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martedì 8 febbraio 2011

MONTERONI, SE PAOLO ALEMANNO SE NE VA DAL PDL E' UNA SCONFITTA PER TUTTO IL CENTRODESTRA PROVINCIALE


L’ipotesi che l’ing. Paolo Alemanno, portavoce di Destra di Base, dirigente provinciale del Pdl e consigliere comunale di Monteroni lasci Pdl rappresenta una amara sconfitta di tutta la nostra classe dirigente.

Sono anni che Destra di Base cerca di dare un riferimento identitario e politico agli ex di An nel salento al fine di garantire una partecipazione dignitosa ai dirigenti e ai militanti di destradel Pdl.

Purtroppo l’assenza di un serio ed efficace coordinamento provinciale del partito e i veti incrociati su di noi da parte di chi impropriamente all’atto della costituzione del Pdl si è arrogato il diritto di rappresentare gli ex An salentini nel Pdl, hanno fortemente limitato la nostra azione politica e la nostra capacità di aggregazione sul territorio.

Nonostante ciò, anche se comunque abbiamo sempre dato il nostro contributo elettorale, ogni spazio politico e istituzionale, anche minimo, ci è stato sempre negato, ed è stato occupato dal movimento « La Città» che per quattro anni aveva contrastato An sul territorio e da altre figure minori che pur di mantenere i loro incarichi e le loro inutili cariche politiche si sono servilmente appiattiti ai dictat di Congedo e Company, lasciando il popolo di An senza riferimenti adeguati.

Chiaramente questo tipo di politica «ad escludendum» ha fortemente favorito e ingrassato altri partiti o movimenti politici concorrenti al Pdl, come Io Sud, Fli, l’Udc e altri minori, portandoci a perdere migliaia di voti pesanti sia a Lecce che in provincia.

Noi, coi circoli Destra di Base, grazie esclusivamente alla sana passione disinteressata che ha sempre animato il nostro impegno politico, siamo comunque restati funzionali al questo ingrato e dis-organizzato partito a difendere e rappresentare, con la nostra onestà intellettuale e con il nostro spirito di sacrificio, valori e militanti della destra nel Pdl.Ma per dare un senso compiuto ad un impegno politico o elettorale la passione da sola non basta, perchè è necessario dare ai nostri rappresentanti anche la possibilità di mettere in pratica le proprie idee e attuare i propri programmi amministrativi.

Ma se la classe dirigente non viene selezionata con criteri meritocratici, ciò è assolutamente impossibile.

E la nostra classe dirigente non è certamente stata selezionata con criteri meritocratici.Così in quasi tutti i paesi della provincia il Pdl e il centrodestra sono lacerati al loro interno e non sempre ben rappresentati istituzionalmente.

A Monteroni sono mesi che si parla di infiltrazioni mafiose nell’amministrazione comunale e sono mesi che l’ing.Paolo Alemanno, tra i più onesti e competenti esponenti locali del pdl viene regolarmente snobbato dal partito e dal governo cittadino.E in tutto questo tempo è stato lasciato solo.

Nessuna parola, scritta o sentita proferire,sull’argomento da parte dei vertici provinciali del Partito provenienti da An.

Silenzio assoluto anche da parte del nostro Sottosegretario agli Interni che su queste questioni è il componente del governo più autorevole presente sul territorio.

Chissà che ne pensa della situazione di Monteroni e se è contento dei rappresentanti locali del suo movimento che fanno parte, o hanno fatto parte della squadra di governo del paese...

Nessuno, tranne Destra di Base, ha speso una parola in favore dell’ing. Paolo Alemanno, della sua indiscussa figura morale e politica ingiustamente prevaricata da interessi e scelte istituzionali che di politico, e di logico, hanno ben poco.

Il Pdl non può restare indifferente davanti a queste situazioni gravissime e permettersi il lusso di perdere personalità di altissimo profilo etico, culturale e politico come l’ing. Alemanno, che di questi tempi è merce più che rara in politica.

L'abbandono del Pdl da parte di Paolo Alemanno sarebbe una vera e propria jattura per tutto il Pdl salentino, e sarebbe un colpo alla credibilità della sua azione amministrativa tanto grave da interessare anche gli alleati e l'intero centrodestra.

Il ministro Fitto se può intervenga immediatamente a porre rimedio a questa insostenibile situazione, altrimenti presto si ritroverà in un Pdl screditato e desertificato, ridotto a rappresentare solamente gli ex di Forza Italia e gli amici de La Città.


Giuseppe Chiffi,

presidente prov.le circoli DESTRA DI BASE

43 commenti:

falcon81 ha detto...

E' necessario cambiare i vertici provinciali del Pdl, meglio se si potesse cambiare tutti i vertici, provinciali e regionali.
Questo non è un partito e se la cosa non è così evidente è solo per il semplice fatto che anche gli altri mivomenti della Poli e di Fini sono ugualmente verticizzati e fanno pena.
Sennò nel Pdl sarebbero ad oggi restati solo Fitto Congedo, La Manca a Mantovano.
Paolo fa bene ad andarsene e se volete un consiglio, andiamo via tutti e stiamocene per conto nostro.

Anonimo ha detto...

BRAVO GIUSEPPE, HAI PERFETTAMENTE RAGIONE!

COSIMO MANCO

Anonimo ha detto...

.....e il famoso treno per Roma?
Poi l'avete preso?
E' giunta e già passata l'ora delle decisioni irrevocabili?

DANILO PIZZOLANTE ha detto...

Adriano è tornato oggi da Roma.
La decisione è presa.
SIAMO INDIPENDENTI DA TUTTO E DA TUTTI!
SENZA PADRONI NE' PADRINI ( O MADRINE)
LIBERI DI ACCORDARCI CON CHIUNQUE CI PARE.

