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mercoledì 2 marzo 2011

DESTRA DI BASE.LIBERI,BELLI E RIBELLI!


Quando in Alleanza Nazionale si cominciò a parlare di «partito unico» con Forza Italia, fu subito chiaro che per i nostri valori fondanti, la nostra militanza, le nostre idee e la nostra passione politica si stavano preparando >tempi durissimi.
Per questo con alcuni dirigenti provinciali e regionali di An, decidemmo di coordinarci in una sorta di « gruppo di riferimento », all’interno del partito, col compito di rappresentare e tutelare a nostra identità militante.
Si andò da un notaio e si costituì l’associazione «destra di base», il cui nome racchiudeva non solo l’esigenza di sottolineare la nostra identità politica ma anche la parte del partito che per noi era da considerarsi il vero centro, la vera forza della nostra azione politica ed elettorale che meritava più considerazione e più partecipazione.
Con la fusione di An e Fi nel Pdl questa esigenza è divenuta sempre più sentita e più urgente fino a che, e siamo ad oggi, non è divenuta una vera e propria necessità di importanza vitale per migliaia di ex militanti di An che hanno perso ogni riferimento politico e territoriale.
Oggi tutte le ex componenti interne ad An sono di fatto scomparse nel Pdl e i loro referenti nazionali o locali sono stati di fatto assorbiti totalmente da altri interessi, perdendo di fatto quello spirito comunitario che nel MSI prima e in AN poi era molto più sentito e praticato.
Oggi chi vuole fare carriera nel partito non guarda più in basso alla ricerca del consenso, ma guarda in alto alla ricerca di chi può spianargli la strada verso facili successi e gratificazioni personali.
E l’attuale legge elettorale, che ha riempito il parlamento di «nominati», ha di fatto sottratto alla base militante, al corpo elettorale, quel ruolo determinante che prima aveva nel selezionare col proprio consenso i vari rappresentanti istituzionali, che oggi non rappresentano e non tutelano più i loro elettori ma chi li ha nominati.
Ecco che, in questo contesto, le idee e i valori di destra che per decenni hanno alimentato il fuoco sacro della nostra passione politica, vengono relegati nel limbo dei buoni propositi e delle belle parole, e indiscriminatamente utilizzati per organizzare convegni o per farcire discorsi e comizi ( sempre più rari).
Non è questa la destra in cui ci riconosciamo e non possiamo certo più restare imbambolati a guardare la fine ingloriosa della nostra storia e della nostra politica mentre i nostri militanti e i nostri dirigenti vengono sistematicamente snobbati, strumentalizzati, prevaricati e qualche volta persino epurati e sostituiti da veline e lacchè senza esperienza e senza morale.
Ecco perché Destra di Base oggi ha deciso di rompere gli indugi e trasformarsi in qualcosa di più di una semplice associazione politica, espandendosi oltre i confini della Puglia e chiamando a raccolta tutti quelli che la pensano come noi, che non si sentono adeguatamente rappresentati e non vogliono né rassegnarsi a venire relegati al semplice ruolo di elettori-spettatori...né arrendersi e scomparire per sempre nel nulla.
La rinascita della destra può e deve partire dal basso, dalla base, dalla parte più vera e sincera di quel glorioso popolo militante che Fini ha troppo incautamente e frettolosamente sottovalutato e svenduto.
La Destra ha urgente bisogno di una seria opera di riorganizzazione territoriale che ormai è hiaro a tutti che non può venire dall’alto e quindi può solo realizzarsi in seguito a qualche iniziativa proveniente dalla base.
Questo è quindi ora il nostro compito principale perché solo in questo modo possiamo sperare di ottenere, nel Pdl o fuori dal Pdl, il riconoscimento di un ruolo politico dignitoso che possa garantire ai nostri dirigenti e ai nostri militanti un impegno politico proficuo confortato da un gioco di squadra che possa garantire a tutti più ruoli più dignità e più meritocrazia.
Visto che è ampiamente dimostrato che in politica l’unione fa sempre la forza, noi, se vogliamo evitare di scomparire, dobbiamo solo chiamare a sostenere questo progetto politico tutti quelli che la pensano come noi e poi darci un’organizzazione territoriale adeguata, in grado di valorizzare la nostra presenza e le nostre ragioni, affinché nostra gente possa finalmente «contare» e non essere più solo «contata» .

35 commenti:

davide72 ha detto...

Be, dovrebbero fare tutti come noi,non capisco come è possibile restare in contesto caotico come è l'attuale pdl nel salento.
E poi, se uno guarda da chi siamo rappresentati in parlamento.
Inguardabili

Anonimo ha detto...

