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venerdì 27 novembre 2009

GLI ITALIANI E LA BASE DEL PDL NON VOGLIONO L'IMPUNITA' DEI POLITICI


IL SONDAGGIO IPSOS LO CONFERMA: IL 51% E’ CONTRARIO AL DECRETO SUL PROCESSO BREVE, IL 74% ALLA SOSPENSIONE DEI PROCESSI, IL 90% AL RITORNO DELL’IMMUNITA’ PARLAMENTARE….

DISAGIO DIFFUSO TRA L’ELETTORE DI CENTRODESTRA CHE LA PENSA DIVERSAMENTE DAI SUOI PARTITI DI RIFERIMENTO E DAL PREMIER

DDB è abituata a prendere posizioni scomode, ad anticipare e segnalare gli “umori popolari”; non è sul libro paga di nessuno e non vuole appartenere a quella genia italica del “io l’avevo detto” (magari il giorno dopo la disfatta).

Per questo esprimiamo con molta preoccupazione e non con gioia il nostro rispettoso disappunto per alcuni gravi errori che sta commettendo il centrodestra.

Avendo una concezione della politica come servizio al nostro popolo e non come interesse a incassare privilegi, ci rendiamo conto che ciò mal si concilia con una classe dirigente di “miracolati”, di "nominati" e di "fortunate" che per ottenere e mantenere i loro privilegi restano proni e zitti anche davanti al più grossolano degli errori.
Noi non amiamo il “pensiero unico” e cerchiamo di interpretare il pensiero di tanti, della base militante....di riflettere, ascoltare, capire.
Tutto l’opposto di quello che fa una Casta di privilegiati che pensa solo a risolvere i propri problemi, a rimpinguare i propri conti, a godersi il “momento di gloria” nell'occupare senza merito poltrene e ruoli di potere, a salire sull’auto blu, a non presentarsi al controllo antidroga di Giovanardi, a scattare sull’attenti agli ordini di chi ha in mano il suo destino politico.
C’è chi fa carriera piegato sulla scrivania, chi sotto.
E per fortuna c’è anche chi non si piega davanti a nulla e mantiene la propria dignità, le proprie idee, i propri valori.
E noi a questi ultimi vogliamo fare ed essere riferimento.
Nel caso specifico che andiamo ad affrontare sembra che in sintonia con il popolo italiano e con l’elettorato di centrodestra ci siamo più noi che il governo.
Quanto scriviamo da tempo trova infatti regolare conferma nel sondaggio Ipsos che peraltro era stato già illustrato a Ballarò da Nando Pagnoncelli.
Iniziamo dal disegno di legge sul processo breve in discussione in Parlamento: sono contrari il 51% degli italiani, favorevoli il 35%, non gliene frega nulla al 14%. Già questo dato evidenzia che una buona fetta di elettori di centrodestra non segue il premier su questa strada.
Secondo Pagnoncelli “le leggi ad personam che vuole far approvare il governo infastidiscono una buona fetta del suo elettorato”.Con ampie defezioni sia nella base leghista che del Pdl.
Secondo dato: andrebbe bene una sospensione dei processi per togliere il premier da questa situazione?
Risultato ancora più clamoroso: il 74% è contrario, l’elettore di centrodestra non ama privilegi per nessuno, che ai processi ci si presenti e basta.
Di fronte alla ventilata possibilità di ripristinare l’immunità parlamentare da parte del Governo c’è poi un plebiscito: 90% di contrari, nessuna impunità per i politici. E la stessa fiducia nella magistratura non è affatto bassa: il 65% degli italiani si esprime in tal senso.
Anche nell’elettorato del Pdl si ammettono gli eccessi di alcuni giudici, ma non la battaglia contro le “toghe rosse”: i giudici godono ancora di ampia credibilità.
Ci limitiamo in conclusione a osservare che si sta pericolosamente ampliando la forbice tra “operato del governo” e “sensibilità popolare”, qualcuno non capisce che non si possono fare leggi che cancellano migliaia di processi solo per evitarne due a suo carico.
Ma è ancora più grave, a nostro parere, il penoso servilismo di chi non ha il coraggio di sollevare mai obiezioni, imporre cambi di rotta, costringere a ragionare.
Ci sono poveretti che pensano solo a conservare la poltrona che altri hanno garantito loro, senza uno scatto di dignità e di orgoglio.
Non hanno capito neanche che la Destra esisteva prima del Pdl e continuerà a vivere anche dopo.
Nessuno ha inventato nulla.
Ma nel mondo evidentemente c’è chi nasce maggiordomo e chi uomo.....


Rolando R.

141 commenti:

Anonimo ha detto...

APPARIZIONI SOLERODANTINIANE

E' STATO DEFINITO IL CALENDARIO DELLE APPARIZIONI SOLERODANTINIANE SUI MASS MEDIA PER L'ANNO 2010.

I GIORNI DISPARI TOCCANO AL MARITO
I GIORNI PARI ALLA MOGLIE.
NEI GIORNI DI FESTA COMANDATI APPARIRANNO ENTRAMBI.

PRENDETE NOTA.

DDBNEWS ha detto...

Berlusconi, ultimatum a Fini: "Con me o fuori"

I vertici del Pdl: unanimità sulla riforma della giustizia. La votazione (32 sì) plebiscito contro il presidente della Camera.

Il lungo documento che viene approvato all’unanimità dai 32 componenti - compresi i finiani presenti - è un chiaro segnale al presidente della Camera. Perché mette nero su bianco che c’è una parte della magistratura che «turba la legislatura» arrivando a «intaccare la natura stessa della democrazia», una situazione che riguarda non «una sola persona o un solo partito». È dunque necessario, si legge nel documento, andare avanti con il processo breve e riproporre «in veste costituzionale il Lodo Alfano». Mentre viene ribadito che «ogni ipotesi di voto ai non cittadini italiani è estranea al programma e alla linea politica del Pdl».

Il messaggio, insomma, è chiaro. Soprattutto nei passaggi sulla magistratura e sul processo breve - su cui c’è stato un lungo tira e molla tra il Cavaliere e l’ex leader di An - con ciliegina finale sul voto agli immigrati, uno dei temi cari a Fini. Poi, per chi avesse ancora dei dubbi, Berlusconi la butta lì: «Questa non è una caserma, però il partito deve funzionare. Se qualcuno ha delle idee se ne può discutere ma poi si decide a maggioranza e tutti debbono uniformarsi alle decisioni del Pdl. Chi non vuole, può sempre andarsene». Parole che tutti i presenti a Palazzo Grazioli leggono indirizzate al presidente della Camera, peraltro oggetto di qualche presa di distanza anche dagli ex di An.

Piacciaononpiaccia ha detto...

Berlusconi ha deciso. Il tempo dei dibattiti e dei distinguo dentro il Pdl è finito.
Un avviso chiaro a Gianfranco Fini e alla sua pattuglia di dissidenti. O dentro o fuori. E se si sta dentro bisogna adeguarsi a quanto gli organi del partito decideranno a maggioranza, come avviene in ogni struttura democratica.
( E LA MAGGIORANZA DEL PDL E' SUA!)
Adesso la palla passa a Gianfranco Fini che aveva fatto sapere a Berlusconi che avrebbe gradito un intervento moderato in modo da lasciare aperta la porta del dialogo. Non è andata così.
Meglio chiarire chi sta con chi e tornare al lavoro. I casi sono due: o i finiani, esigua minoranza del Pdl, spostano a data da destinarsi le loro ambizioni di autonomia e comando, oppure accelerano entrambe. Nel secondo caso si devono però anche attrezzare per andare a elezioni anticipate da soli. O con qualcun altro al di fuori del comodo ombrello berlusconiano.

Ormai il dato è tratto: il Pdl è berlusconiano...e basta!

Piaccia o non piaccia!

Anonimo ha detto...

POLITICI TRA TRANS E TRANSATLATICO: CHI HA PAURA DEI VIDEO DI BRENDA, CHI DEI PROCESSI
QUALCUNO CHIAMA IN QUESTURA PER SAPERE SE C’E’ UN VIDEO COMPROMETTENTE CHE LO RIGUARDA….ALTRI SEMBRANO IMPEGNATI SOLO DA PROCESSI BREVI, LEGITTIMI IMPEDIMENTI, IMMUNITA’ E PRESCRIZIONI….IL TEST CHE RILEVA SE UNO USA COCAINA NON LO FA NESSUNO…
Fioccano le telefonate in Questura a Roma: molti personaggi importanti da un paio di giorni sondano gli amici che hanno tra le forze dell’ordine per avere indiscrezioni, circa la loro presenza nelle foto e nei filmini ritrovati nel computer di Brenda, la transessuale ritrovata senza vita nell’appartamento di via Due Ponti, a Roma.
Testimonianze di trans confermerebbero la presenza di politici di alto livello tra i loro “frequentatori abituali”, con festini a base anche di cocaina.
La gente comune si chiede: ma come è possibile che in Italia vi siano politici di livello che si fanno filmare in incontri di quel genere, quando già il solo frequentare certi ambienti li rende potenziali vittime di ricatti?
Perchè se è vero che ognuno è libero di frequentare chi gli pare, questa regola non può valere per un politico che, dal momento che diventa non diciamo ricattato ma solo che ricattabile, non è più in grado di garantire una sicura autonomia di comportamento.
Chi non è impegnato a informarsi sulla sua presenza nei video di Brenda è invece impegnato ogni giorno a cercare soluzioni che possano salvare Berlusconi dai processi o a criticare chi lo fa, a seconda che faccia parte della maggioranza o della opposizione.
Qualche deputato frastornato alla fine decide di andare a fare il test antidroga che rappresenta lo spot di Giovanardi: ovviamente ci vanno solo i deputati che non “tirano di coca”, gli altri hanno impegni e sono altrove.
Nessuno li può obbligare.
In Trans-atlantico “tira” una brutta aria…

Rolando R

Gennar's Team ha detto...

L'Italia fa sempre più schifo...

Anonimo ha detto...

Oggi sarà ufficializzato il direttivo provinciale del pdl ufficiale: ( F.I + La Città).
A me non mi rappresenta.
Caro Adriano, usciamo da questo schidfo , io non voglio essere rappresentato da Stamerrda
!!!!!!!!

Un ex An di Tuglie

derfel ha detto...

GIUSTO!
IL PDL A LIVELLO NAZIONALE FA PENA.
A LIVELLO PROVINCIALE ...FA SCHIFO!
ALLE REGIONALI DOBBIAMO CONTARCI FUORI DAL PDL.
ADRIANO, MI RACCOMANDO, NON FACCIAMO CAZZATE.
FACCIAMOCI BASTARE LA LEZIONE DELLE PROVINCIALI QUANDO CI HANNO SFRUTTATO A GRATIS..
FACCIAMOGLI VEDERE CHE VALIAMO
CHE SIAMO TANTI E SOPRATTUTTO CHE ....NON SIAMO FESSI!!!!!!!!

derfel ha detto...
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ddbnews ha detto...

Volano gli stracci tra gli ex di An

Tensioni dentro ex An: Amedeo Laboccetta tira in ballo i colleghi Fabio Granata e Italo Bocchino e scoppia la polemica. I veri amici di Fini - afferma - sono quelli che non cercano visibilità, «sono quelli che quotidianamente si impegnano affinché l’accoppiata tra Berlusconi e il suo naturale successore non si sfasci». La replica del collega Fabio Granata non si è fatta attendere: «Ho l’impressione che Laboccetta sia nervoso per lo stop a Cosentino. E comunque se parlare di legalità, trasparenza e buona politica per qualcuno significa “ricercare visibilità” stiamo in una deriva pericolosa e allo stesso tempo significativa».

Fine prima puntata

Adriano Napoli ha detto...

Questo direttivo prov.le del Pdl non ci rappresenta!

Il 4 dicembre DDB terrà una conferenza stampa dove ufficializzerà le sue
strategie col Pdl e per le prossime elezioni amministrative e regionali.

Un organismo di partito così importante come dovrebbe essere
il direttivo provinciale del Pdl non può essere ridotto al mero ruolo di
comitato elettorale di questo o quel candidato.
Ciò, putroppo è stato fatto da Congedo e Mantovano col direttivo provinciale
del Pdl
designando i componenti in quota ad An.
E Destra di Base non può in nessun modo accettare e riconoscere la validità
di un organismo
provinciale che per An rappresenta solo gli interessi elettorali dei due
candidati alle regionali in quota alla componente mantovaniana.
Oltre ai criteri di rappresentatività territoriale, sono statii ignorati
importanti esponenti ex di An che rappresentarono e difesero il partito quando
Congedo e Mantovano
lo contrastavano con la loro "la Città" e lo combattevano anche
elettoralmente presentando liste amministrative alternative al centrodestra.
Tra gli "indicati" da Congedo ci sono alcuni che rappresentano solo se
stessi e ci sono altri che addirittura, essendo noti esponenti del La Città che
negli ultimi anni dell gestione Poli non hanno voluto tesserarsi in An, sono
stati inseriti pur non avendone diritto, in netto contrasto con le norme
statutarie.
Questi ultimi, infatti esponenti de "La Città", hanno palesemente rifiutato
di tesserarsi in An e sino allo scioglimento del partito non hanno più voluto
tesserarsi in An..
Pertanto Congedo avrebbe potuto sempre inserirli nell'esecutivo provinciale
del Pdl ma non in quota al 30% destinato agli ex di An.
Avrebbero dovuto farne parte in quota al 70% destinato ai rappresentanti di
Forza Italia e dei paritti e movimenti minori.
Tutto questo è per noi intollerabile soprattutto riteniamo sia dannoso per
tutto il Pdl che in questo modo non garantisce la partecipazione di tutte le
proprie anime militanti e quindi rischia di pagarne le conseguenze in termini
elettorali con pesanti perdite di consenso.
Ma la cosa più inquietante che sta facendo scoraggiare la base militante di
An, quella vera che ha sempre seguito il partito e non chi lo gestiva, è la
chiara manovra di omologare ciò che resta di An nel Pdl al pensiero unico di
Congedo-La Città.
Con particolare accanimento verso gli ex aennini che non fecero parte o non
intendono far parte del gruppo dei mantovaniani-congediani.
Il 4 dicembre il direttivo provinciale e regionale di Destra di Base,
terranno nel pomeriggio una conferenza stampa nella quale illustreranno le
proprie strategie regionali e provinciali nei confronti del Pdl e riguardo le
prossime elezioni amministrative e regionali.

Anonimo ha detto...

