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venerdì 27 agosto 2010

DESTRA DI BASE. "LA DESTRA DOPO AN"


E' questo il tema del convegno provinciale organizzato dai circoli DESTRA DI BASE della provincia di Lecce, che si terrà nella sala conferenze dell'Hotel L'APPRODO di Santa Maria di Leuca alle ore 19,30 di venerdì 3 settembre 2010.

Dopo il saluto del vicesindaco di Castrignano del Capo, Giuseppe Chiffi, nuovo responsabile provinciale dei circoli DDB e l'intervento di Adriano Napoli, coordinatore regionale DDB, è previsto un lungo intervento del senatore Domenico Nanìa ( nella foto ), vicepresidente del Senato della Repubblica.

"E' necessario e urgente ripensare e ridefinire il ruolo della Destra nel programma politico del Pdl ( e di eventuali sue evoluzioni ), sia negli assetti organizzativi che nell'azione di governo, a tutti i livelli.

I valori fondanti, la militanza e l'esperienza organizzativa che hanno sempre contrassegnato la forte e dignitosa personalità della destra italiana non possono più essere ignorati o penalizzati da una gestione troppo personalizzata di un partito che è ancora oggi allo stato virtuale e che nel concreto, sul territorio, è praticamente inesistente e privo di riferimenti chiari e autorevoli."

Il Pdl se vuole sopravvivere alle sue contraddizioni e, il più tardi possibile, al suo attuale leader, ha bisogno di una destra credibile e attiva in tutti i settori chiave della sua azione politica.

Una destra capace di essere riferimento culturale, ma anche territoriale per i nostri tantissimi elettori e militanti che aspettano da anni, alcuni dai tempi di Giorgio Almirante, di essere rappresentati e tutelati con senso di responsabilità e con la dovuta dignità.

il senatore Domenico Nanìa, è uno dei rari uomini di "di destra" che racchiude in sè tutte le caratteristiche necessarie e far rinascewre la destra italiana dopo An, e dopo Fini.

Da giovane e orgoglioso militante del MSI, è arrivato oggi ad essere uno dei più esperti e autorevoli esponenti nazionali del centrodestra senza mai perdere il contatto con la nostra realtà territoriale e con un decoro politico, culturale e istituzionale che in questo nostro mondo è ormai divenuto introvabile e "fuori moda".

In momento storico come quello che sta vivendo il centrodestra e il Pdl in particolare, sia a livello nazionale che a livello locale, i circoli di Destra di Base ritengono che la preziosa esperienza del sen. Nanìa, esaltata dalla sua figura morale e culturale, siano determinanti per rinascita dela Destra Italiana, e di conseguenza di tutto il Pdl.

Per questo sin d'ora i circoli Destra di Base di Lecce e di tutta la Puglia sono mobilitati in questo difficile ma appassionante progetto: dare alla nostra gente, alla destra militante e identitaria, un riferimento, un movimento, un partito... in grado di ascoltare le loro istanze, dare voce alle loro proposte, difendere i loro diritti e fare il possibile e l'impossibile per realizzare i loro, i nostri, sogni.
Da Leuca, dal profondo sud, la Destra che fu del MSI e dopo di An, riparte con tutto l'impegno e l'orgoglio di cui dispone.... i nostri dirigenti e simpatizzanti sono tutti invitati.
Vi aspetto.
...................

47 commenti:

Anonimo ha detto...

Grande Adriano e grande Destra di Base.
Apprezzo molto il vostro impegno anche se dubito che vi lasceranno fare.
Fitto e Mantovano hanno desertificato il centrodestra e in special modo la destra salentina.
Per loro conta solo il potere.
La passione politica da sola non basta.
Se il mite Nanìa non caccia fuori gli attributi e vi sdogana senza se e senza ma voi resterete sempre fuori dal centrodestra salentino e dalla grazia di DiO .
Vi faccio un grosso in bocca al lupo sperando che vi possa aiutare in qualche modo.

Romolo54

Anonimo ha detto...

LEZIONE DI DEMOCRAZIA 1

La Merkel blinda la libertà di stampa pubblicabili anche le notizie top secret

Il governo tedesco cambia il Codice penale e sottrae i giornalisti alle pene per la rivelazione di informazioni riservate. Una decisione in controtendenza rispetto alle scelte dei governi italiano e francese BERLINO

Horus ha detto...

Questo governo non finirà la legislatura, LO SANNO BENE TUTTI. BERLUSCONI PER PRIMO.

SI FARANNO LE ELEZIONI
e si completerà il lavoro di Silvio di ammazzare la destra italiana.
o di sostituirla con ...
MENO MALE CHE SILVIO C'E'!

Anonimo ha detto...

Pdl, è scontro sulla compatibilità degli incarichi Cicchitto: "Insostenibile partito con due gruppi"

Ieri la convocazione dei finiani per accertare la compatibilità con gli incarichi nel Pdl. La Russa: "I coordinatori locali verranno sostituiti, non c'è più fiducia".

Per la Puglia si riferiva a Amoruso o a Fitto?

Anonimo ha detto...

Il leader della Lega, Umberto Bossi, è fiducioso sulla possibilità del governo di proseguire la legislatura con i voti dei finiani ma avverte che al primo voto sfavorevole alla maggioranza si dovrà andare a elezioni. "Secondo me manterrà la parola" ha detto a margine dell'inaugurazione del Mipam, mostra di prodotti e animali di montagna, riferito al presidente della Camera. Adesso tutti hanno visto che si può andare anche a elezioni. E' vero che il presidente della Repubblica era contrario e li ha salvati tutti però queste cose succedono una volta, non due". "Se avvenisse che non ci sono i voti - ha proseguito Bossi -fatalmente bisognerebbe andare al voto ed è meglio per tutti. Questa volta se non ci fossero i voti si andrebbe al voto davvero". Il ministro delle Riforme ha quindi ribadito che "tutti voteranno e manterranno la parola anche quelli che prima che prima avevano dimenticato la parola data".

Fini in gabbia?

Anonimo ha detto...

Avete sentito l'ultima di Bocchino?
Bocchino per me è puro avanspettacolo, è uno che tira a campare e cerca sempre un sistema per andare avanti e continuare a fare politica.
Quando ha detto che il programma dei 5 punti lo accetta al 95% è stato fantastico.
Basterebbe mia nonna con la sua borsetta a mandarlo via, eppure è ancora lì.
Vive di espedienti… alla giornata.
E poi Granata.. non ne parliamo… ma la vedete la foto?
Assomiglia al mio macellaio.
E anche lui ex braccio destro di Cuffaro....è un pò un attore di questa splendida farsa che secondo loro è la politica.

Anonimo ha detto...

Io penso che Berlusconi ha avuto molti meriti nella politica di questo paese.
Fini è presidente della Camera grazie a lui e il MSI è stato sdoganato grazie a Silvio.
Fini ha sbagliato a far morire An perchè ha di fatto accettato la leaderschip di Silvio e quindi non doveva poi ribellarsi.

Anonimo ha detto...

Irriducibilmente convinto che l'Italia meriti un'altra politica, fatti di ideali di speranza e di progetto. Contro il fango e le sceneggiate dei venduti, dei parassiti e dei prepotenti, in questa estate da dimenticare (politicamente).