Chiesto il fallimento per Lele Mora, e allora lui si candida nel Pdl

Lo ha detto alla puntata di Exit stasera in onda su La7. Debiti per 20 milioni di euro.

La procura chiede il fallimento per Lele Mora, e lui allora annuncia la candidatura alle prossime elezioni nel Pdl.

''Mi candido alle elezioni con una partito di destra, forse il Pdl'', ...
ha detto l'agente dei vip ad Exit, il programma in onda oggi sul La7 alle 21.10.

Che bel partito il Pdl...no?

Anonimo ha detto...

Fini è ancora indagato. Il giudice non ha voluto archiviare l'inchiesta a suo carico perchè sono spuntate sei società del cognatino che fanno molto molto pensare.

Anonimo ha detto...

Il vero presidente del Consiglio non è Silvio Berlusconi ma Umberto Bossi.
È l’opinione del presidente della Camera, Gianfranco Fini, intervistato a Porta a Porta.
.......... e come possiamo dargli torto stavolta?

Anonimo ha detto...

La prossima tornata di elezioni amministrative si dovrebbe tenere il 15 e 16 maggio e l'eventuale ballottaggio il 29 e 30 maggio.
Lo ha detto oggi il ministro dell'Interno Roberto Maroni in una conferenza stampa a Palazzo Chigi al termine del Consiglio dei ministri.
"Ho comunicato al Consiglio dei ministri la decisione di firmare nei prossimi giorni il decreto per l'indizione delle elezioni amministrative il 15 e 16 maggio", ha detto Maroni.
Gli eventuali ballottaggi dovrebbero tenersi due settimane dopo, il 29 e 30 maggio. Le elezioni coinvolgono circa un migliaio di comuni tra cui Milano, Torino, Napoli, Bologna e
Cagliari.

"No ad election day" - Il ministro ha spiegato inoltre che "non ci sarà l'election day" per referendum ed elezioni amministrative.
"L'ultimo giorno utile per tenere i referendum è il 12 giugno - ha aggiunto - e io sono favorevole a che si tengano in quella data seguendo una tradizione che vede voti separati. Quindi proporrà al Cdm di fissare i referendum per il 12 giugno".

PDL ha detto...

ACcordo per la 275 Maglie-Leuca
Sbloccati 288 milioni, via ai lavori.


LECCE - In arrivo lo sblocco di 288 milioni di euro per la strada statale 275 Maglie-Leuca: è quel che è emerso dall'incontro, convocato dal ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto, e tenuto oggi.
Al centro delle attenzioni, il contenzioso relativo allo sblocco dei finanziamenti per la strada. Alla riunione, oltre al ministro, sono intervenuti il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, gli assessori Loredana Capone e Guglielmo Minervini, il presidente della Provincia di Lecce,Antonio Gabellone e il presidente dell'Anas Pietro Ciucci. «L'incontro di oggi - dichiara il Ministro Fitto - è stato molto positivo e ha permesso di scongiurare la revoca e la perdita delle risorse destinate alla realizzazione della strada statale 275, importante infrastruttura per l'intera Regione Puglia che rischiava di essere dimenticata». «L'impegno assunto nel corso della riunione dalle parti - aggiunge il ministro -, permette di superare il contenzioso in atto da tempo sull'allargamento della Maglie-Leuca e quindi di realizzare l'infrastruttura nel giro di pochi mesi. L'utile punto di sintesi raggiunto, che prevede la modifica degli ultimi 7 km, - conclude Fitto - consentirà lo sblocco di 288 milioni di euro per l'intero tracciato, evitando così di compromettere la credibilità delle istituzioni».

Anonimo ha detto...

ADRIANO, QUESTO ULTIMO TUO POST E' A DIR POCO ECCEZIONALE!
COMPLIMENTI!


RENATO D'AMICO

Anonimo ha detto...

fini ha detto bene: il vero premier e' bossi!

Anonimo ha detto...

Meno male che la 275 è stata finanziata. speriamo ora che nessuno crei ulteriori problemi.
La vita delle persone è più importante di tutto.

Anonimo ha detto...

mantovano e fitto sono ai ferri corti

Anonimo ha detto...

Cari amici di DdB, a che punto è la preparazione della lista per le elezioni comunali di Lecce 2012?
Forza e coraggio!
Un sostenitore

la redazione del blog ha detto...

Vedremo, vedremo.
Per ora stiamo organizzando il gruppo e stiamo cercando di individuare un referente adeguato al compito di rappresentare le nostre idee e le nostre istanze.

Anonimo ha detto...

