campidoglio parlando di immigrazione ha preso spunto da un episodio che ha scatenato tensioni nelle banlieu parigine: la sconfitta dell’Algeria in una partita con la Francia. "La Francia ne ha rubata un’altra", è l’inciso di Fini con riferimento alla vittoria dei transalpini contro l’Irlanda grazie ad un gol realizzato di mano. "Pensate se fosse successo in Italia...", dice ancora Fini prima di tornare sul tema dell’integrazione degli stranieri.
Grande Gianfri!
Un appello ai dirigenti di destra di base: non uscite dal pdl, presidiate la destra del pdl e candidate un vostro rappresentante, madari Adriano Napoli così dimostrerete finalmente quanto valete.
Un appello agli elettori elettori ex aennini: che non abbiano nessun timore! Nella prossima primavera non serviranno tre mani, ne bastera’ una per ciascuno, ma ce ne vorranno tante, tantissime e pronte a votare i candidati che più rappresentano i nostri valori.
Più destra di base sara’ forte nella coalizione, maggiori saranno le garanzie per i nostri militanti, per i cittadini, maggiori saranno anche le garanzie garanzie sulle questioni sociali, sulla sicurezza, per la lotta contro la droga – alcool – degrado, garanzie per la legalita’ amministrativa e ambientale.
Usiamo il cervello: prepariamoci al meglio alla conquista della regione Puglia!
Stipendi d'oro alla Camera di Commercio di Lecce
LECCE — Stipendi d’oro alla Camera di Commercio di Lecce? Al segretario generale dell’ente, Roberto Pierantoni, sarebbe stato accordato un premio di risultato da 122.609 euro per lo scorso anno, cifra che ha prodotto dure proteste e prese di posizione all’interno dello stesso ente camerale. Antonio Seclì, nella sua veste di esponente della Rsa, snocciola le cifre di quello che viene dipinto come uno scandalo in una lettera inviata al presidente Alfredo Prete, ai componenti della Giunta, del Consiglio e a tutte le sigle sindacali. Questi i fatti. Seclì mette in evidenza che nella giornata di oggi la Giunta «è chiamata a valutare i due dirigenti e il segretario generale per il periodo di riferimento (anno 2008)». I dirigenti in questione sono lo stesso Seclì e Paolo Petrucci.
A loro due vanno retribuzioni di risultato per 10.880 euro e 21.760 euro. «A parte gli aspetti procedurali, chiediamo: è normale che un dirigente, sia pure direttore dell’ente, percepisca oltre il mille per cento in più del primo dei due dirigenti - si legge nella missiva - e oltre il 460 per cento in più del secondo dei suoi dirigenti?». Poi una domanda al presidente Prete. «Si può coltivare il dubbio che si possa essere in presenza quanto meno di disparità di trattamento?». E sempre a Prete si ricorda che per discutere di tali tematiche è stato chiesto un incontro sin dal giugno scorso e che a tutt’oggi nessun riscontro positivo a questa richiesta è stata ancora dato. Rincara la dose il consigliere della Camera e presidente di Federcommercio Lecce, Rino Longo. Dice: «Le cifre parlano da sole.
Il Pittacino
Ma se Fitto si accorda con l'Udc e rientra la Poli, Mantovano resterà nel Pdl o rifarà le liste de "La Citta'"?
Oggi si è insediato il corrdinamento regionale del pdl.
Sapete chi ne farte degli ex aenne di Lecce provincia?
Carlo D.
Puglia, il candidato Pdl?
Fitto: dipende da ciò che fa il Pd con Vendola
«C'è un’ipotesi che è quella dell’ufficializzazione di un nostro candidato. La seconda, per la quale mi sto spendendo, è quella di un’ipotesi di alleanza con l’Udc. L’ufficializzazione di una candidatura di Vendola rappresenta anche un pò, lo dico fuori dal politichese, un bivio. Dobbiamo capire in queste ore cosa farà il Partito democratico». Lo ha affermato il ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, a margine della prima riunione del direttivo regionale del Pdl a Bari, ha proposito della questione candidature alla Presidenza della Regione Puglia.
nel colloquio che ho avuto con il presidente Casini abbiamo parlato della possibilità di individuare un terreno comune di confronto tra l’Udc e il Pdl, ci siamo lasciati in forma interlocutoria, verificheremo l’evoluzione nei prossimi giorni. Non si è parlato di nomi perchè non era questo il punto all’ ordine del giorno.