Le strategie non si annunciano!!! Ma di cosa parli Napoli??? A furia di arrotolare la matassa ci sei rimasto imbrigliato dentro.
Tu e Destra di Base nel PDL non esistete e le tue strategie sono solo lucubrazioni mentali.
Hai alle spalle una lunghissima militanza, qualche capacità ed anche il fatto che tra la base di ex An sei conosciuto.
Potresti approfittare di tutto ciò per ritagliarti uno spazio politico autonomo insieme ad altri buoni elementi di DDB.
Invece tu ti ostini ad inseguire le chimere e malgrado hai preso atto che il PDL è la sommatoria di tutte quelle componenti politiche nemiche della storia del MSI-AN, hai paura che fuori da questo apparato che punta al potere, non conterai nulla.
Sbagli!!! Hai sempre peccato di scarsa lungimiranza e vivendo con la continua presa d'atto dei tuoi errori, ti sei pure incattivito. Hai smesso di riconoscere i tuoi amici e hai puntato su personcine alla lunga inaffidabili.
Punta in alto per una volta, tira fuori queste palle e fai il politico. Porta DDB fuori dal PDL con il Terzo Polo. Misurati con un candidato o candidati in prima persona. Vai a fare casino in ogni comune tra i militanti di ex An e spiega cos'è davvero il Pdl.
Porta nel terzo polo gli ex AN che non hanno seguito la Poli, abbandonando a loro stessi la casta MANTOVANO-FITTO e compari...

Anonimo ha detto...

Guarda che Napoli non decide da solo.
In DDB c'è un direttivo che non è come quello del pdl.
Fosse per Napoli saremmo già un partito a parte.
Ma la partecipazione impone tempi e regole precise.
Non si può correre verso il buio se dietro di te ci sono anche altri amici.
Si rischia di sbatterci il muso.
Tempo al tempo.
Napoli è una paersona seria e affidabile.
Non ha mai tradito nessuno.
E sa bene quello che fa.

Cosimo Manco

Anonimo ha detto...

Quali sono i nomi del direttivo prov del Pdl?

Anonimo ha detto...

Mi piace la lettera di sprone a Napoli da parte dell'amico anonimo.
Adriano, ma veramente pensi di fare e contare qualcosa nella melma che è il PDL?
Molti di noi ti hanno avvisato per tempo che c'era un veto slla tua persona ed il tuo movimento, e tu ostinato come don Chisciotte hai continuato una battaglia sterile ed inutile contro gli " zombi ".
Stamane ho visto sul " Quotidiano " i nomi degli " unti dal Signore ".
Spendere parole su questo o quello è asolutamente inutile.
C'è di tutto: socialisti di craxiana memoria e fede, repubblicani d'affare e malaffare, qualunquisti, pusillanimi e servi, molti ma molti servi.
Il nostro godimento, caro Adriano, sarà quando li spazzeremo via in un colpo alla prima occasione utile.
Perchè di una cosa devi essere certo: la PDL e chi ne fa parte, rappresenta un cancro politico per la nostra povera nazione!
E questo cancro lo estirperemo, costi quel che costi!
Caro Adriano, raccogli le tue idee e decidi finalmente con un atto di coraggio di mandarli al diavolo.
E' la tua ultima occasione per contare qualcosa.
Ricorda che agli avversari si pronano e li rispettano o per paura o per viltà, a chi gli sta affianco lo sbeffeggiano e lo ridicolizzano togliendogli dignità giorno dopo giorno.

Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...

la verita' è che c'è la merda!!!

Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...

Pietro Romeo, killer della cosca di Brancaccio, conferma le dichiarazioni di Spatuzza
L'interrogatorio del collaboratore di giustizia il 30 settembre scorso a FirenzeUn altro pentito accusa Berlusconi
"Ebbe un ruolo nelle stragi del '93"di FRANCESCO VIVIANO


PALERMO - Un altro pentito di mafia chiama in causa il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. E sostiene di avere appreso da un altro killer della sua cosca mafiosa, di un ruolo attivo dell'allora presidente di Fininvest nella strategia stragista del '93, con gli attentati a Roma, Firenze e Milano. È Pietro Romeo, artificiere della cosca mafiosa di Brancaccio che faceva capo ai boss Filippo e Giuseppe Graviano, autori delle stragi del '93 nel nord Italia, che interrogato dai pubblici ministeri di Firenze Crini e Nicolosi, conferma e rafforza le dichiarazioni dell'ultimo pentito di mafia, Gaspare Spatuzza, le cui rivelazioni sono state riversate nel processo d'appello in corso a Palermo nei confronti di Marcello Dell'Utri, imputato e condannato per concorso esterno in associazione mafiosa.

Romeo già condannato per la strage di via dei Georgofili e poi pentitosi, è stato "richiamato" dai pm di Firenze dopo le recentissime rivelazioni di Gaspare Spatuzza il quale ha tra l'altro dichiarato che il boss Giuseppe Graviano, secondo lui, avrebbe avuto anche rapporti "diretti" con Silvio Berlusconi che sarebbe tra i mandanti occulti delle stragi del '93.

L'interrogatorio di Romeo è del 30 settembre scorso ed era stato già sentito dai pm fiorentini nel giugno del '96. Allora Berlusconi e Dell'Utri erano finiti nel registro degli indagati. L'indagine fu poi archiviata, ma adesso è stata riaperta proprio sulla base delle dichiarazioni di Spatuzza e delle ultime precisazioni di Pietro Romeo. "Spatuzza vi ha fatto il nome di Berlusconi, cioè qual è il motivo, il movente suo per fare questi attentati? Ne avete parlato? Giuliano (altro componente del commando stragista ndr) glielo ha detto?" chiedono i magistrati a Romeo. Ed il pentito conferma le precedenti dichiarazioni ed aggiunge: "Ricordo che Spatuzza rispose a Giuliano che il politico era Berlusconi. Non si trattava di una battuta. Stavamo parlando di armi in quel momento e di altri argomenti seri. Giuliano chiese se il politico dietro alle stragi fosse Andreotti o Berlusconi e Spatuzza rispose Berlusconi. La motivazione stragista di Cosa Nostra era quella di far togliere il 41 bis. Non ho mai saputo quali motivazioni ci fossero nella parte politica. Noi eravamo esecutori".

Pietro Romeo conferma di avere appreso da Spatuzza e dagli altri artificieri della sua cosca che le stragi "venivano fatte per il 41 bis e che c'era un politico di Milano che aveva detto a Giuseppe Graviano di continuare a mettere le bombe. "Giuseppe Graviano - afferma Romeo sempre per averlo appreso dai suoi complici - aveva fatto questi discorsi, che si doveva fare attentati con bombe perché lo aveva detto un politico di farle. Il politico diceva di fare questi attentati a cose di valore storico artistico". E sempre stando a quanto aveva appreso da altri mafiosi e dallo stesso Gaspare Spatuzza, Romeo aggiunge che "era Giuseppe Graviano che andava a trovare il politico con il quale aveva i contatti". Adesso Pietro Romeo e Gaspare Spatuzza saranno interrogati anche dai magistrati delle Procure di Palermo e Caltanissetta che indagano sulle stragi e sulla "trattativa". Spatuzza sarà sentito, per la prima volta, pubblicamente, il 4 dicembre prossimo a Torino nel processo a Marcello Dell'Utri.

Anonimo ha detto...

I verbali del processo Dell'Utri. Il pentito Spatuzza: anche Schifani incontrava Graviano
Il presidente del Senato annuncia azioni legali. Di Pietro: chiarisca la sua posizione"La morte di Borsellino
decisa prima di Capaci"di ALESSANDRA ZINITI e FRANCESCO VIVIANO


PALERMO - C'è il nome del presidente del senato, Renato Schifani ma anche un inedito retroscena che rivela come la decisione di uccidere Paolo Borsellino fosse stata presa prima della strage di Capaci, nelle 2000 pagine di verbali giunti dalla Procura di Firenze e depositati al processo d'appello al senatore Marcello Dell'Utri per concorso esterno di associazione mafiosa. Pagine che riscaldano la vigilia dell'attesa deposizione del pentito Gaspare Spatuzza. E' sempre Spatuzza, dopo avere indicato Berlusconi e Dell'Utri come i "referenti" di Cosa nostra e possibili mandanti delle stragi del '93, a ricordare adesso anche di quell'avvocato che nei primi anni '90 avrebbe visto più volte incontrare il boss di Brancaccio Filippo Graviano nei capannoni di una azienda di cucine componibili, la Valtrans. Quell'avvocato, allora difensore dell'imprenditore, Pippo Cosenza, è l'attuale presidente del Senato, Renato Schifani. "Preciso che questa persona - dice Spatuzza - contattava sia Cosenza che Filippo Graviano in incontri congiunti. La cosa mi fu confermata da Filippo Graviano. Preciso che anch'io avendo in seguito visto Schifani sui giornali ed in televisione l'ho riconosciuto per la persona che all'epoca vedevo agli incontri di cui ho parlato".

Indignata la reazione di Schifani che nega decisamente: "Non ho mai avuto rapporti con Filippo Graviano e non l'ho mai assistito professionalmente. Questa è la verità. Sia chiaro: denuncerò in sede giudiziaria, con determinazione e fermezza, chiunque, come il signor Spatuzza, intende infangarmi. Sono indignato e addolorato". Dura la posizione di Antonio Di Pietro, presidente dell'Italia dei Valori: "Schifani non può semplicemente affermare che Spatuzza è un calunniatore ma deve spiegare nel merito se conosce o ha avuto incontri con Graviano. Senza spiegazioni convincenti - aggiunge - si creerebbe un gravissimo corto circuito istituzionale che imporrebbe le dimissioni di Schifani".

Ai pm di Firenze Spatuzza racconta anche un episodio che potrebbe fare rivisitare la genesi delle stragi dell'estate del '92. Il pentito spiega infatti che la cosca mafiosa di Brancaccio, di cui lui faceva parte, fu incaricata di procurare l'esplosivo per la strage di via D'Amelio già prima che fosse ucciso Giovanni Falcone. "Noi di Brancaccio - racconta il pentito - siamo attivi prima di Capaci, quando siamo andati a prelevare l'esplosivo a Porticello e stavamo rientrando a Palermo c'è stato un problema di posto di blocco dei carabinieri. Questo evento avviene prima di Capaci. Ora se noi di Brancaccio già siamo attivi per via D'Amelio, significa che era già tutto in programma". Spatuzza offre anche un movente specifico per l'eliminazione di Falcone e Borsellino. "I due magistrati sono stati sotterrati per una questione di carceri" dichiara Spatuzza riferendosi ad un colloquio con il suo capo, Filippo Graviano che avrebbe aggiunto: "Se rimanevano vivi quei due magistrati, altro che 41bis". E un altro pentito, sempre della cosca di Brancaccio, conferma le accuse rivolte da Spatuzza a Berlusconi e Marcello Dell'Utri. E' Giovanni Ciaramitaro: "Come politico dietro agli attentati del '93 mi indicavano sempre Berlusconi. Il politico era colui che aveva indicato anche i monumenti da colpire perché i fratelli Graviano, essendo palermitani, non li potevano conoscere".

Anonimo ha detto...

Il quotidiano di Paolo Berlusconi rivela: "Ci è stato offerto il filmato di lei con Fiore"
La deputata non commenta, il leader di Forza Nuova: "Una bufala ridicola"Il Giornale: video hard con la Mussolini
"Il fango sembra inarrestabile"



ROMA - "Ricatto hard a Alessandra Mussolini": il quotidiano Il Giornale riporta oggi in prima pagina la notizia di un presunto video a luci rosse che coinvolgerebbe la deputata del Pdl e il leader di Forza Nuova, Roberto Fiore. "Ormai - si legge ancora - il fango sembra inarrestabile". Mussolini "ha rifiutato qualsiasi commento o dichiarazione" mentre Fiore, scrive Il Giornale, "ha reagito con fermezza bollando questa vicenda come 'una bufala ridicola' spacciata 'da una fonte completamente inaffidabile' e 'condita di falsi clamorosi'". Uno, a suo dire, è quello del "circuito di videocamere per la sicurezza interna' della sede di Forza Nuova".

Secondo l'articolo sul Giornale, a firma di Gianni Pennacchi, del video si parlava ieri in Transatlantico e ne ha parlato, sempre ieri, il sito Indymedia in un lancio, scrive il quotidiano, "dal chiaro intento ricattatorio". Anche al Giornale il video sarebbe stato offerto con una telefonata e "abbiamo risposto di no, che non ci interessava nemmeno visionarlo".

E il "fango" di cui parla il quotidiano, con riferimento anche alla vicenda Marrazzo, si giustificherebbe "probabilmente in vista delle elezioni regionali". E' la prova che "quando si stappa l'ampolla dei veleni si spalancano voragini di miasmi, il vaso di pandora diventa un soprammobile inoffensivo e la politica più che imbarbarirsi si fa nauseante". L'ufficio stampa di Forza nuova, dal canto suo, definisce la notizia "falsa" e annuncia che chiederà i danni a chi lederà "l'onorabilità politica" di Fiore, che sarà candidato alle prossime regionali del Lazio.

Anonimo ha detto...
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Lo volete capire che non contate niente in termine di voti? Perche non avete fatto la lista alle provinciali in modo che potevate contarvi numericamente come fatto da altre forze politiche in determinati momenti di contrasto con le oligarchie politiche? (LA CITTA') A me sembra che siete solo un fenomeno mediatico e null'altro. E comunque se volete contarvi la candidatura alle regionali non ve la toglie nessuno....altrimenti arrivederci e grazie.
CENTRODESTRA SEMPRE

Anonimo ha detto...

L'apporto determinante in termini di voti che abbiamo dato alle provinciali passate è bene noto a Fitto e a chi di dovere.
Comunque la candidatura alle regionali lo sappiamo benissimo che non ce la toglie nessuno per il semplice fatto che sappiamo bene anche che Congedo si è già accordato con Lisi e altri per essere l'unico candidato da votare da quelli di An rimasti nel Pdl ( oltre al quel trombone di Tundo che però non conta nulla e non fa testo ).

Anonimo ha detto...

BENI CONFISCATI ALLA MAFIA, DALL’USO SOCIALE ALLA VENDITA ALL’ASTA PER FARE CASSA
IL GOVERNO VUOLE VENDERE ALL’ASTA GLI IMMOBILI SEQUESTRATI ALLE COSCHE COL RISCHIO REALE CHE L’ACQUISTINO DEI PRESTANOME DEI CLAN….