GOVERNO BATTUTO ALLA CAMERA: NO A DISCRIMINARE L’INGRESSO NEL CORPO DEGLI ALPINI, PENALIZZANDO I MERIDIONALI, COME AVREBBE VOLUTO LA LEGA CON NOVE VOTI DI SCARTO, L’OPPOSIZIONE RIMANDA IN COMMISSIONE L’ASSURDA PROPOSTA DI LEGGE PRESENTATA DAL GOVERNO CHE NEL RECLUTAMENTO DEGLI ALPINI AVREBBE VOLUTO FARE UNA GRADUATORIA PER FAVORIRE LE RICHIESTE CHE VENGONO DAL NORD… QUALCUNO VUOLE CREARE MILITARI DI SERIE A E ALTRI DI SERIE B

Maggioranza battuta nell’Aula della Camera.
L’Assemblea di Montecitorio ha approvato con nove voti di scarto la proposta del Pd, sostenuta da Idv e Fli, di rinviare in commissione la proposta di legge sugli incentivi per favorire, nelle regioni dell’arco alpino, il reclutamento di militari volontari nei reparti delle truppe alpine.
La nuova norma era stata presentata dalla Lega.
Il testo ora torna in commissione. Dai banchi dell’opposizione si è levato un lungo applauso.
La richiesta di rinvio in commissione della proposta di legge, è stata avanzata in Aula da Ettore Rosato del Pd: «Finisce con il determinare differenziazioni e pregiudizi tra militari di serie A e B».
Al momento del voto sul rinvio del testo in commissione, alla maggioranza sono mancati nove voti.
Ai banchi del governo c’erano a votare solo i ministri Matteoli e Vito ed i sottosegretari Cossiga e Martini.
Era l’ultima patetica trovata arrivata dal Veneto con uno dei più classici slogan storici: “Fuori i terroni”.
Dall’Italia? No, per ora “solo” dal corpo degli Alpini.
Un gruppo di parlamentari del Carroccio, primo firmatario il bellunese Franco Gidoni, aveva infatti presentato una proposta di legge per reclutare gli Alpini al nord.
Troppi i meridionali tra le penne nere, sarebbe opportuno inserire le quote verdi.
Il metodo scelto è l’incentivo.
Oggi alla divisa si arriva per concorso e il dato anagrafico sulla nascita inciderà sull’aumento del punteggio.
Chi è nato a Feltre partirà avvantaggiato rispetto a chi è partito, sacco in spalla, da Ragusa.
Bisognerà però vedere se la norma sarà compatibile con la Costituzione italiana.
“Non avevamo altra scelta - sostiene Gifoni - oggi su 47.000 solo 5.000 provengono da zone a tradizione alpina. E non può essere tollerato. C’è una tradizione da rispettare, c’è gente che da quattro, cinque generazioni veste quella divisa e deve continuare a portarla con orgoglio. Se basterà aumentare il punteggio nel concorso? Non credo, ma noi inviteremo i nostri Comuni, le Province e le Regioni anche a mettere in pratica altri tipi di provvedimento, più strettamente economici. Come sgravi fiscali per le reclute del nord o altri provvedimenti di competenza degli enti locali”.
Forse il leghista Gidoni farebbe prima a chiedersi come mai solo 5.000 su 47.000 alpini provengono dal nord: forse anche grazie alla cultura egoista che la Lega inocula nelle giovani generazioni padane, sono sempre meno i ragazzi che hanno voglia di inerpicarsi sulle montagne e faticare.
Meglio frequentare le veline come il figlio di Bossi.
E ringrazi che ci sono i meridionali a chiedere di entrare nel corpo, altrimenti a Gidoni non resterebbe a sua disposizione che una sola penna nera.

Anonimo ha detto...

“PRONTI A COLPIRE LA LIBIA DA SOLI”: SARKOZY HA LE PALLE, FRATTINI LE RACCONTA SOLO

IL PRESIDENTE FRANCESE E IL PRIMO MINISTRO INGLESE CAMERON SI SCHIERANO PER AIUTARE GLI INSORTI PRIMA CHE I CIVILI SIANO TUTTI MASSACRATI DA GHEDDAFI…FRATTINI SI PRECIPITA A PRECISARE: “NOI NON PARTECIPEREMO”… IL GOVERNO DEGLI ACCATTONI ASPETTA DI VEDERE PRIMA CHI VINCE: SE VENGONO TRUCIDATI OGNI GIORNO DEI GIOVANI COMBATTENTI PER LA LIBERTA’ SE NE FOTTONO, ALTRO CHE POPOLO DELLA LIBERTA’