Quella del magistrato « Dambruoso è un’ipotesi di prestigio – ha ribadito Fitto – alla quale guardiamo con la massima attenzione e sulla quale lavoreremo nei prossimi giorni e mesi perchè riteniamo possa essere un’ottima opportunità per la nostra coalizione e per questa Regione.
Vedremo come si svilupperà il dibattito».
FINI VOLA AL 60%, BERLUSCONI SCENDE AL 49% E GLI “STRONZI” COMINCIANO A FARSELA SOTTO...
IL POPOLO ITALIANO ISOLA I RAZZISTI, LA LEGA IN CALO…
Per il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, “stronzo” è colui che discrimina un altro per il colore della pelle o per il Paese da cui proviene.
Chiunque lo faccia è giustamente definibile “stronzo”.
Aggiungeremmo: anche un povero sfigato mentecatto che sa dare un senso alla propria inutile esistenza solo scaricando la propria frustrazione su chi è diverso e più povero.
Il fatto che lo abbia detto il presidente della Camera ai giovani extracomunitari del centro interculturale Semina di Torpignattara, periferia di Roma, acquista un rilievo istituzionale importante.
Fini ha detto qualcosa di destra, profondamente di destra, perché la destra non discrimina in base al colore della pelle e alla etnia, la destra deve garantire a tutti le stesse basi di partenza e poi emerga chi merita.
La destra vera deve permettere a tutti, anche ai figli degli operai e dei più poveri, la possibilità di fare strada nella vita, dando loro le stesse chance di cui godono i figli dei professionisti.
Questa è la vera giustizia sociale, di cui a destra esiste un vasto retroterra culturale.
Che esista un’altra destra, becera, egoista e razzista è altrettanto vero, come esistono tante sinistre. A certa destra razzista che in Italia governa e che spesso guarda ammirata al liberalismo selvaggio americano, ci limitiamo a ricordare che negli Usa l’istigazione all’odio razziale e peggio ancora la sua pratica sono, prima ancora che un grave reato, un attacco alla democrazia, alla libertà e ai diritti dello Stato americano.
Ci sono 4 milioni di immigrati registrati che lavorano in Italia, sono in regola e pagano le tasse è questo perché certi lavori sono disposti a farli solo loro.
Basta con le ipocrisie: a spezzarsi la schiena sui campi, a pulire il culo agli anziani, a rischiare la pelle sui ponteggi, i giovani italiani non ci pensano proprio.
Vivono alle spalle della famiglia finché possono, salvo le dovute eccezioni.
E questo in primo luogo al nord, dove gli imprenditori sono costretti ad assumere manodopera straniera, magari speculandoci sopra.
Il discorso immigrazione non può essere visto solo in chiave di sicurezza, ma di diritti e doveri, di rispetto delle leggi e di integrazione.
E a dimostrazione che questo è il pensiero degli italiani e non solo di un Fini che rappresenterebbe solo se stesso o una piccola minoranza è arrivato puntuale il sondaggio di ieri per il Corriere della Sera.
Il gradimento di Fini è volato al 60%, quello di Berlusconi è sceso al 49%.
Tra poco il premier non arriverà neanche alla percentuale elettorale del centrodestra.
Qualcuno non ha ancora capito che il popolo italiano non è fatto di razzisti e che l’elettore del Pdl si è rotto le scatole di un premier sotto perenne ricatto leghista per pararsi il culo dai processi.
Noi siamo perché i processi si affrontino, non ci si sottragga, e perché si aprano le celle per chi istiga all’odio razziale.
Siamo un Paese civile e come tale vorremmo essere rappresentati all’estero
w destra di base
Rolando R.
L’acqua è un bene primario, bene di prima necessità per la regolare vita dei cittadini.