E' CHIARO IL CONCETTO?

Anonimo ha detto...

SI MA NEL PDL O FUORI DAL PDL?

Anonimo ha detto...

Anche fuori dal pdl!

Anonimo ha detto...

viva Destra di Base.
Facciamo come gli altri!
utilitaristi ed opportunisti!
Fuori dal PdL!

Se lo fa la Città, Io sud, Azzurro popolare, ecc.
allora lo possiamo fare anche noi!

LUNAROSSA ha detto...

Ottimo l'articolo di oggi SUL QUOTIDIANO.
FINALMENTE VI RICONOSCO.
W DESTRA DI BASE

destra di base salento ha detto...

Questo sito nasce, per una “intuizione” personale, tre anni fa come “voce fuori dal coro”, espressione di una “destra sociale” certamente non rappresentata a livello locale.
Abbiamo a suo tempo criticato l’allora politica de La città e tutte le varie manovre e manovrine tese a rafforzare la loro presenza politica e istituzionale alla provincia e nel comune capoluogo.
Abbiamo sempre cercato di trovare almeno un motivo, per continuare stare insieme e a sperare che la situazione potesse migliorare e almeno un atto politico e amministrativo di chi rappresenta la destra nel pdl che potesse corrispondere alle nostre idee di destra.
Ma non ci siamo riusciti.

Voi ne avete visto qualcuno?

Nessuna deriva opportunistica quindi da parte nostra.
I veri opportunisti sono altri e ben noti a tutti.
Sono quelli che avrebbero dovuto rappresentarci e invece hanno preferito pensare ai loro interessi, con arroganza, a volte con volgarità politica ( usando anche le querele intimidatorie contro questo blog quando esso aveva centinaia di contatti.
Gli stessi che impediscono tuttora qualsiasi dibattito interno.

A destra vogliamo continuare a starci così, a testa alta, saranno altri che incontrandoci per strada abbasseranno lo sguardo, non noi che abbia solo ricercato verità e giustizia.
Se qualcuno ci riconosce onestà intellettuale noi potremo collaborare sennò possiamo anche stare contro.
E' finito il tempo di fare i burattini e le vittime sacrificali di chi fomenta odio contro di noi solo per sopravvivere.
Noi abbiamo dimostrato sempre di poter fare politica di valore senza essere beneficiati da incarichi e prebende.
Gli altri questo non lo possono dire.
Ora però nessuno potrà mai più sfruttare la nostra buona fede a uso e consumo dei propri intrallazzi.
Le nostre idee la nostra corenza e il nostro impegno politico meritano rispetto.
Noi siamo cresciuti in questi anni, ci siamo liberati delle mezze figure e abbiamo imparato
ad essere liberi soprattutto di chi, proprio grazie a questi steccati, da decenni cura solo i propri interessi e non il bene dellla nostra gente della destra.

Tutto il resto è fare il gioco di chi specula sulle nostre intelligenze, sulla nostra vita, sui nostri sacrifici, sulla nostra pelle.

Noi siamo diversi

Anonimo ha detto...

GIUSTO!!!!
ANZI,
GIUSTISSIMO!!!!!!

Anonimo ha detto...

Sono convinta che se manterrete questa linea sicuramente la destra salentina avrà un futuro molto buono.

Lavinia68

Anonimo ha detto...

ULTIME DA FLI

Viespoli e Urso «sconcertati» dal tandem Bocchino-Della Vedova.Viespoli annuncia le dimissioni da presidente. Lui, Saia, Menardi, Valditara, Pontone a rischio addio.Baldassarri è in rotta.Urso oggi pomeriggio in conferenza stampa«Ho abbandonato il governo, non ho paura di rinunciare a una poltroncina»non sarà portavoce.In fibrillazione anche i coordinatori regionali di Campania, Sicilia, Piemonte,Veneto.(Repubblica)

Anonimo ha detto...

FINI MI E' PIACIUTO.
BASTA COI BORDELLI, FUORI I COLONNELLI

Dall’assemblea Costituente di “Futuro e Libertà” sono emerse luci ed ombre. Di positivo il radicamento di Fli sul territorio, la volontà di dibattere di politica della sua media classe dirigente, la crescita di una generazione di giovani estranei alla logica partitocratica, la volontà di Fini di liberarsi di lacci e lacciuoli correntizi, “vere metastasi” che quel mondo umano sembra destinato a portarsi dietro (come tutti i partiti).
Di sobrio, ma non certo innovativo o dirompente, va segnalato il discorso conclusivo di Fini incentrato su una efficace analisi della società contemporanea, su una abile anche se tardiva provocazione uso media ( la sfida a Berlusconi a dimettersi insieme) e sulla collocazione “a destra” di Futuro e Libertà.
Capitolo a parte il richiamo alla fine del correntismo interno che merita da solo la sufficienza.
Partiamo dalla collocazione di Futuro e Libertà: per tre giorni qualcuno si è sentito in dovere di ribadire che Fli sta a destra e non tratterà mai con la sinistra.
Mi è piaciuto l’appello di Fini che annuncia: “basta coi colonnelli, non voglio ripetere l’esprienza di An, le correnti sono la metastasi dei partiti, stavolta i collaboratori li scelgo io”.
Ecco la prima fila degli Urso, dei Ronchi, dei Viespoli scattare in piedi nell’applauso uso telecamere, salvo poi litigare per due poltroncine.
Senatori che minacciano di uscire dal partito, discussioni che vanno avanti per ore, organigrammi che cambiano in continuazione:
Che putridume è mai questo?
Il vice di Fini deve rappresentare il partito e la sua base militante: allora perchè non è stato fatto votare dall’assemblea?
Chi si è opposto a questo atto democratico?
Se Fini vuole riscattarsi deve
affidare il partito a gente onesta, disinteressata e capace, si aprano sedi, si faccia politica sul territorio, si dia spazio ai giovani e alle donne.
Fli non decollerà mai finchè sarà rappresentato da arrivisti, ricattatori e “prudenti”.
Se si apre una fase nuova ci vuole una mentalità nuova: chi ci sta bene, altrimenti via...
Altrimenti resto con destra di base!