La Francia va avanti da sola, spacca il fronte dell’Ue riconoscendo il Consiglio degli oppositori di Gheddafi e fa balenare l’idea di andare in Libia per «raid aerei mirati».
Nella serata di ieri anche il primo ministro inglese Cameron si é allineato alla posizione della Francia.
L’Europa si interroga sul da farsi, lo fa anche con gli Stati Uniti in seno al Patto Atlantico, e si risponde d’essere pronta a tutto, a proclamare una «no fly zone» come a mandare le navi davanti al Golfo della Sirte, purché ciò sia legittimato dal Consiglio di Sicurezza Onu.
La politica del “prendere tempo” però non paga: tra pochi giorni Gheddafi riprenderà il controllo della Libia e continuerà a massacrare il proprio popolo, forte dell’aviazione e di migliori armamenti.
Sarkozy avrà modo di spiegarsi oggi ai colleghi leader dell’Unione, convocati in conclave straordinario a Bruxelles.
Ma già in serata, una lettera congiunta Francia e Gran Bretagna in cui si diceva che «Muammar Gheddafi e il suo clan devono andarsene per evitare ulteriori sofferenze al popolo libico», dava il senso di come l’asse si stia spostando sulla linea dell’Eliseo.
Stesso concetto espresso nella bozza del vertice.
Ma nella lettera Parigi e Londra fanno un passo in avanti: chiedono alla Ue di riconoscere subito l’opposizione e promettono impegno per la creazione di no fly zone a protezione dei ribelli.
La posizione italiana è diversa da quella francese, «certe decisioni è meglio discuterle nel quadro Ue».
E Frattini precisa che l’Italia “non parteciperà a eventuali bombardamenti mirati” contro le forze di Gheddafi.
Il coraggioso governo nostrano prima aspetta di vedere chi vince, come al solito.
Il governo, aggiunge Frattini, è stato il primo a inviare mandare una missione umanitaria a Bengasi, dove ora riaprirà il consolato: «Gli altri valutino cosa abbiamo fatto e seguano l’esempio».
Per Frattini in pratica il nostro compito non è quello di prendere decisioni da nazione sovrana, ma solo quello di adempiere al ruolo della Croce Rossa o dei becchini.
L’Italia ipotizza al massimo di mettere a disposizione i propri aeroporti.
«Ai bombardamenti non abbiamo mai pensato - precisa il ministro della Difesa Ignazio la Russa - è esclusa ogni operazione terrestre».
Che fare se Gheddafi dovesse prevalere?
L’Ue ha ancora la ricetta per l’emergenza e per questo guarda a Oriente.
Se capitasse il peggio, si fa capire, potrebbe essere la Lega Araba a fornire la scorciatoia per rompere gli indugi.
La sponda dell’Unione Africana - organizzazione presieduta da Gheddafi nel 2009 - invece è saltata.
Nessun appoggio a un intervento militare, dicono in serata dalla Ua che invece ha costituito un comitato di cinque capi di Stato che si recheranno in Libia per tentare di porre fine alle ostilità.
Tutti che si nascondono dietro mille giustificazioni e pretesti, onore a Sarkozy (e a Cameron) che almeno hanno fatto capire che un governo di destra, di fronte a un criminale internazionale, le palle deve mostrale, non solo raccontarle come è d’uso in Italia.
w destra di base

Rolando R.

Anonimo ha detto...

Si può essere tesserati in due partiti diversi?
Quelli che sono tesserati con la "Puglia prima di tutto", possono esserlo anche con il "Popolo delle Libertà"?

Anonimo ha detto...

BASTA IPOCRISIE DEL GOVERNO: DIMEZZA I SOLDI PER CULTURA, ARTE, SPETTACOLI E TUTELA DEL PATRIMONIO ARTISTICO, POI BUTTA LA VENTO 400 MILIONI PERCHE’ SE TEME CHE I REFERENDUM POSSANO RAGGIUNGERE IL QUORUM…FINGONO DI PIANGERE MA PENSANO SOLO AI LORO INTERESSI