Ad Altofonte, paese natale del boss Mimmo Raccuglia, c’è una villa a tre piani confiscata al mafioso Michelangelo Camarda: avrebbe dovuto tramutarsi nella nuova caserma dei carabinieri, ma, indovinate un po’, mancano allo Stato i soldi per ristrutturarla.
Con la nuova norma che il Senato ha approvato come emendamento alla Finanziaria, questa villa ora potrebbe finire all’asta e i mafiosi, secondo il sindaco, se la ricomprebbero immediatamente, attraverso prestanomi dalla fedina penale pulita.
La possibilità di mettere all’asta i beni sottratti ai mafiosi sta creando polemiche a non finire, per molti segna un passo indietro nella strategia di lotta ai patrimoni illegali che le Procure ritengono strumento indispensabile nella lotta alla mafia.
Fino ad oggi in base alla legge La Torre questi beni erano destinati alle attività delle istuzioni locali o di associazioni come Libera che, con la loro gestione, hanno creato un circuito virtuoso di economia legale.
Se l’obiettivo è quello di recuperare risorse finanziarie, vi sono già strumenti come il “Fondo unico giustizia”, alimentato con i soldi liquidi sottratti alle attività criminali, di cui una parte deve essere destinata ai familiari delle vittime di mafia e ai testimoni di giustizia.
Il pericolo denunciato dagli addetti ai lavori è che a riacquistare i beni confiscati saranno i clan, attraverso prestanomi e società finanziarie in apparenza ultrapulite e nulla potrà lo Stato per opporsi di fronte alle risultanze di un’asta pubblica.
Immobili e terreni, una volta proprietà dei padrini, oggi ospitano scuole, fattorie, centri di cultura, uffici comunali: diventano il segnale della presenza dello Stato sul territorio, un monito ai mafiosi, una speranza per gli onesti. Che senso ha mutare direzione e dare un segnale di debolezza ai clan e di ripiegamento ai cittadini?
Così si va ad assumere una grande responsabilità per il futuro di legalità del Sud.

w destra di Base

Rolando R.

anonimoleccese ha detto...

QUALCUNO ANCORA NON HA BEN COMPRESO COSA SIA DESTRA DI BASE.

Cerco di spiegarlo io.

Destra di Base è un movimento culturale e politico che nasce spontaneamente dalla base militante ed ha lo scopo preciso di rappresentare la destra italiana pensata e interpretata da Almirante.
Destra di Base è un progetto serio, chiaro, moderno, è la risposta al vuoto politico che si è creato dopo l’eutanasia del MSI, e la svendita di An che rappresentava l’unica alternativa al social-comunismo e al liberal-capitalismo.
Destra di Base è soprattutto un centro di aggregazione aperto a tutti gli i milutanti di destra ed ora anche del Pdl che non volgiono rassegnrasi al ruolo di "v(u)oti utili" per sostenere ed eleggere i candidati "del padrone".
Destra di Base è giùpzsi riconoscono nella già presente e attiva sula territorio salentino e pugliese tramite i propri circoli che sono anche un laboratori politici per intraprendere iniziative comuni su progetti condivisi.

Destra di Base è la destra viva.
Destra di Base è la destra pura.
Destra di Base è la destra perbene.
Destra di Base è l'orgoglio di An!

Anonimo ha detto...

Destra di base è un contenitore vuoto pieno solo di chiacchere e chiacchiere. Rimboccatevi le maniche e lavorate perchè Mantovano è Mantovano e voi non siete niente.
E se continuate a rompere le scatole come sul quotidiano di oggi, noi di FORZA ITALIA vi cacciamo via in due secondi.
Avete capito chiaccheroni?

Anonimo ha detto...

Ragazzi, mi era già piaciuto l'articolo su DESTRA DI BASE apparso ieri sul Quotidiano di Lecce, ma quello di oggi pubblicato dalla Gazzetta è mitico!
Una lezione a tutti quei pecoroni ex di An che subiscono in silenzio supinamente i dictat di Congedo-Mantovano.
Bravissimo Adriano, ORGOLGIO DI DESTRA!
W DESTRA DI BASE!

Gianluca Bray

Anonimo ha detto...

I LEGHISTI ORA VOGLIONO LA CROCE NEL TRICOLORE…
QUALCUNO PENSA CHE LA BANDIERA SIA UNO STRACCIO MODIFICABILE A SECONDA DEL GRADO ALCOLICO… GIUSTE CRITICHE DA ALEMANNO E LA RUSSA

Il viceministro Castelli propone di mettere la croce nel tricolore e La Russa lo critica: “Far discendere il cambiamento della bandiera da quel referendum lo può fare solo chi non la ama, una battuta che può fare solo chi non capisce che le bandiere non sono “bandierine” come se se ne possa sventolare una diversa ogni giorno”.
Per “Farefuturo” la proposta della Lega “è la solita provocazione” , per Alemanno è pura demagogia.
“Chi predica come la Lega l’intolleranza e l’odio razziale non può utilizzare i valori cristiani a uso strumentale” sostiene l’Udc.
Tutte belle parole, ma senza costrutto, perchè poi chi sono gli alleati della Lega, partito del 10,2%, dato in discesa al 9,5% ? Chi sono gli alleati dei razzisti?
Gli stessi che ora avanzano critiche, il Pdl di Berlusconi.
Chi è che tollera i bestemmiatori che poi si fanno ricevere in Vaticano per spacciarsi come cattolici?
E il Pdl invece che inchinarsi alla baraccopoli leghista sappia rappresentare la parte migliore del nostro Paese.
Altro che la croce nella bandiera proposta da chi aveva le pezze nel culo prima di farsi mantenere da Roma ladrona.

NB.
L'articolo di DDB sul coordinamento provinciale del Pdl l'ho letto sul Pittacinoe l'ho trovato giustissimo.
Bene, avanti così!

w destra di base.

Rolando R.

velopasso ha detto...

(ASCA) - Roma, 30 nov - ''Sulla questione dei minareti la Svizzera non sta dando una bella immagine al resto del mondo''. Lo ha dichiarato Ahmad Gianpiero Vincenzo presidente dell'associazione Intellettuali Musulmani Italiani, consulente per l'immigrazione della Commissione Affari Costituzionali del Senato e membro dell'Assemblea Generale della Grande Moschea di Roma, in seguito al referendum che ha introdotto il divieto di costruire minareti in Svizzera. ''Purtroppo si sta facendo sempre piu' forte in Europa l'influenza dei partiti estremisti che fanno dell'anti-islamismo la loro bandiera. Anche in Svizzera la maggior parte dei gruppi politici era contraria al referendum, ma questo non ha impedito alla maggioranza dei votanti di esprimersi contro i minareti. Paradossalmente non e' passato, invece, il referendum sull'esportazione di armi: si continuera' cosi' a produrre e a vendere strumenti di morte. L'immagine che ne emerge non e' certo quella di un Occidente pacifico e tollerante.'' Quella approvata in Svizzera e' ''una norma assurda e inutile - aggiunge Karim Mezran, segretario generale degli Intellettuali Musulmani Italiani e docente alla Johns Hopkins University - perche' non sono certo i simboli architettonici a costituire un problema, ma semmai i gruppi fondamentalisti, contro i quali si continua a fare troppo poco, in Svizzera come nel resto d'Europa. Impedire la costruzione dei minareti rappresenta solo un segnale preoccupante di mancanza di tolleranza e democrazia. Siamo preoccupati che si possa andare verso un mondo dove le minoranze etniche e religiose rischiano di non avere piu' sufficienti garanzie e di vedere limitati i loro diritti fondamentali''.

velopasso2 ha detto...

MANTOVANO SU SPATUZZA

Sul caso del pentito Gaspare Spatuzza «le osservazioni di non meglio precisati, e comunque anonimi, 'ambienti giudiziari siciliani' fanno emergere alcune anomalie». Lo sostiene il sottosegretario all'Interno e presidente della Commissione centrale programmi di protezione, Alfredo Mantovano. «La prima anomalia - spiega Mantovano - è che la proposta di ammissione al programma di protezione di Gaspare Spatuzza finora è stata avanzata esclusivamente dalla procura distrettuale antimafia di Firenze; a che titolo ne parlano (pur anonimi) 'ambienti giudiziari siciliani'? La seconda: se tali ambienti, come pure importanti testate giornalistiche, paiono parlarne con cognizione di causa, perchè le dichiarazioni di Spatuzza, nella loro interezza o per sintesi, non sono state trasmesse dalla procura di Firenze alla Commissione centrale sui programmi di protezione, cioè al solo organo chiamato a decidere sul suo ingresso nel programma?». La terza anomalia, prosegue il sottosegretario, è che «chi ha la bontà di rileggere le risposte da me date ieri all'agenzia ANSA, da questa correttamente riportate, non troverà un cenno alla inutilizzabilità in giudizio delle dichiarazioni rese da un collaborante oltre il limite dei 180 giorni dall'inizio delle stesse; il problema che ho posto è se il collaborante ha ottemperato all'obbligo di riferire quanto a sua conoscenza entro i 180 giorni. Un obbligo che non coincide col riferire in estrema sintesi». Nelle stesse dichiarazioni di ieri, aggiunge, «ho posto una clausola di cautela: '...sempre che le cose stiano come riportate dai giornali'. Se gli anonimi 'ambienti giudiziari siciliani' entrano nel merito della utilizzabilità ai fini del giudizio, vuol dire che è vero che Spatuzza ha parlato oltre i 180 giorni e che è altrettanto vero che quelle pubblicate su taluni giornali sono effettivamente le sue dichiarazioni. Gli 'anonimi siciliani' trovano tutto questo lecito e non anomalo?».

E BRAVO ALFREDO!

unodiFI ha detto...

Bravi, bell'articolo e condivido il comunicato di Napoli.
Non date retta agli anonimi detrattori di Detsra di Base che millantano di essere di Forza Italia.
Non lo sono, sono solo dei servacci.
Forza Italia è con voi, almeno la base di sicuro.

Anonimo ha detto...

Ma Mantovano lo da che nel coordinamento provinciale del Pdl c'è gente arrestata per spaccio di droga? Basta controllare i precedenti penali.

pippo dalla svizzera ha detto...

Fini e il fuori onda su Berlusconi: «Confonde consenso con immunità» Corriere.it
Dopo queste parole e ora che Berlusconi cacci a pedate una volta x sempre il compagno Fini.

Anonimo ha detto...

Andate tutti via.fuori Fini e
fuori anche voi dal nostro Pdl.
Tanto vinceremo sempre e comunque.


padovan

Anonimo ha detto...

IO CON IL TRICOLORE MI CI PULISCO IL CULO”: E BOSSI FU SALVATO DALL’INDULTO
ORA VUOLE METTERCI LA CROCE, IN PASSATO PREFERI’ USUFRUIRE DELLA “CROCE SOPRA” IL REATO DI VILIPENDIO…. SPUTTANATO ANCHE DALLA CHIESA: “IL NO AI MINARETI EQUIVALE AL DIVIETO DI ESPORRE I CROCEFISSI”….

Parliamo di un passato molto recente, siamo a Reggio Emilia, anno 2008, il leader della Lega, Umberto Bossi, tiene un comizio: al suo arrivo le camicie verdi, senza essere minimamente redarguite, intonano una mezza strofa storpiata di “Bella ciao”: “Una mattina mi son svegliato / e ho bruciato il tricolor”.
Andiamo indietro nel tempo?
Come dimenticare Borghezio con ” il tricolore è il simbolo degli spaghetti e della mafia”?
O qualcuno finge di dimenticare i comizi di Bossi a Cantù e Cabiate con relative denunce e il clou a Venezia, Riva degli Schiavoni, con la raffinata citazione: “Io con il tricolore mi ci pulisco il culo”?
O nel 1997, sempre a Venezia, di fronte a una signora che aveva esposto il tricolore dalla finestra il dotto invito: “Signora, lo metta nel cesso”?
Il senatur allora si avvalse contestualmente della depenalizzazione del reato di vilipendio e dell’indulto, a parole tanto osteggiato.
E pensare che costui è stato pure ministro della Giustizia della Repubblica italiana, è detto tutto.
E la scomunica ai razzisti è finalmente arrivata anche dal Vaticano: è anacronistico e contraddittorio fare battaglie per i crocefissi nelle scuole e sostenere che la religione deve essere una cosa privata e che ognuno può pregare dove vuole se poi questo diritto lo si vieta in luoghi pubblici.
E' una battaglia fuori dal tempo quella contro i minareti, tant'è che persino la presidenza di turno svedese della Ue ha dato un giudizio negativo al risultato del voto in Svizzera.
“La libertà di religione è fondamentale a prescindere dal credo”.
In una nota diffusa dalle chiese evangeliche svizzere si legge che “il referendum è un vero e proprio attacco alle libertà fondamentali, il divieto di costruire minareti non risolve alcun problema, semmai ne crea dei nuovi”. Stessa posizione dei vescovi svizzeri della Chiesa cattolica che hanno espresso forte preoccupazione per quello che hanno definito un duro colpo alla libertà religiosa e all’integrazione. Non si vede come un referendum possa impedire la libertà religiosa di una minoranza o a un gruppo di persone di avere la propria chiesa”.
Il presidente dell’assemblea del Consiglio d’Europa ha detto a sua volta che i risultati del referendum sono contrari ai valori di tolleranza, dialogo e rispetto che l’Europa sostiene”.
La sicurezza vera, cari amici della Lega Padagna-magna magna, si garantisce espellendo in 24 ore lo straniero al primo reato che commette, non privandolo della possibiltà di pregare e negandogli diritti civili.
La Svizzera ha sbagliato e la politica internazionale la isolerà.
La Lega nel mondo è conosciuta per quello che è: peggio del Ku Klux Klan...non come in Italia dove tutto viene tollerato.

w destra di base

Rolando R.

PeterPan ha detto...

Oggi entra in vigore il Trattato di Lisbona.

Un lungo e tortuoso percorso quello che ha condotto al Trattato di Lisbona iniziato nel 2001 con l'elaborazione di un testo, respinto poi nel 2005 e firmato dai 27 nel dicembre del 2007. Dopo anni di negoziati e contrasti - come non pensare al referendum irlandese e alle ratifiche rimandate piu' volte da alcuni Paesi - finalmente il Trattato di Lisbona entra in vigore con le sue modifiche e innovazioni del sistema costituzionale comunitario.
Tra le riforme piu' evidenti c'e' l'istituzione del presidente stabile dell'Ue e del ministro degli Esteri con poteri rafforzati: oggi, infatti, l'ex Premier belga Herman Van Rompuy e l'ex commissaria al Commercio estero, la britannica Catherine Ashton, hanno assunto formalmente le proprie funzioni.
Tra le altre novita' del Trattato, versione rivisitata del progetto di Costituzione naufragato nel 2005con i no di Francia e Olanda, ci sara' il voto a maggioranza qualificata e si passera' ad una piu' chiara divisione delle competenze a livello europeo e nazionale.
Con il Trattato di Lisbona, inoltre, il Parlamento europeo e i parlamenti nazionali acquisteranno piu' forza. La Carta dei diritti fondamentali, ora, avra' lo stesso valore giuridico dei Trattati e sara' integrata nel diritto primario europeo.

W L'Europa
W L'Italia
W la Destra Sociale
W Destra di Base!

gollum ha detto...

Finanziaria: taglio
di poltrone, ecco i numeri.