Rolando R.

Anonimo ha detto...

Stasera, lunedì 14 febbraio, dalle 23 il vicepresidente del Senato e responsabile nazionale Enti Locali del Pdl, sen. Domenico Nania, partecipera' al programma televisivo Nightline su Skytg24.

anonimoleccese ha detto...

Alfredo Mantovano è il nuovo coordinatore politico nazionale di ''Nuova Italia'' all'interno del Popolo delle Libertà.
Che ne pensate?

Anonimo ha detto...

Alemanno, il sindaco di Roma, non poteva fare scelta migliore....
Ora i circoli Nuova Italia sono davvero destinati all'estinzione.
Mentre la Città presto diventerà...LA NAZIONE!

ddbnews ha detto...

FLI: NANIA (PDL): LA REGOLA DI FINI: L'ITALORONCHISMO

"Resto alquanto sorpreso dal contenuto della lettera dell'eurodeputata di Fli, Cristiana Muscardini, che chiede al Presidente Fini l'osservanza di regole. L'ItaloRonchismo version, quel misto di umiltà e talento che simboleggia il contenuto politico di Fli e che il suo Presidente indica concretamente come modello da seguire ai giovani per respirare aria pura e premiare il merito, non contempla regole, come, tutti coloro che conoscono i personaggi in questione ben sanno. Mi auguro che i vari Urso, Viespoli ed altri che ancora credono in qualcosa, più che in qualcuno, guardando agli esempi storici lontani e recenti si rendano conto che quanti hanno pensato di liberarsi di un leader con la convinzione di raccoglierne l'eredità, alla fine sono stati espulsi dalla storia e hanno consegnato il futuro ai loro avversari".

Claudio Ancora ha detto...

Vacilla visibilmente il trono berlusconiano MA I SUOI NEMICI SONO UN'ARMATA "BRANCALEONE" !

Di Silvio Berlusconi presidente del Consiglio - della sua inazione, delle sue reticenze, delle sue svolte a scoppio ritardato - s’è stufata una larga parte
dell’Italia.
La maggioranza? Non è semplice dirlo: solo le elezioni potranno dare una risposta certa. Ma di certo mai come in questa fase il fronte delle opposizioni è parso così folto, oltre che composto da pezzi importanti della vecchia constituency berlusconiana: la nascita del Terzo Polo
di Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini, le critiche di Confindustria, gli imbarazzi della Chiesa, gli interrogativi che attraversano i vertici e la base leghista testimoniano che la presa di Berlusconi sulla politica e sulla società s’è fatta flebile e in molti si sono ormai convinti che il premier rappresenta il principale ostacolo per qualsiasi serio tentativo di ripartenza, che avvenga sul fronte di centrodestra (come appare più probabile) o da sinistra.
Il Cavaliere ha però ancora un formidabile vantaggio sui suoi avversari.
Riassunta in poche parole, la questione è la seguente: se si torna al voto in tempi rapidi - diciamo a maggio o giugno - a Berlusconi può facilmente riuscire di dimostrare che è ancora lui l’unico detentore di
una maggioranza popolare, magari di ripiego o di risulta.
E che dall’altra parte c’è il caos, in senso metaforico e forse non solo.
Serve qualcosa in più. Anzi, molto di più. Serve un’idea di Nazione un orizzonte da riassumere in pochi ed essenziali punti, l’esatto opposto del programma-mostro di centinaia di pagine partorito dall’Unione cinque anni fa, dove
c’era dentro tutto perché in fondo si sapeva che non si sarebbe fatto niente.. E occorre al più presto il nome del candidato premier, perché va bene raccontarsi che non è più il tempo dei padri padroni e dei maghi taumaturghi. Succede però che, in attesa di un nome credibile per la guida dell’opposizione, le leadership già in campo - Nichi Vendola in testa - convincono un numero sempre crescente di elettori che proprio la taumaturgia è l’unica soluzione.. Ma di motivi ne
occorrono di ben altri per sperare di vincere e governare.

da Mimmo Nania ha detto...

FLI: NANIA (PDL): FINI IGNORA LE DISTINZIONI

''Confondere una nomina a Presidente della Camera, ricevuta da una maggioranza parlamentare, nella quale non ci si riconosce più e della quale non si fa più parte, con un'investitura popolare da parte degli elettori, nella quale si riconosce, a pieno titolo, il Presidente Berlusconi e il suo Governo è quanto di più errato ci possa essere. E' insostenibile pensare che si possano barattare le dimissioni da un incarico istituzionale con il tipo di mandato di un Presidente del Consiglio, indicato dalla base popolare. L'esternazione del Presidente Fini, mi sembra solo l'ennesima battuta ad effetto che dimostra come cerchi con le parole di nascondere la realtà del problema: la mancanza di neutralità nell'interpretare una carica terza che è diventata di parte".

Anonimo ha detto...