Euro dopo euro il governo Berlusconi sta svuotando il gia magro fondo destinato alle attività culturali.
Non si tratta più di un taglio imposto dalla crisi economica, per altro negata per anni, ma di un vero e proprio sabotaggio che porterà alla chiusura di enti lirici, di teatri, di musei, e persino di Cinecittà Luce, il grande e prestigioso archivio della memoria, una sorta di audioeca nazionale che raccoglie tanta parte della identità nazionale.
Ogni giorno vengono annunciati nuovi tagli e persino il ministro Bondi che, da mesi, non frequenta più il ministero, ha sentito il bisogno di esternare la sua rabbia e la sua impotenza.
Per altro si è dimenticato di indicare i nomi dei mandanti, forse per non dare un dispiacere all’amico del cuore.
Per quale ragione i soldi non si trovano?
Mancano sul serio o non si vogliono trovare?
La realtà è che questo governo vince anche grazie al conflitto di interessi, ma nello stesso tempo è costretto sempre ad immolarsi sull’altare del conflitto medesimo.
Per queste ragioni hanno respinto tutti gli emendameti che puntavano ad introdurre, anche in Italia, una modestissima tassa di scopo a carico dei grandi gruppi telefonici e televisivi da destinare proprio al fondo unco per lo spettacolo.
Non si è potuto e voluto fare perchè: ” non vi rendete conto che c’è di mezzo anche Mediaset”, come ha soavemente confessato un pio deputato berlusconiano, quasi meravigliato che si potesse solo pensare una simile oscenità, quasi una bestemmia nel tempio.
Così hanno preferito annunciare tagli e bastonate, del resto chi se ne frega, tanto lo sanno tutti che quelli della cultura e dello spettacolo mancano di rispetto al padrone quasi unico delle tv..
Per trovare i soldi basterebbe accorpare le elezioni aministrative ai referendum, come dice peraltro il buon senso.
Il governo, nel tentativo di oscurare i quesiti sull’acqua, sul nucleare e sul legittimo impedimento, ha invece deciso di sdoppiare gli appuntamenti con un aggravio dei costi pari ad oltre 400 milioni di euro.
Per evitare che i quesiti referendari possano raggiungere il quorum e rivelarsi una sconfitta per la maggioranza.
Quei soldi basterebbero a finanziare i fondi per lo spettacolo e per la cultura, anzi ne avanzerebbe anche un bel gruzzolo da investire nella scuola pubblica, quella che non piace al cavaliere.
Fingono di piangere miseria, ma sputtanano soldi solo nel loro interesse, Lega in prima fila.
Questa è la loro moralità, altro che cultura.
W DESTRA DI BASE

Rolando R.

Anonimo ha detto...

I CONSIGLIERI LEGHISTI CAPEGGIATI DAL FIGLIO DI BOSSI SNOBBANO L’UNITÀ D’ITALIA E FORMIGONI: ESCONO DALLA SALA DELLA REGIONE LOMBARDIA DURANTE L’INNO DI MAMELI
L’OPPOSIZIONE INSORGE: “SE NON SI SENTONO ITALIANI, RESTITUISCANO LO STIPENDIO” ...

(AGI)- I consiglieri regionali lombardi della Lega Nord, come annunciato, non hanno partecipato all' esecuzione dell'Inno di Mameli che ha aperto stamani la seduta dell'assemblea al Pirellone. In aula era presente solo il presidente Davide Boni, che, come lui stesso ha spiegato, "ha assicurato la sua presenza per il ruolo istituzionale". Tutti gli altri leghisti, fra cui gli assessori e Renzo Bossi, sono rimasti alla bouvette a prendere un caffe' e a fare colazione.
................
Mentre risuonava l'inno nazionale, come imposto da una legge per i 150anni dell'Unita' d'Italia, che solo il Carroccio non ha votato, tutti gli altri consiglieri regionali, invece, sono stati in piedi dietro i loro banchi, indossando chi una coccarda tricolore, chi una spilla o chi addirittura mostrando una bandiera italiana nel taschino della giacca, come l'assessore Romano La Russa. In aula per l'occasione anche il governatore Roberto Formigoni

Anonimo ha detto...

Roma, 15 mar. (Adnkronos) - "So da due anni e mezzo della relazione di mio marito con Mara Carfagna". Gabriella Buontempo, moglie del vice presidente di Fli, Italo Bocchino si 'confessa' a Vanity Fair domani in edicola svela di sapere da tempo che tra suo marito e il ministro delle Pari Opportunita', Mara Carfagna, c'e' stata una relazione. "Italo -racconta- sostiene di averla troncata. Per carita', l'avra' troncata: lei si e' fidanzata, ora dice che si sposa".

Anonimo ha detto...

Ecco un sondaggio dell'Ipr Marketing sulle intenzioni di voto degli italiani.

CENTRODESTRA...: 42,2.
- Pdl 29,0.
- Lega 11,5.
- Altri 1,7.

CENTROSINISTRA: 41,2.
- Pd 26,5.
- Idv 5,0.
- Sel 7,3.
- Verdi 0,7.
- Psi 0,7.
- Radicali 1,0.

TERZO POLO: 13,4.
- Udc 7,0.
- Fli 4,0.
- Api 2,0.
- Mpa 0,4.

NON COALIZZATI:
- 5 Stelle 2,0.
- Prc-Pdci 0,9.
- Altri 0,3.