Anonimo ha detto...

Carissimi amici di Destra di Base, condivido pienamente i vostri commenti e le vostre opinioni, ma la realtà è solo una. Fini è l'unico rappresentante vero della Destra italiana. Dopo Silvio, la base elettorale di destra o vota Fini o chi per lui, o và a sinistra. Non vedo alternative. Con tutto il rispetto che ho per il Sen. Nania, siccome nessuno è eterno, quando Berlusconi e c. saranno annientati politicamente dagli italiani, cosa farà? Senza Fini o Berlusconi non vedo un altra destra alternativa, almeno per i prossimi 10 anni.

enzo g. ha detto...

Torniamo sempre a commettere lo stesso errore: identificare le nostre idee con una persona.
E' sbagliato.
Ha ragione Napoli, la destra vera, autentica,sociale,militante,identitaria, onesta del nostro popolo la rappresentiamo meglio noi.
Nanià è comunque un gran signore della destra italiana.
Non mi risulta abbia immobili in uso che appartenevano al partito e non mi risulta sia manovrato da nessuno, soprattutto da bionde ossigenate...... coi dentoni da lupo mannaro.

Anonimo ha detto...

Caro Enzo G., non commettiamo lo stesso errore poichè quei valori ormai sono incisi nel nostro DNA e nessuno potrà mai portarceli via. Purtroppo, affinchè quegli ideali diventino realtà del nostro vivere quotidiano, noi tutti abbiamo bisogno di un leader a livello nazionale che sia capace di realizzarli. Fino a quando in Italia il punto di riferimento di quei valori sarà il PDL, noi staremo qui a scrivere cazzate senza che nessuno le ascolti. Non saranno certamente i vari Berlusconi, Cicchitto, La Russa, Bondi, Verdini a livello nazionale e i vari Fitto, Amoruso, Lisi, Mantovano, a livello regionale i degni rappresentanti di quei valori. Bene fà Destra di Base a discuterne, un plauso certamente và fatto ad Adriano Napoli che quotidianamente si prodiga affinchè questi ideali diventino realtà sul nostro territorio, ma non sarà sicuramente Nania o qualsiasi altro politico che oggi si riconosce ancora nel PDL o in Berlusconi a darci quello che noi veramente vogliamo e meritiamo per tutti i sacrifici fatti sino ad ora. Fini non è certamente un Santo, avrà sicuramente commesso molti errori, ma ad oggi non vedo alternative per la destra italiana.

Anonimo ha detto...

Libia, quattro cristiani sotto tortura (16/3/2009)
TRIPOLI (Libia) – Da sette settimane quattro cristiani sono detenuti in un carcere di Tripoli e vengono ripetutamente torturati dall’intelligence libica .

Faceva proselitismo per il cristianesimo in Libia: arrestato. (30-07-2010)
Un cittadino egiziano è stato arrestato nei giorni scorsi dalle autorità libiche con l’accusa di aver svolto attività di proselitismo in favore del cristianesimo. Secondo quanto riporta il giornale libico ‘al-Quryna’, al momento del fermo l’uomo è stato trovato in possesso di libri e volantini sul cristianesimo.
L’accusa è che andava per le vie di Bengasi cercando di convincere i ragazzi a diventare cristiani.

A Gheddafi 500 ragazze bellissime da convertire all'Islam.

Tre si sono convertite al primo incontro.

ke skifo......st'Italia...ni!

Anonimo ha detto...

Nanìa non è un santo e nemmeno un messìa....certo.
Ma può essere l'ultima occasione che abbiamo per organizzarci e procedere ad un vero sostanziale , anc es e lento, ricambio di una classe dirigente che alla destra italiana ha solo fatto danni.
Fini è bravo a parole.
Lo è sempre stato, ma è nei fatti che ci frega....sempre....!
Non dimentichiamo la nostra storia, passata e recente.
Nessuno gli ha ordinato , a parte la sua sete di potere, di sciogliere An e costituire il Pdl....O NO?

Anonimo ha detto...

HA RAGIONE IL SINDACO RENZI:
E' ORMAI URGENTE PER IL BENE DELL'ITALIA ROTTAMARE LA CLASSE POLITICA CHE ABBIAMO. TUTTA!
DA DESTRA A SINISTRA!
VIA!
A CASA!

Anonimo ha detto...

Dice il Colonello (o meglio il dittatore):

“Ogni religione, anche quella cristiana cattolica, ha avuto il suo periodo. Perché il messia Gesù era quello che precedeva l’ultimo, Maometto. Ora la religione musulmana le deve rimpiazzare tutte. In passato questo due Paesi si sono fatti la guerra. Ma ora i rapporti promettenti di diplomazia tra me e il capo di Stato italiano Berlusconi consentono di mischiare le due etnie, e di procedere verso l’unità. Ma non prima, spiega che voi abbiate letto il Corano, senza preconcetti e con l’apertura mentale necessaria alla conversione”

E' intollerabile!
Mantovano, Letta, Santanchè....
niente dite?

Ipocriti e FARISEIIIIIIIIIII!!!!!!

DAVIDENICOLARDI ha detto...

VENERDI' ORE 19,30
HOTEL L'APPRODO
DI LEUCA

CONVEGNO DESTRA DI BASE
" LA DESTRA DOPO AN "

CON IL VICEPRESIDENTE DEL SENATO

SEN. D O M E N I C O N A N I A


NON MANCHERO' !

Anonimo ha detto...

Che pena Berlusconi che bacia la mano a Gheddafi.....
Che disonore per il popolo italiano omaggiare questo dittatore burlone che tortura e uccide i cristiani non solo fisicamente.
Qui non solo abbiamo toccato il fondo......... ma abbiamo cominciato a SCAVARE.....!!!!

Anonimoleccese ha detto...

Non siamo mai caduti in basso come ora.
Tutto merito di berlusconi e della leganord.
Festeggiare il patto di amicizia con il sanguinario dittatore libico con al seguito le sue amazzoni armate reclutando centinaia di “comparse femminili” in Italia (escort? corpivendole? iscritte di forzaitalia? future esponenti politiche del pdl?...mah! ).
Prendiamo le distanze, amici di Destra di Base , da tanto squallore ed evitiamo contatti anche solo occasionali con i rappresentanti e fautori di tanto degrado.
Lasciamo alla leganord l’onore di condividere la responsabilità di tante bassezze.
w destra di base, w la destra perbene.

Anonimo ha detto...

Serve una DESTRA NUOVA!
Berlusconi è un imprenditore e giustamente pensa alle sue aziende prima di ogni altra cosa.
Ma Fini è altrettanto inaffidabile, anzi, anche peggio.
A Mirabello sarà solo una presa per i fondelli per chi crede ancora in lui e nel riscatto suo tramite della destra italiana.
Anche Fini pensa ai suoi affari...e a quelli della famiglia tulliani
io non mi faccio prendere in giro da chi non ha spina dorsale.....

Leonida ha detto...

E' molto difficile ormai trovare persone di destra intelligenti e con un blog cosi.
E’ difficile trovare persone che vogliono capire la realta’,molti sono solo tifosi.
Tifosi inconsapevoli e servili. Non sanno nulla,non leggono. Ripetono quello che il loro esponente di riferimento dice.
Sono di destra? Non lo so,per me sono dei replicanti.
Dobbiamo esigere la migliore destra possibile,coi migliori dirigenti che siano in grado di
rappresentarci e tutelarci senza svendersi a Fitto o a nessun altro.