Mia sorella è morta due volte. Non è giustizia questa» ha commentato a caldo Bruna Biggi, gemella di Luciana, dopo la sentenza di assoluzione di Luca Delfino. «È stata una morte orribile e adesso anche iniqua. Sono allibita. Tutta la fatica di avere lottato per cinque anni non è servita a niente. È una sentenza scandalosa», ha proseguito la ragazza. «Non volevo vendetta, ma non ho mai avuto dubbi su di lui. Credo si meritasse una condanna» ha detto Federica P., amica di Luciana Biggi e della gemella Bruna, che aveva anche deposto al processo come testimone. «Speravo proprio in una condanna» ha aggiunto non nascondendo la commozione.


GIUSTIZIA non e' stata fatta!
vergogna!

PORTO FINO ha detto...

I CIRCOLI NUOVA ITALIA IN MANO A MANTOVANO E C.?

MA IN PUGLIA NON I CIRCOLI DI ALEMANNO ERANO SCOMPARSI GRAZIE ALL'OPERA INGEGNOSA DEL LORO COORDINATORE REGIONALE.

QUINDI I CIRCOLI NUOVA ITALIA IN PUGLIA, E PENSO TRA POCO ANCHE IN TUTTA ITALIA, NON SONO ALTRO CHE I CIRCOLI DE LA CITTA CHE COSì POSSONO AVERE NON DUE IDENTITA' (LA CITTA' E PDL) MA TRE.

E COSI' MORI' LA DESTRA SOCIALE ALEMANNIANA.

AMEN

IoSudeTu? ha detto...

Fitto ha i giorni contati perchè ora si è formato un muro invalicabile che glòi sbarrerà per sempre il cammino.
Poli-Mantovano-Quagliariello sono invincibili.
Cari amici di destra di base passate con noi e avrete certamente da guadagnarci.

Anonimo ha detto...

La vergogna dell'Italia è la banda tullianos e ancora più vergogna è una certa sinistra sinistrata, senza nè capo e nè coda però hanno in comune una cosa sola, arrivare al potere senza che ne abbiano le capacità e la moralità, quella moralità tanto sbandierata in ogni luogo come vangelo divino ma in realtà una arma bianca usata a loro modo e intendimento cioè il nulla, non sanno costoro neanche cosa significa il termine moralità perchè se così non fosse a questora sarebbero con la testa sotto la sabbia come gli struzzi, detto questo, ebbene, queste associazioni a delinquere di stampo mafioso pensano bene a mandare a p....ne tutto quello di buono abbiamo fatto noi italiani e non gli frega niente se noi poveri operai alla terza settimana del mese dobbiamo correre in banca a in qualche posto peggio a chiedere prestiti per poter arrivare a fine mese, ma non si vergogano affatto di quello che stanno facendo , tanto i loro stipendi d'oro li hanno assicurati ......

Anonimo ha detto...

FUTURO E LIBERTA’ A LECCE E OVUNQUE E' EGUALE A IMMOBILISMO E PERSONALISMI...

GLI SPAZI POLITICI LASCIATI APERTI DA UN PDL SPACCATO NON VENGONO OCCUPATI DA FLI: E’ ORA CHE QUALCUNO DENUNCI L’INCONGRUENZA… MENO CENETTE E PIU’ PRESENZA SUL TERRITORIO : SE QUALCUNO ASPETTA SOLO DI MONETIZZARE LA SUA SCELTA SENZA FARE POLITICA, DIVIDENDOSI POCHE CARICHE PUBBLICHE, POTEVA RIMANERE NEL PDL… UN PARTITO LOCALE MINIMALISTA NON HA NE’ FUTURO NE’ LIBERTA’

Da sempre il Pdl è dilaniato da polemiche interne, da regolamenti di conti tra le varie correnti, con continui riposizionamenti su sponde diverse.
L’anno prossimo a Lecce ci saranno le elezioni comunali e non vi è nulla di certo: il sindaco uscente, Paolo Perrone, non sa se avrà o meno l’appoggio della Poli che potrebbe anche correre da sola con una lista civica.
I mantovaniani, tra cui il cognato Congedo, nessuno sà cosa pensano, ammesso che stiano pensando qualcosa.
Un quadro di sfascio generalizzato che ben si presterebbe all’azione politica incisiva di un “partito nuovo” come dovrebbe essere “Futuro e Libertà“.
Ma a sei mesi dalla nascita, il bilancio è il seguente: manifesti affissi in città zero, attività politica sul territorio zero , presenze negli ultimi mesi nel dibattito politico cittadino zero, riunioni organizzative zero.
Ma sfugge forse a qualcuno che non si tratta qua di gestire una sezione del Rotary o di permettere a qualche signora di sfoggiare l’abito da sera, qua si parla di “partito politico”.
E fa specie che la sua classe dirigente preferisca una presenza minimalista, quasi una scelta di campo che comporti automaticamente la medaglietta da onoreficenza per future cariche pubbliche nazionali.
Ua filosofia improntata al berlusconismo puro: “tanto i voti li porterà Fini, inutile fare sforzi”.
Trattandosi di dirigenti non ancora prossimi al ricovero in casa di accoglienza, almeno in termini anagrafici, sarebbe opportuno che costoro si rendessero conto che i voti vanno conquistati palmo a palmo, strada per strada, casa per casa.
Possibilmente parlando di politica ed esponendo le tesi di Futuro e Libertà non nei circoli del golf o negli ammezzati, ma rivolgendosi all’opinione pubblica della città.
Renderebbero un servizio al partito, visto che da quel partito ambiscono ricevere anche onori e non solo oneri.
Che senso ha un coordinatore provinciale che non riesce ad aprire bocca da mesi?
Un partito nazionale dato tra il 6% e il 7% che fa nel frattempo?
Che fanno coloro che vorrebbero aderire?
Contano le pecore?
Ma che sistema delirante è mai questo?
In un periodo di vuoto pneumatico di idee e di militanza del centrodestra locale, una forte struttura organizzata avrebbe un terreno immenso da coltivare e battere, non solo menù da esaminare.
Eppure nessuna voce si alza, tutti intenti a coltivare le proprie amicizie per contendersi un futuro vantaggio.
Futuro e Libertà per decollare ha bisogno di contenuti e questi programmi devono essere veicolati tra la gente comune.
Per farlo occorre una ” forma organizzazione” al servizio dei simpatizzanti e dei cittadini, occorre una presenza visiva, occorre rabbia e carica, sudore e lucidità propagandistica.
Non sfilate di modelli per tutte le stagioni, in attesa di avere il posto assegnato in prima fila.
Non può esistere un “partito fantasma” dove chi si avvicina per dare una mano viene allontanato al motto “meglio essere in pochi a gestire” così non si deve rendere conto a nessuno.
Se a Roma dormono e a Lecce sonnecchiano, invece che gestire un partito era meglio che prendessero la direzione di un albergo stagionale sulla costa ionica o adriatica.
Ci sarebbe stato sicuramente meno Futuro, ma più Libertà di sentirsi a proprio agio in costume da bagno.
w destra di base!