Il sondaggio è stato effettuato dall'Ipr Marketing per conto di Repubblica.it

Anonimo ha detto...

Domani non si festeggia l'anniversario dell'unità d'Italia, ma la nascia del Regno d'Italia sabaudo.
Mancava all'appello: Roma, il Veneto, Il Trentino e Friuli.

A questo punto una domanda sorge spontanea:
CHE CAZZO FESTEGGIAMO A FARE DOMANI?

Flavio

Anonimo ha detto...

w l'ITALIA!

Anonimo ha detto...

QUALE DEMOCRAZIA?
Sotto i Borbone gli oppositori politici dopo aver espiato la pena in carcere venivano reintegrati nella società e molti anche in posti di prestigio mentre nei paradisi dell’immaginifico democratico e liberale, vigeva la forca e la ghigliottina.

Lettera a Silvio 1 ha detto...

Caro Presidente Berlusconi

sono un giovane militante della Giovane Italia (ala ex AN), nonchè un suo grande sostenitore (ormai potremmo dire "ex"). Non mi vergogno di averla votata, ne tantomeno mi vergogno di averla sostenuta tutti questi anni. La destra italiana le deve molto, ha dato unità al paese, ha restituito alla destra una voce in Parlamento, che precedentemente era negata, ha salvato la nostra nazione da una sinistra che avrebbe solo fatto del male al paese, ha governato per tanti anni (nessun ministro italiano ha governato per tanti anni e ciò dimostra che lei è il presidente del consiglio "migliore" che il nostro paese abbia mai avuto) e questo lo deve alla gente che l'ha votata, la stragrande maggioranza del paese, evidentemente non c'era nessuno che potesse fare meglio di lei questo mestiere. I "sinistri" non possono capire quanto lei sia stato importante per la destra italiana. Sinceramente devo dichiararle tutta la mia delusione, in questo momento buio per il paese. Oggi sono arrivato al punto di vergognarmi del mio partito e del mio presidente del Consiglio. Dopo lo "strappo" da parte dei finiani sembra che questo governo sia entrato in una "paralisi totale", dal quale sembra sia destinato a non uscire. Da quest'estate si è solo sentito parlare di Case a Montecarlo, di Lodo Alfano, di scudo retro attivo, di minorenni e festini, di prostitute, di Bunga-Bunga...e la politica? e le riforme, quelle vere,che questo governo aveva promesso agli italiani? dove sono?
Vede, se io penso a quanto guadagna ogni parlamentare e al fallimento del tentativo dell'On.Donadi dell'IDV di diminuire gli stratosferici stipendi dei parlamentari, alla mancata abolizione delle province e contemporaneamente penso al ministro Tremonti che mi dice che non ci sono i soldi....
mi girano i c.........

lettera a silvio 2 ha detto...

Sono pienamente consapevole che la sinistra non le ha reso vita facile, ha tentato di "metterla sotto" in tutti i modi possibili e immaginabili (ovviamente non con un programma politico concreto, come farebbe ogni altra opposizione europea o mondiale. ed è forse questa incapacità politica della sinistra italiana il perchè lei è ancora al governo e sono pronto a scommettere che se si andasse alle elezioni, la spunterebbe nuovamente lei). Ha tentato di screditarla con tranelli meschini, quasi come gli Intoccabili che non riescono a incastrare Al Capone, e allora le provano tutte finchè non esce fuori l'evasione fiscale.
Ma sono 2 anni che si sente parlare solo di Lodo Alfano, tanto vale che il tempo che perde appresso alle leggi ad personam lo passi in tribunale per farsi processare, se non ha niente da temere, e spero che sia così. Sempre tempo perso è. Sarebbe bello che nel PDL si usassero criteri meritocratici per l'assegnazione di posti in parlamento. Ci sono tantissimi giovani militanti che meriterebbero un posto di primo piano nella politica italiana, al posto dei vari Barbareschi (ora con Fli...ora no), giovani ragazzine narcotrafficanti, avvocati, dentisti, amici di amici e giovani procaci varie. Sarebbe bello che i condannati per mafia fossero cacciati via a calci dal partito e non vedere quel triste teatrino di solidarietà al quale abbiamo assistito quest'ultimo anno. E non possiamo sempre dormire sugli allori, usando sempre la solita famosa frase "questo è stato il governo che ha ottenuto più risultati contro la malavita organizzata, bla bla bla", non c'è dubbio, ma risultati del genere non si ottengono eliminando le intercettazioni telefoniche (grazie alle quali sono stati messi dentro gran parte di questi malavitosi)! Non si ottengono tagliando i fondi alle forze dell'ordine! Non si ottengono mandando in prescrizione i processi! E poi parliamoci chiaro, quello del diritto alla privacy è una gran puttanata!! Grandi risultati contro la malavita li ha ottenuti la magistratura, li hanno ottenuti Falcone e Borsellino, e lei si scaglia contro tutta la magistratura (che sicuramente è in parte politicizzata e influenzata da logiche partitiche), addirittura chiedendo una commissione d'inchiesta sui magistrati. Sinceramente quello che fa lei nella sua vita privata mi interessa poco o nulla, lei può portarsi a letto tutte le donne che vuole, magari non minorenni marocchine accusate di furto, magari non in un momento in cui il paese va a puttane (per solidarietà) e non solo per colpa sua. Ma preferirei che la scorta, che noi cittadini paghiamo, non serva a scortare le "disponibili" che lei si porta a Palazzo Grazioli e a Villa Certosa, ma per svolgere il proprio lavoro. Sarebbe bello Presidente, se riuscisse a dribblarsi da quei trogloditi della Lega, dato che come ha detto lei il PDL è il primo partito d'Italia e la Lega non ha i numeri per contrastare il partito di governo, non penso sia un problema liberarsi di un cancro letale per il bene del paese, per colpa del quale non sono state mantenute parecchie promesse. Ancora una volta sono daccordo con lei quando dice " meglio essere appassionati alle belle ragazze che gay", è una sua opinione. Però lei è sempre il Presidente degli italiani e non può permettersi di dire cose del genere pubblicamente, sia più furbo.