Essa è presente in natura, più di ogni altro bene sulla faccia della terra, essa è fonte di vita e di sostentamento per ogni popolo del pianeta. Negli ultimi dieci anni, il Governo italiano ha varato nuove normative, leggi e regolamenti sulla gestione e sulla vendita al consumatore dell’acqua. Questi indirizzi, politici ed economici, hanno maturato l’interesse dei privati ad entrare nelle aziende municipalizzate e a farne di queste, una facile e comoda fonte di speculazione e guadagno assicurato. Dopo pochi anni, i privati hanno iniziato una vera e propria politica aggressiva per la conquista delle maggiori fonti e reti di distribuzione dell’acqua, tentando fino ad oggi, di conquistarne l’interno mercato nazionale. Ad oggi, in Europa e in Italia, si sono formati e radicati enormi gruppi d’interesse e multinazionali che sembrano non frenare la propria fame di conquista del settore economico in questione. Lo stesso settore, appare che sia in grado di soddisfare a pieno le esigenze degli aguzzini dato che esso è applicato in maniera monopolistica (una e non più di una azienda di gestione e distribuzione per area municipale). Questo permette ai monopoli di applicare, con estrema facilità, tariffe fuori da ogni norma morale e ad ogni principio di politica sociale. Ovviamente con il bene placido di enti ed istituzioni politiche ed amministrative. Se ci basiamo sul principio che l’acqua è un bene paragonabile in ogni sua forma all’aria che respiriamo, possiamo facilmente dedurre che la privatizzazione, ma soprattutto, la speculazione è un atto contro i diritti fondamentali naturali e giuridici dell’uomo. E’ ovvio, sia per compensare i costi di gestione degli impianti, sia per evitare degli sprechi, che l’acqua debba avere un costo, ma questo non deve essere fonte di guadagno ma capitale economico destinato a mantenere la struttura dell’azienda distributrice, che deve essere pubblica e senza scopo di lucro.
FINI E' APPREZZATO DA QUELLI DELLA SINISTRA CHE NATURALMENTE NON LO VOTERANNO MAI..... MA COME E' CHE NON LO CAPITE???
DA FACEBOOK
fini supera se stesso
Ieri alle 3.04
Dinanzi a una cinquantina di ragazzi bengalesi e cinesi di età compresa tra gli otto e i diciotto anni, il signor (si fa per dire) Gianfranco Fini ha pronunziato un discorso di altissima levatura morale e culturale definendo “stronzi” coloro i quali dicono qualche parola di troppo nei confronti degli immigrati.
I soliti maligni dicono che la terza (dis) carica dello stato abbia usato l’elegante epiteto per strappare un sorriso compiaciuto all’auditorio di minorenni e per riprendersi dalle fatiche spirituali sostenute il giorno prima nell’incontro col Dalai Lama. O con Richard Gere?
Fatto sta che la figura dello stronzo, come giustamente rilevato dal ministro Calderoli, l’ha fatta proprio il commissario liquidatore della Fiamma! Con l’aggravante del miserabile comportamento di chi illude gli immigrati con la favola del lavoro per tutti mentre la realtà dimostra che non c’è n’è nemmeno per la gente italica.
Così come, masticando amaro ma con la lealtà di sempre, bisogna ammettere che Calderoli ha ragione anche quando afferma che è pura, vergognosa demagogia sostenere l’ingresso di migliaia di sventurati poveri, affamati e sdradicati dalle proprie radici.
E’ vergognoso che l’on. (solo perchè deputato) Fini finga di non capire che siffatte masse di disperati senza lavoro ben presto finiscono nelle grinfie delle organizzazioni criminali, con tutto quello che da ciò riviene in termini di sfruttamento e illegalità. e speculazione.
Ancor più grave è il religioso silenzio osservato anche in tale occasione dai massimi esponenti della destra annessa al PDL, tra i quali non se ne trova uno, nemmeno per sbaglio, capace di rispondere per le rime al presidente della camera anche chiedendone le dimissioni per manifesta apologia di razzismo.
Sì. Proprio così! Perchè i veri razzisti sono quelli come Fini e i suoi burattinai che vogliono mantenere gli immigrati in stato di eterno bisogno per usarli come schiavi sfruttati e sottopagati.
Mario De Cristofaro
Lecce, 21 novembre 2009
Mario...mario....mario....
ma che c........osa dici mai?
A ROLANDO di Roncisvalle
che di FINI beve tutte le palle!
Caro Rolando,
da altri tuoi interventi qui su DDB (quando sottolineavi di conoscere di persona episodi e protaonisti della destra italiana di diversi anni fa) ci si era fatta l'idea di una persona matura per anni e per conoscenze.
Da quello che hai scritto oggi, comincio un po' a dubitarne: almeno per la mancanza di critica verso la credibilità di FINI.
Se come me stavi nel MSI 20 anni fa dovresti ricordare che a destra l'unico politico vivente che ha fatto i comizi con il razzista e sciovinista Jean Marie LE PEN è stato Gianfranco FINI (10 maggio 1988), mentre gente come Pino RAUTI dovette cercare asilo politico presso il MANIFESTO della Rossana Rossanda (scandalizzando i benpensanti di destra e di sinistra) per rilasciare un'intervista dall'eleoquente titolo:
NIENTE VISTO PER LE PEN!