Leonida ha detto...

E' molto difficile ormai trovare persone di destra intelligenti e con un blog cosi.
E’ difficile trovare persone che vogliono capire la realta’,molti sono solo tifosi.
Tifosi inconsapevoli e servili. Non sanno nulla,non leggono. Ripetono quello che il loro esponente di riferimento dice.
Sono di destra? Non lo so,per me sono dei replicanti.
Dobbiamo esigere la migliore destra possibile,coi migliori dirigenti che siano in grado di
rappresentarci e tutelarci senza svendersi a Fitto o a nessun altro.

90esimominuto ha detto...

Fini ha vinto e il Cavaliere ha perso.
Bisogna prenderne atto.
Il presidente della Camera non solo non ha nessuna intenzione di uscire dal centrodestra e andare da o con Casini ma pare che abbia di fatto lanciato lui stesso l'aut aut al Berlusca facendogli sapere che se desidera governare fino al 2013, non hai che due possibilità. 1)rimangiarsi l'editto in cui lo ha dichiarato «incompatibile» dal Pdl.
2) garantire al suo gruppo parlamentare, determinante alla Camera, un'alleanza politica, elettorale e soprattutto ... istituzionale...

FINI - BERLUSCONI = 1 - 0

Anonimo ha detto...

Silvio Berlusconi ha spesso smentito in passato le persone che erroneamente avevano predetto la sua fine. Ma all’inizio della nuova stagione politica italiana, pochi sono i dubbi sul fatto che il settantatreenne premier e magnate dei media stia combattendo per la sua vita politica. Per anni uno dei suoi principali sostenitori è stato Gianfranco Fini, leader del partito di centrodestra, Alleanza Nazionale. Ma appena prima della pausa estiva, Fini – che da tempo aveva espresso disincanto riguardo i problemi personali e giudiziari di Berlusconi – si è allontanato dalla coalizione di centrodestra, privando il Primo Ministro della maggioranza in Parlamento.

La spaccatura fa capire quanto potrebbe essere drammatico l’autunno della politica italiana. Nelle prossime settimane, Berlusconi affronterà un decisivo voto di fiducia alla Camera dei Deputati. Fini al momento può decidere di continuare a dare il sostegno all’Esecutivo, non essendo sicuro riguardo le conseguenze in caso di caduta del Governo. Ma è anche possibile che lui dia il colpo di grazia e votare contro il Governo, gettando l’Italia in piena crisi politica.

Cosa potrebbe succede se Berlusconi cadesse? L’unica cosa che può esser detta con certezza è che il Presidente Giorgio Napolitano, Capo dello Stato, non ha l’obbligo di convocare subito le elezioni. Berlusconi ha detto in passato che si andrà alle elezioni se non dovesse ottenere la fiducia delle Camere. Ma l’Italia ha già tenuto due elezioni negli ultimi quattro anni. Il ripiombare del Paese nell’instabilità politica sarebbe un tremendo segnale, specie se le elezioni si tenessero adesso.

Invece, se la crisi dovesse esplodere, i partiti italiani potrebbero partorire una coalizione di Governo guidata da nuovi esponenti politici. La prima opzione è che Fini torni nella coalizione di centrodestra guidata da Giulio Tremonti, il Ministro delle Finanze. Un’altra è che Fini costruisca una coalizione centrista, come quelle che hanno guidato il Paese fino all’inizio degli anni ’90. La terza ipotesi è un governo tecnico che traghetti il Paese alle elezioni.

Nessuno di questi esiti promette un nuovo ed eccitante inizio per il Paese. Ma questa situazione potrebbe alla fine avere il merito di mettere la parola fine all’era Berlusconi. Qualsiasi cosa dovesse succedere è ora nelle mani di Fini, più di chiunque altro. Lui ha molto credito per aver riformato Allenaza Nazionale, allontanandola dal suo passato fascista. Adesso sta a lui decidere se può iniziare una nuova e più luminosa era post-Berlusconi.

luigi69 ha detto...

E' UNA VERGOGNA VEDERE BERLUSCONI GENUFLETTERSI A GHEDDAFI !!!

Io ho dato il mio voto a berlusconi , ma questa volta ha offeso il mi orgoglio di italiano e di cristiano a tutto esiste un limite!

che pena poi quelle povere ragazze svendutesi per 80 euro....
sarebbe stato meno disgutoso se si fossero prostituite,sono italiano ed orgoglioso di esserlo e non mi sento piu' rappresentato da un imprenditore prestato alla politica....come mai gli orgogliosi leghisti tacciono???
E voi di destra di base........ nulla dite?

Anonimo ha detto...

concordo con l'amico/a anonimo delle 18,08 anche se io sarei contenta se si rivotasse.
ciao a tutti

Anonimo ha detto...

complimenti al Premier!

Fa nulla se Gheddafi è un dittatore terrorista inviso ai maggiori paesi democratici del mondo,
se ci irride e ci prende per i fondelli ogni volta che ne ha l'occasione,
se è coinvolto nell'attentato di Lockerbie ed ha eletto eroe/martire nazionale l'attentatore libico rientrato lo scorso anno in patria per motivi di salute ...

l'importante è che porti i soldi .....vero!!!???

VERGOGNA!!!

Anonimo ha detto...

UNA PAROLA SU GHEDDAFI...

Gli italiani hanno civilizzato la Libia...hanno insegnato il lavoro a migliaia di beduini che giravano con le ruote di legno.
Io sono nato a Tripoli i miei avevano un ristorante e il Sig.Gheddafi ha confiscato tutti i beni a decine di migliaia di italiani spedendoci in Italia a calcioni....ed ora siamo arrivati al punto di risarcirlo nonostante Ustica e Lampedusa.

Berlusconi è furbo....
gli italiani....molto meno....

Anonimo ha detto...

E' proprio vero il detto "pecunia non olet" è una frase di Vespasiano al figlio Tito, riguardo le entrate di fondi delle latrine pubbliche.
Mi spiace solo per la figuraccia che abbiamo fatto a fornire al dittatore beduino 500 nostre ragazze "immagine" al misero costo di 80 euro cadauna.

A quelle tre poi che si sono convertite all'Islam...(o ai gasdollari del dittaore beduino dico solo questo:

FATEVI PORTARE VIA IN LIBIA, SULL'AEREO DI STATO DEL VOSTRO SANTONE E NON TORNATE PIU' IN QUESTA TERRA GLORIOSA DI POETI E DI EROI CHE NON MERITATE.

IN LIBIA STARETE CENTRO MEGLIO CHE IN ITALIA E FARETE CERTO PIU' BELLA FIGURA E PIU' CARRIERA NELL'HAREM DI STATO DEL DITTATORE O DI QUALCHE SUO AMICO.

luponero ha detto...

CARI AMICI MA DI CHE VI MERAVIGLIATE?

Gli Italiani avevano Mussolini e l'hanno ammazzato senza nemmeno processarlo,mi pare ovvio che un popolo del genere si merita Berlusconi,gheddafi e compagnia bella cantante.........

ecchequa ha detto...

