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sabato 16 gennaio 2010

DESTRA DI BASE:L'ORGOGLIO DI AN!


Sabato 23 gennaio, 1^ Conferenza Programmatica regionale DDB.

Sabato prossimo,23 gennaio, alle ore 17,30 all'hotel Tiziano
di Lecce inizieranno i lavori della 1^ Conferenza Programmatica regionale di DESTRA DI BASE.

Aprirà i lavori il presidente DDB della provincia di Lecce, Leonardo Tunno e poi seguiranno gli interventi di altri nostri dirigenti provinciali e regionali.

In quella sede, oltre a tracciare il percorso culturale, politico ed elettorale che intendiamo realizzare nei prossimi mesi, saranno trattate tematiche inerenti la situazione attuale in cui versa la Destra politica a tutti i livelli.

Sarà l'occasione giusta per presentare gli organismi provinciali e regionali di Destra di Base e fare il punto sul nostro tesseramento che sta raggiungendo cifre impensabili sino a qualche mese fa e sta consacrando DDB come un riferimento ormai indispensabile per il grande e generoso popolo dei militanti di destra della nostra regione.

DESTRA DI BASE ancora non ha aderito alla campagna tesseramenti del Pdl perchè non ha condiviso i criteri di formazione del coordinamento provinciale e regionale dello stesso.

Nei prossimi giorni, magari proprio nella riunione di sabato prossimo, sarà ufficialiata la posizione definitiva al riguardo che prenderà il nostro coordinamento regionale solo dopo aver incontrato i coordinatori regionali e provinciali del Pdl.

"Noi siamo parte integrante del Pdl, vi abbiamo aderito assieme a tutta Alleanza Nazionale, ma non possiamo continuare a restare in un partito dove non ci viene ancora oggi garantita una seria e dignitosa partecipazione negli organismi decisionali.
Noi siamo entrati nella grande famiglia del Pdl per dare il nostro contributo in termini culturali, valoriali e operativi, non certo per essere relegati al ruoli esclusivamente elettorali e inconsistenti.
Questo lo abbiamo sempre detto e finchè questa cosa non sarà ben chiara a chi di dovere,DESTRA DI BASE, pur riconoscendosi nel Pdl a livello nazionale, opererà in Puglia e nelle singole province in modo assolutamente indipendente dai vertici del Pdl."
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210 commenti:

«Meno recenti   ‹Vecchi   201 – 210 di 210
Anonimo ha detto...

Mantovano pur di contrastare la Poli ci farà perdere la Puglia!!! ha fatto anche lui un accordo con D'Alema? Un movimento che si dichiara di destra, come Destra di Base, dovrebbe gridare VERGOGNA!!! a tutti i dirigenti ex AN che si sono rivoltati contro la Poli, eppure sono nati tutti grazie a lei!!! non si tratta di avversione contro una persona che ha fatto un movimento per il SUD, ed anche questo sarebbe vergogonoso, ma di vera e propria PAURA della Poli Bortone, non la vogliono perchè farebbe ombra a tutti!!! e LISI ha "perso la parola" o si è fatto già nei pantaloni? o nel pannolone?

Anonimo ha detto...

da www.lagazzettadelmezzogiorno.it

Pdl, forse già
oggi il sì da Roma
a Romita (Tg1)

Nelle prossime ore, probabilmente già oggi, il Pdl ufficializzerà il nome del suo candidato alla presidenza della Puglia. L'ipotesi più accreditata, dopo l’ufficio di presidenza del Pdl di mercoledì sera a palazzo Grazioli, è quella di Attilio Romita, barese, giornalista del Tg1. In Basilicata quasi certa la candidatura del giornalista Magdi Cristiano Allam, europarlamentare eletto alle ultime consultazioni da indipendente nelle liste dell’Udc.

Ieri sera si è tenuto un vertice tra i responsabili pugliesi del Popolo delle Libertà e sono stati limati gli ultimi malumori tra quanti avrebbero preferito una soluzione «interna» (il capogruppo alla Regione, Rocco Palese, piuttosto che il vicecoordinatore regionale, Antonio Distaso, che sembravano in ballottaggio con Adriana Poli Bortone, senatrice, ex Alleanza nazionale).

Ma il leader Silvio Berlusconi ha determinato la necessità di una «candidatura esterna» anche a prescindere dai veti incrociati sui nomi dei «papabili» (anche il sottosegretario Alfredo Mantovano e il magistrato Stefano Dambruoso). Sulla Poli Bortone, ex coordinatore regionale in Puglia di An, fondatrice del movimento «Io Sud», ci sarebbe il veto di tutta la parte nazionale di An (da Alemanno a Mantovano, da Gasparri all’attuale coordinatore pugliese del Pdl, Amoruso). Si è anche parlato di un documento – poi «sparito» – contro la Poli Bortone scritto da esponenti nazionali di An. Anche dentro l’area Forza Italia si sono registrate forti resistenze per il comportamento tenuto nelle ultime elezioni dalla Poli Bortone che «ha sempre contestato il federalismo, ha criticato il governo, Tremonti, la Lega».