Un emendamento del governo alla finanziaria, all’esame della commissione Bilancio della Camera, prevede una riduzione dei numeri a carico di Province e Comuni nonché dei consigli circoscrizionali, che sembrano destinati a sparire. Il tutto a cominciare dalle prossime elezioni.
Nel caso passasse ecco come cambierebbero i numeri:

i consigli comunali:
8 membri per i comuni fino a mille abitanti, 10 sopra i mille, 12 sopra i tremila, 15 sopra i diecimila, 22 sopra i 30mila, 32 sopra i centomila, 37 sopra i 250mila, 40 sopra i 500mila abitanti e 45 nei comuni con oltre 1 milione di abitanti.

I consigli provinciali:
non più di 20 consiglieri fino a 300mila abitanti, 24 fra 300mila e 700mila, 30 fra 700mila e 1,4 milioni di abitanti, e 36 oltre il milione e 400mila abitanti.

Le giunte comunali e provinciali,
non potranno avere più di 2 assessori nei comuni fino a tremila abitanti, 3 fra tremila e trentamila, 5 fra 30mila e centomila, 8 tra centomila e 250mila e nei capoluoghi di provincia, 9 fra 250mila e 500mila, 10 tra 500mila e 1 milione di abitanti e 12 assessori nei comuni con oltre 1 milione di abitanti.

Passera? Boh! Chissa?

Anonimo ha detto...

La Destra che vorrei.

Senza alcun tipo di eccesso volgare, Con l’aria decisa, coraggiosa, ma senza tracotanza e sfrontatezza.; mai con la testa china e sempre con la schiena diritta, la fronte alta, lo sguardo fiero e consapevole di chi SA di valere e non deve ostentare nulla.
Elegante e “diversa” in un mondo che pericolosamente degrada verso il basso, l’informe ed il grigio indistinto.
Senza complessi, senza timori reverenziali, attiva, fattiva che sa quando bisogna tacere e quando è giusto alzare la voce per farsi sentire.
"Adorabile" come soleva dire il grande indimenticabile Giorgio Almirante quando evocava per tutti l’Idea “sua” della nostra Nazione e la “raccontava” e la disegnava nel cielo per le nuove generazioni di Italiani che sarebbero venute, cioè noi.
Adriano, non fermarti mai, non scoraggiarti mai, fa che Destra di Base continui ad esserci e a crescere e siacosì..... per tutti noi.

Ilaria83

velopasso3 ha detto...

FINI SU SPATUZZA

Roma, 1 dicembre 2009 - “Il riscontro delle dichiarazioni di Spatuzza, può aprire scenari...speriamo che lo facciano con uno scrupolo tale, perché è una bomba atomica”.

BRAVO FINI ( CIAO ALFREDO...?!)

Anonimo ha detto...

Ragazzi, premetto che non sono assolutamente di sinista, ma mi chiedo voi da che parte state, con la mafia o con lo stato?
Come si può dare asilo alle idee di persone pubbliche che hanno a che fare con la mafia?
I magistrati fanno il lorto mestiere, se mi beccano a rubare che gli dico io ai poliziotti,
che sono comunisti?
Ma siamo seri, per favore.

anonimoleccese ha detto...

Fini via dal Pdl?
Berlusconi ci pensa

Dopo le proposte su immigrazione e cittadinanza, giungono i distinguo dei finiani su processo breve, finanziaria e lotta alla mafia. Il forcing del Presidente della Camera apre lo spiraglio ad un’estrema soluzione: l’espulsione dal partito

I dolori del giovane Werther sono ben poca cosa se rapportati ai contorcimenti e ai mal di pancia che monsieur Gianfranco Fini sta causando all’interno del Pdl. Ultimi in ordine cronologico la contrarietà ad un voto di fiducia su un maxi emendamento, il no al processo breve, il plauso alla bozza Violante e perfino le perplessità sulla legge elettorale in vigore.

Il Presidente della Camera, infatti, ultimamente ha cominciato a parlare anche di collegio uninominale da preferire alle preferenze e alla lista bloccata.

Ma la notizia del giorno è la dichiarazione sulla finanziaria: “Ove il maxiemendamento contenesse provvedimenti non graditi, il voto a favore non è scontato”, ha fatto sapere Fini.
Dopo le aperture mattutine al Pd, il Gianfranco nazionale, insomma, per l’ennesima volta dal caso Boffo ad oggi, si è rimesso l’elmetto e ha puntato i piedi con decisione. Tanto da far suonare un campanello d’allarme. Il malumore e l’irritazione ai piani alti del Pdl è così forte che i sorrisi di circostanza assumono il sapore di un riso sardonico al limite dell’attacco isterico.

Ambienti vicini a Fabrizio Cicchitto rivelano che si è addirittura parlato di un procedimento di esplusione per quei parlamentari che, eventualmente, decidessero di votare contro l’indicazione del partito. Un modo tutto interno per una resa dei conti all’arma bianca, una via di uscita per costringere i finiani a contarsi sul serio e vedere quanti e chi sono quelli realmente convinti a giocare la partita fino in fondo.

Berlusconi, alla vigilia di un nuovo e catastrofico siluro giudiziario che, si dice, sia in arrivo dalle procure siciliane, non ha più nè la voglia nè la pazienza per incassare ulteriori pedate senza reagire.
Nel Pdl è ormai chiaro che le colombe hanno smesso di volare già da un po’ e i falchi sono ormai padroni del cielo “azzurro”. Il silenzio tombale di La Russa e Gasparri “ex colonnelli” di Fini, sta a significare che anche all’interno del gruppo che fu di An, la compattezza è una mera utopia e che molte scelte di campo si sono già realizzate.

Mala tempora currunt...

Vedo molte analogie tra i finiani e noi di Destra di Base...o no?

Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...
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laredazione del blog ha detto...

AVVISO AGLI AMICI DEL BLOG.

quando si postano commenti contenenti accuse o illazioni, si prega di firmarle e circostanziarle.
Altrimenti le conseguenze ce le dobbiamo subire noi per averle lasciate sul blog.
E non è giusto.
Grazie.

Anonimo ha detto...

NON E’ FINI CHE DEVE CHIARIRE, E’ BERLUSCONI CHE DEVE AFFRONTARE I PROCESSI
NEL FUORIONDA FINI HA SOLO DETTO LE COSE CHE PENSANO IL 72% DEGLI ITALIANI: LE DICHIARAZIONI DEI PENTITI VANNO VERIFICATE E LA LEADERSHIP NON E’ UNA MONARCHIA ASSOLUTA…. SE QUALCUNO INVECE CHE “FUORIONDA” E’ “FUORI DI TESTA” SI CURI…E I SERVI SI ACCOMODINO IN CUCINA!

“Berlusconi confonde il consenso popolare che lo legittima a governare con una sorta di immunità nei confronti di qualsiasi altra autorità di garanzia e di controllo.
Confonde la leadership con la monarchia assoluta.
Il riscontro delle dichiarazioni del pentito Spatuzza speriamo siano fatte con scrupolo”.

Parole e musica del presidente della Camera, Gianfranco Fini, carpite in un fuorionda, un mese fa, e ribadite ieri sera nel corso di una telefonata a Ballarò, in cui Fini afferma di “essere convinto che il premier non c’entri nulla con la mafia e di avere fiducia nella magistratura” che non va delegittimata. Dopo aver annichilito l’ex comunista Bondi, si è congedato dagli ospiti di Ballarò con un “non ho nulla da chiarire”, tra gli applausi scroscianti del pubblico in sala.
Nel pomeriggio un comunicato del Pdl invitava Fini a “chiarire cosa intendesse dire”: evidentemente a qualche ex radicale, passato a Forza Italia per sbarcare il lunario, dopo essere stato cacciato da Pannella, il senso delle parole è oscuro.
Non solo si tratta di concetti che Fini esprime da tempo, ma un recente sondaggio Ipsos ha confermato che si tratta di tesi condivise dal 72% degli italiani.
Ovvero che nessun privilegio deve essere concesso ai politici di fronte alla giustizia, alias che Berlusconi deve affrontare i processi, dove potrà difendersi dalle accuse come fanno tutti i cittadini, comuni mortali.
La maggioranza dello stesso elettorato di centrodestra la pensa così, inutile fare tanti discorsi e cercare scappatoie giuridiche.
E Fini FINISCE SOTTO ACCUSA.
“Chi si crede di essere?”, avrebbe detto il premier, secondo “Libero” di oggi: il che detto da lui rasenta quasi l’umorismo involontario.
O ancora: “Ora deve dimettersi, lo voglio politicamente morto, io accuso la magistratura e lui parla con i giudici, ormai per me è fuori dal partito”, secondo le varie ricostruzioni giornalistiche, le frasi di Berlusconi all’indirizzo del presidente della Camera.

Non ci piace essere rappresentati da “un facsimile di destra” che fugge e da una corte di servi che per garantirsi la paghetta fanno eco alla “voce del padrone”.
A destra, quella vera, non abbiamo bisogno di lezioni da ex radicali e comunisti riciclati e neanche di chi ha fatto carriera grazie alle frequentazioni della moglie.
Siamo gente che può camminare a testa alta e dire quello che pensa. Sempre

w destra di base!

Rolando R.

IONONMUOIODC ha detto...

Capezzone non ha ancora capito che il trasformista Fini ancora deve completare la sua opera,pensa già al dopo Berlusconi ed ha un posto prenotato nell'"Alleanza"di centro.Può dire quello che vuole,tanto il governo non cade e la poltrona non glie la toglie nessuno.

iostocnFini ha detto...

FareFuturo non le manda a dire. «Forse i troppi demagoghi che circolano impunemente dovrebbero tornare su banchi di quinta elementare per capire che, per dirsi democratici, non basta appellarsi al popolo. Per capire che la maggioranza non può decidere qualsiasi cosa, che la democrazia moderna è fatta anche di principi inviolabili, intoccabili anche da una maggioranza assoluta. Maggioranza che può diventare vera e propria dittatura».
La Fondazione di Fini chiede ai cattivi maestri di «ritornare alle basi, all'abc (all'abbecedario, anzi), per comprendere che i numeri in democrazia non sono tutto, che c'è dell'altro, che ci deve essere dell'altro, che non può non esserci altro».
«Un "altro" magari impalpabile ma, proprio per questo, importantissimo, essenziale: perché è l'anima della democrazia. Non la forma esteriore. È l'abc, ma forse vale la pena ribadirlo per non cedere alle sirene di una propaganda che rischia di diventare pura e semplice menzogna. Che rischia di far credere che il popolo può decidere su tutto, sui diritti inviolabili, sulla libertà degli individui, sull'uguaglianza e sulle opportunità. Il popolo la vuole? Allora qualsiasi nefandezza diventa giusta, legittima, possibile. Non è così, e lo sa anche un bambino.

Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...

A margine di un convegno dell’Ispi, il ministro Scajola ha spiegato che "ognuno deve mantenere la propria coerenza fino in fondo". Poi ha precisato che "si discute, si ragiona, si decide, ma la linea deve valere per tutti". "Da troppo tempo - ha concluso il ministro - ci sono dei distinguo fuori dalla linea del programma del Popolo della Libertà".

Fini fuori dal Pdl?

pilser ha detto...
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Anonimo ha detto...

Speriamo che il Pdl si sciolga presto e soprattutto che La Russa , Matteoli, Gasparri e tutti i loro scondinzolanti sciacquitiers, lisi compreso, se ne vadano in altro partito a rappresentare se stessi.

zorro ha detto...

Ciò che Fini pensa realmente di Berlusconi è noto a chiunque segua attentamente la politica.
Per il presidente della Camera il Cavaliere è poco più di un ciarlatano, oltre che un usurpatore, e tanta è la voglia di levarselo dai piedi che ormai il cofondatore del PdL fatica a trattenere l’irritazione ogni volta che si parla di lui.
Fino a ieri però il pensiero originale dell’inquilino di Montecitorio riguardo al presidente del Consiglio era coperto dal riserbo istituzionale di cui godono le alte cariche dello Stato.
Comunque nulla di nuovo sotto il sole.
E Fini la pensa esattamente come la maggioranza assoluta degli italiani...di destra.

iostocnFini ha detto...

Fini ha detto queste cose anche in pubblico. E Berlusconi fa il finto indignato, è solo una manovra per andare ad elezioni dando la colpa a Fini.

zorro ha detto...

ALEMANNO SU FINI

"Credo che questo sia il momento della responsabilita' della classe dirigente del Pdl".
A dirlo il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, a margine di una cerimonia all'Ara Coeli, in merito alle polemiche che ieri hanno visto coinvolti Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi.
''Noi - ha detto Alemanno - dobbiamo lavorare contemporaneamente per tutelare il nostro leader Berlusconi, che e' oggetto di un attacco molto pericoloso, e lavorare per l'unita' del partito. Dobbiamo evitare di dividerci in fazioni pro o contro qualcuno e fare in modo che il progetto del Pdl vada avanti e che si lavori per l'unita' e l'intesa tra Fini e Berlusconi''.

Rispondendo a una domanda su un eventuale rischio che Fini abbandoni lo schieramento, Alemanno ha risposto: ''Penso assolutamente di no''.

velopasso4 ha detto...

BOSSI SU FINI E BERLUSCONI

Gianfranco Fini? ‘Un ex fascista ora amico della sinistra'. Silvio Berlusconi? ‘Lo controlliamo bene. Senza i voti della Lega va a casa'. Parole di Umberto Bossi durante una cena in un noto albergo milanese in onore del presidente del parlamento catalano Ernest Benach i Pascual, che chiede notizie sulla politica italiana. ‘Vuole dare il voto agli immigrati - spiega il Senatùr - ma la nostra gente non lo seguirà. Forse quando la Padania sarà diventata davvero una nazione-stato, potremmo anche farlo. Ma non ora. Da noi, i musulmani sbatteranno sempre le corna. In Europa non so, ma la Lombardia da sempre ha eretto un muro contro l´Islam. Prima dei diritti da noi contano i doveri'". .

........Bella gente, vero?

Anonimo ha detto...

per fortuna che c’è Fini dentro questo bel gruppo di mascalzoni che governano l’Italia. Serve a restituire un pò ’d’onore a chi da tempo ha smarrito senso della misura e rispetto degli altri.

Veronica L.

Anonimo ha detto...

Non capisco questo accanimento verso Fini, è l'unico che dice quello che veramente pensa; il tanto contestato "fuori-onda" rispecchia la sua coeranza, discutibile o meno, ma pur sempre coerente! Infatti quello detto nel "fuori-onda" è il suo pensiero più volte detto davanti alle telecamere! Il fatto è che Berlusconi e la sua corrente del PdL detestano di essere contestati, o meglio, richiamati ad avere un atteggiamento più rispettoso verso le persone e le istituzioni. In ultimo l'accusa di Bossi a Fini è veramente ridicola; semmai e la Lega ad avere un atteggiamento ambiguo, sulla croce da mettere nel tricolore; fino a qualche tempo fa contestavano la chiesa, dicevano che il tricolore era buono per essere sostituito alla carta per il bagno e adesso sono diventati così cattolici e patriottici?

antonio56

RADIO TROMBA ha detto...