ECCO A CHI ANDRANNO I BENEFICI DEGLI ACCORDI CON GHEDDAFI???I SOLITI POTENTI INDUSTRIALI..IMPREGILO TOTO E TUTTI GLI ALTRI….

Gli accordi del nostro paese con la Libia significano denaro, è vero. Ma soldi per chi, e a chi vanno? Ecco un elenco dei principali interessi dei gruppi italiani nell’ex colonia.

Il trattato di amicizia e cooperazione dell’agosto del 2008 prevede che buona parte dei 5 miliardi di dollari che l’Italia pagherà come risarcimento del passato coloniale sarà ‘girata’ alla costruzione dell’ autostrada costiera libica. A realizzare l’opera – l’appalto sarà assegnato entro il 30 ottobre – saranno tutte imprese italiane: i lavori verranno divisi in tre lotti, affidati a tre consorzi per consentire a molte aziende italiane di lavorare, ha spiegato il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli. Le imprese interessate alla realizzazione dell’autostrada in Libia, previsto dall’intesa siglata lo scorso anno tra Berlusconi e Gheddafi, sono tutte italiane. “Abbiamo avuto 20 richieste“, ha rivelato il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli. La superstrada Rass Ajdir-Imsaad (due corsie più una di emergenza in ogni direzione) sarà lunga 1.700 chilometri. Astaldi è capogruppo di una cordata con Bonatti, Ghella, Grandi Lavori e Toto. Impregilo partecipa come capofila di un consorzio. I progetti infrastrutturali dovranno essere concordati fra le parti nei limiti di una spesa annua di 250 milioni di dollari per venti anni. L’avvio delle procedure di aggiudicazione è previsto entro il 30 ottobre 2010, ma in questi giorni di visita a Roma Gheddafi potrebbe anche annunciare i vincitori.

LIBICI IN ENI ED UNICREDIT – L’Eni, invece, vede la Libia come il paradiso terrestre. In base ad un accordo firmato nel 2007 con la principale compagnia petrolifera libica, la National Oil Corporation, potrà produrre petrolio in Libia fino al 2042: attualmente estrae 800mila barili di petrolio al giorno dalla terra del paese africano. Tuttavia, l’ad Scaroni non sembra intenzionato a fermarsi qui: ha infatti annunciato investimenti per 25 miliardi di dollari. E, pochi giorni fa, lo stesso Scaroni aveva avanzato l’ipotesi di un incontro con il leader libico durante la sua permanenza a Roma. Anche perché c’è qualcos’altro che balla: in Eni si starebbe discutendo su un investimento libico nell’azionariato di addirittura il 15%. Nelle scorse settimane la Lybian Investment Authority (un fondo sovrano governativo con dotazione di 50 miliardi di euro da investire) è salita dal 2 al 7,05% in Unicredit. Il legame con Piazza Cordusio dura da 13 anni, ovvero da quando la Libia entrò in Capitalia.

Anonimo ha detto...

CHI HA PAGATO LE VELINE DEL BEDUINO? SPESI 35.000 EURO PER UNA FARSA VERGOGNOSA
UN DITTATORE OSPITE DI UN GOVERNO CHE SOPPORTA ANCHE I SUOI PROCLAMI ALL’ISLAMIZZAZIONE DELL’EUROPA E LE COMPARSE A 100 EURO A TESTA… SILENZIO DEL PDL E DELLA LEGA CHE VENDONO I VALORI EUROPEI PER BUSINESS PRIVATI E PER IL LAVORO SPORCO DEI RESPINGIMENTI

Soldatesse da cinema, espressione da film e grugno maschile da una parte.
Ben 486 ragazze arruolate, per circondare il dittatore, da una società specializzata in casting dall’altra.
Non siamo a Cinecittà e neanche negli studi Mediaset per le prove del Grande Fratello, ma alla visita in Italia del colonnello Gheddafi.
Niente tubino nero ma tute mimetiche marroni e blu o acconciatura sobria con poco trucco, vietata qualsiasi dichiarazione ai giornalisti.
Tra amazzoni e veline va in onda a Roma la sceneggiata della visita del leader libico, noto difensore dei diritti umani, al nostro Paese.
Con le solite cafonate dei ritardi, dei cambiamenti di programma, degli assaggiatori di cibo, delle tende piazzata sui prati, salvo poi dormire in un comodo letto.
Con gli affari privati da gestire in segreto, gli incontri riservati da centellinare, i venditori di tappeti che chiedono udienza e attendono in anticamera.
E gli schiaffi al Paese che lo ospita per i quali possiamo ringraziare chi sta al governo che li definisce solo “folklore”, come Silvio, o tace per convenienza, come Bossi.
Ieri per Gheddafi qualcuno ha convocato a pagamento 486 ragazze, di cui tre presunte convertire all’Islam sul posto, per comunicarci che “l’Islam diventerà la religione d’Europa e che Maometto è l’ultimo profeta”.
Il primo passo per l’islamizzazione del Vecchi Continente, ci ha gentilmente spiegato Gheddafi, sarà l’ingresso della Turchia nella Ue.
Quindi ha dissertato per ore in una lezione coranica di fronte a un pubblico pagato a uso e consumo della Tv libica, presentandosi al suo popolo come colui che converte sulla via dell’amatriciana.
Tre comparse su 486 era stato stabilito che dovessero convertirsi all’Islam e sono state dotate del velo d’ordinanza, mentre Gheddafi bonfonchiava parole di rito.
Per 100 euro (qualcuna sostiene solo 70) quelle povere vestali si erano fatte una lunga selezione, con lezioni di postura e di silenzio e un misero buffet.
Qualcuna è scappata per dignità: “Sono scioccata, non è possibile che la gente venga pagata per sentire queste assurdità. La gente fuori deve sapere quello che è successo. Gheddafi non può venire in Italia a dirci di convertirci all’Islam e che dovremmo sposare un libico, io mi sono sentita offesa”.
Beata innocenza: per Silvio è stato solo folklore, la Lega, baluardo della Cristianità, tace per non compromettere gli affogamenti dei profughi nel canale di Sicilia da parte dei libici.
Che vergogna per un Paese civile: un noto personaggio che viola da 40 anni i diritti civili e fa fuori gli oppositori interni, nonché mandante del terrorismo internazionale, ricevuto in pompa magna da un esercito di servi che non ha neanche le palle di chiedergli di restituire i 5 miliardi dei nostri connazionali che si è fottuto.
Anzi diamo noi 5 miliardi a chi abbandona i disperati nel deserto.
Baciamo le mani, vero Silvio?
Cosa non si fa per qualche affare.
E che pena vedere la destra italiana, invece che accogliere il beduino a bulaccate di pitali, intenta a fare la fila per essere ricevuta nella tenda da campeggio che serve solo per fare scena.
Alla fine gli unici normali erano i 30 cavalli berberi.
Se poi qualcuno ci informasse su chi ha pagato i 35.000 euro della sceneggiata...giene saremmo grati.
w destra di base

Rolando R.

storia libia 1 ha detto...

nel 1962, gli Italiani residenti in Libia erano ancora 35.000.