lettera a silvio 3 ha detto...

E' finito il tempo di Berlusconi presidente. Se dovessimo andare a elezioni, mi dispiace, ma non avrà più il mio voto. Non è più una questione di destra e sinistra, non più di ideali, c'è il bene della nazione in gioco. Qualsiasi voto darò, sarà però un voto forzato, non voluto. E' stato bello finchè è durato.

Con grande rincrescimento

Fernando De Giorgi

Anonimo ha detto...

La casa popolare della Polverini:
«A 130 euro al mese»
Sull'Aventino per 15 anni per 5 stanze

La casa popolare della Polverini:
«A 130 euro al mese»

Sull'Aventino per 15 anni per 5 stanze

ROMA - Anche Renata Polverini finisce al centro di «affittopoli». La governatrice del Lazio proprio l'altro ieri aveva istituito una «commissione ispettiva» sull'Ater (l'azienda dell'edilizia popolare) di Roma. Obiettivo: fare luce su eventuali abusi e favoritismi nei contratti di affitto e di vendita delle case pubbliche. Da settimane il centrodestra accusa la vecchia giunta Veltroni di aver svenduto case ad amici e amici di amici. Ma ieri, appena 24 ore dopo l'annuncio della linea dura, Renata Polverini si è ritrovata a sua volta sotto accusa. Tirata in ballo da un'inchiesta pubblicata sul sito internet de l'Espresso.

l'ex sindacalista per 15 anni, fino al 2004, ha avuto la propria residenza insieme al marito Massimo Cavicchioli in una casa dell'Ater in via Bramante, all'Aventino, quartiere extra lusso, usufruendo di un canone ultra-popolare: circa 130 euro al mese per 4 vani più bagno e cucina. E ancora oggi, sostiene il giornale, Cavicchioli risulta residente nell'appartamento.
La governatrice - secondo la ricostruzione de l'Espresso - dal settembre del 2004 abita e ha la propria residenza in un elegante appartamento a San Saba, altra zona extra lusso in pieno centro della Capitale. Si tratta di una casa acquistata nel 2002 dallo Ior: nove stanze, due box e tre balconi, pagata appena 272 mila euro (somma con la quale all'epoca a Roma si acquistavano sul mercato al massimo 70-75 metri fuori dal centro). E sempre nello stesso stabile aveva poi comprato nel 2004, quando ancora era residente nella casa Ater, un altro appartamento gemello, stavolta a 666 mila euro (valore sempre di molto inferiore rispetto ai prezzi di mercato), di proprietà di una società in affari con la Santa sede.

Anonimo ha detto...

Strasburgo - (Adnkronos/Ign) - La Grande Camera della Corte europea dei diritti dell'uomo ha stabilito che non c'è violazione di diritti umani per l'esposizione del simbolo cristiano nelle aule scolastiche. Vaticano: soddisfazione della Santa Sede per sentenza che fa storia.

Anonimo ha detto...