Rolando R.

Anonimo ha detto...

Le colombe futuriste sono già in cerca di un nuovo nido dopo aver scoperto che non saranno neppure ricandidate in un Futuro e libertà dove Italo Bocchino fa il regista e tutti i falchi stanno al comando.
Le tensioni sulla linea politica e sull'organigramma imposto al partito da Gianfranco Fini alla fine del congresso fondativo venute fuori in questi giorni, sono i primi segnali del progetto del presidente della camera di volere un partito compatto al suo comando, arrembante e senza voci fuori dal coro.

come volevasi dimostrare...........

Anonimo ha detto...

UNA COLOMBA FINIANA NON FA PRIMAVERA: UN SENATORE DI MENO, TANTA SALUTE DI PIU’

CHI HA LAVORATO PER SFALDARE IL GRUPPO FLI AL SENATO, SI RITROVERA’ UN GRUPPO UNICO DEL TERZO POLO CON VENTI SENATORI GUIDATO FORSE DA PISANU…FINI: “VADANO PURE, TANTO NON LI RICANDIDO NEMMENO”… L’ACCATTONE MOFFA PRENDE LA PORTA IN FACCIA PURE DAI RADICALI

Ieri è suonata forte la grancassa dei “culi flaccidi” alla notizia che “il gruppo di Futuro e Libertà al Senato si era sfaldato”: al momento della votazione del decreto milleproroghe infatti quattro senatori finiani hanno votato contro, uno si è astenuto, uno (Menardi) ha votato a favore, quattro sono risultati assenti.
In realtà, assenti giustificati a parte, il caso riguarda il senatore di Cuneo Guseppe Menardi, prossimo al ritorno al partito del bunga bunga, la cui defezione porterebbe al venir meno dei 10 componenti minimi richiesti per poter fare gruppo al Senato.
Da qui la irrefrenabile gioia del partito degli ir-responsabili che ogni giorno lavora per comprarsi qualche parlamentare, con scarsi esiti peraltro, in modo da non perdere anzitempo le poltrone.
Ma vediamo la motivazione addotta da Menardi: “Non condivido un’alleanza di “tutti contro Berlusconi” che ci esclude dal campo del centrodestra”.
L’ipotesi, solo l’ipotesi, badate bene, di un fronte comune con la sinistra per liberarsi di questo governo, lo scandalizza.
Come mai altrettanta indignazione non l’ha mostrata quando i leghisti hanno usato il tricolore per pulirsi il culo?
Su, diccelo Menardi, esempio di corenza e di virtù.
O forse non è lo stesso Menardi che a Mirabello aveva detto: “La rottura con il Pdl è inevitabile, noi siamo per una destra repubblicana, sul modello gollista”.
Sistemato Menardi, passiamo al gruppo: non esiste alcun problema.
Si formerà e ci stanno già lavorando Fini e Casini, il gruppo del Terzo Polo con 9 senatori Fli, 4 Udc, 5 rutelliani e 2 Mpa.
Contatti in corso anche con Musso e la Poli Bortone.
Corre anche voce che il colpo a sorpresa potrebbe essere l’adesione di Pisanu in qualità di capogruppo.
Oltre venti senatori per la gioia di Moffa che ieri mattina aveva annunciato l’adesione al governo dei sei radicali, salvo essere sputtanato in serata da Pannella con un gelido: “Noi non entriamo”.
L’unica cosa certa è che Fini non ha alzato nemmeno il telefono per cercare di conciliare con Urso, Viespoli e Ronchi: “Quei tre, per quanto mi riguarda, vadano pure, tanto non li ricandido nemmeno”.
Chi l’ha avvicinato, ha definito Fini determinato e “spietato”, deciso a dar un segno di cambiamento al partito e a porsi come riferimento di una nuova destra, anche nel metodo.
Finito il tempo dei colonnelli e dei ricatti, ormai si guarda avanti.

Anonimo ha detto...