Il 7 Ottobre 1970, a seguito del Colpo di Stato del Colonnello Gheddafi del 1969, circa 20.000 Italiani residenti in Libia furono espulsi dal Paese con il diritto di portare una sola valigia e tutti i loro beni vennero confiscati in violazione del trattato italo-libico del 1956, stipulato sulla base della Risoluzione Onu del 1950 che condizionava la nascita della Monarchia libica indipendente al rispetto dei diritti e degli interessi delle minoranze residenti nel Paese. Il valore dei beni immobiliari confiscati venne calcolato, con valuta al 1970, dal Governo Italiano in 200 miliardi di Lire. Ai beni confiscati andavano inclusi i depositi bancari e le varie attività imprenditoriali e artigianali con relativo avviamento: questa cifra superava i 400 miliardi di Lire che, attualizzati al 2010, significherebbe circa 5 miliardi di Euro. In quarant’anni non vi è mai stato un provvedimento ad hoc che prevedesse l’adeguato risarcimento per la confisca del 1970. Gli aventi diritto hanno beneficiato, da parte dello Stato italiano, solo delle provvidenze previste dalle leggi di indennizzo a favore di tutti i cittadini italiani che hanno perso beni all’estero. Niente dalla Libia del leader Gheddafi. La confisca del 1970 venne giustificata da Gheddafi come parziale ristoro dei danni derivanti dalla colonizzazione: danni ambientali e naturali provocati dall'occupazione italiana, soprattutto in relazione ai processi di industrializzazione per le estrazioni dell’acqua e petrolifere (sic ! – solamente nel dopoguerra e sotto il dominio degli “alleati” e successivamente degli inglesi iniziarono le trivellazioni petrolifere), oltre al riconoscimento dei crimini commessi dall'Esercito Italiano sulla popolazione civile. Una sorta di acconto sul preteso saldo che oggi Gheddafi continua a richiedere al Governo Berlusconi riuscendo ad ottenerlo. Mentre i Governi italiani succedutesi nel tempo, ed oggi il Governo Berlusconi, non hanno da parte loro mai preteso dai Libici il rispetto del Trattato violato ricorrendo alla prevista clausola arbitrale (art. 9) né hanno mai posto sul tappeto il valore di quei beni “restituiti” al popolo libico se non altro per diminuire le pretese del Colonnello. Neanche nell’accordo Dini-Mountasser, firmato a Roma il 4 Luglio 1998, che doveva chiudere tutto il contenzioso, non si fa minimamente cenno al valore dei beni confiscati agli Italiani. Con tale accordo lo Stato italiano non si impegnava direttamente a risarcire la Libia, ma decretava la legittimità della sua richiesta, anche se il testo non fu mai inviato a ratifica parlamentare

storia.libia 2 ha detto...

Tre anni dopo, fu abbandonata da ambo le parti ogni pretesa di concretizzare gli impegni dell’Accordo Dini-Mountasser per giungere alla decisione di realizzare un "gesto simbolico" col quale il Governo Berlusconi avrebbe onorato il debito. Nella fase iniziale dei negoziati, si parlò di un importante ospedale oncologico, in seguito di realizzare un’autostrada lungo la costa che avrebbe unito il confine tunisino a quello marocchino. Oggi, è vero, l’Italia ha molti interessi economici in Libia, in particolar modo legati ad aziende italiane impegnate meccanicamente nell’estrazione del petrolio e nelle costruzioni e mantenimento delle reti stradali; inoltre l’ENI, presente nel paese sin dal 1956, ha costruito l'unico gasdotto che unisce la Libia con l'esterno ed ha portato, politicamente, all’affaire Mattei. Inoltre, pur essendo l’Italia alleata degli USA, della Francia e dell’Inghilterra, sin dagli anni '70 aveva sottoscritto dei “patti segreti” di non belligeranza politico-militare-economico con il leader Gheddafi e più recenti, pubblici, di “sicurezza delle coste italiane” che sembrano dipendere molto dai rapporti diplomatici tra questi due paesi, soprattutto per motivi geografici. E’ infatti dalla Libia che partono la maggior parte degli immigrati clandestini che dall’Africa tentano di raggiungere l'Europa sbarcando sulle coste italiane

storia libia 3 ha detto...

E' tempo che lo Stato Italiano avanzi le rivendicazioni degli Italiani e dei loro eredi espulsi da Gheddafi nel 1970:

1) Il diritto di ritornare nel paese dove sono nati e dove hanno trascorso gran parte della loro vita. La Libia, infatti, proibisce tuttora il rilascio del visto a tutti gli Italiani nati nel paese se non dopo aver compiuto 65 anni, tramite un viaggio organizzato e con i documenti di ingresso sia in italiano che in arabo;

2) L’elenco completo dei beni immobiliari confiscati; l’elenco completo, con l’ammontare del saldo, dei conti e depositi bancari confiscati; l’elenco completo delle aziende commerciali, aziende artigianali e aziende agricole confiscate al fine di contabilizzare e richiedere un giusto indennizzo per le confische subite oltre che agli Italiani espulsi ancora in vita anche agli eredi fino alla seconda generazione.

Gli italiani espulsi dalla Libia sono 40 anni che attendono giustizia !

Sappiate che il 7 Ottobre la Libia festeggerà il "giorno della vendetta per celebrare la cacciata degli Italiani".

Non possiamo credere che in uno stato di diritto non si riesca ad avere giustizia; nè che il Presidente del Consiglio seguiti ad ignorare la comunità italiana espulsa dalla Libia, come ha sempre fatto fino ad ora, mentre invece riceve Gheddafi con tutti gli onori e le 500 veline.

Destra di Base ci aiuti e faccia sua questa battaglia per favore.

Grazie.

Anonimo ha detto...

Sul questione “Processo Breve” Fini e Generazione Italia si giocano il proprio futuro. Se votano questa “porcata” avranno deluso tantissime persone come me che si sono iscritte a questo nuovo movimento politico.
Come si fa a dire che il “Processo breve” è una priorità per il Paese, ma vi rendete conto che non c’è lavoro e le famiglie non hanno soldi? Ma come si fa ad essere così immorali?
Fini non si illuda: creare un partito e staccarsi dal PDL è la sua unica speranza, Berlusconi non lo perdonerà mai e continuerà a diffamarlo ed isolarlo come sta facendo in queste settimane.

Anonimo ha detto...

Bella figura di merda abbiamo fatto con la visita di Gheddafi in Italia, con Berlusconi che gli bacia la mano come un suddito fa nei confronti del proprio regnante. L'Europa ad il Mondo intero se la ride e Berlusconi dice che chi polemizza è indietro con i tempi. Povera Italia diceva un mio carissimo amico. Chissà cosa ne pensa un uomo di destra come il Sen. Nania.

Anonimo ha detto...

Mu’ammar al-Quaddafi, il 1° settembre del 1969, prese parte al colpo di stato organizzato dal Movimento degli Ufficiali Unionisti Liberi. Aveva ventotto anni.
Come rappresentante dell’ala oltranzista del movimento, prese il comando con il ruolo di “Presidente del Consiglio della Rivoluzione”. Da qui derivo’ il ruolo di comandante delle forze armate, e nel 1970 divenne Primo Ministro.
Gheddafi si distinse per la sua intransigenza verso gli stranieri, ed impose: lo sgombero delle basi britanniche e statunitensi, la nazionalizzazione del colosso del petrolio BP e l’espropriazione totale dei beni della comunita’ italiana. Poi, con i grandi proventi del petrolio, provvide a finanziare movimenti rivoluzionari in tutto il mondo.
Il resto e’ storia che conosciamo, dal panarabismo radicale, ai sospetti di fomentare il terrorismo, culminati nel corpo a corpo con gli Stati Uniti, che il presidente Reagan concluse con un bombardamento chirurgico, dove Gheddafi riusci’ a salvarsi per un soffio.