" Esprimo grande soddisfazione per la sentenza della Corte europea dei diritti dell'Uomo che oggi ha dato ragione all'Italia in merito all'esposizione del crocifisso nelle scuole pubbliche. Il crocifisso non è solo un simbolo d'identità religiosa universale ma è anche parte integrante della nostra cultura. Il crocifisso, come ha ben detto il cardinale Ravasi e' un segno di civiltà e rappresenta, per tutti laici o credenti, uno dei grandi simboli dell'Occidente''

Sen. Domenico Nania
(vicepresidente del Senato)

Anonimo ha detto...

Ottimo intervento di Vittorio Feltri su "Libero" di oggi a proposito della assurda posizione italiana di subalternita' ad americani, francesi ed inglesi sulla questione Libia. Perche' la Germania della Merkel ha avuto la fermezza di dissociarsi dalla risoluzione Onu e noi no? L'Italia e' l'unico Stato ad aver firmato di recente il Trattato di Amicizia con la Libia ed ora? Un bel voltafaccia alla Badoglio

Anonimo ha detto...

ma in Libia stiamo vincendo o stiamo perdendo?

Anonimo ha detto...

Ho appreso oggi, da una lettera a firma del presidente del nuovo consiglio di amministrazione del “Secolo d'Italia”, Giuseppe Valentino, del mio «esonero dalle funzioni di direttore politico» del “Secolo d'Italia. La lettera mi è stata consegnata da una impiegata. Nel testo si afferma che l'esonero «ha effetto immediato» e che il Cda «gradirebbe molto poterLe affidare la rubrica settimanale “D'altro canto” che sarà quanto prima attivata per consentire anche argomenti in dissenso rispetto alla linea editoriale».

Non è stato peraltro comunicato, né a me né al Comitato di Redazione, né al direttore responsabile Luciano Lanna, quale sia questa nuova «linea editoriale» e chi sarà a esprimerla.

Di fatto, la mia estromissione dal “Secolo”, senza neppure l'indicazione di un altro nome per la direzione, configura a tutti gli effetti una «cacciata», portata a termine con l'arroganza e la prepotenza senza idee che caratterizza, purtroppo, il cosiddetto Popolo della libertà.

Ben prima della frattura di Fli questo mondo aveva manifestato la sua insofferenza per un quotidiano libero, coraggioso nell'affrontare temi scomodi – dall'integrazione ai rapporti con l'Islam, dalle veline in lista alla legalità – oltre ogni difesa d'ufficio degli assetti di potere del centrodestra. Personalmente, sono orgogliosa del lavoro che ho svolto al “Secolo”, insieme col condirettore Luciano Lanna e all'amministratore Enzo Raisi, ai colleghi, ai collaboratori, ai poligrafici e a tutta la struttura del nostro quotidiano. Con me hanno condiviso e realizzato un progetto con pochi precedenti a destra, dimostrando che il nostro mondo sa esprimere molto di più dell'invettiva e della retorica trombonesca che ha caratterizzato tanta stampa di destra.

Flavia Perina

Anonimo ha detto...

FLI: SCHIUMA (PDL), 'SECOLÒ LIBERATO DA 'COMPAGNÀ PERINA (ANSA) - ROMA, 22 MAR - «Il 'Secolo d'Italià è un patrimonio della destra e non una succursale della sinistra, quale lo aveva trasformato l'ex direttore, la compagna Perina, per rilanciarlo è meglio pensare a giornalisti di area come Pietrangelo Buttafuoco, Fabio Torriero, Marcello Veneziani, storico direttore de 'L'Italia settimanale».

Anonimo ha detto...

Appena insediato il nuovo cda del secolo d'Italia si è già fatto notare negativamente dai lettori e dagli italiani.
Io non lo compro più.
Che se lo comprino loro, i nuovi padroni e se le leggano da soli le indegne imprese che scrivono.

io questo penso

massimo caggiula ha detto...

Oggi stiamo subbendo l'invasione dei tunisini nel nostro paese,la cosa grave non è il terrorismo ma un ricongiungimento dopo l'altro,figli moltiplicati per tre o per quattro,doppie e triple mogli
basta fare due conti e vediamo dei costi insostenibili.
Il governo dovrebbe calendarizzare la proposta di legge presentata dal deputato Souad Sbai il 19 Dicembre 2008
per evitare il peggio.

massimo caggiula ha detto...

Oggi stiamo subendo l'invasione dei tunisini nel nostro paese,la cosa grave non è il terrorismo ma un ricongiungimento dopo l'altro,figli moltiplicati per tre o per quattro,doppie e triple mogli
basta fare due conti e vediamo dei costi insostenibili.
Il governo dovrebbe calendarizzare la proposta di legge presentata dal deputato Souad Sbai il 19 Dicembre 2008
per evitare il peggio.