LA COALIZIONE DEGLI ACCATTONI SI SPACCA SULLA FESTA NAZIONALE: PDL E LEGA LITIGANO ANCHE SULL’UNITA’ D’ITALIA

SIAMO L’UNICO PAESE AL MONDO GOVERNATO DA UN PARTITO CHE NON VUOLE CELEBRARE L’UNITA’ NAZIONALE…. IN ALTRI PAESI SAREBBERO IN GALERA, DA NOI SONO AL POTERE… IL 17 MARZO SARA’ FESTA, MA LA LEGA NON VOTA…

Dopo le polemiche delle ultime settimane, il Consiglio dei ministri ha deciso: il 17 marzo sarà festa nazionale.
Ma la decisione non è stata indolore: i tre ministri leghisti non hanno aderito. E al termine della riunione Roberto Calderoli è stato molto netto: “Fare un decreto legge per istituire la festività del 17 marzo, un decreto legge privo di copertura in un Paese che ha il primo debito pubblico europeo e il terzo a livello mondiale e in più farlo in un momento di crisi economica internazionale è pura follia. Ed è anche incostituzionale”.
Umberto Bossi, Roberto Maroni e Roberto Calderoli da tempo contestano la scelta di festeggiare con l’astensione dal lavoro e dalle scuole il 17 marzo.
Ma con la Lega non c’è nessuna rottura, si affretta a chiarire Ignazio La Russa, solo “diversità di opinioni”.
Maroni aveva già lasciato l’aula quando si è proceduto alla votazione, mentre Bossi e Calderoli, presenti, non hanno votato.
La questione della copertura finanziaria è stata superata con il trasferimento “degli effetti economici e degli istituti giuridici e contrattuali dalla festa del 4 novembre al 17 marzo. Questo varrà solo per il 2011″, aggiunge.
E sulla riserva della Lega commenta: “Non c’è nulla di male se nel Cdm, che si è espresso a larga maggioranza, si esprime una diversità di opinione. Ho discusso con Bossi in modo tranquillo e gli ho fatto notare che dove c’è il federalismo lo spirito nazionale è più forte. Credo che le due cose possano andare di pari passo”, dice La Russa.
Al di là delle penose giustificazioni del ministro, rimane la brutta figura: non esiste alcun Paese al mondo in cui non si celebri unitariamente la festa nazionale e dove un partito al governo addirittura si dissoci.
Vi sono Stati che prevedono la galera per chi sputa sulla bandiera nazionale o sostiene che il tricolore si può usare come carta igienica.
w destra di base

Rolando R.

Anonimo ha detto...

Crolla Fini e tutti i Fini..stei

Anonimo ha detto...

I RIVOLTAGABBANA: NEI PAESI SERI E’ UNA FIGURA LOSCA, IN ITALIA E’ UN FURBO DI TRE COTTE
I CASI ROSSO, MENARDI E BARBARESCHI VISTI DA MARCO TRAVAGLIO

Nei paesi seri il voltagabbana è una figura losca, limacciosa, infida, puteolente.
Uno che fa ribrezzo a tutti e dunque anche a se stesso.
Striscia contro i muri, cerca il buio, spera di non esser notato e soprattutto di non apparire mai a colori, per nascondere meglio il rosso vergogna.
In Italia invece il voltagabbana è un furbo di tre cotte, invidiato o almeno compreso, gode di ampio consenso e ammirazione: incede tronfio e giulivo alla luce del sole, convoca telecamere e conferenze stampa, rilascia interviste, dà lezioni, lancia moniti e appelli.
Non avendo una reputazione da difendere, può fare e dire qualunque cosa. Se poi è un rivoltagabbana, di andata e ritorno, si vanta due volte, anzi due svolte.
Finora, di quest’ultimo modello superaccessoriato con retromarcia multipla di serie, esisteva un solo prototipo: il Mastella, passato da destra a sinistra a destra.
Ma ha presto fatto scuola: i berlusconiani divenuti finiani e tornati berlusconiani sono legione.
Martedì scorso, sul volo Torino-Roma delle 11, mi ritrovo accanto Roberto Rosso da Vercelli.
Lo conosco dal 1992 quando, giovane Dc (corrente Andreotti), creò il movimento “Mani Pulite” e con le sue denunce contribuì a far arrestare in blocco la giunta comunale di pentapartito della sua città.
Due anni dopo era già in Forza Italia e lì bivaccò, per cinque legislature, fino a qualche mese fa, quando fu folgorato sulla via di Fli.
Una crisi di coscienza per motivi ideali, infatti divenne subito coordinatore regionale dei finiani, facendo infuriare la Siliquini e Menardi (anch’essi rientrati a corte).
I giornali ipotizzano un suo ritorno all’ovile.
Glieli mostro, lui spalanca il sorrisone: “Tutte balle. Verdini mi chiama un giorno sì e l’altro pure, promette posti di governo, ma non ha capito chi è Roberto Rosso”.
Poi si addormenta per il resto del volo.
Due giorni dopo ripassa con B.
Verdini aveva capito benissimo chi è Roberto Rosso.
Il quale spiega al Giornale: “Verdini e Santanchè hanno fatto sì che si incuneasse nella mia coscienza l’idea di un ritorno a casa”.
Perché “io sono pronipote di san Giovanni Bosco”, fondatore dei salesiani che lui confonde coi berlusconiani.
Il santo dev’essergli apparso in sogno per rammentargli “la mia formazione cattolico-liberale” (era andreottiano, ma fa lo stesso) e metterlo in guardia dalla “deriva laicista che sta prendendo possesso del Fli”.
Invece i bungabunga ad Arcore sarebbero molto piaciuti, al santo prozio. Ergo non poteva restare un istante di più “in un partito con l’ossessione dell’antiberlusconismo”.
Che strano: a Bastia Umbra, Rosso era in prima fila a spellarsi le mani quando Fini urlò che B. doveva dimettersi.
E il 15 dicembre votò la sfiducia al governo B.
Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata “la direzione nazionale, in cui ascoltavo discorsi da vecchio Msi”, “troppo di destra” per i suoi gusti. Purtroppo don Bosco non è apparso ad altri due rivoltagabbana, Barbareschi e Menardi, che invece lasciano Fli perché “vuole allearsi a sinistra con Vendola”.
Poco importa se Fini l’ha sempre escluso.
Menardi da Cuneo, che fino all’altroieri tuonava contro il “partito azienda”, dice che ci torna ma “per migliorarlo” e lo farà tutto da solo, con le nude mani. Anzi no, per ora non torna: “Resto a bagnomaria aspettando gli eventi”, farà un gruppo con gli altri come lui: “i Propositivi”, quelli che si propongono. Anche Barbareschi, dopo lo sblocco delle sue fiction Rai, roba da 10 milioni di euro, vuole dare “il mio contributo creativo” al Pdl con “il progetto di wikipolitics”: roba forte.
Del resto lui, come Sordi ameregano a Roma, “stavo a Broadway”.
E poi “Berlusconi mi ha ringraziato per la coerenza”.
E “Verdini ha riconosciuto il mio atteggiamento corretto, serio”.
E quando B. ti certifica la coerenza e Verdini la correttezza, puoi dormire tranquillo.
È il marchio di garanzia.
(da Il Fatto)