Problemi anche per la candidatura di Mantovano visto che agli ex An è stata già assegnata la candidatura in Lazio e in Calabria. Quanto a Palese, sarebbe stato lo stesso Berlusconi a non dimostrarsi convinto. Per uscire dalla situazione di stallo lo sforzo è stato quello di invitare tutti «a fare un passo indietro». In realtà, anche quella di Dambruoso, magistrato antiterrorismo, sarebbe una soluzione esterna, ma il candidato avrebbe il limite «di essere poco conosciuto in Puglia», a differenza di Romita, volto del Tg più seguito.

Tra le anime del Pdl di Puglia si leva la voce dell’eurodeputato Salvatore Tatarella: «La partita delle regionali di Puglia - dice - è nazionale: il candidato presidente sia indicato da Berlusconi. Temo che in Puglia non si punti a allargare la coalizione, ma solo a difendere il fortino della propria influenza. Non discuto le qualità dei singoli candidati: sono tutte persone eccezionali. Ciò che manca è una visione strategica e un disegno politico per contrastare il disegno dalemiano di costruire a partire dalla Puglia una nuova alleanza alternativa all’attuale governo e al centrodestra. Siamo stati miopi alle ultime amministrative e rischiamo di essere ciechi anche oggi».

A breve giro di posta la replica di coordinatore e vicecoordinatore regionale del Pdl, Francesco Amoruso e Antonio Distaso: «L'ultima parola sul candidato per la Regione Puglia spetta al presidente Berlusconi come è ovvio che sia e come è sempre accaduto per la scelta di tutti i candidati. Non sono certo i giochetti di palazzo della sinistra a rendere per noi più importanti le elezioni in Puglia, ma il bene dei pugliesi. Proprio come alle ultime elezioni amministrative pugliesi dove, non con miopia ma con estrema lungimiranza, abbiamo scelto candidati vincenti: oggi governiamo in 4 province su 6, 3 delle quali, Bari, Lecce e Foggia, le abbiamo strappate alla sinistra. Chi in questi giorni cerca di condizionare la scelta del miglior candidato per la Puglia agitando come spauracchio le parole e le posizioni di D’Alema - dicono Amoruso e Distaso - quasi mai ci ha azzeccato quando ha scelto in prima persona. Bene sarebbe, quindi, attendere con serenità le valutazioni dei vertici del nostro partito e dello stesso presidente Berlusconi a cui abbiamo espresso tutte le nostre valutazioni».

Anonimo ha detto...

ho capito...perderemo anche stavolta.
Grazie Silvio!

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

La Poli è una garanzia
Il resto sono solo chiacchiere
e distintivi...

Anonimo ha detto...

REGIONALI: QUANDO FINIRA’ IL MERCATO DELLE VACCHE DEI CANDIDATI?
SE IL PDL E’ CONVINTO DI PRENDERE VOTI PER QUELLO CHE HA FATTO, PERCHE’ IL PREMIER CERCA CANDIDATURE “DI GRANDE IMPATTO MEDIATICO” E NON POLITICI?…..PRIMA LE VELINE, ORA I MEZZOBUSTI TV, MA UN POLITICO ONESTO E CON UN CERVELLO NON LO TROVANO MAI?…E PERCHE’ QUANDO LO CANDIDANO GLI FANNO LA GUERRA?