RADIO TROMBA NEWS:

Indagata l'on. Savino
«Conoscevo Labellarte
ma l’accusa è una follia»



di ONOFRIO PAGONE

«Mi inchino alla Procura e all’ottimo lavoro svolto, ma non voglio essere una vittima sacrificale perché mi sembra tutto così assurdo...». Elvira Savino, 32 anni, deputata del Pdl, è la più in vista tra i politici coinvolti dall’inchiesta antimafia di Bari. Secondo la Dda, avrebbe agevolato il riciclaggio di fondi provenienti dalla bancarotta di una società con la fittizia intestazione di un conto corrente, ottenendo in cambio favori e regalie. «Accuse prive di fondamento», tuona la Savino in una dichiarazione scritta diffusa dalla sua segreteria.

Poi per telefono, dal «Gaslini» di Genova dove assiste il suo bambino di appena otto mesi ricoverato da settembre scorso, si lascia andare a spiegazioni e valutazioni. «Non so se ridere o piangere, sono allucinata, cado dalle nuvole».

Onorevole, ma lei conosceva Michele Labellarte, giusto?
«Sì, lo conoscevo, ci frequentavamo. Era amico di vecchia data del mio fidanzato storico, Pino Settanni, con cui sono stata cinque anni. Non avevo la più pallida idea di certe sue frequentazioni; io sapevo che era assistito da due avvocati che conosco, due professionisti che stimo, persone limpide: non avevo certo percezione che avesse a che fare con qualcosa di illecito».

Ci spiega quel conto corrente fittiziamente a lei intestato?
«Perché fittiziamente? Era veramente un mio conto: non l’ho mai utilizzato davvero, questo sì. Lo accesi all’Antonveneta quando questa banca aprì uno sportello all’interno dell’aeroporto a Bari-Palese. Il direttore dell’agenzia era uno giovane, un amico di Labellarte, che mi disse: “Facciamo gli una cortesia, apriamo lì un conto, anche con pochi soldi, l’importante è far figurare il conto". Lo feci, e lì feci transitare 3000 euro miei: ho versato un assegno di mio fratello. Dunque, ho riciclato soldi miei? Se poi mi si vuole tirare in mezzo per forza... E’ abnorme l’accusa: conoscere una persona non significa far parte della mafia. Il fatto è che vengo sempre tirata in ballo, è già successo...».

Dagli atti risulta coinvolta anche la sua amica Sabina Began, la cosiddetta «Ape Regina» delle feste di Palazzo Grazioli...
«Mi risulta che anche lei conoscesse Labellarte. Ma, vede, secondo me c’è un enorme equivoco su questa storia: io sono serena, ma io non ho mai saputo nulla di questa indagine, non sono mai stata sentita, non ho mai potuto spiegar nulla. Ho dato mandato al mio avvocato, Grazia Volo di Roma, di chiedere al pm di ascoltarmi quanto prima per chiarire: non ho difficoltà a spiegare».

Può spiegare il suo intervento a proposito del progetto per gli alloggi studenteschi a Valenzano?
«Labellarte aveva questo progetto innovativo, un bel progetto. Me lo mostrò e mi chiese di aiutarlo a capire eventuali forme di finanziamento o collaborazione istituzionale come convenzioni o accordi di gestione con l’Università. Ero stata eletta da poco: presentai il progetto al sottosegretario Pizza; poi ne parlai a collaboratori del ministro Gelmini. Mi spiegarono che non esistono finanziamenti possibili e finì lì. Ora scopro di risultare come prestanome, ma credo che quello che ho fatto rientri nel lavoro di un parlamentare: capire, informarsi per fare cose buone sul territorio».

Lei avrebbe ottenuto anche ricariche telefoniche in premio, secondo l’accusa.
«Sì, è ridicolo. E’ tutto così fumoso, è strano. Le ricariche? Se si è fuori casa, magari succede che un amico ti favorisca con una ricarica. Ma all’epoca non ero neppure parlamentare: quanto poteva rilevare la mia posizione?».
FONTE LA GAZZETTA DEL MEZZ....
PER VOI DA:radiotromba@libero.it

anonimoleccese ha detto...

QUALCUNO ANCORA NON HA BEN COMPRESO COSA SIA DESTRA DI BASE.

Cerco di spiegarlo io.

Destra di Base è un movimento culturale e politico che nasce spontaneamente dalla base militante ed ha lo scopo preciso di rappresentare la destra italiana pensata e interpretata da Almirante.
Destra di Base è un progetto serio, chiaro, moderno, è la risposta al vuoto politico che si è creato dopo l’eutanasia del MSI, e la svendita di An che rappresentava l’unica alternativa al social-comunismo e al liberal-capitalismo.
Destra di Base è soprattutto un centro di aggregazione aperto a tutti i militanti di destra ed ora anche del Pdl che non vogliono rassegnrasi al ruolo di "v(u)oti utili" per sostenere ed eleggere i candidati "del padrone".
Destra di Base è già presente e attiva sula territorio salentino e pugliese tramite i propri circoli che sono anche un laboratori politici per intraprendere iniziative comuni su progetti condivisi.

Destra di Base è la destra viva.
Destra di Base è la destra pura.
Destra di Base è la destra perbene.
Destra di Base è l'orgoglio di An!

(l'ho riscritta perchè la precendente era piena di errori e poi mi ero dimenticato di cancellarne un pezzo )

Anonimo ha detto...

Posso dire una cosa sull'on. PAMPERS?

Prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr!!!!!!

Anonimo ha detto...

Il Senato approva il rifinanziamento alle "missioni"

Il Senato ha approvato questo pomeriggio il decreto che rifinanzia le missioni militari internazionali fino al prossimo 31 dicembre.
I voti favorevoli sono stati 245 (Pdl, Lega, Pd e Udc), un voto contrario e 12 astenuti, ovvero i senatori dell'Italia dei Valori.
Ora il decreto passa all'esame della Camera.

Con l'occasione mando un saluto affettuoso ai nostri militari all'estero.


Gianni Miccoli

Anonimo ha detto...

PDL VERGOGNA NAZIONALE

CUORENEROSALENTO ha detto...

Destra di Base è la destra viva.
Destra di Base è la destra pura.
Destra di Base è la destra perbene.
Destra di Base è l'orgoglio di An!


DESTRA DI BASE NEL PDL...... VERGOGNA!!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

In merito al presidente Fini voglio dire la mia ritengo che il signor mister poltrona ha svenduto per interesse le proprie idee per cui ha lottato per anni o ha fatto credere che lo facesse .
ricordiamo tutti che era il delfino di Almirante e fu proprio Giorgio a proporlo alla segreteria nazionale del MSI dove a maggioranza fu eletto,purtroppo negli ultimi anni si e’ spostato molto dalle nostre idee politiche che non possiamo condividere visto che ci pare molto spostato su un idea di difesa verso gli extracomunitari; ricordiamo tutti che la legge bossi-fini fu fatta proprio da lui certo poteva essere una legge troppo morbida forse da modificare.
ora e’ proprio lui che la mette in dubbio; cosa faceva quando l’ha presentata? dormiva o cosa?
credo che sarebbe un ottimo presidente del pd.

Saro

Anonimo ha detto...

x cuorenerosalento

Ok, mi hai convinto: usciamo dal Pdl.
Ecco, siamo usciti, mo' dove andiamo?
Hai qualche idea?

Adriano

CURENEROSALENTO ha detto...

ADRIANO, FORMATI POLITITICAMENTE.....POI, INIZIA A GUIDARE L'ASSOCIAZIONI POLITICHE.

Anonimo ha detto...

Vabbè, lo farò, ma adesso dimmi cosa si fa fuori dal pdl.
Dammi una risposta decente altrimenti dovrò pensare che la tua formazione politica non sia poi un granchè.

Adriano

Anonimo ha detto...

ISKENIA, CASO CHIUSO: NON LUOGO A PROCEDERE PER TUTTI
Archiviate le posizioni della senatrice Adriana Poli, del marito Giorgio Bortone, del consuocero Giuseppe Montefrancesco e di Pasquale Corcelli, legale rappresentante della società lussemburghese.

Anonimo ha detto...

ISKENIA, CASO CHIUSO: NON LUOGO A PROCEDERE PER TUTTI
Archiviate le posizioni della senatrice Adriana Poli, del marito Giorgio Bortone, del consuocero Giuseppe Montefrancesco e di Pasquale Corcelli, legale rappresentante della società lussemburghese

Anonimo ha detto...

E DENTRO IL PDL CHE CI STAI A FARE?
APPOGGIA ESTERNAMENTE CHI VUOI, PDL, IO SUD, UDC. SOLO COSI' INIZIERAI A CONTARE QUANDO DECIDERAI DI FEDERARTI CON QUALCUNO.
FEDERARTI NON CONFLUIRE, ALTRIMENTI NON CONTERAI NULLA.

Anonimo ha detto...

QUESTI SI TRAMANDANO LE POLLTRONE DA PADRE IN FIGLIO, ED HANNO TUTTO OCCUPATO SINO ALL'ANNO TREMILA.
POI CI SONO I VETI COME BEN SAI MA TI OSTINI A NON SAPERE.
NON TI SEI STUFATO DI ESSERE RIDICOLIZZATO DA QUESTI ELEMENTI?

Anonimo ha detto...

Dove sei finito?
Rispondi

Anonimo ha detto...

PERCHè NON VIENI ALLA CONFERENZA PROGRAMMATICA DI IO SUD VENERDI'?
INIZIA A FARTI DESIDERARE DA PDELLINI DELLA M.....!
SVEGLIA ADRIANOOOOOOOOOOOOOOO

Adriano Napoli ha detto...

Venerdì 4 dic. ore 18,00
Conferenza Stampa di DDB

" DDB, la Destra militante salentina, si è regionalizzata ed oggi è presente e attiva in tutta la Puglia"


Interverranno:

Oronzo Orlando
Giuseppe Chiffi
Leonardo Tunno
Giuseppe Menallo
Massimo Caggiula
Adriano Napoli
Luigi Provenzano

Il dr. Oronzo Orlando, già capogruppo alla regione di An, è oggi il coordinatore dei circoli DDB delle provincie di Foggia, Bari e Barletta-Trani.

Anonimo ha detto...

FINI FUORI DAL PDL PERCHE’ NON E' IN LINEA COL PROGRAMMA PDL?
MA QUALE PROGRAMMA PDL? QUELLO INAPPLICATO? E DOVE MAI SI PARLAVA DI PROCESSO BREVE, IMMUNITA’, PRESCRIZIONI, SCUDO FISCALE? …DOVE SONO FINITE LA LOTTA ALLA CASTA, L’ABOLIZIONE DELLE PROVINCE, LA RIDUZIONE DELLA TASSE, LE MISURE SOCIALI, IL DIVIETO DEI DOPPI INCARICHI?

Premesso che noi tutti di DDB siamo perfettamente consapevoli che in An non c’era democrazia interna, non si svolgeva mai un congresso e decideva tutto Fini, senza che i colonnelli romani
avessero mai le palle di dirgli le cose in faccia....
Considerato che noi, prima con Alemanno e poi con Storace abbiamo sempre fatto opposizione a Fini e ne abbiamo pagato le conseguenze mentre altri gli pulivano le scarpe al suo passaggio per avere qualche poltroncina ( gli stessi che ora fanno gli indignati).
Premesso ciò, noi guardiamo a quello che uno sostiene come tesi politiche e come tali le valutiamo.
Fini è incoerente, ha cambiato idea? Giusto: ma dov'è la coerenza di Berlusconi che sta facendo cose diverse da quelle stabilite?
Atteso che Fini per noi può fare quello che crede, a molti oggi sta sfuggendo un dettaglio di grande rilevanza: senza An, Forza Italia non sarebbe al governo ha deliberare sui processi brevi ma sarebbe col suo 26-28% ad arrancare tra un’aula di giustizia e un’altra.
Tanto per essere chiari a chi è convenuta la “fusione a freddo”.
Se An fosse rimasta per conto proprio ( e noi siamo sempre stati di questo avviso )non sarebbe ora coinvolta in una gestione fallimentare del governo.
E arriviamo alla questione fondamentale: cosa ha detto Fini per “essere fuori dalla linea del Pdl?”
La cosa che dà fastidio di più è che chiede il rispetto delle istituzioni, di fronte a una visione monarchica del mandato popolare.
Condividiamo appieno e aggiungiamo: Berlusconi non è stato messo lì per farsi i cavolacci propri, ma per rappresentare il popolo italiano di centrodestra.
E si dà il caso che questo elettorato, soprattutto quello di destra, è fatto di gente perbene che se viene chiamata da un giudice...va e si presenta, se arriva una multa.... la paga, se vede uno in difficoltà... lo aiuta e non lo butta a mare.
Un popolo di centrodestra fatto di giovani disoccupati e precari che non possono programmare il futuro, di anziani senza assistenza, di sposi senza casa, di poveri senza tetto.
Senza il voto di costoro il centrodestra non avrebbe mai vinto le elezioni e mai le rivincerà in futuro, chiaro?
Se un premier non è capace di rappresentare queste istanze...tolga il disturbo.
Una destra esisteva prima di lui e sopravviverà alla sua dipartita.
Si richiama il programma che Fini avrebbe tradito?
E cosa diceva il programma del pdl?
C’era forse scritto nel programma che ci si sarebbe appiattiti sulle tesi razziste della Lega?
Oppure forse c’era scritto che si sarebbe fatto lo scudo fiscale per premiare i grandi evasori, il lodo Alfano, il processo breve, la prescrizione dei reati per evitare i processi al premier?
O forse nel programma c’era scritto che dovevamo buttare a mare donne e bambini immigrati senza verificare se hanno diritto di asilo?
O discriminare gli immigrati regolari?
A noi risulta cche c'era scritto che ci si era impegnati per ridurre i costi della Casta, abolire le province e gli enti inutili, vietare i doppi incarichi (ministri e parlamentari), ridurre le tasse....
Si parlava di riconoscimenti alle forze dell’ordine, di potenziamento dei mezzi per la lotta alla criminalità e siamo finiti con 30.000 agenti incazzati sotto le finestre di palazzo Chigi.
Ma davvero dobbiamo fare i finti tonti e far finta di nulla?
Fini attualmente ha espresso opinioni e critiche sensate.
La destra del futuro non può essere fatta di fighettini e veline ossequiosi, opportunisti, disponibili sempre adulanti.
La destra del futuro sarà nazionale, popolare e sociale...
intellettualmente onesta e tollerante...e mai prona alle scariche ormonali di chicchessia!

w destra di base!

Rolando R.

forzaddb ha detto...