w destra di base
Rolando R.

Anonimo ha detto...

Povero glorioso SECOLO D'ITALIA...
come sei caduto in basso.........

LA REDAZIONE DEL BLOG ha detto...

IL SECOLO D'ITALIA
ORA SARA' DI CERTO
MIGLIORE.

Anonimo ha detto...

khahde@tin.it

Anonimo ha detto...

"NESSUN FUTURO PER I TRADITORI" !
--------------------------------------------
(/intervista a "Il Fatto"/)

* Fascistissima, donna Assunta Almirante diventa un’erinni quando parla di Gianfranco Fini. “Non c’è futuro né libertà per chi ha tradito”, ha dichiarato la vedova dell’ex leader missino, “non doveva andare a Mirabello, la sua è stata una provocazione verso mio marito che lì, nell’87, lo ha investito come erede. E infatti non ha osato nominarlo”.

“Mi scrivono tanti Missini, gente del mio popolo che ogni giorno di più mi tributa affetto e stima. Ma che mi insultano, con garbo e rispetto, per l’abbaglio che ho preso con Fini”. “Ce l’ho con lui Perché doveva rimanere con la sua identità, con la sua casa.
Abbiamo lasciato a lui un patrimonio immenso, di sezioni, di proprietà, doveva fare come ha fatto la Lega. No, lui si è voluto appiattire sul Pdl, fare un unico partito per poi litigare” .
I suoi fedelissimi del Fli Non li considero neanche. Non sono uomini in grado di fare delle leggi per gli Italiani. Che le facciano per casa loro” . Bocchino ? Ma non scherziamo. Non facciamo ridere i polli. Non lo vedo neanche come altezza per quanto è basso Bocchino. E questi qui devono sapere che dal nostro popolo, da noi, non avranno neanche un voto”.
“Tantissime persone , ogni giorno mi chiedono aiuto.. Su tutto: per una visita medica, per la pensione che non arriva, per il lavoro, per la casa perchè l’Italia è un gran casino, non è vero che va meglio va sempre peggio”.
Sulla vicenda di Montecarlo, poi Fini doveva chiarire meglio, magari si è fatto manipolare. Perchè il patrimonio è nella disponibilità del partito non dei singoli deputati. Un patrimonio costruito con le tessere, con le donazioni, con il finanziamento pubblico ai partiti”. Ma c’è poco da fare chiarezza quando due società anonime comprano e vendono e poi questa casa finisce al cognato” . “Mio marito Giorgio ha lasciato al MSI un patrimonio ingente :Case, beni immobili, cose che si toccano e quindi cose che non si possono nascondere. Solo mio marito ha ereditato e poi donato una ventina di appartamenti, quasi tutti a Verona. E voglio che sia fatta chiarezza su tutti i beni che appartenevano al MSI. Voglio sapere che fine hanno fatto i cento miliardi di lire che mio marito ha lasciato, fino all’ultimo euro, su questa storia vado avanti”.

Anonimo ha detto...

"NESSUN FUTURO PER I TRADITORI" !
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(/intervista a "Il Fatto"/)

* Fascistissima, donna Assunta Almirante diventa un’erinni quando parla di Gianfranco Fini. “Non c’è futuro né libertà per chi ha tradito”, ha dichiarato la vedova dell’ex leader missino, “non doveva andare a Mirabello, la sua è stata una provocazione verso mio marito che lì, nell’87, lo ha investito come erede. E infatti non ha osato nominarlo”.

“Mi scrivono tanti Missini, gente del mio popolo che ogni giorno di più mi tributa affetto e stima. Ma che mi insultano, con garbo e rispetto, per l’abbaglio che ho preso con Fini”. “Ce l’ho con lui Perché doveva rimanere con la sua identità, con la sua casa.
Abbiamo lasciato a lui un patrimonio immenso, di sezioni, di proprietà, doveva fare come ha fatto la Lega. No, lui si è voluto appiattire sul Pdl, fare un unico partito per poi litigare” .
I suoi fedelissimi del Fli Non li considero neanche. Non sono uomini in grado di fare delle leggi per gli Italiani. Che le facciano per casa loro” . Bocchino ? Ma non scherziamo. Non facciamo ridere i polli. Non lo vedo neanche come altezza per quanto è basso Bocchino. E questi qui devono sapere che dal nostro popolo, da noi, non avranno neanche un voto”.
“Tantissime persone , ogni giorno mi chiedono aiuto.. Su tutto: per una visita medica, per la pensione che non arriva, per il lavoro, per la casa perchè l’Italia è un gran casino, non è vero che va meglio va sempre peggio”.
Sulla vicenda di Montecarlo, poi Fini doveva chiarire meglio, magari si è fatto manipolare. Perchè il patrimonio è nella disponibilità del partito non dei singoli deputati. Un patrimonio costruito con le tessere, con le donazioni, con il finanziamento pubblico ai partiti”. Ma c’è poco da fare chiarezza quando due società anonime comprano e vendono e poi questa casa finisce al cognato” . “Mio marito Giorgio ha lasciato al MSI un patrimonio ingente :Case, beni immobili, cose che si toccano e quindi cose che non si possono nascondere. Solo mio marito ha ereditato e poi donato una ventina di appartamenti, quasi tutti a Verona. E voglio che sia fatta chiarezza su tutti i beni che appartenevano al MSI. Voglio sapere che fine hanno fatto i cento miliardi di lire che mio marito ha lasciato, fino all’ultimo euro, su questa storia vado avanti”.