Assistiamo da giorni a una indecente bagarre in vista delle candidature alle presidenze regionali, a destra come a sinistra: l’individuazione delle personalità più idonee a ricoprire la carica di governatore invece che essere ispirata a criteri di capacità, competenza e onestà, si è trasformata in un mercato delle vacche, tra chi gioca al rialzo e chi si offre a prezzi scontati.
A parte poche eccezioni in cui i candidati erano stati designati da tempo, maturando almeno un approfondimento del programma da sottoporre all’elettorato, nella maggioranza dei casi i candidati futuri governatori pare nascano da alleanze, selezioni correntizie, accordi trasversali, ricatti politici, imposizioni dall’alto.
Dove aver obbligato l’elettore a non scegliersi neanche chi inviare in parlamento, imponendogli solo di confermare una lista calata dall’alto, senza poter esprimere una preferenza, i partiti della presunta “seconda repubblica” continuano di fatto gli intrallazzi della prima.
I due maggiori partiti che rivendicano il bipolarismo alla fine si sono impantanati nella palude dei rapporti con il centro, da cui alla fine dipendono, a dimostrazione della loro incoerenza.
L’importante è solo vincere e conquistare potere, lasciamo perdere la balla dei programmi, cui non crede più neanche la massaia di Nardò.
Che senso ha prendersela con l’Udc, quando Casini da mesi aveva annunciato quale sarebbe stata la sua legittima strategia?
Ha rifiutato a suo tempo la strategia di annessione alle truppe di Arcore, ha rischiato di scomparire, ha resistito con il suo 6,5% e giustamente ora si diverte a dettare le regole.
Ma è la selezione della classe dirigente pidiellina a far acqua da tutte le parti: vi sono regioni dove, in poche settimane, si saranno bruciate una decina di candidature, altre dove il vertice del Pdl insisteva a proporre candidati inquisiti per camorra, altre ancora dove si è regalata la candidatura a leghisti che portavano in dote un patetico 10% (vedi Cota in Piemonte).
Il “confusionismo” impera ancora in queste ore, si minaccia di far saltare il banco con Casini, ma poi si va da Ruini e si arriva a più miti consigli.
Si attacca, come Tafazzi, la Polverini, una delle poche che almeno ha una testa solida, solo per fare un dispetto a Fini.
Per arrivare alla solita aberrazione: il dover valutare candidature “non politiche”, come ha detto il premier ieri, ma “di grande impatto mediatico”. Quindi in Puglia, dove pur vi sarebbero politici di rango come la Poli Bortone e Mantovano, oltrechè il mite e operoso Palese, il massimo sarebbe candidare il mezzo busto tv Attilio Romita, conduttore impomatato del Tg1.
Non sono bastate le esperienze dei Badaloni e dei Marrazzo a sinistra, richiamo per le allodole: Silvio, costretto a rinunciare alle veline dopo le note vicende, ricomincia a sentirsi a Mediaset.
Se il Pdl ha una classe dirigente penosa non è un caso, non si cercano teste pensanti, ma solo signorsì e poi se ne paga le conseguenze.
Cercare “personalità di impatto mediatico” vuol solo dire non aver saputo far crescere una classe dirigente autonoma e preparata, ma solo zelanti maggiordomi.
E che una seduta del consiglio regionale della Puglia, un domani, debba essere aperta da un tale che era abituato ad annunciare i titoli del Tg1, la dice lunga su un futuro del Pdl.
Alla politica del fare (spesso cazzate), preferiamo quella dell’operare dopo aver ragionato.
Oltre che del rispetto del popolo del centrodestra che non vuole comparse tv, ma qualificati e capaci protagonisti della politica.
w destra di base

Rolando R.

Anonimo ha detto...

Il capo del governo deve rispondere di «appropriazione indebita»
Caso Mediatrade, chiuse le indagini
Tra gli indagati c'è anche il premier Silvio Berlusconi. Oggetto dell'inchiesta, la compravendita di diritti tv
MILANO - La Procura di Milano ha chiuso l'inchiesta Mediatrade-Rti nella quale, tra gli indagati figurano Silvio Berlusconi e altre persone, in tutto una decina. Il pm Fabio De Pasquale, tramite la Guardia di Finanza, ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini. L'inchiesta è nata da uno stralcio di quella principale Mediaset e riguarda presunte irregolarità nella compravendita di diritti televisivi per creare, secondo l'accusa, fondi neri. La chiusura di questo filone di indagine era attesa da tempo.

LE TAPPE - L'indagine è nata nel 2007 in seguito all'esame di alcuni documenti provenienti da un sequestro effettuato in Svizzera nel 2005 a una società riconducibile all'imprenditore Frank Agrama e da perquisizioni fatte presso Rti (società del gruppo Mediaset). Nell'autunno del 2007 Berlusconi era stato iscritto nel registro degli indagati per concorso in appropriazione indebita. Fra le 10 persone alle quali la Guardia di Finanza ha notificato l'avviso di chiusura indagini per Mediatrade, figurano anche Pier Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri.

Anonimo ha detto...

Domani all'hotel Tiziano di Lecce alle ore 17,30 conferenza Programmatica regionale DESTRA DI BASE.

SALA GIOTTO

Anonimo ha detto...

I radicali candidano Tinto Brass: "Eros in politica"
Me l'hanno chiesto i radicali, mi presenterò nel Lazio e nel Veneto". Il programma? Semplice e limitato ad un solo punto: "Eros è liberazione". I

Anonimo ha detto...

Con la Poli si vince
con Romita si perde.
Basta volti della tv in politica, vogliamo rappresentanti radicati sul territorio e preparati ad amministrarci attraverso una seria carriera militante.
I "nominati" lasciamoli al GRANDE FRATELLO 10

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