ELOGIO AL FOLLE FINI

Per elogiare il presidente della Camera, Gianfranco Fini, oggi, una persona deve essere come minimo folle. La vicenda personale del fondatore di AN è ricca di svolte, ravvedimenti, tradimenti, o come li volete chiamare. Basta sapere il minimo indispensabile. Fini è stato il delfino di Giorgio Almirante, cosa, questa, che lo consacrò in seguito segretario del partito. Poi, nel 1995, ecco la svolta. Il Movimento Sociale ha esaurito la sua funzione, deve morire per permettere la nascita di un movimento nuovo, più “moderno”, aperto ad altri influssi politico-culturali, capace di incrementare il target elettorale. Nasce AN.
E da qui, una lunga serie di strappi, dall’ormai celeberrimo “fascismo male assoluto”, al diritto di voto per gli immigrati, passando per la tutela delle coppie di fatto etero e gay e tanto altro.
Nel frattempo anche AN è bella che defunta, in favore di un progetto ancora più incolore: il Popolo della Libertà, il partito nel quale Berlusconi si illudeva di poter far entrare i cugini aennini.
Si illudeva, appunto. Perché oggi la situazione è molto diversa da come se la immaginava il premier. Con un Fini ribelle e restio a sottomettersi, il PDL sembra diventato un’autentica polveriera, pronta ad esplodere soltanto quando il presidente della Camera ne avrà voglia.
Fini, si sa, è così: un camaleonte di professione. Prima dice che non confluirà nel PDL, poi accetta di farlo. In seguito recita la parte del separato in casa, della mente critica isolata e assediata dai colleghi di partito. Un grande attore. Un grande e folle attore. Sì, perché oggi Fini non può che essere definito un matto, per le sue infinite giravolte “ideali” (se di ideale finiano si può parlare…) e politiche.
Eppure, essendo alla frutta, noi comuni mortali che viviamo la politica sul territorio ci vediamo costretti a tifare un matto. Perché questo matto è, paradossalmente, l’individuo più credibile del panorama politico italiano. E’ tanto folle da essere savio.
Beninteso, Fini non è coerente di per sé: quella che è la sua attuale “coerenza” è un qualcosa di autoimposto, finalizzato a una ben precisa logica: divenire il prossimo presidente del Consiglio.
Ebbene, pur avendo come fine ultimo un nuovo orizzonte di potere, il presidente della Camera riesce a darci (relativamente) soddisfazione.
Perché non dà tregua all’alleato-avversario Berlusconi, che si vede punzecchiato, incalzato e messo sotto pressione dai continui appelli finiani su giustizia, moralità, etica, pacatezza (quella non tanto, ultimamente…) e via dicendo.
Perché è una persona scomoda che fa la gioia nostra e dell’opposizione, mettendo in luce le magagne del presidente del Consiglio.
Perché spesso la sua è una opposizione più dura di quella di alcuni esponenti del PD.
Lui, ex almirantiano, ex neofascista, ex fautore della destra moderna, ex tutto.
Fini è Fini. Il matto più sano della politica italiana.

E allora, forza Gianfranco, stavolta siamo con te…( o tu con noi?)

CORENEROSALENTO ha detto...

STA CONFERENZA DOVE LA FATE?
IN QUALE CANTINA SOCIALE?
NAPOLI, MI FAI RIDERE.......

IoSudeTu? ha detto...

Perchè dopo la conferenza stampa non venite a quella programmatica di Io Sud?
Spero tanto che presto tutti gli scontenti ex An si ricompattino e si alleino coll' UDC per formare nel salento un centrodestra vero, sano, perbene.
Sarebbe davvero una gran bella vittoria di libertà e di democrazia.
Sarebbe anche e sopratutto la vittoria dell'orgoglio della nostra cara vecchia amata destra militante.
w la Poli e w Destra di Base

squallor ha detto...

x corenero

ridi ridi...che il riso abbonda....

Anonimo ha detto...

Il caso è lapalissiano. Fini si reputa onesto perchè ciò che afferma lo fa fuori onda e apertamente ? Bene, non si capisce però il motivo per cui, conoscendo perfettamente Berlusconi il suo pensiero ecc. lo abbia accettato. Inoltre fino a pochi giorni fà ha rivendicato la cofondazione del PDL ed ora mette i veti a leggi che devono essere presentate come da programma elettorale da lui sottoscritto.
E' un'incongruenza completa !

rambo ha detto...

L'On. Fini deve chiarire al di la delle proprie idee cosa ci sta a fare in un partito che la pensa al contrario. Il posto dell'On. Fini è al centro con Casini o Di Pietro non certo con il PDL.
E anche voi di ddb se non vi piace questo pdl che ci state a fare?
In caserma si ubbidisce sempre ai propri superiori, o il militare non l'avete mai fatto.
Imboscati e lavativi che non siete altro!

forzaddb ha detto...

Magari il pdl fosse una caserma...
staremmo da Papi sapendo che ci sono gradi e regolamenti precisi a cui sottostare.... TUTTI!
Il problema però che questo pdl non è assolutamente una caserma, non ci somiglia nemmeno un po'...
e'ben altro, ve l'assicuro.

corenerosalento ha detto...

IO POSSO RIDERE, MA VOI ANCORA NON MI A VETE DETTO IN QUALE POSTO FATE STA CONFERENZA??????????????

VOGLIO VENIRE....E' POSSIBILE?

wberlusconi ha detto...

Su Fini, come su An noi forzisti non sprechiamo molte parole: il Vostro Antenato partì socialista e morì fascista.
Fini è partito fascista e vuole ....finire comunista.
Meno male che col 30% che avete non contate proprio nulla nel pdl e quel 30% vi serve solo per occupare il 30% di qualche poltroncina comoda e riccamente fornita....

squallor ha detto...

x corenero

la conferenza stampa si farà sotto la federazione provinciale di An alle ore 18.

Se vuoi venire vieni.

CORENEROSALENTO ha detto...

SARO' PUNTUALE.

squallor ha detto...

x giuseppe
alias corenero

vedi che ci conto, vieni che ci facciamo due risate in due, cioè QUATTRO RISATE in tutto.
Alla faccia dell'on. Pampers e di tutte le "nominate" per "grazie ricevute"....

hihihihihhihihihihihhhhh

CORENEROSALENTO ha detto...

E SE MI SCAPPA IL PIANTO?

squallor ha detto...

x xcorenero-peppe
Amico mio, non preoccuparti, non succederà, basta che stai attento ad evitare accuratamente tutte le superfici riflettenti.

Anonimo ha detto...

Meno male che fini c'è

L'unica cosa veramente positiva e di buono che sta facendo l'omino nero sbiadito sta nel fatto che ha rubato la scena alla sinistra e seppellito per sempre i komunisti ormai estinti.
Vai fini, fino alla fine.
Dopo, anche per te ci sarà il vuoto totale.
Una camerata-ria bucata

Anonimo ha detto...

La Meloni credo abbia ragione: Fini ha intenzione di andare con Casini e Rutelli. Fini infatti ha capito che nel PDL non potrà mai comandare mentre a sinistra sono in una situazione ridicola per cui lui facilmente farebbe il leader.

Anonimo ha detto...

Qualcuno mi può spiegare perchè ad un certo punto della sua vita De Cristofaro ha smesso di colpo di criticare Mantovano ed ha iniziato a infangare la Poli?

Anonimo ha detto...

De Cristofaro ? E chi è !?

Anonimo ha detto...

Feltri conferma:premier e' indagato
Dalla Procura di Firenze in inchiesta su mandanti stragi del '93

Anonimo ha detto...

"Voci interne al PdL dicono che, martedì sera, dopo aver ascoltato il fuori onda di Gianfranco Fini, Silvio Berlusconi abbia accarezzato l'idea di un voto di sfiducia contro il presidente della Camera, per costringere il "traditore" alle dimissioni. Non so se l'indiscrezione sia vera, ma sicuramente è verosimile", scrive Belpietro. Questa mattina, la Reuters riferisce una nota di Palazzo Chigi secondo cui "Le frasi attribuite stamattina al Presidente Berlusconi da alcuni quotidiani non sono mai state pronunciate, sono inventate di sana pianta. Sulle polemiche di questi giorni il Presidente Berlusconi non ha espresso alcun giudizio". I casi sono due: o Belpietro ha fonti poco attendibili, oppure qualcuno non la racconta giusta. Fini sta diventando come il cugino svitato che, ogni volta che parla, svela un segreto di famiglia. E il bello è che toglierselo dai piedi non è proprio possibile. Ci sarà ancora da divertirsi.

Anonimo ha detto...

CACCIAMO VIA TUTTI GLI EX AN !!!!!!!!!
SONO UNA SCIAGURA NELLA LORO INETTITUDINE !!!!!!!!
VOGLIONO SOLO POLTRONE E NON CAPISCONO NULLA !!!!!!!!!!!!!
SEI DìACCORDO NAPOLI ?
W FORZA ITALIA
W SILVIO BERLUSCONI

Anonimo ha detto...

Fini..
dovrebbe fare le valige e portare il suo bel "muso" da un'altra parte, voltagabbana è il minimo che gli si possa dire, aggiungo solo una sua parola "stronzo!"
E con lui tutta la zavorra che ha portato da noi!

Anonimo ha detto...

Per il mentecatto di F.I.

una sfiducia contro Fini sarebbe una scelta politica molto imbarazzante per il politburo Berlusconi oppure il Granconsiglio, vorrebbe dire qui comanda il premier ed i suoi fedelissimi e chi non accetta vada fuori con le buone o con le cattive. Scaloja è un vecchio democristiano, la sua famiglia dal 1948 in poi ha comandato su imperia

Anonimo ha detto...

C'ERANO due modi per disinnescare la bomba atomica del fuorionda in cui Gianfranco Fini dà del monarca a Silvio Berlusconi, e marca la distanza irriducibile tra la sua idea di destra e quella del Cavaliere. Il primo modo era usare il buonsenso: prendere atto di quella distanza, che non è certo nuova ma risale addirittura al congresso fondativo del Pdl, e colmarla con la valorizzazione delle differenze, necessarie e vitali in un partito che si vuole pluralista e di massa. Il secondo modo era usare la clava: cogliere l'occasione di un incidente sia pure sgradevole, ma di per sé non così destabilizzante, per bastonare e regolare una volta per tutte i conti con quello che evidentemente non si considera più un alleato, ma un avversario. Non più il co-fondatore del Popolo delle libertà, ma l'eversore del partito unico del centrodestra.

Non sappiamo ancora quale linea ufficiale abbia scelto e sceglierà il presidente del Consiglio. Al di là della solita "ira" che lascia trapelare attraverso la sua corte, il premier non si è ancora espresso sul piano formale, per dire la sua sulle esternazioni sfuggite al presidente della Camera a L'Aquila. Ma due segnali lasciano pensare che il Cavaliere propenda per un drammatico e traumatico "redde rationem".
continua.....

continua... ha detto...

Intanto, le parole meditate di Claudio Scajola, che afferma chiaramente che Fini è ormai lontano dallo spirito identitario e dalla constituency politica del Pdl. E poi il titolo del Tg1 di ieri sera che, amplificando quello dei giornali di famiglia usciti ieri mattina ("Fini chiarisca o si dimetta") parla testualmente di "ultimatum" al presidente della Camera.

È vero che due indizi non fanno una prova. Ma è altrettanto vero che questi segnali contano e pesano. Scajola è un ministro di rilievo, oltre che dirigente di spicco dell'ex Forza Italia: non appartiene alla claque dei Cicchitto e dei Capezzone, dei Gasparri e dei Quagliarello, "reagenti" di professione incaricati della dichiarazione quotidiana da infilare nei pastoni televisivi. E il Tg1 di Minzolini, come dimostra precedenti inequivoci (dalle omissioni sulle escort alle suggestioni sull'immunità parlamentare) si può considerare a tutti gli effetti "l'organo ufficiale" del partito del presidente, che non incede nella grottesca agiografia del Tg4 di Emilio Fede, ma interpreta l'ortodossia ideologica e anticipa la linea politica del Pdl di rito arcoriano.

Dunque, il combinato disposto di questi fattori lascia pensare che per Fini sia cominciata, o stia per cominciare una sorta di "purga berlusconiana".
Come si addice al partito-caserma, l'unico che il presidente del Consiglio concepisce e che il presidente della Camera aborrisce. Come è logico per la muta famelica di cani che da giorni, in Transatlantico e sui giornali-cognati, ha lanciato la caccia a Fini sospettandolo di criminale complotto e di altro tradimento, e che ora sente, nelle sue frasi pronunciate a ruota libera in quel famigerato fuori onda, l'eco di una profezia che si autoavvera.
continua.....

continua.... ha detto...

Ma se questo è il disegno, cacciare il "mercante" dal tempio dell'unto del Signore, bisogna dire che l'operazione è insieme avventurosa e pericolosa.
Avventurosa, perché Fini è pur sempre la terza carica dello Stato, e dal modo in cui ha messo in riga il livido Bondi a Ballarò è evidente che l'uomo non rinuncerà mai a far vivere la sua idea alternativa di centrodestra, incontrando su questo un consenso nel Paese e un sostegno nel partito, per quanto, per ora, entrambi minoritari.

Operazione pericolosa, perché il Pdl senza il co-fondatore Fini diventa, sul piano culturale e sociale, il partito di una destra a trazione esclusivamente forza leghista, esasperata ed esagitata, che non ha eguali in Occidente e non ha paragoni nelle famiglie del popolarismo europeo. Un partito estremista e populista, che si chiude nella sua ridotta identitaria, padana e neanche più tanto sudista, e si preclude ogni possibile riapertura di gioco con il centro di Casini, difficilmente spendibile per sostituire Fini nel ruolo di stampella di un Cavaliere sempre più azzoppato.

Berlusconi farà bene a ponderare le sue mosse. La sua destra, rivoluzionaria e plebiscitaria, può anche vincere questa partita interna. Ma i fatti stanno dimostrando che l'altra destra, quella di Fini, istituzionale, laica e repubblicana, sta comunque saldamente in campo, e se non qui ed ora rappresenta comunque un'alternativa possibile.

Anche per il governo del Paese. Per quello futuro, ovviamente. Da quello attuale lacerato e disperato com'è, non c'è da aspettarsi più nulla, se non una rissosa e rovinosa sopravvivenza. E questo, per l'Italia, è davvero un prezzo troppo alto da pagare. Aveva detto bene il presidente della Repubblicano Giorgio Napolitano: solo la maggioranza può uccidere la maggioranza. È quello che sta accadendo in questo avvelenato clima da 25 luglio 1943: un lento, inesorabile suicidio politico.

Anonimo ha detto...

MOLTO BENE, MOLTO BENE.

Anonimo ha detto...

Diamo fastidio, lo abbiamo capito. Ce lo ripetono da mesi, sulle pagine di Giornale e Libero, i quotidiani che dettano la linea del “pidiellino docg”, del pidiellino a denominazione controllata e garantita (controllata da chi? garantita da cosa?). Siamo “salottieri”, radical chic e chi più ne ha più ne metta, ma non siamo stupidi: lo abbiamo capito, diamo fastidio. Perché non rispettiamo gli stretti parametri di una destra imposta da centrali di disinformazione a mezzo stampa, una sorta di orwelliano “min-amor”, la cui unica funzione è di controllare e convertire i dissidenti all’ideologia del partito, contro ogni possibile “eterodossia” e “deviazionismo”.