Anonimo ha detto...

adriano, mi spiace che mi hai censurato il commento sull'onorevole palla senza palle.
Non mi sembr che ti abbia trattato mai bene questo cosiddetto < onorevole>
comunque ora non scriverò più

dino73

Anonimo ha detto...

Quando gli equilibri sono incerti, anche un grammo in più pare una tonnellata.

Ciu'enLai

Anonimo ha detto...

fitto stamane sta ad un convegno di ordini professionali con il sen Costa.
chi è interessato?

Anonimo ha detto...

la poli ha detto che è sempre stata di destra e che ora gli piace silvio.

convinzione o CONVENIENZA?

Anonimo ha detto...

fitto e mantovano si stanno scontrando sulle nomine di coordinatori cittadini del pdl.
voi che ne pensate?

Anonimo ha detto...

Sulle elezioni lombarde che hanno portato alla Presidenza della Regione Roberto Formigoni, continuano a gravare ombre pesanti.
Dopo lo scandalo delle liste fermate e poi riammesse dalla giustizia amministrativa, e quello di presunte pressioni da parte di un gruppo di potere vicino alla cosiddetta P3, è ancora una volta il problema delle firme a tormentare i sogni del governatore.
Legato, però, questa volta, alla consigliera regionale più chiacchierata delle ultime settimane: Nicole Minetti.
La notizia arriva da Sara Giudice, già esponente del Pdl, che già quando si fece il nome dell’ex igienista dentale come candidata del listino bloccato di Formigoni, ebbe a protestare della scelta.
In un comunicato Sara afferma: “Il 26 febbraio 2011 sono stata convocata dalla Procura della Repubblica presso il tribunale ordinario di Milano nella persona del Pubblico Ministero Alfredo Robledo, per essere sentita, in quanto persona informata sui fatti, in relazione all’apposizione della mia firma nell’elenco della lista Regionale ‘Per la Lombardia’, listino bloccato dell’On. Roberto Formigoni”.
E spiega: “La mia firma è assolutamente contraffatta, falsa; mai avrei firmato un listino bloccato con il nome di Nicole Minetti, soprattutto dopo la campagna che feci contro di lei ancor prima che fosse eletta. Mi sento offesa e usata. Ritengo opportuno sporgere immediatamente querela contro chi ha utilizzato il mio nome e cognome in modo palesemente artefatto”.
La consigliera di zona è battagliera: “Fino ad alcuni giorni fa, il Pdl sosteneva che io non fossi mai stata iscritta nel partito, mentre invece l’anno scorso aveva pensato bene di utilizzare addirittura la mia firma in modo illegale, strumentalizzando così la mia persona. Questa è la conferma che l’elezione di Nicole Minetti e di tutto il listino bloccato di Formigoni, sicuramente per quanto attiene alla mia firma, è assolutamente illegittimo”.
La pensano così anche i Radicali, che con Marco Cappato da mesi combattono contro questa elezione-truffa.
“Da un anno aspettiamo giustizia. Formigoni non ha mai chiesto scusa per aver detto che noi avevamo manipolato i moduli e non riconosce l’evidente falsità delle cose fatte sotto il suo nome. Non è adeguato a governare la Lombardia”.
È lui che se ne deve andare, spiega Cappato: “Fa ridere chiedere le dimissioni della Minetti. Sono i responsabili politici che devono pagare”.

Anonimo ha detto...

Avete letto gli sms che si sono scambiate il 25 dicembre 2010 Nicole Minetti e Barbara Guerra?

“Oltre che per le palle bisogna prenderlo per il caz… Domani se è aperto vado in un sexy shop e prendo un po’ di cose per me e te: più troie.siamo più bene ci vorrà….
Tro…Tro…tanto ormai abbiamo la confidenza per fare qualsiasi cosa….”.

Siccome sti messaggi fanno a pugni con le dichiarazioni del Premier
che ha detto: mai pagato una donna per fare sesso, che aspetta a dimettersi per aver preso per c..... l'Italia e gli italiani?

Anonimo ha detto...

PER RECUPERARE I 5 MILIONI DA DESTINARE AI MANDRIANI PADANI CHE, DOPO AVER TRUFFATO LO STATO PRODUCENDO PIU’ LATTE DEL DOVUTO, ORA SI RIFIUTANO DI PAGARE LE MULTE, IL GOVERNO LI SOTTRAE DAL FONDO DEGLI STANZIAMENTI PER LA RICERCA ONCOLOGICA…

NEANCHE DAVANTI ALLA MORTE SI FERMANO LE RAZZIE PADANO-BERLUSCONIANE....

v e r g o g n a t e v i

t u t t i


pure voi che li votate...........

Anonimo ha detto...

Gianfranco Fini “ha sempre sciolto tutti i partiti da lui fondati” e scioglierà presto anche Fli, “tentando di ritornare nel Pdl” e nella maggioranza, novello Scillipoti....

francesco storace