Il colonnello cambio’ rotta. Capi’ che la strada era scoscesa e senza uscita, e pubblicamente fece ammenda, ottenendo dagli Stati Uniti la cancellazione dagli stati canaglia.

L’uomo che vediamo in questi giorni e’ sul far dei settant’anni, con quaranta di potere sulle spalle, nonche’ di bizzarrie.

Non dimentichiamolo il carattere del colonnello in questi decenni di potere. Sempre incline alle provocazioni, ai colpi di scena, ai colpi di teatro, ai capricci. Un uomo che non manteneva le promesse, che capovolgeva il senso della storia, che arrivava a camminare sui paradossi, dove si sentiva a suo agio.

Ma l’Italia e’ un paese dirimpettaio della Libia e la Libia, oltre ad essere stato un paese colonizzato dagli italiani, e’ anche un immenso patrimonio di riserve naturali di combustibile. Oltre che un paese da modernizzare. E per la Libia passano le rotte dei trafficanti di vite umane diretti in Italia.

Insomma, un paese con cui fare i conti. E il nostro e’ una delle poche nazioni che riesce a dialogarci.

Ma il colonnello fa pagare uno scotto a tale dialogo, scotto ispirato al suo passato e al nostro passato di colonizzatori e di “europei”. E sembra che i suoi comportamenti di questi giorni, siano un misto di esibizionismo e rabbia viscerale, voglia di stupire e voglia di umiliare.

Il confine tra folklore e cultura di un popolo si fonde in un unicum, che rende interdetti gli osservatori e dunque gli italiani.

Un popolo tollerante, il nostro, che ascolta gli appelli all’Europa a convertirsi all’Islam, esplicitati nella capitale del cattolicesimo. Appelli che provengono da un individuo che non ha alcuna titolarita’ religiosa per emetterli. Dunque, per questo, sono solo inviti a titolo personale, sterili quanto ultravelleitari.

Ma quello che colpisce, e’ la cornice. Con 500 ragazze pronte piu’ per un casting, che per una conferenza.

Inoltre, a questo punto, viene da chiedersi il perche’ della mancata convocazione dell’elemento maschile. Perche’ la discriminazione degli uomini?

Anche questa e’ una provocazione. La religione islamica, che ha sempre avuto una caratterizzazione maschilista, ora pone la donna al centro dell’attenzione. Ne celebra quasi la superiorita’.

E cosi’ la guardia presidenziale del colonnello, che deve fungere anche da scudo umano in caso di pericolo, e quindi la vita del colonnello, e’ nelle mani del sesso femminile, e poi le amazzoni, le ragazze a cui il leader libico fa una lezione cultural-religiosa.

Cosa dire? Cosa pensare? Disorientante. Un cumulo di contraddizioni.

E devono essere di ben elevato spessore se un dirigente del Pdl, Lupi, finisce per avere la stessa opinione dei suoi piu’ strenui oppositori politici.

Bastano tali osservazioni per capire il colonnello Gheddafi. E a noi, con le nostra cultura giuridica ed istituzionale, dargli un limite. Perche’ la tolleranza non puo’ far coprire l’Italia e gli italiani di ridicolo rispetto al mondo.

Anonimo ha detto...

Mu’ammar al-Quaddafi, il 1° settembre del 1969, prese parte al colpo di stato organizzato dal Movimento degli Ufficiali Unionisti Liberi. Aveva ventotto anni.
Come rappresentante dell’ala oltranzista del movimento, prese il comando con il ruolo di “Presidente del Consiglio della Rivoluzione”. Da qui derivo’ il ruolo di comandante delle forze armate, e nel 1970 divenne Primo Ministro.
Gheddafi si distinse per la sua intransigenza verso gli stranieri, ed impose: lo sgombero delle basi britanniche e statunitensi, la nazionalizzazione del colosso del petrolio BP e l’espropriazione totale dei beni della comunita’ italiana. Poi, con i grandi proventi del petrolio, provvide a finanziare movimenti rivoluzionari in tutto il mondo.
Il resto e’ storia che conosciamo, dal panarabismo radicale, ai sospetti di fomentare il terrorismo, culminati nel corpo a corpo con gli Stati Uniti, che il presidente Reagan concluse con un bombardamento chirurgico, dove Gheddafi riusci’ a salvarsi per un soffio.

Il colonnello cambio’ rotta. Capi’ che la strada era scoscesa e senza uscita, e pubblicamente fece ammenda, ottenendo dagli Stati Uniti la cancellazione dagli stati canaglia.

L’uomo che vediamo in questi giorni e’ sul far dei settant’anni, con quaranta di potere sulle spalle, nonche’ di bizzarrie.

Non dimentichiamolo il carattere del colonnello in questi decenni di potere. Sempre incline alle provocazioni, ai colpi di scena, ai colpi di teatro, ai capricci. Un uomo che non manteneva le promesse, che capovolgeva il senso della storia, che arrivava a camminare sui paradossi, dove si sentiva a suo agio.

Ma l’Italia e’ un paese dirimpettaio della Libia e la Libia, oltre ad essere stato un paese colonizzato dagli italiani, e’ anche un immenso patrimonio di riserve naturali di combustibile. Oltre che un paese da modernizzare. E per la Libia passano le rotte dei trafficanti di vite umane diretti in Italia.

Insomma, un paese con cui fare i conti. E il nostro e’ una delle poche nazioni che riesce a dialogarci.

Ma il colonnello fa pagare uno scotto a tale dialogo, scotto ispirato al suo passato e al nostro passato di colonizzatori e di “europei”. E sembra che i suoi comportamenti di questi giorni, siano un misto di esibizionismo e rabbia viscerale, voglia di stupire e voglia di umiliare.

Il confine tra folklore e cultura di un popolo si fonde in un unicum, che rende interdetti gli osservatori e dunque gli italiani.

Un popolo tollerante, il nostro, che ascolta gli appelli all’Europa a convertirsi all’Islam, esplicitati nella capitale del cattolicesimo. Appelli che provengono da un individuo che non ha alcuna titolarita’ religiosa per emetterli. Dunque, per questo, sono solo inviti a titolo personale, sterili quanto ultravelleitari.

Ma quello che colpisce, e’ la cornice. Con 500 ragazze pronte piu’ per un casting, che per una conferenza.

Inoltre, a questo punto, viene da chiedersi il perche’ della mancata convocazione dell’elemento maschile. Perche’ la discriminazione degli uomini?

Anche questa e’ una provocazione. La religione islamica, che ha sempre avuto una caratterizzazione maschilista, ora pone la donna al centro dell’attenzione. Ne celebra quasi la superiorita’.