Mi meraviglia la mancanza di critica verso FINI che ieri con arroganza e prosopopea impartiva lezioni di contrasto all'immigrazione tout court (senza manco distinguere tra clandestini e legalizzati) ed oggi con la stessa superbia da primo della classe discetta di antirazzismo!
Ma quale credibilità può avere un personaggio che ieri annuiva e sorrideva compiaciuto ai ragazzi del FDG tatarelliano-gasparriano che a Piazza San Ferdinando a Bari gli gridavano "Fini, Fini, sei il nostro Mussolini" ed oggi discetta di Fascismo male assoluto!
Devo chiudere e scendere per tornare a lavoro.
Poi ti dirò il resto
Pancho Villa
Beh, effettivamente che io penso che Fini non è che sia un fulgido esempio di coerenza in verita'.....
In fondo se siamo a questo punto la colpa è soprattutto sua!
Pantaleo
LA SOLITUDINE DI FINI
Fini ha perso Matteoli, che ha dichiarato:
“La leadership di Berlusconi non è decisa per statuto ma dagli elettori”.
“Nessuno ha preso i voti che ha conquistato Berlusconi: An era un partito del 14%. Il Pdl sfiora il 40%”.
Fini è solo?
Gli resta solo Bocchino......?
Fini ha oggi l’appoggio di una parte Pdl che ha solo voglia di dissentire dal capo.
E gli scontri nella maggioranza sono dovuti esclusivamente alla ricerca di visibilità da parte dei leader.
Ha fatto male a sciogliere An, adesso paghi in prima persona, come citava un vecchio spot di An,
E'giusto che paghi le logiche conseguenze.
Pd: Nichi candidato
ma al tavolo assenti
Udc, Idv e Io Sud
BARI - Creare le condizioni per un allargamento della coalizione, riflettere su una eventuale modifica della legge elettorale, lavorare affinchè il tavolo politico del centrosinistra faccia propria la proposta del Pd di sostenere il presidente uscente della Regione Puglia quale candidato del centrosinistra per le prossime regionali: sono questi i tre percorsi sui quali lavorerà nelle prossime ore il tavolo pugliese del centrosinistra che si è riunito ieri a Bari.
Presenti alla riunione Pd, Socialisti, Verdi, Comunisti Italiani, Rifondazione, Sinistra democratica.
Assenti, anche se invitati, Udc, Idv e Io Sud.
E DOVE PENSANO DI ANDARE?
A PESCA...
O A CACCIA....DI FARFALLE!!!!!
In coma per 23 anni come Eluana E ora scoprono che sente tutto.
Per ventitré anni ha vissuto imprigionato nel suo corpo incapace di muoversi e di comunicare. I medici gli avevano diagnosticato uno stato di coma vegetativo, ma si erano sbagliati. Rom Houbens, un uomo belga che adesso ha 46 anni, capiva perfettamente tutto quello che accadeva intorno a lui, ma non era in grado di dirlo. Così, dopo che un grave incidente d'auto l'aveva lasciato paralizzato, ha trascorso metà della sua esistenza ascoltando i medici che tentavano di migliorare le sue condizioni, poi rinunciavano a curarlo.
Il suo era ormai stato archiviato come un caso senza speranza quando la sua diagnosi venne rivista. Si tratta di una storia accaduta a Zolder, in Belgio, tre anni fa e che è stata resa pubblica soltanto ora dopo la pubblicazione su una rivista scientifica proprio dal medico che ha cambiato il destino di Houbens.
Houbens adesso si trova in una struttura vicino a Bruxelles e può nuovamente comunicare con i suoi genitori e con tutti i suoi amici.
Ripensando al caso di Eluana Englaro viene da pensare con raccapriccio a che cosa sarebbe accaduto se la famiglia del signor Houbens avesse insistito nel chiedere ai medici di «staccare la spina»......
Meno male che non l'hanno fatto!
VORREI DARVI UN SOLO CONSIGLIO:
USCITE DAL PDL!
TROPPI VETI INCROCIATI SU DI VOI.
TROPPI NANI POLITICI
TROPPE BALLERINE DELLA DANZA DEL VENTRE.
TROPPI IPOCRITI INCAPACI .
DERFEL
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