L’unica destra possibile è quella decisa nelle segrete stanze “ministeriali”. Eterodossia e deviazionismo rispetto a certezze granitiche, urlate, imposte, ripetute fino all’assuefazione, fino a non rendersi nemmeno più conto della loro vuotezza. Della loro pochezza. Un mantra propagandistico utile a motivare schiere di militanti e signorsì. La dialettica fondata sullo slogan. Soldatini di piombo di un esercito in miniatura, ecco quello che si vuole. Carriarmatini di un Risiko giocato da altri. Non teste pensanti. L’autonomia bandita dal dizionario politico. E culturale.

«In fila per tre», direbbe il buon Edoardo Bennato. Perché quello che conta non è quello che si dice, perché i contenuti diventano semplici spie del livello di fedeltà, di affidabilità rispetto agli “agenti” del min-amor. Rispetto alla struttura. Diamo fastidio, ce ne siamo fatti una ragione. Anche se, sinceramente, non capiamo perché. Davvero. Ci dicono che siamo traditori. Ma traditori di cosa? Di quali dogmi, di quali assiomi? E, soprattutto, decisi da chi? Ci dicono che siamo sudditi. Ma sudditi di chi? Di quale sovrano? Di quale imperatore? Le domande sono sincere. Fatte senza retorica. Ce lo dicano con tutta la pacatezza di cui sono capaci. Ce lo spieghino come lo spiegherebbero a dei bambini che rubano la marmellata e non sanno di far peccato. Lo spieghino a noi e agli italiani. Ci facciano capire cosa facciamo di male nel cercare d’interpretare un altro modo di stare a destra.

Anonimo ha detto...

FINALMENTE VI SIETE ACCORTI CHE IL BERLUSCA HA AMMAZZATO LA DESTRA, CREANDO UN PARTITO DI ZOMBIE, DI MIRACOLATI, NANI, SERVI SCIOCCHI, DEMENTI GAUDENTI, BALLERINE E PUTTANE?
OCCORREVA LA PALLA DI CRISTALLO?
NON ERA EVIDENTE LA CORTE DEI MIRACOLI PER IL SULTANO ALLA FACCIA DEI FESSI CHE CREDONO NEI VALORI E BUTTANO IL SANGUE DALLA MATTINA ALLA SERA?
METTETEVI A NOVANTA GRADI PISCHELLI DI FORZA ITALIA E CO-PISCHELLI BADOGLIANI EX AN, PERCHE' INVECE DI SILVIO UNA BELLA MAZZA VE LA DAREMO NOI UOMINI LIBERI, QUANTO PRIMA!

Anonimo ha detto...

BERLUSCONI SI DEVE DIMETTERE, ANZI PUO' RIMANERE A PANAMA.
FUORI DALLE PALLE!!!

Anonimo ha detto...

ISKENIA : CASO CHIUSO !!!

CARO NAPOLI

COME FAI A STARE CON FITTO ?

Anonimo ha detto...

NAPOLI, NAPOLI CIA' CIA' CIA'

Anonimo ha detto...

Fini=bruto

Anonimo ha detto...

Berlusconi calma le acque: "Non c'è alcuna competizione con Fini.
"Silvio Berlusconi, smorza i toni sullo scontro interno al Pdl e smentisce l'ultimatum: "Non c’è nessuna competizione con nessuno".

anonimoleccese ha detto...

Berlusconi non è in competizione con Fini? Può darsi. Fini è cmq in competizione con chi ha votato il programma di centro destra, questo è sicuro. Se ne vada, prenda i suoi Bocchino, Perini, Granata e si facca un partito suo. Vedremo quanto le sue idee sono condivise dalla gente. che razza di Giuda.

derfl ha detto...

Berlusconi calma le acque, ovvio, sta facendo i suoi conti. Fossi in lui non avrei dubbi, crisi di governo, tanto, in queste condizioni non si può governare. Napolitano, spinto dalle sinistre, incaricherà Fini di cercare in parlamento la fiducia per un pastrocchio tecnico, non l'avrà e si tornerà alle urne. L'esito è scontato e finalmente verrà fatta pulizia.

Anonimo ha detto...

la Santanchè è stata grande oggi pomeriggio al fatto del giorno, ha spiegato bene chi è Fini!! Presidente se non allontana la sua figura da fini avrà solo danni, quando vedo Fini mi viene la nausea e cambio canale. Berlusconi cacci fini, la stimo molto e fini non merita visibilità.

luca

Anonimo ha detto...

Fini è convinto che dopo Berlusconi l'Italia sarà con lui. Povero illuso, non ha ancora capito che dopo Berlusconi ci sarà il vuoto totale, anche per i suoi detrattori: politicanti da due soldi, pseudocomici, giornalucoli, attori, attricette e cantanti. In quanto a lui, Fini, è finito da tempo. Non è corretto, non è leale, non è affidabile, "non è niente". L'unica cosa che è: è una serpe velenosa, ingrato verso i suoi benefattori.


Giuseppe64

Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...

Continuate a leccare il culo a Fitto e Berlusconi.
Quello è il vostro mestiere!

Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...

RAGA' CHE NE PENSATE DELLA TROVATA DELL'ON. PAMPERSI DI CANDIDARE LA DANTINI ALLE REGIONALI PER CONTRASTARE CONGEDO?

anonimoleccese ha detto...

che è una idea che gli somiglia molto: na' ca....ta!

Anonimo ha detto...

Sempre stronzate scrivete......ciao sono Elvira Savino la TOPOLONA di SILVIO....

Anonimo ha detto...

SILVIO CHIARISCA CON LA LEGA

''Se Berlusconi fosse un leader davvero tale e minimamente sicuro di se', non impaurito e tormentato dai fantasmi, se il Pdl fosse un partito normale, con un briciolo di identita' e di amor proprio, se i dirigenti di quest'ultimo avessero almeno un po' di senso storico e politico, dinnanzi a dichiarazioni del genere, e senza considerare il pregresso, si farebbe una cosa molto semplice. Si convocherebbe l'alleato minore per porgli due semplici domande. La prima: davvero l'obiettivo ultimo dei leghisti e' rendere il Nord politicamente autonomo e indipendente dal resto d'Italia, il che significherebbe sancire la fine di quest'ultima? La seconda: davvero Bossi, con il suo 10%, ritiene di avere nelle sue mani il destino politico di Berlusconi?''.

farefuturo

Anonimo ha detto...

Stiamo preparando i patiboli per molti di voi altro che le regionali.
Farete la fine di re Luigi, perchè come lui non avete capito che l'aria è cambiata.

Anonimo ha detto...

Il destino dei tiranni e dei boia dei tiranni è nelle mani del popolo.
Piazzale Loreto non vi ha insegnato nulla?

Anonimo ha detto...

domani parla spatuzza

Anonimo ha detto...

il Pdl è in rivolta contro Fini. Dappertutto, escluso lo spazietto che il ridicolo "Secolo" della milite ignota Perina dedica ai suoi scarsissimi lettori - elettori.
gli elettori del centro destra invocano le dimissioni di Fini.

anonimoleccese ha detto...

L'on. Pampers ha un progetto:
riunire tutti i polli che può, riempirli ben bene di buttanate e presentarli ai suoi referenti romani e magliesi in cambio di lauti incarichi PERSONALI, e poi far finta di candidare qualcuno o qualcuna alle regionali per dimostrare che ancora ha un po' di credibilità.
Se questo/a prenderà voti dirà che sono tutti suoi, sennò dirà che è colpa del candidato/a.
Tanto in caso di debacle potrà sempre dire di aver votato e fatto votare segretamente CONGEDO O PALESE.
O magari entrambi......
Chissà se ci riuscirà?
Mah!
Non lo escludiamo.
La mamma dei fessi, si sà, è sempre incinta!

JETRADIO ha detto...

LA DITTA TANTINISOLERU STA PIGHIA TUTTI PE LLI FONDELLI.
TICE CA RAPPRESENTA L'ANTIMANTOVANO MA CU FAZZA LA GUERRA A CONGEDO E ALL'ALFREDO NU NCT PENSANU PROPRIU.
ANZI NU SUNTU MANCU CAPACI, MA INTANTU SE FACINU FORTI E SPIERTI CU TUTTI A BUECCHIU.

STU GIOCU STA NI RENDE ABBASTANZA CU LU PORTANU ANNANZI VISTU CA ANE GIA' INCASSATU NU BELLU POSTU TE ASSESSORE PROVINCIALE SENZA SPIENDINU MANCU NU CENTESIMU!!!!!!

E ALLA FACCIA TE CINCA HA FATIATU E AIE SPISU LI SORDI QUISTI TOI FORSI ICASSERANNU A BREVE PURU N'ASSESSORATU ALLU COMUNE DI LECCE.
(to belli incarichi te parecchi mila euri)

PISCANE A DESTRA E PISCANE A CENTRU.

CI LA TANTINI SE CANDIDA ALLE REGIONALI E NU LA VOTANU SARA' SEMPRE PE CURPA DE LAUDRI......

E IL FESTIVABAR DEI DOPPIGIOCHI E TE LI OPPORTUNISMI E' BELLU E SERVITO SU NU PIATTU D'ARGENTO SULLA TAULA IMBANDITA DEL SIG MINISTRU.

CIAU FESSACCHIOTTI.
CI STA RIMANITI A FARE NTRU LU PDL TICU IEU.

ATRIANU, SI NU POVERU ILLUSU, CI NU TE MINTI NA PARRUCCA, NU TE PITTI LI MUSI A DOVERE E NU TE MINTI LI TACCHI A SPILLU E LA MINIGONNA...........
A QUAI NU TE BBUSCHI NIENTI!!!!!!!

AI CAPITU O NO????????????????????

RADIO TROMBA ha detto...

RADIO TROMBA NEWS:

Siamo alle comiche: Fini e Di Pietro compari

Roma - Separati alla nascita. Lui, segretario di un partitino oppresso dai fantasmi del passato. E Lui-l’Altro, Pm in cerca della liana giusta dopo essersi lanciato dalla masseria alla fabbrica, dalla Polizia al Palazzo di giustizia di Milano. Correva l’anno 1992 e il destino, a entrambi, sorrise benevolo. Antonio Di Pietro scoperchiò il vaso di Pandora, Gianfranco Fini fece quadrato affinché nessuno s’azzardasse a rinchiuderlo. Non erano soli: c’era il Pool guidato dal sapiente Borrelli e la piazza scalpitante di mezza Italia.

Chissà in quale cassetto Fini ha conservato i guanti bianchi sfoggiati più volte, in quei mesi, per inneggiare al falò di Mani pulite. Un simbolo importante, perché lì avvenne il miracolo, lì s’appiccò la fiamma che tiene ancora avvinti Gianfranco e Tonino. Non il ricordo della stagione di rivolta, ma un sistema di valori semplici o solo semplicistici, la seduzione irrefrenabile per la giustizia delle manette, l’attrazione fatale per il sospetto anticamera della verità.

Ma è il termine «valori», che andrebbe annotato. Fino a Tangentopoli, gli unici a sbandierarli erano i missini: una scala che trovava in «Legge e Ordine» il puntello cardine. Se questa fu la dote di Gianfranco, Tonino ci mise il lavoro quotidiano da Pm (non essendo - a tutt’oggi - ancora chiaro a quali «valori» si ispiri). Fatto sta che della scintilla iniziale, quando le circostanze della vita tornarono a metterli in corsie parallele, Di Pietro ricordò la lezione. E «Italia dei valori» fu.

Un partito che sarebbe quello di Fini, se le cose della vita avessero senso. Se la vita fosse scontata, se sulla strada di entrambi non fosse piombato un macigno di nome Berlusconi. Eppure, come negli amori contrastati, i tentativi per vedersi anche solo fugacemente, prima o poi riescono. Capitò per esempio durante il governo Prodi, quando la strana coppia si presentò in un hotel per presentare un comune disegno di legge anti-Casta (in realtà anti-Beppe Grillo). Era l’ottobre del 2007. Hanno poi continuato a seguirsi da lontano, fiutando l’aria in attesa dei momenti propizi che, per entrambi, sono segnati dall’orologio della giustizia.

Anche certi minuti dettagli, in storie come questa, hanno la loro importanza. Galeotto lo studio al primo piano di Montecitorio: la voce che i due si siano visti più volte (non una) in questi mesi, non è stata certo sopita dalla smentita dipietrista. «Di Pietro mente e non è la prima volta», giura Bobo Craxi, sicuro che «se non ci fosse stato il predellino avrebbero persino fatto un accordo elettorale». In effetti se ne parlò in ristretti cenacoli nell’autunno 2007, quando Prodi era «poeta morente», Veltroni meteora nascente e Fini pensava (pensiero fisso) che Berlusconi fosse politicamente morto e il discorso del predellino una «comica finale».

Il diavolo, ancora una volta, ci mise lo zampino. Mesi e mesi di passi perduti, fino alla vicenda del sottosegretario Cosentino. Quando cioè l’insofferenza di Gianfranco per Silvio (con i suoi intimi si spingerebbe persino a definirlo «odio») ha trovato il presidente della Camera impegnato a distruggere la candidatura del coordinatore campano accusato di camorra. È il 17 novembre scorso: Fini durante una capigruppo s’apparta con un alto funzionario e con il capo dei deputati dipietristi, Massimo Donadi (per intendersi, quello che lo ha proposto capo dell’opposizione). Il tema: come poter presentare la mozione di sfiducia, visto che di prammatica si possono chiedere soltanto per i ministri. L’insistenza di Fini e Donadi a trovare «precedenti», alla fine, ha avuto successo.

FONTE IL GIORNALE
PER VOI DA:radiotromba@libero.it

Anonimo ha detto...

Il GIORNALE, dimentica nella sua cronistoria Finiana e Dipietrista i cari amici della Lega che sventolavano nodi scorsoi al fu Bettino Craxi.
Sorvolano financo al voltafaccia di Bossi a Berlusconi con relativo passaggio a braccetto del PDS, sempre in merito a quell'ordine e quella giustizia che in tempi remoti era la parola d'ordine leghista.
Poi come è giusto che accada, quando si finisce sul libro paga del Signore di Arcore - che salva Bossi dal crak della Banca Padana foraggiandolo nelle varie tornate elettorali - è d'obbligo cambiare opinione o sfumare la stessa.
Diciamo la verità fino in fondo: Fini ha avuto l'accortezza di passare dal notaio, altrimenti il posto dello stalliere Mangano non glielo toglieva nessuno.

la redazine del blog ha detto...