E cosi’ la guardia presidenziale del colonnello, che deve fungere anche da scudo umano in caso di pericolo, e quindi la vita del colonnello, e’ nelle mani del sesso femminile, e poi le amazzoni, le ragazze a cui il leader libico fa una lezione cultural-religiosa.

Cosa dire? Cosa pensare? Disorientante. Un cumulo di contraddizioni.

E devono essere di ben elevato spessore se un dirigente del Pdl, Lupi, finisce per avere la stessa opinione dei suoi piu’ strenui oppositori politici.

Bastano tali osservazioni per capire il colonnello Gheddafi. E a noi, con le nostra cultura giuridica ed istituzionale, dargli un limite. Perche’ la tolleranza non puo’ far coprire l’Italia e gli italiani di ridicolo rispetto al mondo.

Anonimo ha detto...

Mu’ammar al-Quaddafi, il 1° settembre del 1969, prese parte al colpo di stato organizzato dal Movimento degli Ufficiali Unionisti Liberi. Aveva ventotto anni.
Come rappresentante dell’ala oltranzista del movimento, prese il comando con il ruolo di “Presidente del Consiglio della Rivoluzione”. Da qui derivo’ il ruolo di comandante delle forze armate, e nel 1970 divenne Primo Ministro.
Gheddafi si distinse per la sua intransigenza verso gli stranieri, ed impose: lo sgombero delle basi britanniche e statunitensi, la nazionalizzazione del colosso del petrolio BP e l’espropriazione totale dei beni della comunita’ italiana. Poi, con i grandi proventi del petrolio, provvide a finanziare movimenti rivoluzionari in tutto il mondo.
Il resto e’ storia che conosciamo, dal panarabismo radicale, ai sospetti di fomentare il terrorismo, culminati nel corpo a corpo con gli Stati Uniti, che il presidente Reagan concluse con un bombardamento chirurgico, dove Gheddafi riusci’ a salvarsi per un soffio.

Il colonnello cambio’ rotta. Capi’ che la strada era scoscesa e senza uscita, e pubblicamente fece ammenda, ottenendo dagli Stati Uniti la cancellazione dagli stati canaglia.

L’uomo che vediamo in questi giorni e’ sul far dei settant’anni, con quaranta di potere sulle spalle, nonche’ di bizzarrie.

Non dimentichiamolo il carattere del colonnello in questi decenni di potere. Sempre incline alle provocazioni, ai colpi di scena, ai colpi di teatro, ai capricci. Un uomo che non manteneva le promesse, che capovolgeva il senso della storia, che arrivava a camminare sui paradossi, dove si sentiva a suo agio.

Ma l’Italia e’ un paese dirimpettaio della Libia e la Libia, oltre ad essere stato un paese colonizzato dagli italiani, e’ anche un immenso patrimonio di riserve naturali di combustibile. Oltre che un paese da modernizzare. E per la Libia passano le rotte dei trafficanti di vite umane diretti in Italia.

Insomma, un paese con cui fare i conti. E il nostro e’ una delle poche nazioni che riesce a dialogarci.

Ma il colonnello fa pagare uno scotto a tale dialogo, scotto ispirato al suo passato e al nostro passato di colonizzatori e di “europei”. E sembra che i suoi comportamenti di questi giorni, siano un misto di esibizionismo e rabbia viscerale, voglia di stupire e voglia di umiliare.

Il confine tra folklore e cultura di un popolo si fonde in un unicum, che rende interdetti gli osservatori e dunque gli italiani.

Un popolo tollerante, il nostro, che ascolta gli appelli all’Europa a convertirsi all’Islam, esplicitati nella capitale del cattolicesimo. Appelli che provengono da un individuo che non ha alcuna titolarita’ religiosa per emetterli. Dunque, per questo, sono solo inviti a titolo personale, sterili quanto ultravelleitari.

Ma quello che colpisce, e’ la cornice. Con 500 ragazze pronte piu’ per un casting, che per una conferenza.

Inoltre, a questo punto, viene da chiedersi il perche’ della mancata convocazione dell’elemento maschile. Perche’ la discriminazione degli uomini?

Anche questa e’ una provocazione. La religione islamica, che ha sempre avuto una caratterizzazione maschilista, ora pone la donna al centro dell’attenzione. Ne celebra quasi la superiorita’.

E cosi’ la guardia presidenziale del colonnello, che deve fungere anche da scudo umano in caso di pericolo, e quindi la vita del colonnello, e’ nelle mani del sesso femminile, e poi le amazzoni, le ragazze a cui il leader libico fa una lezione cultural-religiosa.

Cosa dire? Cosa pensare? Disorientante. Un cumulo di contraddizioni.

E devono essere di ben elevato spessore se un dirigente del Pdl, Lupi, finisce per avere la stessa opinione dei suoi piu’ strenui oppositori politici.

Bastano tali osservazioni per capire il colonnello Gheddafi. E a noi, con le nostra cultura giuridica ed istituzionale, dargli un limite. Perche’ la tolleranza non puo’ far coprire l’Italia e gli italiani di ridicolo rispetto al mondo.

Anonimo ha detto...

Fantasie d'autunno:La cena tra D'Alema, Bersani, Di Pietro e Fini. Dopo essersi intrattenuto a lungo in una caffetteria romana con Casini, D’Alema invita a cena, con Bersani, Fini e Di Pietro e spiega loro il suo piano per sbarazzarsi di Berlusconi “Tu Fini ti devi dimettere-Fini lo guarda esterrefatto-devi dimetterti per farti rieleggere da una nuova maggiornaza” continua D’Alema. Di Pietro storce il naso, ma D’Alema lo incalza “Vuoi o no far fuori Berlusconi?” Di Pietro abbozza, ma domanda se esiste una nuova maggioranza. Mentre Fini stranito si stringe nelle spalle, D’Alema lo guarda e sentenzia “Tu e i tuoi non voterete i 5 punti di Berlusconi”. Di Pietro assente vigorosamente, ma rifà la domanda sulla maggioranza. D’Alema deciso: “Bisogna offrire a Casini qualcosa in più di quanto gli potrà offrire Berlusconi”. Di Pietro drizza le orecchie, mentre Bersani gli suggerisce di ascoltare.

“Il massimo che gli potrà offrire il Cavaliere, al di là di Bossi -continua D’Alema-è il ministero degli esteri o persino la vice-presidenza, ma noi possiamo offrirgli di più!”

“E cioé??” quasi urla Di Pietro

“La presidenza del consiglio” sibila sulfureo baffino.

Di Pietro è sul punto di esplodere, ma butta lì collerico “e al Senato?”

“Pisanu controlla tre voti -incalza freddo D’Alema- gli ridiamo il ministero degli interni che Berlusconi gli ha tolto”

Fini obietta, guardando Di Pietro “Chi mi garantisce che avrò la maggioranza per essere rieletto presidente?” Di Pietro gira il testone ma si fa pensoso. D’Alema mettendo una mano sulla spalla di Fini “Qualche rischio in politica bisogna correrlo e tu ne hai corsi anche troppi inutili. Questo invece vale la candela finalmente. Se non passano i cinque punti, Berlusconi, come ha detto, si dimette, perché non ha più la maggioranza e Napolitano dovrà dar l’incarico ad un altro: appunto Casini, che è il centro perfetto di questa nuova maggioranza.”

Di Pietro, nascondendo l’imbarazzo, si rivolge a Bersani “ma il tuo Pd non si spacca su Casini?”

“E’ un meccanismo che può reggere” sussurra Bersani.

“Neanche se Berlusconi propone una Finocchiaro per la Presidenza della Camera?” obietta Fini in apprensione.

D’Alema spazientito: “Allora si tengano Berlusconi Capo del Governo e poi, magari, Presidente della Repubblica”.

“E chi lo fa il Presidente della Repubblica, caduto Berlusconi?” interroga timidamente Fini.

“Questo lo possiamo decidere dopo, insieme a Casini!” chiude seccamente D’Alema sottolineando sardonico che si tratta solo di una fantasia autunnale.

Anonimo ha detto...

Conferenza stampa del Vice Ministro Urso a Lecce. Trasvolata adtriatica di Generazione Italia.

Il Sud con Fini per l’Italia. La partecipazione della Puglia alla manifestazione di Mirabello. È questo il tema della conferenza stampa che il Vice Ministro on. Adolfo Urso terrà a Lecce venerdì 03 settembre alle ore 11:00 presso l’Hotel Patria – Lecce per illustrare le modalità di partecipazione della Puglia alla festa di Mirabello (Ferrara) che sarà conclusa domenica da un intervento del Presidente della Camera dei Deputati, on. Gianfranco Fini.

Durante la conferenza stampa un aereo con uno striscione di Generazione Italia sorvolerà il cielo di Lecce. L’aereo, partito da Catania, sorvolerà tutte le spiagge della costa adriatica sino a Mirabello, dove giungerà anche un altro aereo proveniente da Bolzano.

Alla conferenza stampa di Urso parteciperanno anche gli on. Divella, Tatarella e Patarino, nonché il cons. reg. Surico e il cooordinatore provinciale di Lecce Pellegrino
Peccato Adriano, ragionandoci bene potevamo esserci anche noi di Destra di Base a questa conferenza stampa.

Anonimo ha detto...

- Il futuro degli ex An anti Fini? Ignazio La Russa aspira a presiedere la Camera (ma, francamente, gli auguriamo di no), Gianni Alemanno vuole fare il vicepremier (checchè ne dica) mentre Maurizio Gasparri sarà il paladino della legalità. Vi basta? No? Allora aggiungo pure che Maurizio Bianconi, diventato famoso per la reprimenda del Colle, è uomo di Altero Matteoli. E potrebbe pure diventare il nuovo tesoriere del Pdl. Chissà come sarebbero contenti al Quirinale.
- C'è Berlusconi dietro gli attacchi a Fini, come dice la sinistra? Macché. Lo si vede proprio ora quando alcuni del centrodestra (anche autorevoli a cominciare da Umberto Bossi) vorrebbe che si smettesse. Ma Vittorio Feltri e Maurizio Belpietro vanno avanti. Per loro, c'è solo il lettore. Che poi è quello stesso uomo o donna che andrà alle urne a votare. E i lettori vogliono sapere tutto, ma proprio tutto dell'ormai nota saga estiva.
- Gianni Alemanno alle grandi manovre (nazionali)? Pare proprio di sì, soprattutto se riuscirà a replicare in comune quanto già fatto da Renata Polverini in regione: imbarcare Francesco Storace e Pier Ferdinando Casini. Unica clausola: che il Berlusca non faccia la pace coi futuristi poiché ció equivarrebbe a chiudere tutti gli spazi di agibilità politica ad Alemanno e i suoi. - Vogliamo dire che, con Fini, Bossi e Berlusconi stanno giocando al poliziotto buono e al poliziotto cattivo? Si, diciamolo. Anzi, digiamolo!
- Lo sapevate che uno dei giornalisti più apprezzati da Umberto Bossi è Giorgio Bocca? No? Allora ve lo dico io.
- Aho, qua finisce che, il partito del sud, lo fa Umberto Bossi. Vuoi vedere che «scende» Maroni al disotto della linea Gotica? Ricordatevi che furono i normanni a strappare la Sicilia agli arabi...
- I sondaggi sul Cavaliere? È messo male. Quelli veri, lo danno ben al disotto del 50% con il Pdl che non supera il 30%. A proposito: ditegli che Bossi sta guardando con sempre maggiore interesse all'appello per l'uninominale promosso dal Corsera. Con tale sistema infatti, anche la Lega, nei collegi dove essa è egemone, conterebbe molto di più.
- Ah, dimenticavo: siete sicuri che è Bossi (o Calderoli o Cota) che sta (o stanno) lavorando per ricucire con quelli che ce l'hanno tanto con la Disneyland di Gheddafi? Io vi dico invece che è Gianni Letta. Voi a chi credete, a me o a Bossi?
- Do you remember «Dead man walking», il film drammatico di Tim Robbins? Interessante, vero?

Anonimo ha detto...

l'Unione Europea ci multa perche' i processi durano troppo, il che vuol dire che negli altri paesi i processi vengono fatti in tempi brevi, poi sei anni sono tempi meno lunghi e non brevi. Per la cronaca, Togliatti e il PCI hanno fatto l'amnistia nel 1946 perche' molti partigiani comunisti avevano le mani sporche di sangue e introdussero nella costituzione l'immunita' parlamentare per paura che i giudici investigassero le loro malefatte, per inciso un parlamentare PCI, condannato di omicidio si salvo' con l'immunita' parlamentare, certo Franco Moranino. Quando scoppio' mani pulite, il PCI si affretto' a fare decadere reati antecedenti di una certa data, per mettersi al riparo dal pool di Milano.

LO SAPEVATE?

Anonimo ha detto...

l'AVETE SENTITA L'ULTIMA?
La rossa con il reggicalze che prepara un pulman di squadristi (fascisti) ?
CHISSà CHI SI CREDE DI ESSERE QUESTA QUI....

NON HA NESSUNO E' SOLO UN BLUFF...ALQUANTO RACCHIO...
E PER GIUNTA ...ROSSO...

CHE SI FA PER UNA POLTRNA....CHE SI FA...

Anonimo ha detto...

Il Mercante di Arcore
Il Berlusca oggi si è rivolto ai parlamentari confluiti nel gruppo di Fini e li ha invitati a tornare indietro nel Pdl promettendo loro la “certezza della ricandidatura”. Da uno che si sceglie come amico Gheddafi non c’è da aspettarsi altro, anzi si conferma l’attitudine del personaggio a comprare le persone e le loro anime pur di realizzare i propri interessi. E se queste persone non sono in vendita, ecco allora che attiva il manganello mediatico attraverso i giornali di famiglia. Qualcuno potrà non condividerla, ma a noi sembra che l’affermazione di Bersani “la Politica finita nella fogna” di fronte a questi avvenimenti sia una considerazione “lieve”.

Anonimo ha detto...

grande, grandissima manifestazione di destra di base a Leuca.
Bravi.
Avete dimostrato che anche senza Fitto e Mantovano, il popolo della destra salentina partecipa sempre numeroso alle riunioni della destra vera.
Superbo il senatore Nania.
Intervento senza nessuna sbavatura.
Perfetto.
Bravioa
Bravi davvero!


Daniele Ancora

Anonimo ha detto...

senatore domenico nania adriano napoli giuseppe chiffi forza destra di base siete grandi