Ci scusiamo con i nostri utenti se per cause tecniche i commenti di questi giorni non sono stati pubblicati.
Purtroppo ce ne siamo accorti solo stamattina e solo ora abbiamo potuto mettere a posto le cose.

Anonimo ha detto...

Io avevo postato questi due commenti:

BERLUSCONI ORA FA L’AMICONE: HA CAPITO CHE CON 54 DEPUTATI FINI LO FA CADERE QUANDO VUOLE
“MAI DETTO DI VOLERLO SFIDUCIARE O DI NON VOLERGLI PIU’ PARLARE, SONO DISPIACIUTO”….I FALCHI BATTONO IN RITIRATA DI FRONTE AI FEDELI DI FINI CHE POSSONO BLOCCARE QUALSIASI LEGGE…. E QUESTA VOLTA FINI LA FARA’ PAGARE AI COLONNELLI: “SENZA DI ME NON ERAVATE NULLA, NON AVETE DIGNITA’”

Dopo il killeraggio subito per due giorni dai quotidiani vicini a Berlusconi (e di cui il premier non saprebbe mai nulla), in cui Fini era stato invitato a togliersi dalle balle dal Pdl, a dimettersi da presidente della Camera, reo di non rispettare la “linea politica” del centrodestra ( quale non si sa, magari ne avesse una) e di flirtare con il nemico, improvvisamente torna il sereno variabile.
Berlusconi passa dall’ “ormai è solo, lasciamolo cuocere a fuoco lento” al miele: “Sono dispiaciuto che i giornali continuino ad attribuirmi espressioni e parole che non solo non mi sono mai sognato di dire, ma che non ho neppure pensato. Mai detto di volerlo sfiduciare e di non avere più intenzione di parlargli”.
Contrordine per tutti, compresi i cani scilti dei blog forzisti.
Il capo ora vi dice che il Gianfri è un amicone, deponete le forchette e fatevi un pisolino.
E il capo ha sempre ragione.
Come mai, vi chiederete, questo improvviso cambiamento, alla luce del fatto che Fini non ha fatto un minimo passo indietro?
Pare che a destra come a sinistra sia risultato provato, dati alla mano, verificati più volte, che Fini sia tutt’altro che isolato e mantenga il controllo di almeno 56 deputati che seguirebbero il presidente della Camera se si arrivasse alla rottura.
Il che vuol vuol dire due cose: che nessuna legge avrebbe più una maggioranza certa e che sarebbe anche garantita un domani l’eventuale formazione di un “governo del presidente” .
Ovvero in quel caso non si andrebbe a votare e Fini sarebbe il naturale candidato alla guida del governo istituzionale.
E per il premier è essenziale far passare una qualsiasi norma che blocchi i processi in corso a Milano, tutto il resto non conta.
Proprio da questa impostazione purtroppo sono derivate le tante promesse mancate di questo governo e l’appiattimento costante sulla politica razzista della Lega.
Un ricatto costante a chi è ricattabile e un degrado di linea politica progressiva.
Fini non ha interesse a forzare la mano e si limiterà ad andare avanti nel tentativo di far rispettare il buon senso e le istituzioni del Paese da tentativi “monarchici”.
La resa dei conti è solo rimandata, ma le leggi a rischio ora sono molte: nulla sarà più come prima e alla lunga Fini recupererà altre adesioni nello stesso campo “laico” del Pdl.
Non a caso Bossi ha frenato, guai a rischiare di uscire dal governo, se gli tolgono le poltrone, i “duri e puri” padani si suicidano in massa.
Quando La Russa è andato da Fini per sentire che aria tirava si è sentito dire: “mi avete pugnalato alle spalle, Bossi dice che Berlusconi è ostaggio della Lega e nessuno protesta, parla di Padania indipendente e voi zitti. Senza di me non eravate nulla e ora vi siete alleati con lui. Alcuni non hanno un minimo di dignità, figurarsi la gratitudine”.
Con Gasparri addirittura non si parla più da tempo…
Conoscendo Fini state certi che molti sono segnati e quando verrà il momento i “traditori” la pagheranno.

w destra di base

Rolando R.

( commento del 6 dicembre )

Anonimo ha detto...

SIGNORI SI CAMBIA: VIA IL PROCESSO BREVE, AVANTI L’IMPEDIMENTO PER TUTTI
PER EVITARE I PROCESSI AL PREMIER ARRIVA IL “LODO COSTA” CHE SARA’ APPROVATO A BREVE…”LEGITTIMO IMPEDIMENTO” PER TUTTI I PROCESSI E PER TUTTI I PARLAMENTARI, RINNOVABILE OGNI SEI MESI… COSI’ LA CASTA POTRA’ DORMIRE SONNI TRANQUILLI E “LAVORARE PER IL BENE DEL PAESE”

Dopo aver parlato di tutto e dell’incontrario di tutto, ora la soluzione del problema relativo ai processi al premier sembra incanalarsi verso il “legittimo impedimento”, un provvedimento di esenzione da tutti i processi esteso ai membri del governo e a tutti i deputati.
Valevole per un periodo di sei mesi, ma rinnovabile di sei mesi in sei mesi, fino alla fine della legislatura.
Il provvedimento inizierà il suo corso mercoledi prossimo in Commissione giustizia e potrebbe avere il via libera entro metà dicembre.
Il premier ne ha chiesto subito la calendarizzazione in aula, a scapito del provvedimento sull’immigrazione. Così facendo Berlusconi vuole vedere se Fini lo aiuta o tende a posticiparlo.
A questo punto il processo breve che sembrava tanto servisse agli Italiani più che al premier finirebbe in un binario morto al Senato e tutto sarebbe risolto.
Come l’immigrato ogni sei mesi si va a far mettere un timbro in questura, anche il premier e tutti i parlamentari ogni sei mesi rinnoveranno il “patentito di immunità“.
Presentato dai deputati Costa (Pdl) e Brigandì (Lega) è ormai definito “lodo Costa” e sarebbe motivato dal fatto che “occorre garantire un equilibrio tra il dovere di governare il Paese da parte del corpo politico eletto democraticamente e il diritto a esercitare la propria difesa nelle aule di tribunale”.
In pratica il processo è rinviato sine die e i tempi di prescrizione sono sospesi.
Questa la strategia per garantire subito al Cavaliere un’arma efficace per difendersi dai suoi guai giudiziari.
C’è chi parla di immunità ascherata, chi è perplesso e chi tace.
Il decreto è fatto di un solo articolo e in un giorno può passare l’esame in commissione e arrivare in Aula.
Qualcuno dirà che rispetto al lodo Alfano cambia nulla, aspetti formali a parte. Ma ormai siamo abituati a cambiamenti repentini, l’unica cosa certa che ci sentiamo di certificare è che Berlusconi non intende farsi processare.
E questo pensiamo ormai l’abbiano capito (e non apprezzato) il 72% degli Italiani.
Tutto il resto conta ormai poco.
Il fatto che il lodo Costa sia esteso a tutti i parlamentari vedrete che farà un buon effetto sulla Casta.
Non si sa mai….può servire a tutti

( postato il giorno 7 dicembre )
w destra di base

Rolando R.

Anonimo ha detto...

“TU DEVI FARE GLI INTERESSI DELLA LEGA, ALTRIMENTI LO DICO A BOSSI” URLA GIORGETTI (LEGA) A TREMONTI
E IN COMMISSIONE VOLANO LE SEDIE… I GIORNI DELL’IRA(P): “VOI DELLA LEGA SIETE DEI RAGAZZINI, NON SIETE IN GRADO DI GOVERNARE IL PAESE, MI AVETE ROTTO” REPLICA TREMONTI….E LA BRAMBILLA SCOPPIA IN LACRIME

Per la Finanziaria, in esame in queste ore in Parlamento non saranno i giorni dell’Irap, di cui il premier poche settimane fa aveva promesso prima l’abolizione e poi la riduzione, salvo essere smentito dai “fatti” che ci ricorda spesso come caratteristica del suo governo, ma certamente saranno ricordati come i giorni dell’ira.
Prima la contromanovra di Baldassarre, bocciata anch’essa, poi le polemiche con i ministri che volevano più quattrini.
Alla fine qualche giorno fa una lite furibonda, svelata da pochi e mai smentita dagli interessati, emblematica dei rapporti interni al governo.
Il luogo “del delitto” è la sala della Commissioni Esteri, vicina al luogo dove si stava discutendo la manovra finanziaria.
Tremonti sbotta, di fronte alle continue richieste di integrazione, alle ore 22, in Comissione Bilancio della Camera: “Siamo agli ultimi giorni di Pompei, ci vuole attenzione, altrimenti saltano i conti e i governo”.
Il presidente leghista della Commissione, Giancarlo Giorgetti alza la voce: “Tu devi fare gli interesse della Lega, non ti puoi opporre alle nostre richieste, altrimenti lo dico a Bossi”.
Motivo del contendere la solita marchetta leghista di 50 milioni a favore questa volta di Finmeccanica.
Tremonti esplode: “Voi della Lega siete proprio dei ragazzini, glielo dico a Bossi che non siete in grado di governare questo Paese. Mi avete rotto…, mi dimetto subito e faccio cadere tutto”.
Si sentono le urla da fuori e chi apre la porta vede anche una sedia volare. Arriva di corsa anche Calderoli e Tremonti ne ha anche per lui.
Alla fine viene riportata la calma e la discussione va avanti con toni meno accessi.
Nel frattempo tocca a Michela Brambilla esplodere in lacrime: le sono stati tagliati i fondi sul decreto per il turismo, rinviato a successivo esame.
Tutta la discussione sulla manovra finanziaria si traduce in questa scenografia: un presidente di commissione leghista che ricatta il governo e gli altri ministri costretti a raccogliere le briciole.
E pensare che la manovra finanziaria del governo sia in mano a elementi di questo genere, non crea turbamento a qualche pidiellino che vede la “madre di tutte le battaglie” solo nella cacciata dal partito di chi si permette di criticare il governo?
Meditate gente, meditate…

w destra di base

Rolando R.

Anonimo ha detto...

IL SINDACATO DI POLIZIA ATTACCA IL GOVERNO: “BASTA COMPLIMENTI, DATECI RISORSE E MEZZI”

PESANTE COMUNICATO DEL COISP, SINDACATO DI POLIZIA DI DESTRA: “LA CATTURA DEI MAFIOSI E’ SOLO MERITO DEGLI AGENTI, NON CERTO DI UN GOVERNO CHE SE NE APPROPRIA E CHE OSTACOLA IL CONTRASTO ALLA CRIMINALITA’”….
“A PALERMO I COLLEGHI RICICLANO PERSINO LA CARTA E I MINISTRI POI FANNO I SORRISI IN CONFERENZA STAMPA”

Le nostre forze dell’ordine stanno facendo un lavoro straordinario nel contrasto alla criminalità, nonostante Maroni, nonostante questo Governo che si definisce di destra, ma poi nei fatti ha saputo solo tagliare di 3 miliardi i fondi per la sicurezza e proporre un rinnovo di contratto vergognoso agli agenti.
Ora Maroni si appropria pure dei successi contro la mafia e casualmente gli arresti servono al premier per “togliere spazio” sui media a Spatuzza e ai suoi processi.
Ecco il durissimo comunicato del sindacato di polizia Coisp:

“La cattura dei due super-latitanti di Cosa nostra, Gianni Nicchi e Gaetano Fidanzati, che segue di pochi giorni l’arresto del boss Mimmo Raccuglia, rappresenta un nuovo, straordinario successo della Polizia e della Polizia soltanto, non certo di un governo che si appropria di meriti non suoi e che anzi ostacola nei fatti, con i tagli alle risorse, il contrasto alla criminalità organizzata.
Queste brillanti operazioni di servizio sono state possibili solo grazie allo spirito di sacrificio e al senso del dovere di colleghi valorosi, come quelli della Squadra Catturandi della Mobile di Palermo e Milano, ma anche di tanti altri uffici e uomini anonimi nei nomi, ma non nei fatti, che continuano a lavorare senza mezzi e strumenti adeguati.
I continui tagli da parte del governo al comparto della Sicurezza costringono i poliziotti ad anticipare le spese per il carburante, per gli appostamenti, per i computer, per la carta, per le missioni.
In segno di “gratitudine”, a questi colleghi non vengono neppure pagati gli straordinari.
Se ancora non è chiaro in quale stato pietoso versi l’apparato della Sicurezza, ecco una notizia che lascia agghiacciati.
Il reparto scorte di Palermo non ha più la carta per stampare gli ordini di servizio, tanto da essere costretto a riciclare vecchi fogli, annullandone il fronte e stampando sul retro (cosa che avviene in tutti gli uffici di Polizia, utilizzando le liste degli arresti domiciliari, delle sanzioni disciplinari, degli atti di polizia giudiziaria, alla faccia della riservatezza).

Per Maroni e Berlusconi...
consigliamo...almeno 10 minuti
di vergogna!

w destra di base.

Rolando R.

Anonimo ha detto...

Se Berlusconi è colluso con la Mafia spetta alla magistratura accertarlo. Quello che è certo è che diversi tra gli esponenti del Pdl hanno o hanno avuto stretti rapporti con le associazioni a delinquere, e questa è una verità indubitabile ed al contempo inaccettabile che la dice lunga. Buona parte della classe dirigente del sud, di destra come di sinistra, è collusa con le mafie:non ci sarà un futuro degno di tal nome per l'Italia fino a quando il nostro popolo non avrà rappresentanti credibili.

Pasquale

lettopervoi ha detto...

Donna Assunta a Fini: «Lascia il Pdl e riapri An».

Fini sempre più sotto tiro. Come se non bastasse la guerra con Berlusconi e il Pdl che lo considera un "traditore", un "rinnegato",ora il presidente della Camera deve fronteggiare la rivolta degli ex missini. O dei punti di riferimento degli ex missini, come Assunta Almirante, vedova di Giorgio, padre del Movimento Sociale Italiano. "Quella di Fini 'non e' un'evoluzione politica.

Sono due identita' diverse'' e Fini ''come non doveva cancellare l'Msi non doveva cancellare An'', ma allearsi con Berlusconi ''mantenendo la sua identita''. Ora, ''invece di uscirne in modo elegante, dicendo 'e' meglio separarci', si e' messo in un angolo e fa chiasso inutile''.

Donna Assunta Almirante consiglia al presidente della Camera, ''se non sta bene con Berlusconi'', di ''tornare a via della Scrofa 39, al suo partito''. Osserva inoltre: ''Io lo conosco: da sempre non contento e inquieto, ovunque va ha sempre da lamentarsi. Ma questa prosopopea, questa critica continua, queste accuse sono una novità''. Se l'obiettivo di Fini fosse la successione a Berlusconi, ''se lo puo' scordare'', afferma la vedova del leader dell'Msi. ''E chi vota per lui - si chiede -? Quelli di Forza Italia? La sinistra? Nessuno, nemmeno i missini''.

Anonimo ha detto...

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